ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01480

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 728 del 23/01/2017
Abbinamenti
Atto 1/01463 abbinato in data 23/01/2017
Atto 1/01475 abbinato in data 23/01/2017
Atto 1/01476 abbinato in data 23/01/2017
Atto 1/01477 abbinato in data 23/01/2017
Atto 1/01478 abbinato in data 23/01/2017
Atto 1/01479 abbinato in data 23/01/2017
Atto 1/01483 abbinato in data 24/01/2017
Atto 1/01484 abbinato in data 24/01/2017
Atto 1/01485 abbinato in data 24/01/2017
Atto 1/01486 abbinato in data 24/01/2017
Atto 1/01487 abbinato in data 24/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: MISTO-UDC
Data firma: 23/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUTTIGLIONE ROCCO MISTO-UDC 23/01/2017
DE MITA GIUSEPPE MISTO-UDC 23/01/2017
CERA ANGELO MISTO-UDC 23/01/2017
PISICCHIO PINO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 23/01/2017


Stato iter:
24/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 23/01/2017
Resoconto BINETTI PAOLA MISTO-UDC
 
INTERVENTO GOVERNO 23/01/2017
Resoconto BIANCHI DORINA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
 
INTERVENTO GOVERNO 24/01/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 24/01/2017
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto PALESE ROCCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Resoconto PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto BINETTI PAOLA MISTO-UDC
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto FAENZI MONICA SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE
Resoconto VARGIU PIERPAOLO CIVICI E INNOVATORI
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto CALABRO' RAFFAELE AREA POPOLARE-NCD-CENTRISTI PER L'ITALIA
Resoconto NICCHI MARISA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto GULLO MARIA TINDARA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 24/01/2017
Resoconto FARAONE DAVIDE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 23/01/2017

DISCUSSIONE IL 23/01/2017

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 23/01/2017

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/01/2017

DISCUSSIONE IL 24/01/2017

ACCOLTO IL 24/01/2017

PARERE GOVERNO IL 24/01/2017

APPROVATO IL 24/01/2017

CONCLUSO IL 24/01/2017

Atto Camera

Mozione 1-01480
presentato da
BINETTI Paola
testo presentato
Lunedì 23 gennaio 2017
modificato
Martedì 24 gennaio 2017, seduta n. 729

   La Camera,
   premesso che:
    l'Organizzazione mondiale della sanità – OMS –, rivolgendosi a tutti i Paesi membri, ha recentemente lanciato un appello per un corretto uso degli antibiotici con uno slogan molto suggestivo: tutti contro il «superbug», ossia tutti uniti contro i batteri resistenti agli antibiotici;
    il periodo più fecondo per la scoperta degli antibiotici è stato intorno alla metà del secolo scorso, quando numerose molecole nuove entrarono sul mercato. Ma la stragrande maggioranza degli antibiotici oggi a disposizione è stata sviluppata prima del 1968 e l'ultima classe di antibiotici scoperta risale agli anni Ottanta. L'ultimo prodotto commercializzato in Europa, nel 2012, è un antibiotico contro le polmoniti ospedaliere e le infezioni cutanee dovute ai temuti stafilococchi resistenti alla meticillina (MRSA);
    ci sono attualmente alcune molecole in via di sperimentazione, tra cui quella contro la Pseudomonas aeruginosa, responsabile di gravi polmoniti acquisite in ospedale; ma non c’è ancora niente per contrastare la resistenza batterica agli antibiotici carbapenemi, considerati il prodotto più avanzato, top level, per diversi tipi di infezione;
    infezioni comuni come la polmonite, curate senza difficoltà con l'avvento della penicillina, in molte situazioni non rispondono più. L'alta percentuale di resistenza agli antibiotici che sono considerati la seconda o la terza scelta per la maggior parte delle infezioni significa che per trattare le forme gravi è necessario fare ricorso a farmaci che costituiscono di fatto l'ultima opportunità terapeutica. Se si diffondesse la resistenza anche a questi, non rimarrebbe alternativa;
    l'aumento dell'antibiotico resistenza costituisce ormai un problema sanitario globale, tutti i Governi lo considerano una delle maggiori sfide per la salute pubblica e sta raggiungendo livelli pericolosamente alti in ogni parte del mondo. Margaret Chan, direttore generale dell'OMS, lanciando la nuova campagna dell'OMS, «Antibiotici: maneggiare con cura», ha recentemente affermato che «la resistenza agli antibiotici sta compromettendo la nostra capacità di trattare le malattie infettive e minando il progresso della medicina. I dati mostrano la necessità urgente di migliorare la comprensione e la conoscenza intorno al fenomeno dell'antibiotico resistenza». Si tratta di una delle più grandi sfide in termini di salute del ventunesimo secolo che richiederà un cambiamento globale del comportamento degli individui e della società;
    l'antibiotico resistenza si verifica quanto i batteri mutano e diventano resistenti ai farmaci utilizzati per il trattamento delle infezioni da essi provocate: l'utilizzo eccessivo e improprio di antibiotici aumenta lo sviluppo di questi batteri. Tra le cause che contribuiscono alla crescita del fenomeno, una delle più importanti è proprio la scarsa conoscenza del problema, oltre a un insieme di pregiudizi e di luoghi comuni che lo accompagnano;
    uno dei principali fattori che contribuiscono alla resistenza è la pratica di trattare gli animali da allevamento con basse dosi di antibiotici per favorire la crescita ed evitare le malattie negli ambienti sovraffollati degli allevamenti intensivi. Questa pratica è vietata in Europa dal 2006, ma ancora oggi negli Stati Uniti l'80 per cento circa degli antibiotici viene impiegato con gli animali;
    l'OMS, mentre rafforza la sua lotta contro la resistenza agli antibiotici, ha promosso una ricerca in dodici Paesi membri, da cui si evince come ci sia ancora grande confusione intorno a questo fenomeno, che rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica;
    particolarmente diffuse sono la convinzione di chi crede che gli antibiotici possano essere usati per curare raffreddore e influenza, nonostante sia risaputo che non hanno alcun impatto sui virus, oppure la falsa idea che sia giusto interrompere l'assunzione di antibiotici quando ci si sente meglio, senza completare il trattamento prescritto dal medico;
    per affrontare questo problema in costante crescita, durante l'Assemblea mondiale della sanità nel maggio 2015 è stato approvato un piano d'azione globale: uno dei cinque obiettivi è proprio quello di migliorare la comprensione e la consapevolezza del fenomeno della antibiotico-resistenza attraverso una comunicazione e una formazione più efficace;
    la minaccia della resistenza dei batteri agli antibiotici è stata a lungo sottovalutata. Ma si tratta di un fenomeno sempre più diffuso, particolarmente preoccupante, perché in un contesto globalizzato come l'attuale, anche la resistenza agli antibiotici, diventa un fenomeno globale, che potrebbe aggravarsi fino a un punto di non ritorno;
    alcuni tra i maggiori esperti mondiali su questo tema hanno affidato a Nature un appello sulla necessità di istituire un organismo internazionale sul modello di quello che si occupa dei cambiamenti climatici, per tenere sotto controllo la situazione e trovare soluzioni;
    i problemi maggiori nascono negli ospedali, dove si concentrano le infezioni con il maggior livello di antibiotico-resistenza: nei reparti di terapia intensiva e di neonatologia. I pazienti oncologici e quelli che hanno subito un trapianto sono i più vulnerabili, come le persone cui vengono somministrati antibiotici per prevenire infezioni dopo un intervento operatorio. Una grande percentuale delle infezioni ospedaliere sono causate da batteri altamente resistenti come lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (Mrsa). Dunque, l'uso inappropriato degli antibiotici offre condizioni favorevoli per l'emergere, il diffondersi e il persistere di microrganismi resistenti;
    a volte si tratta di batteri che vivono normalmente nel nostro organismo senza causare problemi, ma quando le difese immunitarie si abbassano al di sotto di una certa soglia, allora possono emergere delle vere e proprie auto-infezioni;
    secondo il rapporto dell'ECDC in Europa 1 paziente su 20 pazienti ospedalizzati contrae un'infezione, il che vuol dire 4,1 milioni di infezioni correlate all'assistenza (ICA), con 37 mila decessi e un costo di oltre sei miliardi di euro l'anno, che grava sui sistemi sanitari nazionali. In Italia viene colpito il 6 per cento dei pazienti: ogni anno tra i 600 e i 700 mila casi;
    le infezioni causate da microrganismi resistenti non rispondono ai trattamenti tradizionali, procurando malattie prolungate e maggiore rischio di morte. Ogni anno circa 440 mila nuovi casi di tubercolosi multiresistente (Mdr-Tb) sono causa di 150 mila decessi. Si sta registrando un forte aumento della resistenza alla prima generazione di medicine antimalariche (come la clorochina e la sulfadoxina-pirimetamina);
    l'Italia è uno dei Paesi europei che usa più antibiotici. I sistemi di sorveglianza confermano che anche il fenomeno della antibiotico-resistenza in Italia è tra i più elevati tra i Paesi europei, in stretta relazione con il consumo. Secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità, quasi la metà degli italiani che nel 2012 hanno assunto un antibiotico lo ha fatto senza prescrizione del medico, in un processo di automedicazione pericoloso e superficiale;
    in Italia l'antibiotico-resistenza è raddoppiata negli ultimi 10 anni, secondo il report (con dati del 2014) da poco pubblicato dall'Ocse, l'organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo che ha sede a Parigi e che studia gli aspetti economici per i Paesi membri, tutti con economia di mercato e sistema democratico. Facendo i conti un trattamento per curare una forma batterio-resistente può arrivare a costare in ospedale tra 10 e i 40 mila dollari, con forti effetti collaterali, contro pochi dollari dei normali antibiotici;
    fin dal 2009 il Ministero della salute ha approntato un piano per la rilevazione e il controllo delle infezioni nosocomiali e delle infezioni correlate all'assistenza (ICA); la rilevazione comprende non solo le infezioni all'interno dei nosocomi ma anche nell'ambito di un percorso allargato ad altre strutture sanitarie come le case di riposo per anziani e altro;
    il fenomeno delle ICA in Italia costituisce la sesta causa di richiesta di risarcimento e la quarta causa per dimensione rimborsi. Una crisi sanitaria che richiede attenzione, conoscenza e acquisizione di dati, soluzioni tecnologiche innovative e grande adesione ai programmi di prevenzione e controllo. Ma per l'attuazione di un piano nazionale la vera criticità è rappresentata dalla mancanza di coordinamento con le regioni, in linea con i programmi internazionali che esistono in molti altri Paesi europei. Al momento hanno aderito al piano solo due terzi delle regioni e si è molto lontani dall'avere un quadro completo;
    la preoccupazione globale riguarda il rischio di un passaggio all'era post-antibiotica dove anche per piccole infezioni e ferite si possa morire a causa di una sempre minore efficacia degli antimicrobici esistenti. Polmonite, tubercolosi, infezioni del sangue e gonorrea finora curabili con trattamenti poco costosi e con relativamente pochi effetti secondari, sono sempre più difficili da trattare a causa di ceppi che ormai non rispondono alle cure esistenti. Lo afferma il Rapporto globale sulla resistenza antimicrobica (AMR), pubblicato dalla Organizzazione mondiale della sanità,

impegna il Governo:

1) a valutare l'opportunità di adottare strumenti normativi efficaci per dare piena attuazione al documento strategico globale ed alle linee guida, predisposti dall'Organizzazione mondiale della sanità, per la riduzione dell'uso degli antibiotici;
2) a promuovere iniziative destinate ad incentivare l'uso responsabile degli antibiotici in commercio attraverso una efficace campagna di informazione sulla importanza e sulla necessità di un corretto uso degli antibiotici;
3) ad intensificare la campagna di promozione delle vaccinazioni, così come previsto anche nella recente legge di bilancio 2017;
4) a valutare attraverso una pluralità di iniziative come si possa ridurre il consumo degli antibiotici in ambito ospedaliero, rafforzando il sistema di farmacovigilanza;
5) a valutare l'opportunità di assumere iniziative per incentivare la riduzione dell'uso degli antibiotici negli allevamenti di animali, implementando i controlli e il monitoraggio nelle aziende zootecniche;
6) ad incentivare la ricerca per lo sviluppo di nuovi antibiotici;
7) a promuovere, per quanto di competenza, un confezionamento di farmaci tale da prevedere l'introduzione di dosi unitarie o pacchetti personalizzati, per evitare inutili sprechi da parte dei cittadini.
(1-01480) «Binetti, Buttiglione, De Mita, Cera, Pisicchio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

antibiotico

statistica della sanita'