ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00913

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 445 del 18/06/2015
Abbinamenti
Atto 1/00591 abbinato in data 22/06/2015
Atto 1/00901 abbinato in data 22/06/2015
Atto 1/00914 abbinato in data 22/06/2015
Atto 1/00916 abbinato in data 22/06/2015
Atto 1/00917 abbinato in data 22/06/2015
Atto 1/00919 abbinato in data 25/06/2015
Atto 1/00920 abbinato in data 25/06/2015
Firmatari
Primo firmatario: GRANDE MARTA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/06/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
COLLETTI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 18/06/2015


Stato iter:
25/06/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 22/06/2015
Resoconto ALLI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
 
PARERE GOVERNO 25/06/2015
Resoconto CALENDA CARLO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
INTERVENTO GOVERNO 25/06/2015
Resoconto CALENDA CARLO VICE MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
DICHIARAZIONE VOTO 25/06/2015
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto CAPELLI ROBERTO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto LIBRANDI GIANFRANCO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto ALLI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto POLIDORI CATIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 22/06/2015

DISCUSSIONE IL 22/06/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 22/06/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/06/2015

NON ACCOLTO IL 25/06/2015

PARERE GOVERNO IL 25/06/2015

DISCUSSIONE IL 25/06/2015

VOTATO PER PARTI IL 25/06/2015

RESPINTO IL 25/06/2015

CONCLUSO IL 25/06/2015

Atto Camera

Mozione 1-00913
presentato da
GRANDE Marta
testo presentato
Giovedì 18 giugno 2015
modificato
Giovedì 25 giugno 2015, seduta n. 450

   La Camera,
   premesso che:
    come è noto la crisi e il conflitto nell'Ucraina orientale tra le truppe governative di Kiev e i ribelli separatisti filo-russi ha determinato, già a partire dal mese di luglio 2014, da parte dell'Unione europea l'adozione di misure restrittive nei confronti dell’export tecnologico verso la Russia e delle sue banche, che stanno sostenendo, sia materialmente che finanziariamente, azioni che compromettono o minacciano la sovranità, l'integrità territoriale e l'indipendenza dell'Ucraina;
    già a partire dai primi giorni di agosto 2014, la Russia ha annunciato un embargo sulle importazioni dall'Ucraina di soia e prodotti da girasole e ha successivamente annunciato il blocco degli acquisti di pesche dalla Grecia, come pure di carne di pollo dagli Stati Uniti, ufficialmente dettate da criteri sanitari. Successivamente il Governo russo, in risposta alle sanzioni decise dagli Stati Uniti e dall'Unione europea, ha annunciato una serie di misure economiche, concretizzatesi nel divieto di importazione, per la durata di un anno, di un nutrito elenco di generi alimentari dai 28 Paesi dell'Unione europea, dagli Usa, dal Canada, dalla Norvegia e dall'Austria. Detta messa al bando dovrebbe comportare la cancellazione di oltre 31 miliardi di euro su un totale di circa 52 miliardi di euro di importazioni agroalimentari russe di carne, pollo, pesce, latte, uova, frutta e verdura; e all'orizzonte si prospetta una guerra commerciale che potrebbe avere conseguenze economiche molto pesanti per entrambe le parti;
    appare ovvio che la Russia ha risposto all'assedio europeo e statunitense con la stessa moneta e se gli Stati Uniti non hanno molto da perdere nella guerra commerciale con Mosca, molti Paesi europei, in primis l'Italia, hanno accusato invece pesantissime ripercussioni; inoltre, il perdurare della crisi ucraina rischia di determinare reciproche ulteriori e più gravi misure sanzionatorie e restrizioni;
    peraltro, il 17 giugno 2015 gli ambasciatori permanenti dei ventotto Stati dell'Unione europea hanno deciso all'unanimità di prorogare sino al 31 gennaio 2016 le sanzioni economiche contro la Russia, ritenuta colpevole di aver destabilizzato l'Ucraina, favorito la guerra civile ed essere intervenuta militarmente nella Repubblica ex sovietica, decisione che sarà poi formalmente approvata nei giorni successivi nella riunione dei Ministri degli esteri in Lussemburgo (22 giugno 2015); tutto ciò, proprio mentre crescono le tensioni tra Russia e Occidente;
    la guerra in Ucraina si riflette, dunque, in maniera immediata e pesantissima anche sull'Italia per via dell'embargo imposto dalla Russia sui prodotti agroalimentari dei Paesi dell'Unione europea, di cui l'Italia è il primo produttore. Una misura presa in risposta alle sanzioni che a sua volta l'Unione europea e gli Stati Uniti hanno applicato a Mosca e che rischia di far perdere al settore agroalimentare italiano tra 160 e i 200 milioni di euro di esportazioni, come stimato dalla Coldiretti;
    occorre tenere presente, purtroppo, che, per quanto riguarda i numeri delle perdite derivanti dalle sanzioni, regna il caos più totale. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina ha parlato di «200 milioni di euro d'impatto, a partire dal 7 agosto 2014», mentre la Ministra dello sviluppo economico Federica Guidi ha stimato che si tratta «al massimo di 100 milioni la perdita in valore di export italiano verso la Russia». Ma anche nel corso del «IV Forum Italia-Russia. Scenari per un nuovo sviluppo», tenutosi presso la Bocconi nel novembre 2014, i numeri forniti sono diversi e parlano di 188 milioni di euro nel biennio 2014-2015 (perdite dirette derivanti dall'embargo) e di 3,7 miliardi di euro (tenendo conto di tutte le componenti, inclusa la mancata crescita di esportazioni). La contrazione dell’export verso la Russia è nell'ordine del 17 per cento nel 2014 e del 21 per cento nel 2015; invece, il danno stimato, secondo una ricerca della Sace, per il 2014-2015 per l'Italia, a seconda dell'evoluzione dello scenario internazionale, potrebbe comportare una perdita totale di valore tra i 938 milioni e i 2,4 miliardi di euro; secondo quanto emerge da una analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Istat sul commercio extra Unione europea nel solo mese di gennaio 2015, le esportazioni di prodotti made in Italy in Russia nel 2015 sono crollate del 37 per cento per una perdita di oltre 246 milioni di euro; l'Italia ha già perso nel 2014 oltre 1,25 miliardi di euro di export in Russia per l'effetto dell'embargo e delle tensioni politiche che hanno frenato gli scambi;
    purtroppo, le sanzioni fanno ormai parte della discutibile «consuetudine», a parere dei firmatari del presente atto di indirizzo, della politica internazionale e vi si preferisce ricorrervi per congelare le tensioni, sia come monito che come misura cautelare per i vari Paesi;
    l'embargo dei prodotti agroalimentari ha colpito direttamente produzioni tipiche e di grande rilevanza per il nostro Paese, con particolare riferimento ai prodotti derivati dal latte, ai prodotti ortofrutticoli, alle carni suine e bovine e al pollame;
    la chiusura di un mercato di primario interesse per le imprese italiane, mercato fra l'altro in forte crescita nell'ultimo triennio, rischia di determinare conseguenze immediate e permanenti sull'occupazione già in grande affanno, tenendo conto che i fornitori italiani rischiano rapidamente di essere soppiantati dagli operatori di altri Paesi esportatori;
    l'Italia è il secondo partner commerciale della Russia in Europa dopo la Germania e il quarto a livello mondiale. Secondo dati Istat e Eurostat, nel 2013, le esportazioni italiane nella Federazione russa hanno raggiunto il loro massimo storico con 10,8 miliardi di euro;
    Mosca ha anche annunciato la cancellazione del progetto South Stream, che avrebbe dovuto fornire fino a 63 miliardi di metri cubi di gas l'anno agli europei, progetto al quale le italiane Eni e Saipem partecipavano con contratti che avrebbero portato ricavi all'Italia rispettivamente di 2,4 e 1,25 miliardi di euro;
    appare evidente come siano state completamente sottovalutate le conseguenze pratiche della decisione dell'Unione europea di comminare sanzioni alla Federazione russa; decisione (alla quale il Governo italiano ha contribuito attivamente, stante anche il ruolo di guida avuto nel trascorso semestre europeo) a giudizio dei firmatari del presente atto di indirizzo decisamente miope dinanzi ai facilmente prevedibili effetti conseguenti nei più svariati campi, a partire dal settore agroalimentare, il quale, valutata la situazione di congiuntura economica globale, non rischia la sola contrazione del fatturato, ma ben più gravi conseguenze sull'insieme della filiera produttiva e della trasformazione e del trasporto dei prodotti che potrebbero creare danni strutturali di medio e lungo periodo;
    con misure di sostegno decise il 18 agosto 2014, la Commissione europea ha reso disponibili 125 milioni di euro, del tutto insufficienti però, per risarcire i danni che subiranno i produttori dell'Unione europea di frutta, ortaggi e prodotti agricoli deperibili a causa dell'embargo russo contro i prodotti alimentari occidentali; ma gli effetti potenziali dell'embargo russo sulle importazioni di prodotti alimentari occidentali vanno ben oltre gli effetti su questi prodotti. Per l'Unione europea l'effetto potenziale complessivo ammonta a una perdita di produzione annuale di 6,7 miliardi di dollari,

impegna il Governo:

   a sostenere, in sede multilaterale e bilaterale, ogni attività diplomatica volta a supportare la ripresa del dialogo fra le parti e a scongiurare il rischio di un pericoloso incremento della tensione internazionale a seguito della crisi ucraina, nonché per ottenere la revoca di sanzioni commerciali che colpiscono duramente il nostro Paese ovvero rivedere il sostegno italiano al reiterato regime di sanzioni previsto fino a gennaio 2016, che colpirà ancora più duramente gli interessi nazionali;
   ad attivarsi perché sia adottato ogni intervento necessario, in sede europea, al fine di garantire maggiori risorse per risarcire le imprese e i produttori europei danneggiati dall'embargo russo, prevedendo misure eccezionali per fronteggiare la situazione congiunturale venutasi a creare, tra le quali:
    a) l'eventuale acquisto dei prodotti rifiutati, promuovendone l'utilizzo in mercati alternativi, anche al fine di garantire i servizi di ristorazione espletati nelle mense di qualsivoglia ente pubblico o per la fornitura ai servizi riservati all'accoglienza dei bisognosi (poveri, migranti ed altri);
    b) misure di sostegno, aggiuntive rispetto a quelle previste dall'Unione europea, a supporto immediato dei comparti della filiera agroalimentare maggiormente coinvolti dall'embargo deciso dal Governo russo, con particolare riferimento all'eventuale differimento di alcune scadenze tributarie e al sostegno creditizio delle imprese più esposte;
    c) l'attenta e scrupolosa verifica dell'entità delle richieste di risarcimento provenienti dai Paesi dell'Unione europea che, a giudizio dei firmatari del presente atto di indirizzo troppo semplicisticamente, dichiarano di aver ritirato ingenti quantitativi di frutta ed ortaggi.
(1-00913) «Grande, Manlio Di Stefano, Colletti, Sibilia, Spadoni, Del Grosso, Scagliusi, Di Battista».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prodotto alimentare

prodotto agricolo

sorveglianza all'importazione