ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01461

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 721 del 10/01/2017
Abbinamenti
Atto 1/01452 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01456 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01457 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01458 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01459 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01460 abbinato in data 10/01/2017
Atto 1/01462 abbinato in data 10/01/2017
Atto 6/00280 abbinato in data 10/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 10/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 10/01/2017
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 10/01/2017
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 10/01/2017
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 10/01/2017
PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 10/01/2017
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 10/01/2017
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 10/01/2017
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 10/01/2017


Stato iter:
10/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 10/01/2017
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 10/01/2017
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO MISTO-UDC
Resoconto CAPEZZONE DANIELE MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Resoconto RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto TABACCI BRUNO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE
Resoconto MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA CIVICI E INNOVATORI
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto TANCREDI PAOLO AREA POPOLARE-NCD-CENTRISTI PER L'ITALIA
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto VILLAROSA ALESSIO MATTIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 10/01/2017
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 10/01/2017

DISCUSSIONE IL 10/01/2017

IN PARTE NON ACCOLTO IL 10/01/2017

PARERE GOVERNO IL 10/01/2017

VOTATO PER PARTI IL 10/01/2017

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 10/01/2017

CONCLUSO IL 10/01/2017

Atto Camera

Mozione 1-01461
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Martedì 10 gennaio 2017, seduta n. 721

   La Camera,
   premesso che:
    la crisi del sistema bancario e creditizio italiano si protrae da diversi anni senza che sia state intrapresa alcuna riforma strategica del settore e mediante interventi di volta in volta dettati dall'emergenza di coprire le perdite;
    secondo uno studio condotto dalla Banca centrale europea tra il 2008 e il 2014 Eurolandia ha speso l'otto per cento del proprio prodotto interno lordo, pari a circa ottocento miliardi di euro, per intervenire in salvataggio di istituti bancari e creditizi;
    l'evoluzione della normativa europea in materia di salvataggi bancari indica chiaramente una rotta in base alla quale non deve più essere lo Stato, e attraverso di esso i contribuenti, a sopportare il peso delle crisi finanziarie ma lo stesso sistema bancario, e a tal fine sono stati istituiti appositi fondi;
    in ambito europeo, infatti, nel 2014 è stata approvata la direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, che reca nuove procedure per il risanamento e la risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento, alla quale è stata data attuazione a livello nazionale con il decreto legislativo 16 novembre 2015, n. 180;
    la cosiddetta direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) aveva avuto origine nel giugno 2013, nei giorni della crisi di Cipro e delle sue banche, ed è finalizzata ad introdurre regole armonizzate per prevenire e gestire le crisi delle banche in tutti i paesi europei, approntando strumenti nuovi che le autorità possono impiegare per gestire in maniera ordinata eventuali situazioni di dissesto;
    la BRRD si propone di limitare al massimo l'erogazione di risorse pubbliche a favore delle banche in crisi, e a tal fine attribuisce alle autorità il potere di allocare gli oneri della risoluzione, in primo luogo, in capo agli azionisti e ai creditori, secondo la gerarchia concorsuale stabilita dalla direttiva e, in secondo luogo, su un fondo di risoluzione alimentato dal sistema bancario;
    la direttiva introduce altresì il concetto di bail in, una sorta di «salvataggio interno» tramite il quale si svalutano azioni e crediti e li si converte in azioni per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in difficoltà o una nuova entità che ne continui le funzioni essenziali;
    con l'introduzione del bail in si passa da un sistema in cui la risoluzione delle crisi era imperniata sul ricorso ad apporti esterni, vale a dire su denaro pubblico, come accaduto con il Monte dei Paschi di Siena, ad un sistema che reperisce le risorse necessarie all'interno degli stessi istituti bancari, tramite il coinvolgimento di azionisti e creditori;
    il recepimento della direttiva BRRD nel nostro ordinamento aveva fissato la sua entrata in vigore al 1o gennaio 2016 ma l'ennesima crisi del sistema del credito, intervenuta nell'autunno del 2015, ha spinto il Governo pro tempore ad anticiparne la applicazione al dissesto di Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio di Chieti;
    le quattro banche, che con il loro fallimento hanno polverizzato quattrocento milioni di euro di risparmi dei loro investitori, erano già state tutte commissariate tra il 2013 e il 2015, ma ciononostante le ripercussioni sui risparmiatori sono state massicce e, in parte, drammatiche, perché almeno un migliaio tra di loro hanno visto volatilizzarsi la totalità dei loro risparmi, spesso perché convinti, e in alcuni casi addirittura costretti, a sottoscrivere obbligazioni con un indice di rischio più elevato di quelle ordinarie, senza che ne fossero informati;
    nel 2014 gli stress test della Banca centrale europea sugli istituti bancari italiani hanno sancito la «bocciatura» di nove istituti su venticinque, e alla fine del 2015, dopo il default di Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara e Carichieti, erano ancora dodici le banche messe sotto commissariamento dalla Banca d'Italia e quindi in una situazione non certo positiva;
    nelle sue considerazioni finali svolte il 31 maggio 2016 a margine della presentazione della relazione annuale il Governatore della Banca d'Italia ha dichiarato che «Al netto delle svalutazioni già apportate dalle banche, il valore dei crediti deteriorati è di poco inferiore a 200 miliardi. Più della metà si riferisce a situazioni in cui la difficoltà dei debitori è temporanea. Se ci si concentra sulle sole sofferenze, il valore netto è pari a meno di 90 miliardi. Si tratta di un peso rilevante, ma in larga parte esso è coperto da garanzie reali il cui valore è stato accuratamente esaminato nel corso dell'esercizio di valutazione approfondita dei bilanci delle maggiori banche dell'area dell'euro condotto nel 2014; a queste si aggiungono le garanzie personali. Nel complesso, le preoccupazioni sulla qualità degli attivi delle banche italiane devono essere prese in seria considerazione, senza sovrastimare però l'entità del problema»;
    in realtà il filo rosso che lega tutte le crisi bancarie dello scorso decennio, infatti, è stato una gestione quanto meno allegra e disinvolta del credito, e la messa in atto di pratiche commerciali scorrette, gestioni patrimoniali sospette, operazioni irregolari di acquisizione, fusione, trasformazione o vendita di valori azionari, obbligazionari, o addirittura di interi istituti di credito, come nel caso dell'acquisizione di Antonveneta da parte del Monte Paschi di Siena;
    nel panorama dei casi di insolvenza di istituti bancari verificatisi negli ultimi anni questi sono stati nella quasi totalità dei casi imputabili a operazioni finanziarie spericolate delle quali alcuna autorità di vigilanza sembra essersi accorta, ma nel momento del palesarsi della crisi spicca la tendenza a salvare i manager responsabili del disastro sacrificando, invece, i piccoli contribuenti, come accaduto, appunto nel fallimento delle citate quattro banche nel novembre 2015;
    in questo quadro suscita profonda preoccupazione l'assenza o il malfunzionamento di quelle istituzioni, quali Banca d'Italia e Consob, che in base alle vigenti normative dovrebbero vigilare sugli istituti di credito;
    per missione istituzionale, infatti, la Banca d'Italia ha il compito di assicurare la «sana e prudente gestione del credito», che spetta anche a ogni singolo banchiere, e funzioni di vigilanza e controllo ha anche la Consob, autorità incaricata di verificare la correttezza delle informazioni fornite al mercato dai soggetti che fanno appello al pubblico risparmio, nonché delle informazioni contenute nei documenti contabili delle società quotate;
    la crisi del Monte dei Paschi di Siena era costata all'Italia quattro miliardi di euro appena tre anni fa, quando il salvataggio dell'istituto era avvenuto attraverso la sottoscrizione dei cosiddetti Monti bond, due miliardi dei quali concessi come aiuti addizionali, rispetto ai quali è stato poi dimostrato che non erano serviti per coprire le perdite generate dal portafoglio di titoli di Stato italiani ma per ripianare un deficit di capitale generato da due temerarie operazioni di derivati eseguite dalla banca, insieme ad altri istituti, realizzate con il fine – anch'esso illecito – di occultare le perdite di altre operazioni;
    nello scorso mese di dicembre il Governo ha chiesto al Parlamento l'autorizzazione per un indebitamento di ulteriori venti miliardi di euro attraverso l'emissione titoli di debito pubblico per coprire, come si leggeva nel testo in situazioni meramente «ipotetiche», le carenze di capitale del sistema bancario nazionale, e rappresenterebbe un intervento meramente precauzionale;
    neanche due giorni dopo il Governo ha approvato in Consiglio dei ministri il provvedimento necessario a intervenire concretamente in sostegno degli istituti bancari in difficoltà, primo tra tutti ovviamente il Monte dei Paschi, appostando un fondo finanziato in deficit con una dotazione di venti miliardi di euro, al quale si potrà attingere per i singoli interventi sul capitale e sulla liquidità;
    proprio in questi giorni è fallito il tentativo di ottenere offerte migliorative rispetto a quelle già presentate per l'acquisizione delle quattro good bank di Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e Cariferrara;
    i primi tre istituti dovrebbero passare a UBI Banca al valore simbolico di un euro dopo una nuova «pulizia di bilancio» che prevede la dismissione di 1,7 miliardi di crediti in sofferenza e 500 milioni di incagli che verranno rilevati dal fondo di risoluzione «Atlante», e dopo una riduzione dell'organico di 900 unità su 4700 totali, mentre CariFerrara dovrebbe seguire un percorso analogo entrando nel gruppo BPER Banca;
    la gestione del sistema del credito non può funzionare secondo uno schema in cui le banche sono private quando devono erogare prestiti in assenza delle necessarie garanzie, quando compiono operazioni finanziarie ad alto rischio con il denaro degli investitori o quando devono distribuire utili e bonus milionari ai propri dirigenti, ma divengono di interesse nazionale non appena affrontano una crisi di insolvenza e si rende necessario intervenire con fondi pubblici per il loro risanamento;
    appare urgente e indispensabile attuare una riforma del sistema del credito che passi in primissimo luogo attraverso la separazione tra banche commerciali e banche d'affari, cosicché i cittadini possano avere la possibilità di scegliere di investire il proprio denaro in banche che non effettuano operazioni speculative,

impegna il Governo:

   1) ad adottare ogni iniziativa utile a una riforma del sistema del credito e delle autorità di vigilanza sullo stesso, al fine di garantire una stabilità del sistema e la tutela di investitori, risparmiatori e dei contribuenti in generale;
   2) ad assumere iniziative per introdurre una netta separazione tra banche commerciali e banche d'affari e istituire la fattispecie delle banche di deposito, con la sola funzione di custodire il risparmio;
   3) ad assumere iniziative per introdurre normative più rigide a tutela dei risparmiatori, volte a prevedere in capo a banche e istituti di credito l'obbligo di informare sempre ed in maniera comprensibile il cliente circa il fattore di rischio dell'operazione che sta realizzando, e impedire ai medesimi istituti di attuare pratiche scorrette nell'attività di recupero dei crediti;
   4) a promuovere una normativa che stabilisca che i membri del consiglio di amministrazione e di governo delle banche siano responsabili in solido e senza limiti nel caso di fallimento delle proprie aziende;
   5) ad adottare le iniziative opportune a rendere noto l'elenco dei cento maggiori debitori della banca Monte dei Paschi di Siena;
   6) ad assumere iniziative per condizionare l'erogazione di eventuali aiuti finanziari a istituti bancari all'applicazione di chiare e stringenti limitazioni: divieto di distribuzione di utili e dividendi per almeno cinque anni; divieto di erogare bonus; tetto ai compensi di amministratori e dirigenti; controllo straordinario sull'operato della banca per verificare l'eventuale mala gestione dell'istituto; responsabilità diretta e personale degli amministratori; divieto definitivo e inappellabile per gli amministratori che si siano resi responsabili della situazione di insolvenza di ricoprire altri incarichi in ambito bancario;

  impegna se stessa e i propri organi a deliberare in merito all'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema del credito e sulla gestione delle crisi bancarie.
(1-01461) «Rampelli, Cirielli, La Russa, Giorgia Meloni, Nastri, Petrenga, Rizzetto, Taglialatela, Totaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

banca

crisi monetaria

risoluzione