ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00792

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 407 del 13/04/2015
Abbinamenti
Atto 1/00785 abbinato in data 13/04/2015
Atto 1/00796 abbinato in data 13/04/2015
Atto 1/00799 abbinato in data 06/05/2015
Atto 1/00840 abbinato in data 06/05/2015
Atto 1/00846 abbinato in data 06/05/2015
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 10/04/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GRANDE MARTA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2015
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2015
SCAGLIUSI EMANUELE MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2015
SIBILIA CARLO MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2015
DEL GROSSO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2015
DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE 10/04/2015


Stato iter:
06/05/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/04/2015
Resoconto TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO GOVERNO 13/04/2015
Resoconto PISTELLI LAPO VICE MINISTRO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
 
PARERE GOVERNO 06/05/2015
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 06/05/2015
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto SBERNA MARIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO
Resoconto FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto BINETTI PAOLA AREA POPOLARE (NCD-UDC)
 
INTERVENTO GOVERNO 06/05/2015
Resoconto AMICI SESA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 06/05/2015
Resoconto RAVETTO LAURA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DI STEFANO MANLIO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/05/2015
Resoconto PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/04/2015

DISCUSSIONE IL 13/04/2015

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/04/2015

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/05/2015

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 06/05/2015

ACCOLTO IL 06/05/2015

PARERE GOVERNO IL 06/05/2015

DISCUSSIONE IL 06/05/2015

APPROVATO IL 06/05/2015

CONCLUSO IL 06/05/2015

Atto Camera

Mozione 1-00792
presentato da
DI STEFANO Manlio
testo presentato
Lunedì 13 aprile 2015
modificato
Mercoledì 6 maggio 2015, seduta n. 422

   La Camera,
   premesso che:
    il campo profughi palestinese di Yarmouk, che dista qualche chilometro dal centro di Damasco, è diventato dal 1o aprile 2015 teatro di battaglia tra i jihadisti del sedicente Stato Islamico (Is) e del gruppo radicale al-Nusra; secondo fonti locali i terroristi controllerebbero ormai il 90 per cento del campo; risulta che i ribelli entrati nella parte sud del campo, aiutati da gruppi ribelli all'interno dello stesso, abbiano sposato la causa di Daesh (l'acronimo arabo per lo Stato islamico dell'Iraq e del Levante noto come Is), riuscendo in questo modo a compattare i diversi piccoli gruppi di ribelli;
    il campo è stato costruito dopo la guerra tra arabi e israeliani, con la cacciata di decine di migliaia di palestinesi dalle proprie terre e case, nel 1948; prima dell'inizio della guerra civile in Siria, a Yarmouk vivevano circa 150.000 palestinesi ed era una vera e propria città con le sue moschee, le sue scuole e i suoi edifici pubblici. Il numero dei residenti, poi, è calato quando la vita a Yarmouk è peggiorata a causa della recrudescenza e della crudeltà della guerra in Siria, in particolare da quando nel 2012 l'esercito e i ribelli hanno iniziato a contendersi la zona;
    da varie fonti di stampa, risulta che nel campo profughi siano attualmente tenuti in ostaggio almeno 3.500 bambini e oltre 10.000 adulti e molti di loro soffrono di disabilità, senza cibo né acqua o medicine; tra l'altro, si rincorrono voci circa la possibilità che vi siano state anche esecuzioni sommarie e non si hanno ancora notizie certe del numero di morti per combattimento;
    tale drammatica situazione è stata paventata dall'Unicef come una nuova Srebrenica, città tristemente nota poiché, nella zona protetta che si trovava in quel momento sotto la tutela delle Nazioni Unite, migliaia di musulmani bosniaci furono uccisi l'11 luglio 1995 da parte delle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladic, con l'appoggio dei gruppi paramilitari guidati da Zeljko Raznatovic;
    il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha già chiesto che sia consentito l'accesso alle varie agenzie umanitarie per assicurare la protezione dei civili, l'assistenza umanitaria e salvare vite umane, come ha spiegato l'ambasciatrice giordana, Dina Kawar, il cui Paese ha la presidenza di turno;
    è, dunque, in corso una tragedia umana, oltre i confini di Israele, che pure dovrebbe fare la propria parte in questo sforzo internazionale, ad esempio concedendo all'Anp di accogliere una parte dei profughi di Yarmouk, visto che quasi venti mila profughi palestinesi sono intrappolati all'interno di un Paese dilaniato da 5 anni di guerra civile, assediati dalla ferocia di cellule estremiste;
    aerei dell'aviazione siriana hanno già bombardato l'accampamento di profughi palestinesi e siriani un paio di anni fa all'inizio del conflitto; gravi sono le responsabilità del regime di Al Assad nell'aver fatto deteriorare la situazione umanitaria a Yarmouk, costringendo decine di migliaia di persone a abbandonarla;
    il Commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Pierre Krahenbuhl, ha dichiarato che i civili intrappolati nel campo profughi sono «più disperati che mai, la situazione si è capovolta (...) al di là del disumano. In questo momento è semplicemente troppo pericoloso entrare a Yarmouk»;
    i rifugiati palestinesi provenienti dalla Siria non godono degli stessi diritti dei rifugiati siriani, in quanto non sono formalmente riconosciuti come cittadini di un altro Stato, ma alla stregua dei palestinesi già presenti storicamente in Paesi come il Libano e la Giordania;
    dal 1948 i rifugiati palestinesi sono «assistiti» dall'Unrwa (che, tuttavia, per insufficienza dei fondi, non è in grado di fare molto) e si pone il problema di superare quella che appare ormai una vetusta organizzazione e dare, invece, pari dignità con gli altri rifugiati all'interno del sistema dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati,

impegna il Governo:

   a farsi promotore, di concerto con la comunità internazionale, di una forte iniziativa tesa alla protezione dei rifugiati palestinesi e alla loro eventuale evacuazione dal campo di Yarmouk, anche attraverso l'attivazione di corridoi umanitari sotto l'egida della Croce rossa internazionale;
   ad agire su tutti gli attori regionali in campo, compresi i Paesi confinanti, per giungere a un cessate-il-fuoco tra le parti in modo da rendere praticabile l'aiuto umanitario;
   a sostenere ogni iniziativa volta all'ospitalità di bambini palestinesi nelle strutture in Italia, alla stregua di quanto già fatto positivamente in passato, in altre occasioni drammatiche, nonché a predisporre l'eventuale cura dei feriti provenienti dai campi presso gli ospedali italiani;
   a chiedere il pieno riconoscimento delle pari dignità dei rifugiati palestinesi con gli altri rifugiati dentro il sistema di protezione previsto dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati;
   a valorizzare la rinnovata attenzione della comunità internazionale sul dramma che si sta consumando in Siria per stimolare la stessa e tutti gli attori interessati al fine di rendere finalmente concreto e credibile il non più rinviabile processo di pace in quella regione.
(1-00792)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Manlio Di Stefano, Grande, Spadoni, Scagliusi, Sibilia, Del Grosso, Di Battista».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cittadino straniero

Stato islamico

aiuto umanitario