Legislatura: 17Seduta di annuncio: 417 del 28/04/2015
Primo firmatario: ARTINI MASSIMO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Data firma: 28/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 28/04/2015 BARBANTI SEBASTIANO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 28/04/2015 BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 28/04/2015 MUCCI MARA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 28/04/2015 PRODANI ARIS MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 28/04/2015 RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 28/04/2015 ROSTELLATO GESSICA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 28/04/2015 SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 28/04/2015 TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA 28/04/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 06/05/2015 Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) DICHIARAZIONE VOTO 06/05/2015 Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) Resoconto SBERNA MARIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO Resoconto FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC) INTERVENTO GOVERNO 06/05/2015 Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI) DICHIARAZIONE VOTO 06/05/2015 Resoconto RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO PARLAMENTARE 06/05/2015 Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/05/2015
ACCOLTO IL 06/05/2015
PARERE GOVERNO IL 06/05/2015
DISCUSSIONE IL 06/05/2015
APPROVATO IL 06/05/2015
CONCLUSO IL 06/05/2015
La Camera,
premesso che:
il campo profughi di Yarmouk, sobborgo di Damasco di poco più di due chilometri quadrati popolato per la grandissima maggioranza da profughi palestinesi e situato a circa 8 chilometri, dal centro della capitale, risale al 1957 e prima dell'attuale conflitto ospitava poco meno di 115.000 persone;
il distretto di Yarmouk nel complesso era abitato da circa 500.000 persone, di cui 180.000 palestinesi e il resto turcomanni, circassi e siriani poveri ed è zona di guerra dal 2012, quando si registrarono i primi violenti combattimenti tra i ribelli e le forze governative che videro vari gruppi di palestinesi schierarsi da una parte e dall'altra, soprattutto con il Free Syrian Army e con il gruppo filogovernativo PFLP-GC (Popular Front for the Liberation of Palestine – General Command) associato a Hezbollah;
tra le fazioni in lotta ben presto emerse il gruppo islamista al-Nusra e le forze di Assad decisero di rinunciare alla riconquista del sobborgo e di isolarlo, cingendolo d'assedio e colpendolo solo con l'artiglieria e attacchi aerei che resero impossibile per mesi entrare o uscire da Yarmouk provocando la morte di stenti di numerosi abitanti;
successivamente, la morsa si è a tratti allentata, consentendo alla maggioranza dei rifugiati di fuggire nei sobborghi vicini e agli aiuti dell'Onu di giungere nel campo profughi, ma, quando le milizie dell'Isis sono entrate nel campo nel mese di marzo 2015, tramite il confinante quartiere di Hajar al-Aswad (zona sud), i profughi erano ancora circa 18.000 a Yarmouk;
l'invasione del campo profughi è avvenuta grazie al fatto che alcuni miliziani palestinesi di gruppi ribelli anti-governativi sono passati all'Isis per ragioni di convenienza e, comunque, le milizie indicate come Isis in realtà sono probabilmente le stesse di al-Nusra che in virtù dell'alleanza con il «Califfato» ne hanno adottato il modus operandi;
l'Isis e al-Nusra non hanno mai avuto il controllo totale di Yarmouk perché hanno incontrato la resistenza delle milizie palestinesi filo-governative, soprattutto il PFLP-GC, ma hanno occupato ampie zone del campo compiendo efferatezze di ogni genere;
la risposta delle forze di Assad non si è fatta attendere, ma i bombardamenti hanno colpito anche i profughi e anche l'ultimo ospedale da campo rimasto attivo è stato distrutto;
gli aiuti dell'Onu non riescono più a raggiungere il campo di Yarmouk e la popolazione è nuovamente in gravi difficoltà e dei 18.000 abitanti del campo profughi (di cui circa 3.500 bambini) solo alcune centinaia sono riuscite a uscire, mentre gli altri sono rimasti bloccati all'interno a causa dei combattimenti;
l'apertura di un corridoio umanitario, almeno dalla parte del campo controllata dalle forze filo-governative rappresenta, dunque, una priorità assoluta e l'istituzione di un cessate il fuoco è molto difficile da negoziare, ma le forze governative e il PFLP-GC potrebbero essere in grado di garantire un minimo di cornice di sicurezza, sufficiente ad avviare l'evacuazione di almeno parte di Yarmouk;
l'Unrwa (United nations relief and work agency) attualmente sta sostenendo i profughi fuoriusciti da Yarmouk a partire dall'inizio del conflitto e spostatisi nei vicini sobborghi a est e sud-est del campo (Yalda, Babila e Beit Shamm) e nella periferia a nord-est (Tadamoun) e l'agenzia Onu è ormai l'unica fonte di acqua potabile, cibo e cure mediche per gli sfollati;
nella sola Yalda l'Unrwa riesce per ora a fornire ogni giorno 10.000 litri d'acqua potabile e 1.200 casse di pane e a medicare circa 200 pazienti nel punto medico mobile appositamente allestito, ma tali sforzi non sono ancora sufficienti dal momento che nel 2014 l'agenzia è riuscita a distribuire in media purtroppo soltanto 400 calorie per persona al giorno, contro le 2000 necessarie per un adulto e il 16 per cento dei bambini sotto i 5 anni risulta già afflitto da malnutrizione grave;
l'Unrwa ha emesso una richiesta urgente di fondi con l'obiettivo di raccogliere almeno 30 milioni di dollari necessari a proseguire il sostegno umanitario ai circa 470.000 profughi palestinesi rimasti in Siria, per lo più nella zona di Damasco, altrimenti a partire da giugno 2015 non sarà più possibile mantenere l'attuale livello di fornitura di servizi minimi di sostegno umanitario;
l'Unrwa ha sottolineato di aver ottenuto solo il 15 per cento dei fondi previsti per il 2015,
impegna il Governo:
ad assumere iniziative per provvedere allo stanziamento di una somma congrua destinata a finanziare la United nations relief and work agency (Unrwa) per permettere alla stessa di proseguire nel sostenere i profughi palestinesi rimasti in Siria e a promuovere pressioni diplomatiche di Italia e Unione europea verso il Governo siriano affinché si impegni a collaborare con le agenzie dell'Onu presenti per aprire un corridoio umanitario.
(1-00840) «Artini, Baldassarre, Barbanti, Bechis, Mucci, Prodani, Rizzetto, Rostellato, Segoni, Turco».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):societa' di servizi
prestazione di servizi
ONU