Legislatura: 17Seduta di annuncio: 584 del 07/03/2016
Primo firmatario: RIZZETTO WALTER
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 07/03/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PISICCHIO PINO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 07/03/2016 PRODANI ARIS MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 08/03/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 08/03/2016 Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) DICHIARAZIONE VOTO 08/03/2016 Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) Resoconto FAENZI MONICA MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO Resoconto BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE Resoconto PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE Resoconto SANTERINI MILENA DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO Resoconto SALTAMARTINI BARBARA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC) Resoconto MARTELLI GIOVANNA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto CENTEMERO ELENA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto GRIBAUDO CHIARA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto VECCHIO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 08/03/2016
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 08/03/2016
ACCOLTO IL 08/03/2016
PARERE GOVERNO IL 08/03/2016
DISCUSSIONE IL 08/03/2016
APPROVATO IL 08/03/2016
CONCLUSO IL 08/03/2016
La Camera,
premesso che:
il 7 marzo 2016 ricorre il 70o anniversario del diritto di voto alle donne. Il riconoscimento di tale diritto è stato preceduto da un percorso lungo e difficoltoso, a partire dal lontano 1877, quando venne presentata al Parlamento la prima petizione a favore del voto femminile; da allora ci sono voluti decine di anni prima che le donne italiane potessero finalmente esprimere il proprio pensiero politico attraverso il voto, con le elezioni amministrative e poi col referendum monarchia/repubblica del 1946;
nel tempo, si sono succedute una moltitudine di provvedimenti volti a riconoscere alle donne pari opportunità, per dare concretamente alle stesse la possibilità di far valere delle scelte, sia relative alla vita privata che a quella lavorativa, senza essere oggetto di discriminazione; parliamo, dunque, di politiche di pari opportunità per promuovere le necessarie iniziative, anche normative, che garantiscano il superamento di condizioni sfavorevoli alla realizzazione di un'effettiva parità uomo-donna;
tuttavia, nonostante il percorso portato avanti in tal senso, si è nel 2016, ed è un dato di fatto che le donne sono ancora oggetto di forti discriminazioni in molti ambiti, rispetto i loro livelli di partecipazione, accesso, diritti, retribuzione o prestazioni d'altro genere, che siano lavoratrici, madri o pensionate;
tali diseguaglianze si concretizzano, in particolare, nel mondo del lavoro attraverso un'assurda disparità di retribuzione che vede gli uomini con stipendi maggiori delle colleghe, sebbene queste ultime abbiano i medesimi titoli di studio e inquadramenti;
anche a livello europeo la parità retributiva è un principio sancito dai trattati sin dal 1957 e trova attuazione nella direttiva 2006/54/CE sull'uguaglianza di trattamento fra uomini e donne, in materia di occupazione e impiego. Ciò nonostante, sussiste un netto divario salariale tra donne e uomini, che riflette le discriminazioni e le disuguaglianze sul mercato del lavoro che, nella pratica, colpiscono ancora e soprattutto le donne che guadagnano in media il 16 per cento in meno all'ora rispetto agli uomini; mentre su base annuale il divario raggiunge addirittura il 31 per cento, considerando che il lavoro a tempo parziale è molto più diffuso tra le donne;
è inaccettabile, dunque, che, a parità di qualifiche o anche rispetto a posizioni lavorative migliori rispetto a quelle degli uomini, le competenze delle donne non ricevono lo stesso riconoscimento e la loro carriera professionale è indubbiamente più lenta. Tra l'altro, poiché le donne percepiscono una retribuzione oraria inferiore e accumulano un minor numero di ore di lavoro nel corso della loro vita rispetto agli uomini, anche l'importo delle loro pensioni è ridotto. Di conseguenza, tra gli anziani vi sono più donne che uomini in stato di povertà;
alla luce delle predette riflessioni, è chiaro che il 70o anniversario del diritto di voto alle donne ricorre in un tempo dove ancora non si può parlare di parità uomo-donna, soprattutto nel mondo del lavoro, è quindi necessario adottare iniziative per contrastare ogni discriminazione e facilitare l'effettiva applicazione del principio della parità retributiva,
impegna il Governo
a promuovere iniziative affinché sia garantita parità di condizioni e di retribuzione alle donne nell'accesso al mondo del lavoro, nonché rispetto agli avanzamenti di carriera, garantendo altresì il bilanciamento dei tempi di vita familiare e lavoro.
(1-01189) «Rizzetto, Pisicchio, Prodani».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):retribuzione del lavoro
eguaglianza uomo-donna
applicazione del diritto comunitario