Legislatura: 17Seduta di annuncio: 384 del 03/03/2015
Primo firmatario: SCUVERA CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/03/2015
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BENAMATI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 MARTELLA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 FOLINO VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 GINEFRA DARIO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 BARGERO CRISTINA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 MONTRONI DANIELE PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 BONIFAZI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 CAPOZZOLO SABRINA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 CARBONE ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 CARELLA RENZO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 COLANINNO MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 DE MARIA ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 DI MAIO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 DI STEFANO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 FRAGOMELI GIAN MARIO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 FREGOLENT SILVIA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 GITTI GREGORIO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 GUTGELD ITZHAK YORAM PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 LODOLINI EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 MORETTO SARA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 PASTORINO LUCA PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 PELILLO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 PETRINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 RIBAUDO FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 ZOGGIA DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 02/03/2015 SENALDI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 03/03/2015 ARLOTTI TIZIANO PARTITO DEMOCRATICO 03/03/2015 AMODDIO SOFIA PARTITO DEMOCRATICO 03/03/2015 ANTEZZA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 03/03/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 03/03/2015 Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE) INTERVENTO GOVERNO 03/03/2015 Resoconto CASERO LUIGI VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 03/03/2015 Resoconto RIZZETTO WALTER MISTO-ALTERNATIVA LIBERA Resoconto CORSARO MASSIMO ENRICO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE Resoconto SBERNA MARIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO Resoconto BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto BERNARDO MAURIZIO AREA POPOLARE (NCD-UDC) Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto SCUVERA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 03/03/2015
ACCOLTO IL 03/03/2015
PARERE GOVERNO IL 03/03/2015
DISCUSSIONE IL 03/03/2015
VOTATO PER PARTI IL 03/03/2015
APPROVATO IL 03/03/2015
CONCLUSO IL 03/03/2015
La Camera,
premesso che:
gli studi di settore, introdotti nell'ordinamento nazionale con l'articolo 62-bis del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427, costituiscono uno strumento che il fisco italiano utilizza per stimare il volume d'affari che può essere attribuito al contribuente;
attraverso un metodo informatizzato e l'utilizzo di analisi economiche e tecniche statistico-matematiche, tali studi consentono di stimare i ricavi o i compensi presunti dell'attività di liberi professionisti, lavoratori autonomi e imprese; il procedimento statistico viene verificato prima dell'entrata in vigore, dalla commissione degli esperti (articolo 10, comma 7, della legge n. 146 del 1998), un organismo formato da rappresentanti dell'Agenzia delle entrate, del Ministero dell'economia e delle finanze, della Guardia di finanza, dell'Anci e delle organizzazioni di categoria;
le stime, che individuano le relazioni esistenti tra le variabili strutturali e contabili delle imprese e dei lavoratori autonomi con riferimento al settore economico di appartenenza, ai processi produttivi utilizzati, all'organizzazione, ai prodotti e servizi oggetto dell'attività, alla localizzazione geografica e agli altri elementi significativi, risultano utili sia per l'amministrazione finanziaria, sia per il contribuente;
il contribuente può, infatti, utilizzare gli studi di settore per verificare, in sede dichiarativa, il proprio posizionamento rispetto ai criteri di congruità e coerenza, rilevando rispettivamente: se i ricavi o i compensi dichiarati sono congrui rispetto a quelli stimati dallo studio, tenuto conto delle risultanze derivanti dall'applicazione degli indicatori di normalità economica, e se il suo comportamento risulta coerente rispetto ai valori di indicatori economici predeterminati per ciascuna attività;
lo studio di settore è, quindi, da considerarsi uno strumento di ausilio per il contribuente in fase dichiarativa; egli può infatti decidere, in caso di incongruità, di uniformarsi al risultato dello studio di settore, oppure di discostarsene, avvalendosi di comprovate ragioni che ne legittimano la disapplicazione;
l'amministrazione finanziaria utilizza gli studi di settore come strumento di supporto per compiere le attività di controllo e accertamento della regolarità delle dichiarazioni, attraverso la comparazione tra i ricavi o i compensi dichiarati e quelli direttamente desumibili dall'applicazione dei citati criteri; in particolare, fra gli indirizzi operativi individuati dall'Agenzia delle entrate nella circolare dell'agosto del 2014, rientra la necessità che i dati presenti negli studi di settore vengano sempre maggiormente impiegati quale strumento di selezione per l'ulteriore attività di controllo, piuttosto che quale mero strumento accertativo diretto;
gli studi di settore costituiscono inoltre un'efficace forma di contrasto ai fenomeni di infedeltà dichiarativa nella fase di presentazione della dichiarazione dei redditi, poiché hanno indotto un prevedibile incremento dei comportamenti dichiarativi corretti e, indirettamente, quindi, della base imponibile e del relativo gettito fiscale;
pur restando uno strumento utile in tema di prevenzione e contrasto dell'evasione, negli ultimi anni è stata tuttavia rilevata una perdita di efficacia degli studi di settore; in particolare, si è osservata una minore adeguatezza nella rappresentatività delle trasformazioni strutturali dell'economia italiana, soprattutto per quanto riguarda le piccole e medie imprese;
per migliorare il grado di attendibilità degli studi nella stima delle situazioni reddituali dei contribuenti, minimizzando gli effetti distorsivi in particolare determinati dalla congiuntura economica negativa che ha caratterizzato gli ultimi anni, il Ministero dell'economia e delle finanze è quindi intervenuto apportando correttivi «anticrisi», da ultimo con il decreto ministeriale del 2 maggio 2014;
va altresì ricordato che, al fine di ridurre gli adempimenti fiscali e favorire i contribuenti di minore dimensione, nella legge di stabilità per il 2015 è prevista l'esenzione dagli studi di settore, nonché dalla presentazione della dichiarazione Irap, per gli esercenti attività d'impresa e arti e professioni in forma individuale che aderiscono al nuovo regime forfetario di determinazione del reddito;
inoltre, per perseguire una maggiore efficacia in termini di compliance, dal 2015 è prevista una serie di norme volte al rafforzamento dei flussi informativi tra i contribuenti stessi e l'Agenzia delle entrate e alla modifica delle modalità, dei termini e delle agevolazioni connesse all'istituto del ravvedimento operoso,
impegna il Governo:
a continuare nel percorso di rafforzamento della collaborazione tra fisco e contribuente, di semplificazione delle procedure e riduzione degli adempimenti, al fine di conseguire il massimo adempimento spontaneo, a tal fine dotando l'amministrazione finanziaria di strumenti conoscitivi adeguati a favorire l'emersione dell'effettiva capacità fiscale di ciascun contribuente già nel momento dell'adempimento tributario, come avviene nei sistemi tributari europei più evoluti;
a valutare l'opportunità di procedere ad una revisione degli studi di settore per semplificarli, prevedendo la riduzione del loro numero, e per renderli più efficaci, attraverso una continua verifica ed eventuale modifica delle modalità di calcolo, che persegua la massimizzazione dell'attendibilità delle stime e, al contempo, garantisca la fedeltà dei dati dichiarati dai contribuenti.
(1-00751) «Scuvera, Benamati, Causi, Martella, Folino, Ginefra, Bargero, Montroni, Bonifazi, Capozzolo, Carbone, Carella, Colaninno, De Maria, Marco Di Maio, Marco Di Stefano, Fragomeli, Fregolent, Ginato, Gitti, Gutgeld, Lodolini, Moretto, Pastorino, Pelillo, Petrini, Ribaudo, Sanga, Zoggia, Senaldi, Arlotti, Amoddio, Antezza».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):lavoro autonomo
beni e servizi
economia aziendale