ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01511

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 743 del 16/02/2017
Abbinamenti
Atto 1/00293 abbinato in data 03/04/2017
Atto 1/01437 abbinato in data 03/04/2017
Atto 1/01494 abbinato in data 03/04/2017
Atto 1/01567 abbinato in data 03/04/2017
Atto 1/01568 abbinato in data 03/04/2017
Atto 1/01570 abbinato in data 03/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: VEZZALI MARIA VALENTINA
Gruppo: SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE
Data firma: 16/02/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ROMANO FRANCESCO SAVERIO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 16/02/2017
PARISI MASSIMO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 16/02/2017
ABRIGNANI IGNAZIO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 16/02/2017
MOTTOLA GIOVANNI CARLO FRANCESCO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 16/02/2017
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 16/02/2017
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 16/02/2017
MARCOLIN MARCO SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE 16/02/2017


Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 03/04/2017
Resoconto POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto CARNEVALI ELENA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/04/2017

DISCUSSIONE IL 03/04/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 03/04/2017

Atto Camera

Mozione 1-01511
presentato da
VEZZALI Maria Valentina
testo presentato
Giovedì 16 febbraio 2017
modificato
Lunedì 3 aprile 2017, seduta n. 772

   La Camera,
   premesso che:
    secondo i dati pubblicati dall'Istituto, superiore di sanità (vedasi notiziario dell'Istituto superiore di sanità volume 29 n. 9 suppl. 1 del 2016 «aggiornamento delle nuove diagnosi di infezione da HIV e dei casi di AIDS al 31 dicembre 2015»), nel 2015 sono state segnalate in Italia 3.444 nuove diagnosi si infezione da HIV (fatto salvo il ritardo di notifica in base al quale si stima manchi ancora un 7,9 per cento di segnalazioni), vale a dire che ogni giorno, in Italia, mediamente 10 persone scoprono di esseri sieropositive per HIV;
    con una incidenza pari a 5,7 nuovi casi per 100.000 residenti (nel 1987 si registrò il picco massimo di 26,8 nuovi casi per 100.000 residenti) l'Italia si colloca al 13° posto tra le nazioni dell'Unione europea in termini di incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV;
    negli anni si è progressivamente osservato un cambiamento delle modalità di trasmissione: è diminuita la proporzione di consumatori di sostanze per via iniettiva (dal 76,2 per cento nel 1985 al 3,2 per cento nel 2015), è aumentata la proporzione di casi attribuibili a trasmissione eterosessuale (dall'1,7 per cento nel 1985 al 44,9 per cento nel 2015) e tra maschi che fanno sesso con maschi (dal 6,3 per cento nel 1985 al 40,7 per cento nel 2015);
    nel 2015 l'incidenza delle nuove diagnosi di infezione da HIV è diminuita lievemente rispetto ai tre anni precedenti per tutte le modalità di trasmissione tranne che per i maschi che fanno sesso con maschi;
    suddividendo le persone con nuova diagnosi di infezione da HIV per classi di età, l'incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 25-29 anni (15,4 nuovi casi ogni 100.000 residenti);
    nel 2015 sono state segnalate 12 nuove diagnosi di HIV in adolescenti con età compresa fra 15 e 17 anni (8 per cento delle nuove diagnosi), in prevalenza femmine e straniere, e 369 casi in giovani con età compresa tra i 18 e i 25 anni (10,7 per cento delle nuove diagnosi), in prevalenza maschi che fanno sesso con maschi;
    nell'ultimo decennio è nettamente aumentato – dal 20,5 per cento del 2006 al 74,5 per cento del 2015 – il numero di persone che, inconsapevoli della propria sieropositività, sono giunte alla diagnosi di infezione da HIV già in stadio di AIDS, evidenziando un drammatico ritardo nella diagnosi;
    nel 2015 il 28,8 per cento delle persone diagnosticate HIV positive era di nazionalità straniera (11 per cento nel 1992; 32,9 per cento nel 2006);
    suddividendo le persone con nuova diagnosi di infezione da HIV in base alla nazionalità, nel 2015 l'incidenza è stata di 4,3 nuovi casi ogni 100.000 tra italiani residenti e di 18,9 nuovi casi ogni 100.000 tra stranieri residenti; tra gli stranieri, la quota maggiore di casi era costituita da eterosessuali femmine (36,9 per cento), mentre tra gli italiani da maschi che fanno sesso con maschi, (48,1 per cento);
    in Italia si stima che il numero di persone con Infezione da HIV/AIDS sia pari a circa 130 mila, dei quali almeno 12.000-18.000 siano «inconsapevoli» di avere il virus e quindi non in grado di curarsi ed ignari di rappresentare un rischio per i propri partner sessuali;
    la terapia antiretrovirale – oltre ad arrestare la progressione della malattia fino al punto di consentire alle persone con HIV di poter affrontare una prospettiva di invecchiamento paragonabile alle persone sieronegative – ha dimostrato enorme efficacia anche in termini di riduzione del rischio di trasmissione di HIV («Treatment as prevention» o TasP), dal momento che il trattamento riduce la carica virale di HIV nel sangue, nel liquido seminale, nelle secrezioni vaginali, nel fluido rettale, fino a livelli «non rilevabili» dalle metodiche di indagine;
    una strategia combinata che preveda diagnosi precoce e terapia tempestiva (cosiddetta «test and treat») è ritenuta in grado di ridurre significativamente la circolazione del virus nella popolazione ed il numero di nuove infezioni da HIV;
    il piano nazionale della prevenzione 2014-2018, visti dati nazionali che confermano le malattie infettive fra i problemi sanitari principali nel nostro Paese, prevede fra i macro obiettivi il macro obiettivo 2.9: Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie;
    il piano nazionale della prevenzione 2014-2018 raccomanda di mantenere elevato l'impegno sulla prevenzione delle malattie infettive per diverse ragioni fra cui il potenziale epidemico di alcuni agenti infettivi;
    il piano nazionale della prevenzione 2014-2018 definisce fondamentale l'identificazione precoce dei casi di malattia infettiva, sia per ridurne il rischio di complicanze ed esiti, sia per l'attuazione di opportuni interventi di contenimento;
    il piano nazionale della prevenzione 2014-2018 inserisce l'infezione da HIV/AIDS fra gli ambiti di intervento ritenuti prioritari sui quali concentrare le attività preventive;
    il piano nazionale della prevenzione 2014-2018 riconosce che le malattie sessualmente trasmesse facilitano l'infezione da HIV aumentandone il rischio di tre o più volte e riporta che il sistema di sorveglianza sentinella delle malattie sessualmente trasmesse ne evidenzia un aumento del +25 per cento a partire dal 2005 rispetto al periodo 1991-2004;
    il livello di attenzione nei confronti della prevenzione dell'infezione da HIV/AIDS si è significativamente abbassato, fino a far dimenticare che l'HIV costituisce comunque una minaccia e continua a diffondersi;
    troppe persone con HIV sono vittime di episodi discriminatori, ragione per la quale non rivelano la propria condizione a familiari e perfino al proprio partner;
    l'informazione più capillare deve essere rivolta in primo luogo, anche se non esclusivamente, ai giovanissimi, per colmare le lacune circa le modalità di contagio, fare acquisire loro consapevolezza, promuovere l'uso del preservativo, evitare forme di esclusione sociale;
    il Ministero della salute, però, ha un budget per la comunicazione di appena 80 mila euro e nelle scuole sono ancora pochi i progetti di educazione sessuale;
    il diritto alla salute non può e non deve creare discriminazione;
    in occasione della giornata mondiale contro l'Aids, 1o dicembre di ogni anno, il Ministro della salute ha anticipato l'imminente approvazione da parte del Consiglio superiore di sanità del piano nazionale Aids che ha fra gli obiettivi quello di ridurre il numero delle nuove infezioni e di facilitare l'accesso al test per far emergere sommerso;
    una prevenzione efficace, anche attraverso la diagnosi precoce ed il trattamento tempestivo, riducendo il numero di nuove infezioni, permetterebbe di abbattere la spesa dello Stato per le cure ambulatoriali ed i trattamenti ospedalieri delle complicanze dell'infezione da HIV/AIDS in fase avanzata;
    è necessario promuovere un nuovo modello culturale che tenga conto dei cambiamenti sociali, dell'importanza di una alimentazione equilibrata e di un corretto stile di vita, di una cultura del rispetto e dell'altro, affinché la società possa essere inclusiva e non discriminante, conformemente a quanto sancito nella Costituzione;
    la percezione che l'infezione da HIV/AIDS sia una patologia cronica non diversa da altre consentirebbe alle persone che ne sono colpite ed alle loro famiglie di trovare maggiori stimoli per reagire e per non autoescludersi dal contesto sociale, sfruttando i benefici che una carica emotiva positiva ed una forte determinazione danno per superare i momenti di difficoltà,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative per destinare maggiori risorse a progetti di informazione finalizzata alla prevenzione delle infezione da HIV/AIDS e delle malattie sessualmente trasmesse, mirati principalmente a raggiungere ragazze, ragazzi e le fasce sociali più vulnerabili;

2) ad assumere iniziative per rendere organica e sistematica l'adozione di programmi di educazione all'affettività e di educazione sessuale all'interno delle scuole secondarie di primo e secondo grado;

3) a promuovere, a livello nazionale e regionale, iniziative e campagne finalizzate ad incentivare l'esecuzione del test HIV con riferimento alla popolazione generale;

4) a promuovere, a livello nazionale, iniziative e campagne finalizzate alla lotta alla discriminazione in ambito sociale, negli ambienti scolastici e nei luoghi di lavoro, così da contrastarne le conseguenze psicologiche personali e familiari, nonché le conseguenze sociali ed economiche.
(1-01511) «Vezzali, Francesco Saverio Romano, Parisi, Abrignani, Mottola, Rabino, D'Agostino, Marcolin».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prevenzione delle malattie

malattia

AIDS