ATTO CAMERA

MOZIONE 1/01111

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 554 del 25/01/2016
Abbinamenti
Atto 1/01250 abbinato in data 09/05/2016
Atto 1/01254 abbinato in data 09/05/2016
Atto 1/01260 abbinato in data 17/05/2016
Atto 1/01261 abbinato in data 17/05/2016
Atto 1/01264 abbinato in data 17/05/2016
Atto 1/01273 abbinato in data 17/05/2016
Firmatari
Primo firmatario: SALTAMARTINI BARBARA
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 25/01/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 25/01/2016


Stato iter:
17/05/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 09/05/2016
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 09/05/2016
Resoconto PINI GIUDITTA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 17/05/2016
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 17/05/2016
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto PARISI MASSIMO MISTO-ALLEANZA LIBERALPOPOLARE AUTONOMIE ALA-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO
Resoconto PETRENGA GIOVANNA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto SBERNA MARIO DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto RICCIATTI LARA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto MILANATO LORENA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto GARAVINI LAURA PARTITO DEMOCRATICO
 
PARERE GOVERNO 17/05/2016
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 09/05/2016

DISCUSSIONE IL 09/05/2016

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 09/05/2016

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/05/2016

DISCUSSIONE IL 17/05/2016

PROPOSTA RIFORMULAZIONE IL 17/05/2016

NON ACCOLTO IL 17/05/2016

PARERE GOVERNO IL 17/05/2016

RESPINTO IL 17/05/2016

CONCLUSO IL 17/05/2016

Atto Camera

Mozione 1-01111
presentato da
SALTAMARTINI Barbara
testo presentato
Lunedì 25 gennaio 2016
modificato
Martedì 17 maggio 2016, seduta n. 626

   La Camera,
   premesso che:
    la notte del 31 dicembre 2015 a Colonia ed in alcune altre città europee, tra le quali Amburgo, Bielefeld, Dortmund, Düsseldorf, Stoccarda, Helsinki e Zurigo si sono verificati episodi ripugnanti e intollerabili di violenza di branco, contro la dignità e la libertà delle donne. Centinaia di giovani uomini immigrati, per lo più arabi e nordafricani, hanno circondato centinaia di donne molestandole pesantemente, alcune violentandole, altre derubandole di quello che avevano;
    dalle ricostruzioni ufficiali, il tratto comune a tutte le aggressioni è il fatto di essere state perpetrate da gruppi organizzati di stranieri provenienti da Paesi extraeuropei, tra i quali non di rado figuravano anche sedicenti profughi, che hanno operato con modalità assai simili a quelle osservate nel 2011-2012 a Piazza Tahir. La polizia tedesca sta operando arresti anche dentro i centri di prima accoglienza destinati ai rifugiati;
    un'operazione di molestie così vasta, continuata e determinata, non può essere vista solo come un gesto contro le donne, ma si configura come un atto di scontro, umiliazione e dominio esercitato nei confronti delle donne sì, ma mirato ad inviare un segnale di disprezzo e di sfida ai Paesi che hanno accolto quegli uomini e quindi l'Europa tutta;
    non si può continuare a minimizzare, come hanno cercato di fare molti intellettuali o esponenti politici, essendo evidente, per i presentatori del presente atto di indirizzo, il fatto che chi proviene da quei Paesi si porta dietro un'idea della donna priva di libertà, ritenuta inferiore e da mortificare nella mente e nel corpo;
    quanto è accaduto è infatti di enorme gravità sociale, dal momento che il rapporto tra i generi è quotidiano e intimidazioni del genere, come quella vista nella notte del 31 dicembre 2015, mirano chiaramente a minare alcune libertà costitutive dell'Occidente;
    non si può più sottacere la natura del rapporto dell'Islam con le donne, che ben conosciamo e che è stato al centro di grandi riflessioni ed anche battaglie a favore delle donne di quei Paesi. Un rapporto intriso di violenza metamorfizzato in una agenda culturale e politica di dominio, usata come arma, come espressione di potere in una vastissima area sociale la cui linea di rottura passa dentro lo stesso mondo musulmano;
    sono ancora sotto i nostri occhi gli stupri e le violenze verificatesi in Iraq e Siria durante la conquista da parte dell'Isis, i rapimenti di Boko Haram, la schiavitù sessuale imposta alle donne cristiane e yazide, il trattamento subito da centinaia di donne egiziane al Cairo, durante la «primavera araba» per punirle della loro partecipazione attiva alla politica. Tutti esempi, secondo i presentatori del presente atto di indirizzo, del modo di rapportarsi dell'Islam con le donne, che non si ferma alle frontiere, essendo un tratto essenziale della politicizzazione in senso radicale di quella religione;
    è irrinunciabile e urgente la difesa della libertà femminile da ogni forma di molestia, abuso e violenza sessuale;
    basi indispensabili di qualsiasi processo di integrazione sono: il rispetto nei confronti del Paese ospitante, della sua cultura e delle sue tradizioni da parte di chi lo raggiunge e, soprattutto, lo sforzo di rispettarne le leggi, gli usi e i costumi;
    inaccettabili risultano i tentativi di giustificare le violenze sulle donne come quello fatto dall'Imam della stessa città di Colonia, Sami Abu-Yusuf, secondo cui le aggressioni sarebbero state determinate dal fatto che le vittime si fossero profumate o comunque vestite in modo provocante;
    si rimarca la circostanza, straordinaria per Paesi liberi, che la stampa degli Stati coinvolti abbia celato volontariamente per giorni i fatti, per ragioni che rimangono tuttora oggetto di congetture, ma tra le quali potrebbe esserci anche l'intenzione di non creare problemi alle politiche di accoglienza abbracciate dai rispettivi Governi di riferimento;
    i fatti occorsi a Colonia e nelle altre città coinvolte pongono seri interrogativi sulla gestione dell'immigrazione, sull'accoglienza e l'integrazione, sul rapporto dell'Islam con le donne, cui occorre rispondere per comprendere esattamente quali rischi concreti stia portando l'immigrazione nei nostri Paesi. Domande a cui nessuno può sottrarsi alla luce di quanto accaduto in Germania, Svizzera, Finlandia la notte del 31 dicembre 2015 ma anche di fronte al disagio e alle minacce alla nostra incolumità fisica che si avvertono ogni giorno per le strade, sui bus o nelle metropolitane, in centro, come nella periferie delle città italiane;
    si rileva come le dimensioni assunte dal fenomeno migratorio siano ormai incompatibili con le misure messe in campo ed impongano un ripensamento, che riduca ampiezza e velocità dei flussi, prevedendo espulsioni più facili, controlli più serrati, campi di raccolta nei Paesi sorgenti o situati lungo i percorsi di approccio all'Europa;
    la forte prevalenza degli uomini in giovane età, tra coloro che sono giunti in Europa in tempi più recenti, ad avviso dei firmatari del presente atto è di per sé un fattore di rischio aggiuntivo per le donne del nostro continente;
    l'ideologia di chi ritiene che il multiculturalismo possa diventare una forma facile e innocua di convivenza secondo i firmatari del presente atto ha fallito, così come quella di chi pensa che l'uguaglianza si possa raggiungere cancellando le differenze, le proprie radici culturali, i propri valori; fallimentari sono state soprattutto le politiche «aperturiste» dell'accoglienza a tutti i costi, guidate dalla convinzione che tutto potesse risolversi con un progressivo assorbimento delle centinaia di migliaia di immigrati giunti nel nostro continente negli ultimi anni;
    i diritti delle donne sono un terreno particolarmente sensibile di scontro, avendo la questione femminile subito un processo di radicalizzazione nel mondo musulmano, che è parte fondamentale della più generale affermazione dell'Islam politico fondamentalista, in cui la donna è ridotta, nel migliore dei casi, a «complemento dell'uomo», anziché esser vista come una persona eguale in dignità e diritti;
    si rileva la circostanza che, a Colonia, la reazione delle forze dell'ordine sia stata debole e tardiva, anche perché parte dei locali effettivi era dispiegata sulle frontiere della Germania per controllare l'afflusso dei migranti extracomunitari e mancavano quindi agenti da schierare nelle strade cittadine,

impegna il Governo:

   ad intensificare la collaborazione con le autorità di pubblica sicurezza dei Paesi colpiti dalle violenze collettive contro le donne la notte di San Silvestro, allo scopo di acquisire elementi utili alla prevenzione di atti simili sul suolo nazionale;
   ad assicurare un'elevata priorità alla lotta contro gli eventuali sodalizi criminali, anche temporanei, allestiti da immigrati per delinquere contro le donne;
   ad assumere iniziative per privilegiare, nelle procedure per l'accesso al nostro Paese, le famiglie, le donne, i bambini e gli anziani, come già accade in alcuni Stati occidentali, in primo luogo il Canada, prevedendo invece per gli uomini giovani percorsi più lunghi;
   a rafforzare i presidi di polizia ovunque la sicurezza delle donne paia più a rischio, incrementando le assunzioni nelle forze dell'ordine qualora con gli organici disponibili non si riesca a fronteggiare anche questa emergenza;
   a non tollerare, nell'ambito delle proprie competenze, alcuna forma di apologia o giustificazione delle violenze compiute sulle donne dalle gang dei migranti extracomunitari, assumendo iniziative, anche a carattere di urgenza, per adeguare la normativa penale;
   ad assicurare una tempestiva informazione dell'opinione pubblica italiana qualora, malgrado tutto, si verificassero anche in Italia episodi assimilabili a quelli occorsi a Colonia, sfruttando a questo scopo, se necessario, ogni canale di comunicazione disponibile.
(1-01111) «Saltamartini, Molteni, Gianluca Pini, Fedriga, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Busin, Caparini, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Rondini, Simonetti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

controllo delle migrazioni

diritti della donna

migrante