ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00815

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 411 del 17/04/2015
Abbinamenti
Atto 1/00941 abbinato in data 20/07/2015
Atto 1/00951 abbinato in data 20/07/2015
Atto 1/00953 abbinato in data 20/07/2015
Atto 1/00955 abbinato in data 28/07/2015
Atto 1/00954 abbinato in data 28/07/2015
Atto 1/00961 abbinato in data 28/07/2015
Firmatari
Primo firmatario: PELLEGRINO SERENA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 17/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015
FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 17/04/2015


Stato iter:
28/07/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/07/2015
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 20/07/2015
Resoconto PISO VINCENZO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
 
INTERVENTO GOVERNO 20/07/2015
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
PARERE GOVERNO 28/07/2015
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 28/07/2015
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto SEGONI SAMUELE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA
Resoconto CAPELLI ROBERTO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Resoconto MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto TANCREDI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
Resoconto CASTIELLO GIUSEPPINA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BIANCHI STELLA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/07/2015

DISCUSSIONE IL 20/07/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/07/2015

ATTO MODIFICATO IL 23/07/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/07/2015

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 28/07/2015

PARERE GOVERNO IL 28/07/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 28/07/2015

DISCUSSIONE IL 28/07/2015

VOTATO PER PARTI IL 28/07/2015

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 28/07/2015

CONCLUSO IL 28/07/2015

Atto Camera

Mozione 1-00815
presentato da
PELLEGRINO Serena
testo presentato
Venerdì 17 aprile 2015
modificato
Martedì 28 luglio 2015, seduta n. 470

   La Camera,
   premesso che:
    a fine 2015 scadranno gli impegni presi nel 2000 con il lancio da parte delle Nazioni Unite degli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDG) e partirà la muova fase degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), come deciso e contenuto nel documento approvato dai Capi di Stato e di Governo convenuti alla Conferenza di Rio +20 del 2012 «Il futuro che vogliamo»;
    è attualmente in corso il processo negoziale che porterà nel mese di settembre 2015 all'adozione finale dei nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile nel cui ambito avranno un ruolo di rilievo i target ambientali;
    fra gli obiettivi è ancora considerato l'accesso all'acqua un bene comune cui ormai spesso si fa riferimento anche come diritto umano;
    per la prima volta all'interno degli obiettivi è considerata la questione delle migrazioni (nel decimo cluster di obiettivi, cluster 10, «Reduce inequality within and among countries»;
    il testo in corso di discussione contiene uno specifico cluster di obiettivi (cluster 13) direttamente connessi ai cambiamenti climatici;
    a Parigi, dal 30 novembre all'11 dicembre 2015, si terrà la XXI sessione della Conferenza delle Parti – COP 21 dei Paesi aderenti alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), durante la quale dovranno essere decisi gli impegni in termini di riduzione delle emissioni e di politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, nonché dei sistemi di monitoraggio e valutazione delle emissioni e degli impegni finanziari verso i Paesi più colpiti dagli impatti dei cambiamenti climatici;
    gli effetti dei cambiamenti climatici arrecano grave pregiudizio ai diritti umani delle popolazioni interessate, quali il diritto alla salute, all'acqua, alla terra, alle fonti di sostentamento, al cibo, ai diritti culturali, e qualsiasi iniziativa o impegno internazionale sul clima dovrà tener conto della dimensione relativa ai diritti umani;
    milioni di indigeni, donne ed uomini di ogni regione, sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici, ai disastri naturali ad essi connessi, agli effetti negativi di politiche di adattamento e mitigazione, alla continua dipendenza dai combustibili fossili e, allo stesso tempo, l'applicazione delle loro conoscenze tradizionali può consentire soluzioni efficaci in termini di conservazione di ecosistemi, adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici;
    nell'autunno 2015 si terrà anche la Conferenza delle Parti della Convenzione per la lotta alla desertificazione – UNCCD, ad Ankara dal 12 al 23 ottobre 2015, e nell'autunno del 2016 quella della Convenzione sulla biodiversità – CBD in Messico a novembre, le altre due convenzioni ambientali globali delle Nazioni Unite, le cui decisioni indirizzano le politiche globali e nazionali su terre aride e biodiversità anche in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici e di cui dunque si dovrà tenere conto;
    sempre nel 2016, a Quito, si terrà la terza Conferenza del programma delle Nazioni Unite UN Habitat che ha ufficialmente individuato i cambiamenti climatici come uno dei temi principali per la dimensione urbana, e in generale, per gli insediamenti umani;
    a fine 2014 è stato completato il quinto rapporto di valutazione sui cambiamenti climatici prodotto dal Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (IPCC) dal quale appare evidente la gravità della crisi climatica e l'urgenza di ridurre le emissioni di gas serra per evitare un ulteriore pericoloso riscaldamento del pianeta;
    già nel 2009, a Copenaghen, al fine di evitare «pericolose interferenze con il sistema climatico», i firmatari della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) hanno condiviso l'obiettivo di mantenere l'aumento della temperatura media globale del pianeta al di sotto di 2 gradi rispetto alla temperatura media del periodo preindustriale e di prendere in considerazione la possibilità di limitare il riscaldamento a 1,5 gradi;
    la temperatura media globale dell'atmosfera è in chiaro aumento; tale aumento, non essendo uniforme, agisce maggiormente su alcune zone, fra le quali l'area mediterranea;
    in Italia si sta registrando un trend di aumento pari a più del doppio di quello globale: nel 2014 è stato registrato un aumento di +2,4 gradi rispetto alla media 1880-1909;
    secondo il comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici, continuando ad emettere gas-serra senza serie politiche di riduzione ci sarà un riscaldamento globale compreso tra 2 e 4 gradi entro fine secolo, con conseguenze enormi a livello globale, alcune ancora difficilmente valutabili, anche per il nostro Paese;
    l'Italia ha sostanzialmente raggiunto il proprio obiettivo stabilito con il Protocollo di Kyoto e per lo scarto residuale di 23,4 milioni di tonnellate di CO2, il Governo sta promuovendo l'acquisto di crediti a fronte di progetti di riduzione delle emissioni come previsto dal Protocollo medesimo;
    a causa della recessione, in Italia come in molti paesi dell'Unione europea, sono state ridotte le risorse finanziarie per implementazione dei controlli ambientali e delle politiche climatiche e energetiche
    l'Unione europea si è impegnata a nuovi e più ambiziosi obiettivi per gli anni 2020 («pacchetto clima energia»: riduzione del 20 per cento delle emissioni nel 2020 rispetto al 1990), nel 2030 («2030 climate and energy goals for a competitive, secure and low-carbon EU economy»: riduzione del 40 per cento delle emissioni nel 2030 rispetto al 1990) e nel 2050 («Roadmap for moving to a low-carbon economy in 2050»: riduzione del 80-95 per cento delle emissioni nel 2050 rispetto al 1990);
    l'Unione europea ha approvato e inviato il 6 marzo 2015 al segretariato della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) i suoi «contributi programmati e definiti a livello nazionale» (Indc) che prevedono un impegno a ridurre le emissioni europee nel 2030 di almeno il 40 per cento rispetto al 1990,

impegna il Governo:

   a favorire l'approvazione, in occasione della prossima sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, di un accordo globale vincolante per la riduzione delle emissioni con obiettivi determinati e scadenzati, in grado di far rispettare le indicazioni del comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici e di avviare adeguate strategie nazionali di mitigazione e adattamento;
   a sostenere, nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, obiettivi ambiziosi per contrastare il cambiamento climatico e per avviare azioni di decarbonizzazione, anche con un adeguato supporto finanziario e tecnologico ai Paesi più poveri;
   a sostenere il riconoscimento della relazione tra cambiamenti climatici e diritti umani, includendo nel documento finale di Parigi i diritti dei popoli indigeni, la loro conoscenza tradizionale, il diritto alla terra ed all'autodeterminazione, alla partecipazione diretta ed effettiva alle politiche climatiche e all'accesso diretto alle risorse finanziarie, attraverso la promozione di programmi e/o progetti di mitigazione, adattamento, trasferimento di tecnologie, riduzione delle emissioni e capacity building;
   nel quadro degli impatti previsti, a sostenere in ogni sede il principio dell'acqua come bene comune e diritto umano, da affermare nel diritto internazionale e nelle Costituzioni dei singoli Stati;
   ad adottare entro il 2015 in Italia tutte le iniziative necessarie per la ratifica e l'implementazione degli impegni europei nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, con particolare riguardo all'emendamento approvato a Doha nel 2012 per la ratifica degli impegni relativi al secondo periodo del protocollo di Kyoto, circa gli ulteriori impegni vincolanti in materia di riduzione di gas serra;
   ad assumere le necessarie iniziative, sia in ambito nazionale che in sede di Unione europea, volte ad incrementare le risorse per la cooperazione allo sviluppo sostenibile, nonché per il fondo verde per il clima, anche al fine di contribuire a sostenere i costi di adattamento per quei Paesi in via di sviluppo maggiormente colpiti dagli impatti del cambiamento climatico, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica;
   ad approvare entro settembre 2015 la strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, elaborata dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in collaborazione con la comunità scientifica nazionale, procedendo immediatamente con la definizione di un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, che ne recepisca le indicazioni definendone priorità, tempistiche e impegni di spesa;
   ad attivarsi in ambito nazionale e in sede di Unione europea affinché si adottino opportune forme di fiscalità ambientale che rivedano le imposte sull'energia e sull'uso delle risorse ambientali nella direzione della sostenibilità, anche attraverso la revisione della disciplina delle accise sui prodotti energetici in funzione del contenuto di carbonio (carbon tax), al fine di accelerare la conversione degli attuali sistemi energetici verso modelli a emissioni basse o nulle;
   ad adottare una nuova politica energetica, individuando e sostenendo misure di indirizzo della scelta delle fonti secondo criteri di riduzione e azzeramento delle emissioni e stabilendo una road map sulle varie priorità, al fine di accelerare la conversione degli attuali sistemi energetici climalteranti;
   ad assumere iniziative in ambito nazionale, nonché ad attivarsi nell'ambito dell'Unione europea, al fine di contrastare la povertà energetica e la vulnerabilità dei consumatori, attraverso una tariffazione equa dell'energia elettrica e termica, in grado di garantire le fasce più deboli dei cittadini;
   ad assumere iniziative per escludere dal Patto di stabilità le spese dello Stato, delle regioni e degli enti locali, legate a politiche e misure di riduzione delle emissioni climalteranti, con particolare riguardo alle risorse finalizzate al risparmio energetico, efficienza energetica, energie rinnovabili, nonché a interventi volti all'adattamento ai cambiamenti climatici e in particolare alla messa in sicurezza del territorio e alla protezione civile;
   a sostenere le azioni delle regioni finalizzate ad aumentare la resilienza del territorio promuovendo le opportune sinergie tra mitigazione e adattamento, anche in collegamento con le iniziative in atto a livello europeo (come l'iniziativa del «patto dei sindaci» sull'adattamento al cambiamento climatico);
   a favorire, per quanto di competenza, lo sviluppo in modo coordinato di adeguati piani regionali e locali di mitigazione e di adattamento ai cambiamenti climatici, privilegiando le misure ad alto grado di sostenibilità ambientale, evitando impatti negativi sull'ambiente e sugli ecosistemi delle misure stesse;
   ad istituire un qualificato ed organico servizio meteo-climatico nazionale con il compito di monitorare il cambiamento in atto nei vari ambiti nazionali (atmosfera, mare e ecosistemi);
   a riconoscere concretamente la centralità delle città e delle autorità locali in materia di pianificazione urbanistica e di programmazione socio-economico-ambientale;
   ad adottare politiche, piani e programmi sia a livello nazionale che a livello internazionale, anche nell'ambito della cooperazione allo sviluppo, che contribuiscano efficacemente al raggiungimento dei target previsti dagli Obiettivi di sviluppo sostenibili.
(1-00815)
(Nuova formulazione) (Testo modificato nel corso della seduta come risultante dalla votazione per parti separate) «Pellegrino, Zaratti, Scotto, Kronbichler, Palazzotto, Franco Bordo, Zaccagnini, Pannarale, Airaudo, Costantino, Duranti, Daniele Farina, Ferrara, Fratoianni, Giancarlo Giordano, Marcon, Matarrelli, Melilla, Nicchi, Paglia, Piras, Placido, Quaranta, Ricciatti, Sannicandro».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica comunitaria dell'ambiente

politica ambientale

cambiamento climatico