ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01624

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 792 del 09/05/2017
Abbinamenti
Atto 1/01435 abbinato in data 09/05/2017
Atto 1/01536 abbinato in data 09/05/2017
Atto 1/01537 abbinato in data 09/05/2017
Atto 1/01547 abbinato in data 09/05/2017
Atto 1/01554 abbinato in data 09/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: FONTANA GREGORIO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 09/05/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/05/2017
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/05/2017
SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 09/05/2017


Stato iter:
09/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 09/05/2017
Resoconto BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 09/05/2017
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto BINETTI PAOLA MISTO-UDC
Resoconto ALTIERI TRIFONE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto SANTERINI MILENA DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto MOLEA BRUNO CIVICI E INNOVATORI
Resoconto PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto SCOPELLITI ROSANNA ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD
Resoconto PIRAS MICHELE ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Resoconto SAVINO SANDRA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DADONE FABIANA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BENI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 09/05/2017
Resoconto BUBBICO FILIPPO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/05/2017

DISCUSSIONE IL 09/05/2017

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 09/05/2017

ACCOLTO IL 09/05/2017

PARERE GOVERNO IL 09/05/2017

APPROVATO IL 09/05/2017

CONCLUSO IL 09/05/2017

Atto Camera

Mozione 1-01624
presentato da
FONTANA Gregorio
testo di
Martedì 9 maggio 2017, seduta n. 792

   La Camera,
   premesso che:
    negli ultimi quindici anni oltre trentamila persone sono morte cercando di attraversare il Mediterraneo. Vittime in gran parte sconosciute: il sessanta per cento di loro resta infatti senza nome e senza un'identità. È un aspetto poco conosciuto, eppure particolarmente diffuso, delle drammatiche migrazioni verso l'Europa;
    nel 2015 sono decedute in mare, cercando di raggiungere i Paesi europei, 3.771 persone. Inoltre, il 77 percento delle morti (circa 2,892 persone, a fronte di 152.364 arrivi) si è verificato nel Mediterraneo centrale, ossia la rotta che collega la Libia all'Italia e Malta, mentre 805 migranti (circa il 21 per cento del totale), sono morte nel Mediterraneo orientale, in Turchia e in Grecia. Infine, nella rotta che collega il Maghreb alla Spagna sono stati registrati all'incirca 74 decessi;
    stando ai dati dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni, nel 2016 il numero è cresciuto fino a 5.022: nel corso del 2016 il tasso di mortalità per un migrante nel Mediterraneo è praticamente triplicato. La ragione dell'aumento della mortalità, nonostante la diminuzione dei tentativi di attraversamento del Mar Mediterraneo, secondo l'Unhcr risiederebbero sostanzialmente in una pluralità di eventi, ossia le cattive condizioni meteorologiche, il pessimo stato dei barconi e dei gommoni utilizzati per il viaggio e soprattutto il fatto che quella fra le coste del Nord Africa e l'Italia è diventata la rotta più frequentata d'Europa dopo la chiusura della cosiddetta «rotta balcanica». Attualmente, dunque, la tratta più pericolosa rimane quella tra Libia e Italia, che restituisce in media un morto ogni 47 arrivi, mentre nella traversata tra la Turchia e la Grecia si registrerebbe un morto ogni 88 arrivi. Ad ogni modo, la traversata tra il Nord Africa e l'Europa continua a essere quella che miete più vittime al mondo per i migranti;
    a fine aprile 2017 l'Oim ha aggiornato il tragico bilancio dei morti in mare dall'inizio dall'inizio nel tentativo di raggiungere l'Europa: sono 1.089. Nello, stesso periodo preso in esame (1o gennaio-23 aprile 2017), un totale di 43.204 migranti e rifugiati sono entrati via mare in Europa, l'80 per cento dei quali in Italia (36.851) e il resto in Spagna e in Grecia;
    sul fronte del fenomeno migratorio, si rileva che l'instabilità politica che colpisce i Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, e l'emergenza umanitaria che ne consegue, continuino ad accrescere la pressione migratoria verso la sponda Sud dell'unione europea attraverso il Mediterraneo;
    il Rapporto 2016 sulla protezione internazionale in Italia, redatto a cura di Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, ANCI/SPRAR/CITTALIA, in collaborazione con l'UNHCR, nel fare il punto della situazione sul fenomeno dei migranti forzati nel mondo e su quello dei richiedenti protezione internazionale in Italia e in Europa, ha affermato che tra il 2015 ed il primo semestre del 2016 si sono acuite e cronicizzate molte situazioni di guerra (35 conflitti in atto e 17 situazioni di crisi), che hanno provocato la fuga di un numero sempre maggiore di persone. Si calcola, infatti, che nel corso del 2015, siano state costrette a fuggire dalle loro case, circa trentaquattro mila persone al giorno: in media 24 persone al minuto;
    le conclusioni dell'ultimo Consiglio europeo in materia di migrazioni incentrate, principalmente, sulla questione dei rifugiati in Turchia e in Africa, sul rimpatrio dei migranti e rifugiati presenti in Libia, nonché sul rafforzamento della collaborazione con la guardia costiera libica, hanno tuttavia lasciato irrisolti i problemi maggiori che affliggono l'Europa sulla gestione delle migrazioni, e che riguardano, in primo luogo, i morti nel Mediterraneo del 2016, la disastrosa situazione di migliaia di rifugiati detenuti nelle isole greche, del numero senza precedenti di arrivi via mare in Italia, nonché del fallimento del piano di ricollocamento in altri Stati dell'Unione di richiedenti asilo dall'Italia e dalla Grecia;
    permangono le forti preoccupazioni per il sostanziale mancato decisionismo sul tema della protezione dei rifugiati in Europa, che si sarebbe tradotto in una scarsa solidarietà nei confronti dell'Italia che, ad oggi, rappresenta l'unico Paese europeo nel quale si registra un costante aumento degli arrivi e del numero di richiedenti asilo e che da accoglienza a circa 180.000 persone;
    dal 1o gennaio 2017 fino al 5 maggio 2017 (fonte Ministero dell'interno) sono sbarcati in Italia 37.253 migranti, con un +29,76 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016, quando arrivarono 28.710 persone;
    il meccanismo di ricollocamento dei richiedenti asilo in altri Paesi membri è sempre in forte rilento: la situazione al 30 marzo indica che complessivamente sono scali ricollocati 16.025 migranti, di cui 4.746 dall'Italia (su un totale di 34.953 previsti) e 11.279 dalla Grecia (su 63.302);
    di fronte a questa emergenza europea di dimensioni enormi l'Italia da sola non ha la forza di rispondere efficacemente a questa sfida. Nonostante l'enorme lavoro svolto sul fronte dell'emergenza in mare e portato avanti egregiamente dalle forze della Guardia costiera per salvare i numerosi migranti, non si percepisce dall'Europa un sostegno ed un aiuto concreto, ma solamente timide risposte e proposte affatto risolutive per la gestione dell'emergenza;
    è emersa con forza l'esigenza fondamentale di mettere in campo con assoluta urgenza una strategia di sistema che coinvolga tutti i Paesi europei, allo scopo di trovare soluzioni condivise e durature rispetto ad un problema che diventa ogni giorno più stringente e drammatico,

impegna il Governo:

1) ad assumere ogni iniziativa di competenza al fine di contrastare con forza il dilagante fenomeno dei decessi dei migranti, durante le traversate nel Mar Mediterraneo, anche attraverso ogni azione volta a disincentivare le partenze clandestine, garantendo un maggiore impegno da parte dei Paesi europei nella concreta applicazione degli accordi di Malta, in particolare nell'azione di rafforzamento del controllo delle frontiere del Mediterraneo, anche attraverso il potenziamento e l'incentivazione dell'attività di controllo e monitoraggio di Frontex;
2) a promuovere un intervento decisivo a livello europeo che fornisca adeguato sostegno agli Stati membri in prima linea, attraverso il potenziamento delle azioni dell'Unione europea per il salvataggio delle vite umane nel Mediterraneo, assicurando altresì la ricollocazione e il rimpatrio dei migranti, e la costituzione di punti di crisi (hotspot) nei Paesi di provenienza o nei Paesi del Nord Africa che si affacciano sul Mediterraneo, definendo un approccio comune europeo per la gestione del flusso dei rifugiati e dei richiedenti protezione internazionale;
3) a promuovere e rilanciare accordi bilaterali con i Paesi di origine, sulla scia di quanto fatto dai Governi Berlusconi, come premessa per bloccare le partenze di migranti irregolari, stroncare le attività degli scafisti, facilitare le procedure di espulsione dei clandestini, nonché l'identificazione delle eventuali vittime registrate nel corso delle traversate;
4) ad intervenire nelle opportune sedi per porre in essere nel più breve tempo possibile l'inizio della fase 3 della missione Eunavfor Med, al fine di
 prevenire in maniera più efficace partenze clandestine e contrastare il fenomeno dei decessi in mare.
(1-01624) «Gregorio Fontana, Ravetto, Occhiuto, Sandra Savino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

accordo bilaterale

migrante