ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00972

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 475 del 04/08/2015
Abbinamenti
Atto 1/00957 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00962 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00969 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00970 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00971 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00973 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00974 abbinato in data 05/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 04/08/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 04/08/2015
PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 04/08/2015
RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 04/08/2015
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 04/08/2015
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 04/08/2015
BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 04/08/2015
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 04/08/2015
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 04/08/2015
MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 04/08/2015


Stato iter:
05/08/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/08/2015
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 05/08/2015
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DE MENECH ROGER PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PRATAVIERA EMANUELE MISTO
 
INTERVENTO GOVERNO 05/08/2015
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/08/2015
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto QUINTARELLI GIUSEPPE STEFANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PRATAVIERA EMANUELE MISTO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 05/08/2015

DISCUSSIONE IL 05/08/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/08/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 05/08/2015

APPROVATO IL 05/08/2015

CONCLUSO IL 05/08/2015

Atto Camera

Mozione 1-00972
presentato da
SEGONI Samuele
testo presentato
Martedì 4 agosto 2015
modificato
Mercoledì 5 agosto 2015, seduta n. 476

   La Camera,
   premesso che:
    a distanza di qualche anno dalla «Grande alluvione» e a neanche un mese dall'ultima, il Veneto non è pronto all'eventualità di altre inondazioni e mancano diverse opere dal momento che mancano i fondi;
    secondo l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ligure, su Genova sono caduti in 28 ore oltre 230 millimetri di pioggia, mentre sul Veneto, tra il 31 ottobre e il 2 novembre 2010, l'Arpav misurò il «diffuso superamento dei 300 millimetri con punte massime locali anche superiori ai 500»; nella giornata dell'8 luglio 2015, un tornado estremamente violento si è abbattuto sulla riviera del Brenta, di livello EF4 della scala Enhanced Fujita;
    il tornado ha colpito duramente i centri abitati sui quali si è abbattuto distruggendo i comuni di Dolo, Pianiga e Mira nella provincia di Venezia, provocando danni ingenti sia in termini di vittime che in termini economici con 500 abitazioni danneggiate e 100 edifici da abbattere perché pericolanti e non recuperabili;
    i danni materiali prodotti, per caratteristiche e per conseguenze sociali ed economiche, sono molto simili a quelle di un terremoto, come, ad esempio, il sisma che nel 2012 devastò alcune province delle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto;
    il massimo esperto del settore, il professor Luigi D'Alpaos, reputa necessario disporre di almeno 10 milioni di metri cubi di invaso e non dei 3-3,5 milioni e mezzo di euro preventivati che purtroppo necessitano di più tempo: resti romani permettendo, il bacino di laminazione di Caldogno potrà essere rimesso in sesto nel 2016, e per lo meno nel 2017 quello di viale Diaz a Vicenza;
    nel centro del capoluogo berico sono stati rinforzati gli argini del Bacchiglione, ma i quartieri periferici sono a rischio di allagamento e il bacino per alleggerire l'alveo del Retrone sulla roggia Dioma, fra Vicenza e Monteviale, non ha un euro di finanziamento, per non parlare del bacino del Trissino per il quale è in corso un'inchiesta della magistratura per concussione e turbativa d'asta;
    nel padovano si punta a completare l'idrovia, che riprenderebbe le acque convogliate nel Brenta dopo essere state prese attraverso il San Gregorio e il Piovego, e le porterebbe verso la laguna di Venezia, alleggerendo la valle del Brenta e mettendo in sicurezza la zona industriale di Padova;
    gli ambientalisti hanno fatto presente che molte di queste opere si tradurrebbero in un'ulteriore devastazione di un territorio già eroso da decenni di cementificazione e dalla scarsa conoscenza delle leggi idrauliche (anche in agricoltura), considerando anche che i proprietari dei terreni agricoli che lottano per ottenere un equo prezzo di compravendita anziché indennizzi;
    nessuno, però, dubita della necessità di creare sfoghi in un Veneto saturo di aree urbanizzate anche se un recente studio inglese, venuto alla luce dopo le terrificanti esondazioni avvenute nel Regno Unito, ha dimostrato come la soluzione ideale sarebbe quella di rimboschire: nel suolo sotto agli alberi l'acqua penetra in profondità a una velocità 67 volte maggiore rispetto a quella nel suolo sotto l'erba e defluisce lungo i canali creati dalle radici degli alberi; in questo caso il terreno si comporta da spugna, da serbatoio che assorbe l'acqua per poi rilasciarla lentamente. Un fiume può trasportare solo una minima parte dell'acqua che cade nel suo bacino: il grosso deve finire nelle piane alluvionali ed essere assorbito dal suolo. Costruendo invece argini più alti, riducendo la lunghezza dei fiumi attraverso l'eliminazione delle anse e rimuovendo gli alberi morti e ogni altro ostacolo, gli ingegneri involontariamente aumentano la velocità di deflusso, cosicché l'acqua si riversa nei fiumi e nelle città molto più in fretta;
    la regione ha investito 150 milioni di euro per le opere a progetto, e ne dovranno arrivare altri 200 milioni di euro per i bacini rimanenti, ma per l'intera manutenzione dei fiumi e il bacino scolante su Venezia servono in tutto 1 miliardo e 700 milioni;
    il decreto-legge sugli enti territoriali prevede agevolazioni tributarie temporanee previste per la zona franca dei territori dell'Emilia Romagna colpiti dal sisma consistenti nella parziale esenzione dalle imposte sui redditi e dall'Irap, alle condizioni di legge, nonché dall'esenzione degli immobili produttivi dalle imposte municipali. Si prevede inoltre la proroga al 31 dicembre 2016 del termine di scadenza dello stato di emergenza fissato dall'articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 74 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 giugno 2014, n. 93, conseguente agli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012 verificatisi nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, e sono disposte misure per la città di Venezia attraverso una modifica all'articolo 4, primo comma, della legge 29 novembre 1984, n. 798, che integra la composizione del comitato, a cui è demandato, ai sensi del terzo comma della medesima disposizione oggetto della novella, l'indirizzo, il coordinamento ed il controllo per l'attuazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia;
    per quanto riguarda i territori devastati dall'alluvione in Veneto, non sono state ad oggi disposte misure realmente soddisfacenti e la comunità scientifica italiana ed internazionale ha da tempo messo in stretta correlazione i cambiamenti climatici ad un aumento della frequenza ed intensità di eventi estremi di origine meteorologica o idrologica: ciò viene chiaramente stigmatizzato anche nella Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
    è fondamentale anche un accenno all'alluvione verificatasi a Firenze sabato 1o agosto 2015: i firmatari del presente atto di indirizzo si chiedono se il comune sapeva che, nel tardo pomeriggio del 1o agosto, si sarebbe scatenato l'inferno nella zona di Firenze sud (Gignoro, Rovezzano, zona dell'Anconella, Girone) e che l'Italia dei treni si sarebbe spezzata in due per il guasto alla linea elettrica capace di bloccare gli Eurostar. La valutazione dei danni a ventiquattro ore dal nubifragio è stata sconfortante visti i collegamenti da ripristinare e le case da risistemare, e ci si rende conto per l'ennesima volta della fragilità di Firenze nel periodo dei cambiamenti climatici,

impegna il Governo

   ad adottare, anche attraverso ulteriori interventi normativi e opportuni stanziamenti, ogni iniziativa utile a sostegno dei comuni della riviera del Brenta colpiti dal tornado dell'8 luglio 2015, per rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita, della funzionalità dei servizi essenziali, per la riduzione del rischio residuo, per la ricostruzione e per il risarcimento dei danni, stabilendo delle misure che garantiscano parità di trattamento per tutti i comuni facenti parte delle zone colpite da fenomeni naturali che hanno provocato ingenti danni ambientali;
   ad assumere in particolare efficaci iniziative affinché:
    a) le spese sostenute dalle regioni e dagli enti locali per il ripristino dai danni subiti non siano conteggiate ai fini del patto di stabilità interno;
    b) vengano sospesi l'invio delle cartelle esattoriali e gli oneri fiscali e contributivi, fino al ritorno alle normali condizioni di vita della popolazione, predisponendo un piano di rateizzazione per il rientro della propria posizione debitoria nei confronti del fisco;
    c) siano previsti sgravi fiscali per la ricostruzione ed il restauro degli edifici colpiti e dei beni artistico-architettonici;
    d) per gli edifici dichiarati inagibili, per tutto il periodo di inagibilità, sia sospeso il pagamento dei mutui, dei finanziamenti e dei tributi locali, utilizzando a compensazione verso i creditori un fondo di solidarietà appositamente istituito anche con la partecipazione di Cassa depositi e prestiti;
   a procedere con urgenza alla definizione di criteri oggettivi che, in caso di future calamità naturali sul territorio italiano, garantiscano ai territori colpiti parità di trattamento in proporzione all'entità dei danni subiti;
   a convertire la strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, redatta dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, in un piano vero e proprio, anche con il supporto dell'unità di missione «Italia sicura», individuando una scala di priorità tra gli interventi ivi contenuti, un cronoprogramma di attuazione ed un piano di finanziamenti certi, prevedendo lo stanziamento dei primi fondi già a partire dalla prossima legge di stabilità.
(1-00972) «Segoni, Turco, Prodani, Rizzetto, Artini, Baldassarre, Barbanti, Bechis, Matarrelli, Mucci».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cambiamento climatico

conseguenza economica

corso d'acqua