ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00932

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 453 del 02/07/2015
Abbinamenti
Atto 1/00921 abbinato in data 07/07/2015
Atto 1/00924 abbinato in data 07/07/2015
Atto 1/00927 abbinato in data 07/07/2015
Atto 1/00928 abbinato in data 07/07/2015
Atto 1/00926 abbinato in data 07/07/2015
Atto 1/00930 abbinato in data 07/07/2015
Atto 1/00931 abbinato in data 07/07/2015
Atto 1/00939 abbinato in data 07/07/2015
Atto 6/00154 abbinato in data 07/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: MATARRESE SALVATORE
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 02/07/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 02/07/2015
VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 02/07/2015
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 02/07/2015
VECCHIO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 02/07/2015
DAMBRUOSO STEFANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 02/07/2015


Stato iter:
07/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 07/07/2015
Resoconto FERRI COSIMO MARIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
DICHIARAZIONE VOTO 07/07/2015
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 07/07/2015

ACCOLTO IL 07/07/2015

PARERE GOVERNO IL 07/07/2015

DISCUSSIONE IL 07/07/2015

APPROVATO IL 07/07/2015

CONCLUSO IL 07/07/2015

Atto Camera

Mozione 1-00932
presentato da
MATARRESE Salvatore
testo di
Martedì 7 luglio 2015, seduta n. 456

   La Camera,
   premesso che:
    il problema delle esecuzioni immobiliari, in un momento di difficoltà economica come quello attuale, è purtroppo sempre più frequente e assume particolare rilevanza per i suoi effetti negativi quando si tratta della casa in cui risiede il debitore e quando è, al contempo, l'unico bene di sua proprietà;
    in questi casi, infatti, neppure la tutela del bene dal pignoramento può essere considerata una misura sufficiente se non è accompagnata da un percorso di sostegno che aiuti il proprietario in difficoltà nel rientro dal debito;
    in tutti gli altri casi, pur essendo l'abitazione un «bene rifugio», per mancanza di liquidità o per debiti può essere oggetto di pignoramento e quindi nei casi di conclamata insolvenza finire all'asta. Va comunque sottolineato che tale circostanza non è sempre risolutiva ai fini della copertura del debito perché nelle aste, nella gran parte dei casi, si registra una forte riduzione del prezzo di vendita e una posizione debitoria che permane comunque difficile per il futuro. Inoltre, nei fatti determina il reale rischio di impoverimento e di esclusione sociale da espropriazione per le famiglie in difficoltà che vengono private della prima casa e permangono in una difficoltà economica;
    il rischio di perdere la casa quale unico bene di proprietà non riguarda oggi solo le aree sociali economicamente più svantaggiate ma si estende a fasce sempre più ampie della popolazione, fino a coinvolgere anche le classi medie per gli effetti della grave crisi economica in essere che ha riflessi sulla riduzione dell'occupazione e sull'aumento del costo della vita. Il disagio abitativo riguarda, sempre più, famiglie impoverite dalla crisi attuale. I dati della Banca d'Italia indicano che una famiglia su tre ha contratto passività finanziarie e che, a causa della riduzione dei redditi provocata dalla crisi economica, le famiglie hanno difficoltà a farvi fronte con conseguente messa a rischio del patrimonio familiare che spesso è la garanzia generale verso i creditori. La recessione in atto ha altresì aggravato la situazione, tanto che il welfare abitativo, nelle sue diverse forme, lascia scoperte quote tendenzialmente crescenti della popolazione, rendendo necessarie misure di urgenza per far fronte alla carenza di alloggi sociali o di edilizia residenziale pubblica;
    la necessità di provvedimenti che favoriscano la disponibilità di edilizia residenziale pubblica è ancor più evidente se si considerano i dati dell'indagine realizzata dalla fondazione Civicum in collaborazione con il Politecnico di Milano sulla politica abitativa in Italia che ha analizzato 15 grandi comuni italiani dove risiedono oltre 7,5 milioni di persone, pari al 13 per cento circa della popolazione e dove gli alloggi di edilizia residenziale pubblica censiti sono oltre 131 mila;
    lo studio evidenzia, anche in tema di edilizia residenziale pubblica, l'Italia a due velocità: al Nord ci sono in media venti alloggi ogni 1000 residenti e un investimento medio di 28 euro per abitante, contro gli 8 alloggi ogni 1000 residenti e i 9 euro per abitante che caratterizzano l'Italia centromeridionale;
    al fine di evidenziare anche l'efficienza gestionale del patrimonio immobiliare pubblico, la ricerca ha preso in esame anche il tasso di occupazione degli alloggi. A parità di numero di case disponibili, infatti, un basso tasso di occupazione è normalmente dovuto all'indisponibilità degli alloggi per interventi di ristrutturazione, a problemi nelle procedure interne per la loro assegnazione o ad occupazione abusive. Ebbene, solo in tre delle città analizzate (Bari, Catanzaro e Pescara) tutti gli alloggi risultano occupati o assegnati. Si tratta, peraltro, di città dove il numero di alloggi disponibili è particolarmente basso rispetto al numero di residenti;
    con il decreto-legge n. 69 del 2013 («decreto del fare»), all'articolo 52, comma 1, lettera g), è stata disciplinata l'interruzione delle procedure esecutive intraprese da Equitalia sugli immobili abitati come prima casa, intervenendo sul decreto del Presidente della Repubblica n.602 del 1973;
    in particolare, con questo intervento legislativo viene di fatto bloccata l'esecuzione esattoriale se l'immobile rappresenta l'unica proprietà del debitore, se è adibito ad abitazione e se lo stesso debitore vi risiede anagraficamente;
    tuttavia, per giurisprudenza consolidata, con alcune recenti sentenze in materia, viene stabilito che l'azione esecutiva non può più proseguire e la trascrizione del pignoramento va cancellata, su ordine del giudice esecutore o per iniziativa dell'agente di riscossione, se l'espropriazione immobiliare abbia ad oggetto l'unico bene di proprietà, non di lusso, dove il contribuente debitore abbia stabilito la sua residenza;
    va considerato, in ogni caso, che sospendere ex lege la procedura di esproprio degli immobili presenta profili di incostituzionalità con riferimento al venir meno dei diritti di natura privatistica dei creditori. Pertanto, risulta determinante porre in essere un'efficace politica abitativa di edilizia residenziale pubblica per le fasce sociali deboli e di sostegno economico per le famiglie in grave difficoltà o in stato di insolvenza;
    in particolare, appare necessaria l'elaborazione di un piano pluriennale di offerta di alloggi di edilizia residenziale in favore delle fasce sociali deboli e più esposte alla crisi economica; al contempo, sarebbe opportuno rendere effettivamente utilizzabili le risorse stanziate per il rifinanziamento del fondo di sostegno degli affitti e per la morosità incolpevole;
    in questa direzione il decreto-legge n. 47 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2014, n. 80, persegue, fra gli altri, l'obiettivo di affrontare e risolvere l'emergenza abitativa in atto nel Paese; a tal fine, il provvedimento adotta una serie di misure finalizzate, da un lato, a «fornire un sostegno economico alle categorie sociali meno abbienti che oggi non riescono a pagare l'affitto» e, dall'altro, ad «incrementare l'offerta di alloggi in affitto a canone concordato»;
    anche nel 2014 sono aumentati i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari. Secondo i dati dell'Adusbef, infatti, si attestano a 52.606 nel dicembre 2014, con una media di 20 provvedimenti per giorno lavorativo, l'11,6 per cento in più rispetto al 2013. La cifra è ricavata dalle proiezioni sui dati raccolti in 35 tribunali italiani al 30 ottobre 2014. Secondo i dati di Federconsumatori, in 5 anni di crisi (2008-2013), pignoramenti ed esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 108,1 per cento che, tradotto in termini numerici per abitazioni interessate da tali provvedimenti, equivarrebbe alla scomparsa di città di dimensioni pari ad Ancona, Bolzano o Terni;
    l'aumento del numero dei pignoramenti e delle esecuzioni immobiliari, malgrado gli interventi legislativi entrati in vigore, ha portato ad un incremento delle richieste di aiuto da parte delle famiglie italiane in difficoltà, che spesso sono costrette a rivolgersi a terzi per cercare di risolvere un problema per loro insormontabile, come la cancellazione del pignoramento sull'immobile o per impedire la svendita della casa pignorata,

impegna il Governo

   a valutare l'opportunità:
    a) di adottare iniziative, anche di tipo normativo, volte a sostenere i nuclei familiari, soprattutto con figli, che siano in situazioni di pignoramento ed esecuzione immobiliare per effetto di condizioni di insolvenza e involontarietà del debitore.
    b) a varare una politica di accordi con le banche per l'individuazione di misure volte ad una gestione dei mutui in sofferenza, con particolare riferimento alle famiglie in situazione temporanea di insolvenza.
    c) a promuovere iniziative volte ad arginare il fenomeno dei pignoramenti degli immobili adibiti ad abitazione principale;
    d) ad adottare iniziative per favorire la disponibilità di risorse economiche finalizzate all'aumento del numero di alloggi di edilizia residenziale pubblica disponibili per le famiglie disagiate, con specifico riferimento a coloro nei confronti dei quali sia stata avviata una procedura esecutiva riferita alla casa di abitazione e con una contestuale semplificazione delle procedure di assegnazione che consentano una riduzione significativa dei tempi relativi agli iter procedurali.
(1-00932) «Matarrese, Mazziotti Di Celso, Vargiu, D'Agostino, Vecchio, Dambruoso».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

espropriazione

riduzione dei salari

abitazione