ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00830

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 413 del 22/04/2015
Abbinamenti
Atto 1/00741 abbinato in data 06/05/2015
Atto 1/00822 abbinato in data 06/05/2015
Atto 1/00825 abbinato in data 06/05/2015
Atto 1/00824 abbinato in data 06/05/2015
Atto 1/00826 abbinato in data 06/05/2015
Atto 1/00847 abbinato in data 06/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: GUIDESI GUIDO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Data firma: 22/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
SALTAMARTINI BARBARA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015
SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI 22/04/2015


Stato iter:
06/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 06/05/2015
Resoconto MORANDO ENRICO VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO GOVERNO 06/05/2015
Resoconto MORANDO ENRICO VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 06/05/2015
Resoconto RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Resoconto SBERNA MARIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto CASTELLI LAURA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto GUERRA MAURO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/05/2015

NON ACCOLTO IL 06/05/2015

PARERE GOVERNO IL 06/05/2015

DISCUSSIONE IL 06/05/2015

RESPINTO IL 06/05/2015

CONCLUSO IL 06/05/2015

Atto Camera

Mozione 1-00830
presentato da
GUIDESI Guido
testo presentato
Mercoledì 22 aprile 2015
modificato
Mercoledì 6 maggio 2015, seduta n. 422

   La Camera,
   premesso che:
    la situazione odierna nella quale gli enti locali si trovano a svolgere i servizi ai cittadini costituzionalmente loro assegnati risente, esclusivamente in chiave negativa, di almeno 5 fattori: lo stratificarsi di tagli alle risorse degli enti locali e territoriali, la mancata attuazione del federalismo fiscale, la crisi economica che ha aumentato le esigenze di servizi sociali, l'emergenza sbarchi con conseguente imposizione agli enti di garantire ospitalità, e la legge n. 56 del 2014 che ha avviato una riforma delle province in mancanza di chiarezza istituzionale e di strumenti normativi e finanziari adeguati;
    secondo un calcolo riassuntivo diffuso dalla Cgia di Mestre nel gennaio 2015, complessivamente tra il 2011 ed il 2015 (dalla prima manovra Monti all'ultima legge di stabilità del Governo Letta) gli enti locali e territoriali complessivamente hanno subito una decurtazione superiore ai 25 miliardi di euro. Ciò ha permesso allo Stato centrale di dimostrare un miglioramento sul fronte della spesa quasi interamente scaricato sui bilanci degli enti locali e territoriali. Sui soli comuni il taglio è stato di 8,31 miliardi di euro e di 3,74 miliardi di euro per le province;
    il Documento di economia e finanza presentato recentemente dal Governo non interviene a rimodulare o ridimensionare i tagli per gli enti locali, in particolare le province, che in base all'ultima legge di stabilità sono chiamate ad uno sforzo superiore alla propria capacità di sostenere tagli e che, come già annunciato da amministratori di tutti i colori politici, potrebbero dichiarare il default;
    in mancanza di attuazione del federalismo fiscale e del meccanismo di finanziamento basato su costi e fabbisogni standard, il taglio si è trasformato, anziché in uno strumento di riduzione degli sprechi e della spesa improduttiva, in un meccanismo opposto, punitivo ed ingiusto: anziché premiare i comuni virtuosi e responsabilizzare le cattive amministrazioni, i tagli applicati in maniera lineare hanno reso impossibile l'amministrazione di chi non aveva margini di spreco. Nella sostanza, una spending review boomerang che ha trattato i servizi ai cittadini come se fossero sprechi e non ha saputo evidenziare né intaccare le sacche di cattiva amministrazione;
    i continui interventi sui tributi locali (soprattutto sull'IMU, che in due anni è stata oggetto di 4 modifiche strutturali e 10 decreti parziali), intervenuti anche in corso d'anno, hanno impedito la programmazione di bilancio da parte degli enti, hanno determinato un raddoppio delle imposte per i cittadini senza che a ciò corrispondesse alcuna risorsa aggiuntiva per i servizi municipali, ma soprattutto hanno spezzato la tracciabilità del tributo locale, perché in larga parte ed in diverse forme quanto incassato dai comuni come esattori è stato incamerato dallo stato centrale rendendo ancora più difficile stabilire una corrispondenza con i reali fabbisogni e fissare fabbisogni standard dal lato della spesa;
    all'indomani della legge n. 56 del 2014 intervenuta sulle province e città metropolitane, i nuovi enti di area vasta sono titolari di quattro funzioni fondamentali, prevedendo una ridistribuzione delle altre tra comuni e regioni (e invece nessun onere per lo Stato): la gestione e manutenzione delle strade provinciali; la gestione e manutenzione delle scuole superiori; la tutela e valorizzazione dell'ambiente; l'assistenza ai comuni;
    la legge di stabilità 2015 prevede il versamento allo Stato da parte delle province di 1 miliardo di euro per il 2015, 1 ulteriore miliardo di euro per il 2016 e 1 ulteriore nuovo miliardo di euro per il 2017, incidendo per oltre il 15 per cento sulla spesa totale delle province. Il legame tra funzioni fondamentali, funzioni trasferite, risorse e garanzia di copertura finanziaria viene dunque completamente ignorato;
    dal lato dei comuni, ai tagli citati corrisponde un aumento degli oneri conseguente alle crescenti esigenze di servizi sociali per fronteggiare crescenti situazioni di sofferenza e di povertà della popolazione, oltre ad una crescente evasione delle imposte municipali determinata da impossibilità di farvi fronte da parte dei cittadini;
    anche il costo dell'accoglienza di migranti è in larga parte a carico dei comuni: in maniera integrale per ciò che riguarda i minori non accompagnati, in forma di anticipazione forzata allo Stato delle spese sostenute per i migranti assegnati dalle prefetture;
    i comuni non hanno invece la possibilità economica di fare fronte alla crescente domanda di sicurezza da parte dei cittadini, non potendo, a causa delle regole del patto di stabilità interno, liberare risorse per investimenti sulla sorveglianza, sulla polizia locale, sulla bonifica di zone a rischio del proprio territorio,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative dirette a superare le attuali regole del patto di stabilità interno per gli enti locali per garantire agli enti virtuosi di investire in azioni per la sicurezza pubblica e i programmi di sostegno sociale per i cittadini residenti in difficoltà;
   ad assumere iniziative per rivedere i tagli imposti alle province dalla legge di stabilità 2015 in modo da garantire che esse possano svolgere le funzioni assegnate e possano essere trasferite le risorse riferite alle funzioni non fondamentali agli enti che assumeranno le funzioni stesse;
   ad applicare immediatamente i costi standard previsti dalla legge sul federalismo fiscale come vera modalità di riduzione degli sprechi ed efficientamento delle amministrazioni.
(1-00830) «Guidesi, Fedriga, Allasia, Attaguile, Borghesi, Bossi, Busin, Caparini, Giancarlo Giorgetti, Grimoldi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Rondini, Saltamartini, Simonetti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

sicurezza pubblica

comune

sistema di finanziamento