ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01411

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 699 del 26/10/2016
Abbinamenti
Atto 1/01405 abbinato in data 26/10/2016
Atto 1/01287 abbinato in data 26/10/2016
Atto 1/01401 abbinato in data 26/10/2016
Atto 1/01406 abbinato in data 26/10/2016
Atto 1/01409 abbinato in data 26/10/2016
Firmatari
Primo firmatario: RAVETTO LAURA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 26/10/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GELMINI MARIASTELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2016
FONTANA GREGORIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2016
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2016
GARNERO SANTANCHE' DANIELA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2016
GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2016
BIANCOFIORE MICHAELA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/10/2016


Stato iter:
26/10/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 26/10/2016
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/10/2016
Resoconto LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto SANTERINI MILENA DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto MONCHIERO GIOVANNI CIVICI E INNOVATORI
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto GUERINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 26/10/2016
Resoconto CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/10/2016

DISCUSSIONE IL 26/10/2016

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 26/10/2016

NON ACCOLTO IL 26/10/2016

PARERE GOVERNO IL 26/10/2016

RESPINTO IL 26/10/2016

CONCLUSO IL 26/10/2016

Atto Camera

Mozione 1-01411
presentato da
RAVETTO Laura
testo di
Mercoledì 26 ottobre 2016, seduta n. 699

   La Camera,
   premesso che:
    in Italia – secondo i più recenti dati Istat – vivono in uno stato di povertà 1 milione e 582 mila famiglie, un totale di quasi 4,6 milioni di individui. Si tratta del numero più alto dal 2005 ad oggi; e si tratta, parlando di povertà assoluta, della forma più grave di indigenza, quella di chi non riesce ad accedere a quel paniere di beni e servizi necessari per una vita dignitosa;
    le situazioni più difficili sono quelle vissute dalle famiglie del Mezzogiorno, dalle famiglie con due o più figli minori, dai nuclei il cui capofamiglia è in cerca di un'occupazione o operaio e dalle nuove generazioni. Un elemento inedito, messo in luce nell'ultimo rapporto su povertà ed esclusione sociale della Caritas, che stravolge il vecchio modello di povertà italiano, è che, oggi, la povertà assoluta risulta inversamente proporzionale all'età, diminuisce all'aumentare di quest'ultima. La persistente crisi del lavoro ha infatti penalizzato (o meglio, sta ancora penalizzando) soprattutto giovani e giovanissimi in cerca «di una prima/nuova occupazione» e gli adulti rimasti senza un impiego;
    oggi il fenomeno ha quindi un'estensione diversa e riguarda anche giovani coppie con più figli, cinquantenni che hanno perso il lavoro, padri e madri separati, anche e soprattutto al Nord;
    accanto al disagio di coloro che in modo transitorio, persistente (o nei casi più gravi cronico), sperimentano delle difficoltà legate alla mancanza di reddito e/o di lavoro, coesistono le situazioni più estreme vissute da chi, costretto a fuggire dal proprio Paese, soggiorna in Italia in condizioni drammatiche;
    in particolare, gli ultimi dati diffusi parlano di una vera e propria impennata degli sbarchi di migranti che segna – per il momento – il 2016 come anno record per numero di arrivi: con 153.450 arrivi si registra infatti il 10 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2015 e si supera di 1.300 persone il totale segnato lo stesso periodo del 2014, che, alla fine, raggiungendo quota 170.000, diventò l'anno con il maggior numero di arrivi;
    di recente, il prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento per l'immigrazione del Ministero dell'interno, audito dal Comitato Schengen ha dichiarato che «l'accoglienza ci costa 1 miliardo e 200 milioni l'anno, ampiamente sotto quello che i migranti che vivono nel nostro Paese e lavorano legittimamente ci restituiscono sotto forma di Pil». Il Ministro dell'economia e delle finanze Pier Carlo Padoan aveva invece dichiarato in precedenza che «al netto dei contributi UE», il costo dell'accoglienza « è attualmente stimato a 2,6 miliardi di euro per il 2015, previsto a 3,3 miliardi per il 2016 e a 3,8 miliardi per il 2017»;
    a fronte dei dati contraddittori offerti da Ministero dell'interno e Ministero dell'economia e delle finanze, il rapporto fornito dal Centro Studi ImpresaLavoro, ci offre ulteriori e allarmanti dati: secondo ImpresaLavoro «il conto complessivo degli ultimi 6 anni supera gli 11 miliardi di euro, con una progressione impressionante: spenderemo nel 2016 cinque volte la cifra impegnata nel 2011, con un esborso per le casse dello Stato che arriverà a 4,1 miliardi su base annua»;
    i costi di gestione del fenomeno migratorio sono generati dall'emergenza che cresce esponenzialmente ogni anno, dall'aumento degli sbarchi, dalla faticosa gestione dei centri, dalla lentezza con cui il nostro sistema esamina le richieste di asilo e dispone gli eventuali rimpatri;
    in ogni caso, il contributo dell'Europa si ferma a 110 milioni di euro su base annua: erano 94 milioni nel 2011, sono arrivati a 160 nel 2014, e sono scesi a 112 nel 2016 (a fronte di un contributo alla Turchia di ben 3 miliardi di euro);
    dinnanzi alla situazione drammatica in cui versa il Paese, e considerate le migliaia di famiglie di cittadini italiani che vivono in condizioni di povertà, il Governo continua ad accettare di farsi carico del soccorso e dell'accoglienza dei migranti, in cambio di maggiore flessibilità da parte dell'Unione europea. Una contropartita pagata a caro prezzo, visto che l'Italia spende molto di più di quanto riceve, e offre ai partner europei l'idea di poter diventare un « hot spot continentale» in cambio di un po’ di flessibilità;
    l'Italia continua a sostenere il peso della gestione del fenomeno migratorio, senza avere riguardo, per i presentatori del presente atto di indirizzo, dei pesanti oneri finanziari che ne conseguono, in particolare quelli gravanti sui comuni esposti alle conseguenze delle politiche di accoglienza – che destinano sempre meno risorse alle politiche sociali – e senza curarsi dei gravosi oneri sociali che ne derivano;
    d'altra parte, è assai carente l'implementazione di politiche sociali in grado di prevenire ed abbattere le condizioni di povertà; scarsa è l'attenzione dedicata alle politiche per la famiglia – necessarie anche per fronteggiare la crisi demografica, che ha effetti negativi soprattutto nel medio e lungo termine –; si rilevano inoltre misure di contrasto alla disoccupazione giovanile per nulla efficaci; per non parlare di alcuni e specifici aspetti strutturali che caratterizzano negativamente il nostro Paese: mancano politiche e interventi specifici che contemplino una buona e piena occupazione femminile, l'adozione di misure fiscali e monetarie a sostegno dei figli, misure di conciliazione tra lavoro e responsabilità di cura per donne e uomini, l'accesso ai servizi socio-educativi per la prima infanzia, l'adozione di misure per prevenire, rallentare e prendere in carico la non autosufficienza;
    con riferimento al disegno di legge di bilancio di prossima presentazione alle Camere, l'impegno preso dal Ministro Poletti di aumentare già dall'anno prossimo lo stanziamento (fino a 1,5, miliardi di euro) per avviare un piano nazionale contro l'indigenza assoluta, sembra essere slittato al 2018,

impegna il Governo:

1) ad adottare con urgenza politiche di crescita adeguate a superare l'attuale situazione economica che ha causato l'impoverimento delle famiglie italiane e a prevedere una significativa ristrutturazione delle politiche per l'inclusione sociale e per il contrasto alla povertà, a partire da una maggiore attenzione alla primaria difesa della famiglia e dei bisogni della persona, attraverso una strategia integrata che assicuri un'interazione positiva delle misure economiche, sociali e dell'occupazione, garantendo adeguate risorse all'interno del prossimo disegno di legge di bilancio;
2) ad adottare ogni iniziativa volta a richiedere ed ottenere un impegno fattivo e responsabile degli Stati dell'Unione europea per l'applicazione piena del principio di solidarietà tra gli Stati membri nella condivisione delle politiche di accoglienza, alla luce dell'assoluta inefficacia dei programmi di relocation finora attuati, con particolare riferimento al contributo economico da parte dell'Unione europea;
3) ad intraprendere ogni iniziativa volta a far sì che i comuni abbiano risorse e mezzi sufficienti per far fronte alle questioni legate all'accoglienza dei migranti;
4) a rivalutare le misure di intervento, con particolare riferimento alle risorse impiegate, nella gestione del fenomeno migratorio, alla luce del bilancio complessivo delle politiche sociali implementate dal Governo, al fine di prevedere una più equa distribuzione delle risorse disponibili.
(1-01411) «Ravetto, Gelmini, Gregorio Fontana, Occhiuto, Garnero Santanchè, Giammanco, Biancofiore».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

migrazione

asilo politico

disoccupazione giovanile