ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00957

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 467 del 23/07/2015
Abbinamenti
Atto 1/00962 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00969 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00970 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00971 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00972 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00973 abbinato in data 05/08/2015
Atto 1/00974 abbinato in data 05/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: BUSIN FILIPPO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 23/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
SALTAMARTINI BARBARA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 23/07/2015
PRATAVIERA EMANUELE MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 05/08/2015
CAON ROBERTO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 05/08/2015
BRAGANTINI MATTEO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 05/08/2015


Stato iter:
05/08/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/08/2015
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 05/08/2015
Resoconto SPESSOTTO ARIANNA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DE MENECH ROGER PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PRATAVIERA EMANUELE MISTO
 
INTERVENTO GOVERNO 05/08/2015
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/08/2015
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto QUINTARELLI GIUSEPPE STEFANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto COZZOLINO EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto PRATAVIERA EMANUELE MISTO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 03/08/2015

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 05/08/2015

DISCUSSIONE IL 05/08/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/08/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 05/08/2015

APPROVATO IL 05/08/2015

CONCLUSO IL 05/08/2015

Atto Camera

Mozione 1-00957
presentato da
BUSIN Filippo
testo presentato
Giovedì 23 luglio 2015
modificato
Mercoledì 5 agosto 2015, seduta n. 476

   La Camera,
premesso che:
l'8 luglio 2015, eccezionali fenomeni temporaleschi hanno colpito il territorio del Veneto ed in particolare alcuni comuni delle province di Venezia, Padova, Vicenza e Belluno, provocando gravi danni alle infrastrutture, agli edifici pubblici e privati e ai beni mobili;
l'intensità delle raffiche di vento e pioggia è stata devastante e ha messo in pericolo la vita delle persone, provocando anche la morte di un uomo e circa 100 feriti e creando l'interruzione dei collegamenti viari e la compromissione delle attività civili, commerciali e agricole;
i fenomeni temporaleschi, che hanno fatto seguito ad un lungo periodo con temperature eccezionalmente elevate e caldo torrido, ben oltre la media stagionale estiva, hanno provocato la bora sul litorale adriatico ed un tornado che per i danni provocati è stato catalogato di intensità F4, in funzione della scala Fujita avanzata (Enhanced Fujita scale);
a valle del Boite, nell'alto bellunese, una frana in località Acquabona nel comune di Cortina d'Ampezzo ha provocato l'interruzione della viabilità sottostante sulla strada statale n. 51 di «Alemagna» che è stata a lungo bloccata in entrambe le direzioni da circa 2000 metri cubi di materiale sversato;
nel veneziano, le violente piogge, la grandine e una tromba d'aria di notevole intensità hanno provocato lo scoperchiamento di case e capannoni, il danneggiamento di circa 500 edifici, l'isolamento di intere aree, con l'interruzione della rete stradale e ferroviaria, black-out elettrici fino all'indomani, oltre a disservizi nella fornitura del gas e dell'acqua; in particolare, lungo la riviera del Brenta, nel pomeriggio il violento tornado ha provocato ingenti danni nei comuni di Dolo, Pianiga e Mira;
tra gli edifici di maggior rilievo colpiti si segnala la devastazione di numerosissime ville venete (almeno 20), quella della famosa Villa Santorini-Toderini-Fini, nel comune di Dolo, località Cesare Musatti, letteralmente rasa al suolo e i cui danni sono stati quantificati in 6.500.000 euro, sui complessivi 9.850.000 euro riguardanti tutte le altre ville e dimore storiche venete;
nel comune di Dolo, sono state danneggiare oltre 200 abitazioni, di cui 132 considerate inagibili (90 da abbattere parzialmente); gli sfollati sono stati circa 450; sono state coinvolte dall'evento 15 ville venete, oltre 20 attività produttive e commerciali e centinaia di vetture; è stato distrutto completamente l'arredo urbano di almeno 16 strade (patrimonio arboreo, segnaletica stradale, impianti di sollevamento delle fognature bianche, pubblica illuminazione e altro) e gli impianti sportivi comunali. Il comune ha sospeso il pagamento dei tributi locali e ha allestito presso il municipio uno sportello unico di emergenza;
nel comune di Pianiga, si sono rilevati, ad oggi, danni al patrimonio privato e pubblico per un totale di circa 250 immobili e di centinaia di autovetture; è stato distrutto completamente l'arredo urbano di almeno 22 strade e sono state coinvolte oltre 30 attività produttive e commerciali e gli impianti sportivi comunali; il comune ha allestito due sportelli di emergenza;
nel comune di Mira, sono stati rilevati danni su circa 75 fabbricati, dei quali 10 fabbricati risultano danneggiati irrimediabilmente; molti manufatti pertinenziali ad uso magazzino/garage risultano crollati e molte aree verdi sono state particolarmente colpite e sono necessari una serie di interventi urgenti di messa in sicurezza delle alberature e dei rami pericolanti, che hanno creato intralcio alla circolazione stradale; risulta urgente ripristinare la segnaletica stradale letteralmente sradicata e divelta; in molte zone industriali sono necessari interventi urgenti di bonifica e di smaltimento di materiali contenenti amianto; molti capannoni sono stati scoperchiati e la quantificazione dei costi risulta estremamente difficile;
solo nel comparto agricolo, il passaggio del tornado ha determinato la distruzione delle coltivazioni erbacee in atto e la compromissione di strutture produttive quali fabbricati, serre e impianti arborei, in particolare vigneti. Numerose sono le segnalazioni per interventi estesi di bonifica dai detriti di qualsiasi genere dispersi nei terreni coltivati, che rendono e renderanno difficile le lavorazioni e lo sfruttamento degli stessi. La stima sulla base dei dati forniti porta ad una quantificazione di danno per il comparto agricolo di circa 4 milioni di euro; particolarmente grave risulta la situazione nella provincia di Venezia;
il presidente della regione Veneto ha adottato immediatamente il decreto 9 luglio 2015, n. 106, con cui è stato dichiarato lo «stato di crisi» e ha inoltrato alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al capo del dipartimento della Protezione civile la richiesta di dichiarazione dello «stato di emergenza» a livello nazionale;
la prima stima dei danni è stata quantificata in circa 91,5 milioni di euro, ma la quantificazione è destinata ad aumentare, una volta concluse le verifiche di stabilità degli edifici colpiti;
le aziende colpite da pesanti danni sono impossibilitate a riprendere la propria attività, anche in considerazione della crisi economica in atto che rende la situazione ancora più complessa di quanto già non lo fosse prima del disastro e ciò determina pesanti conseguenze all'economia locale e nel comparto occupazionale;
nella relazione della stima dei danni, la regione Veneto chiede l'attivazione nell'immediato di alcuni provvedimenti urgenti necessari, già adottati in passato in situazioni simili di emergenza, ed in particolare: la possibilità di smaltire in forma semplificata i materiali che, per la loro natura, sono dichiarati pericolosi, tossici e nocivi, come ad esempio i cumuli di materiale inerti contaminati dall'amianto che era presente nelle strutture in eternit dei capannoni adibiti ad uso industriale;
lo stesso dicasi per le ingenti quantità di rifiuti domestici ed industriali di qualsiasi natura derivanti dagli sgomberi e dalle numerose demolizioni di fabbricati e manufatti e della relativa difficoltà di smaltimento da parte degli enti interessati;
la previsione di poter ristorare le spese per i numerosissimi volontari intervenuti sui luoghi del disastro direttamente a carico dello stanziamento in disponibilità del commissario straordinario che sarà verosimilmente nominato, come anche la copertura delle spese di lavoro straordinario del personale degli enti locali intervenuto per tutta la durata della fase della prima emergenza;
inoltre, l'esigenza di attivare procedure semplificate, anche in deroga al decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 e successive modificazioni e integrazioni e della normativa sulla segnalazione certificata di inizio attività, di cui alla legge n. 122 del 2010, per quanto attiene alle manutenzioni straordinarie e ristrutturazioni edilizie, che regolarizzino a posteriori i principali interventi ormai già iniziati e/o portati a compimento;
la situazione rientra nell'ambito previsionale di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e successive modificazioni, determinando la necessità dell'adozione di provvedimenti eccezionali e della dichiarazione dello «stato di emergenza» a livello nazionale;
il Consiglio dei ministri, con delibera 17 luglio 2015, ha dichiarato lo stato di emergenza, «in conseguenza della tromba d'aria che il giorno 8 luglio 2015 ha colpito il territorio dei comuni di Dolo, Pianiga e Mira in provincia di Venezia e di Cortina d'Ampezzo in provincia di Belluno» (Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, 29 luglio 2015, n. 174); tuttavia, in tale delibera non sono ricompresi tutti i territori delle province di Venezia, Padova, Vicenza e Belluno che hanno subito danni;
con un emendamento all'articolo 1 del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di enti territoriali, è stato inserito il comma 10-bis, volto a stabilire sostanzialmente una riduzione degli obiettivi del Patto di stabilità per gli anni 2015-2016 e 2017 in favore dei comuni di Dolo, Pianiga e Mira, colpiti dalla tromba d'aria dell'8 luglio 2015, per un importo massimo complessivo di 7,5 milioni di euro, ovvero per l'importo disponibile per l'attuazione della cosiddetta «premialità» derivante dalle sanzioni applicate ai comuni che non hanno rispettato il Patto di stabilità interno. Si tratta di spazi non attualmente quantificati e che, qualora risultassero insufficienti, determinerebbero una riduzione proporzionale dei già esigui margini di spesa resi disponibili per i tre comuni; pertanto, tale disposizione non riguarda tutti i comuni colpiti dalle avversità atmosferiche e non esclude dal Patto di stabilità tutte le spese destinate dalla regione e dagli enti locali al ripristino dei territori,

impegna il Governo, nel rispetto delle compatibilità di finanza pubblica, a valutare l'opportunità di:

dichiarare lo «stato di emergenza» a livello nazionale ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e successive modificazioni, per tutti i territori delle province di Venezia, Padova, Vicenza e Belluno colpiti dalle avversità atmosferiche del giorno 8 luglio 2015, come richiamati nella richiesta di dichiarazione dello «stato di emergenza» inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri e al capo dipartimento della Protezione civile da parte della regione Veneto;
adottare immediatamente, con apposita ordinanza, i provvedimenti urgenti riportati in premessa per lo smaltimento dei rifiuti, il ristoro delle spese dei volontari e del lavoro straordinario e l'attivazione delle procedure semplificate per le manutenzioni straordinarie e le ristrutturazioni;
prevedere, nell'immediato, un adeguato sostegno finanziario per assicurare le necessarie operazioni di soccorso ai territori e alle popolazioni colpite, l'attuazione degli interventi indifferibili e urgenti necessari a garantire la pubblica incolumità e il ripristino dei danni subiti dal patrimonio pubblico e privato e per il ritorno alle normali condizioni di vita della popolazione;
assumere iniziative per prevedere che, per gli edifici dichiarati inagibili a causa degli eccezionali eventi meteorologici, a decorrere dal mese di luglio 2015 e fino all'attestazione di agibilità dei medesimi immobili, l'ammontare complessivo dell'imposta municipale propria sia interamente detraibile dall'imposta sui redditi delle persone fisiche e delle imprese;
assumere iniziative per istituire, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e di concerto con le principali associazioni di categoria dell'area, oltre che con gli istituti di credito del territorio, un fondo per le imprese colpite dagli eventi citati in premessa finalizzato al sostentamento e al supporto di liquidità per le aziende colpite dalle avversità atmosferiche;
assumere iniziative per sospendere l'invio delle cartelle esattoriali e gli oneri fiscali e contributivi, fino al ritorno alle normali condizioni di vita della popolazione, e al contempo prevedere sgravi fiscali per le famiglie e le imprese delle aree colpite, sovvenzionando in questo modo la ricostruzione degli edifici e la ripresa di tutti i comparti economici;
assumere iniziative per non considerare tra le spese finali di cui all'articolo 31, comma 3, della legge 12 novembre 2011, n. 183, rilevanti ai fini del patto di stabilità interno le somme destinate dalla regione e dagli enti locali al ripristino dei territori delle province di Venezia, Padova, Vicenza e Belluno, colpiti dalle avversità atmosferiche dell'8 luglio 2015;
assumere iniziative per provvedere allo stanziamento immediato di 100 milioni di euro per la copertura delle spese della ricostruzione e per il risarcimento dei danni, come attualmente stimati, ferme restando le ulteriori necessità a seguito dalla quantificazione definitiva dei danni subiti dai privati e dalle imprese.
(1-00957)
(Testo modificato nel corso della seduta) (Nuova formulazione) «Busin, Fedriga, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Caparini, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Guidesi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Rondini, Saltamartini, Simonetti, Prataviera, Caon, Matteo Bragantini, Prataviera, Caon, Matteo Bragantini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rifiuti industriali

distribuzione commerciale

comune