ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01432

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 703 del 08/11/2016
Abbinamenti
Atto 1/01309 abbinato in data 08/11/2016
Atto 1/01421 abbinato in data 08/11/2016
Atto 1/01422 abbinato in data 08/11/2016
Atto 1/01426 abbinato in data 08/11/2016
Atto 1/01430 abbinato in data 08/11/2016
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 08/11/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 08/11/2016
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 08/11/2016
MAIETTA PASQUALE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 08/11/2016
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 08/11/2016
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 08/11/2016
PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 08/11/2016
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 08/11/2016
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 08/11/2016
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 08/11/2016


Stato iter:
08/11/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
DICHIARAZIONE VOTO 08/11/2016
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto PALLADINO GIOVANNI CIVICI E INNOVATORI
Resoconto SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto CIPRINI TIZIANA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PIZZOLANTE SERGIO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto POLVERINI RENATA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto MONTRONI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 08/11/2016
Resoconto GENTILE ANTONIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/11/2016

DISCUSSIONE IL 08/11/2016

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 08/11/2016

PARERE GOVERNO IL 08/11/2016

VOTATO PER PARTI IL 08/11/2016

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 08/11/2016

CONCLUSO IL 08/11/2016

Atto Camera

Mozione 1-01432
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Martedì 8 novembre 2016, seduta n. 703

   La Camera,
   premesso che:
    il Codice civile definisce le società cooperative quali «società a capitale variabile con scopo mutualistico», elemento prevalente nell'individuazione della forma societaria e che le ricollega al dettato dell'articolo 45 della Costituzione, laddove la stessa riconosce «la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata»;
    i capisaldi del sistema cooperativo sono i principi di mutualità, solidarietà e democrazia e il loro principale elemento distintivo si riassume nel fatto che, mentre il fine ultimo delle società di capitali è la realizzazione del lucro e si concretizza nel riparto degli utili patrimoniali, lo scopo mutualistico che guida le cooperative consiste, a seconda del tipo di cooperativa, nell'assicurare ai soci il lavoro, o beni di consumo, o servizi, a condizioni migliori di quelle che otterrebbero dal libero mercato;
    negli ultimi decenni, in Italia, le cooperative sociali hanno assunto un ruolo di rilievo tra le organizzazioni impegnate nel fornire prestazioni di interesse collettivo, e rappresentano, oggi, una componente significativa dell'offerta di servizi;
    le esigenze di contenimento dei costi che gravano sulle amministrazioni pubbliche centrali e locali, infatti, hanno fatto sì che quote crescenti di servizi fossero esternalizzate, e in questo campo le cooperative hanno assunto un ruolo da protagonisti con la creazione di veri e propri imperi economici che gestiscono centinaia di appalti e fatturano milioni di euro;
    le cooperative sociali, inoltre, godono di diverse agevolazioni tributarie sia in tema di imposta sul reddito, sia rispetto all'imposta regionale sulle attività produttive e all'IVA, oltre al complesso delle agevolazioni fiscali che derivano a queste cooperative dal loro essere considerate organizzazioni non lucrative di utilità sociale «di diritto»;
    negli ultimi anni si sono susseguiti numerosi scandali che hanno visto in primo piano le attività di alcune cooperative con riferimento all'aggiudicazione e alla gestione di appalti pubblici, rivelando gravi irregolarità ed evidenziando rapporti non sempre trasparenti con esponenti politici e amministratori pubblici;
    il legame con il mondo della politica di alcune cooperative appare chiaro anche attraverso il fatto che non di rado esponenti delle seconde passino nelle file di un partito, mentre con altrettanta frequenza politici non più in carica assumono incarichi in cooperative o nelle associazioni che le raccolgono e rappresentano, in base ad un meccanismo che ha formato oggetto di forti critiche da parte delle cooperative che non intendono adottarlo;
    già in occasione della presentazione dei dati del 2014 relativi all'attività di Confcooperative, infatti, il Presidente di tale associazione aveva affermato che «il problema non sono i codici etici, ma essere consapevoli del ruolo che si ricopre. La politica rappresenta la politica, le imprese cooperative sono un soggetto economico. Sarebbe meglio evitare qualsiasi tipo di sovrapposizione, comprese quelle che riguardano le persone perché gli andirivieni da una parte all'altra non sono positivi. Su un discorso chiaro di separazione dei ruoli è auspicabile per tutti che si faccia chiarezza»;
    alla sovrapposizione di ruoli e persone si aggiunge, inoltre, il fatto che molte cooperative finanziano direttamente partiti politici o addirittura singoli esponenti degli stessi, con elargizioni di importo pari a volte a migliaia e a volte a milioni di euro;
    le società cooperative sono attualmente i principali protagonisti della cosiddetta gestione dell'accoglienza vale a dire l'erogazione di tutti i servizi destinati agli immigrati che giungono sul nostro territorio nazionale, a cominciare dalle strutture alloggiative, i pasti e la fornitura di beni di prima necessità;
    la vigilanza e il controllo sulle società cooperative è assolta attraverso le cosiddette revisioni ordinarie, che hanno una diversa periodicità a seconda delle caratteristiche e delle dimensioni delle cooperative e che sono affidate alternativamente al Ministero dello sviluppo economico, per quelle cooperative che non aderiscono ad alcuna associazione, o alle associazioni di categoria legalmente riconosciute laddove la cooperativa vi aderisca;
    di fatto, quindi, una parte delle cooperative è controllata «in casa», mentre l'altra parte, che dovrebbe essere controllata dal Ministero, non è controllata affatto a causa della carenza dei fondi necessari;
    i tagli apportati al relativo capitolo di bilancio, infatti, hanno determinato la sospensione delle attività di controllo a carico del Ministero dello sviluppo economico, tanto che lo stesso Ministero ha parlato di una «situazione di grave criticità» per «l'indisponibilità di risorse di bilancio»;
     il crescente ricorso alle cooperative da parte delle pubbliche amministrazioni rispetto ai più diversi settori impone una riflessione sulle modalità atte a garantire nel modo migliore la trasparenza e una corretta gestione finanziaria da parte delle stesse,

impegna il Governo:

1) a disporre lo stanziamento delle somme necessarie per effettuare con la corretta periodicità le revisioni periodiche sulle società cooperative, nel rispetto del dettato normativo;
2) ad adottare le opportune iniziative, anche normative, volte a prevedere un preciso obbligo di rendicontazione delle somme ricevute in capo a quelle cooperative che si aggiudicano pubblici appalti, con specifico riferimento a tutte quelle che operano nel settore dell'accoglienza agli immigrati;
3) ad adottare le opportune iniziative, anche normative, al fine di impedire il finanziamento di partiti o esponenti politici da parte delle cooperative sociali;
4) ad assumere iniziative per prevedere l'introduzione di un tetto massimo di fatturato per le cooperative che intendano fruire delle agevolazioni fiscali e tributarie previste dalla vigente legislazione in favore di tali società;
5) ad adottare iniziative opportune affinché nei bandi per la gestione dei centri di accoglienza per migranti siano previste specifiche clausole di incompatibilità rispetto all'espletamento, da parte del medesimo ente gestore, di servizi di altra natura;
6) ad assumere le iniziative volte a tutelare i soci lavoratori delle cooperative, equiparandoli ai lavoratori del settore sotto il profilo retributivo e previdenziale.
(1-01432) «Rampelli, Cirielli, La Russa, Maietta, Giorgia Meloni, Nastri, Petrenga, Rizzetto, Taglialatela, Totaro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

organizzazione senza fini lucrativi

finanziamento dei partiti

cooperativa