Legislatura: 17Seduta di annuncio: 333 del 17/11/2014
Primo firmatario: VARGIU PIERPAOLO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 17/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma BOMBASSEI ALBERTO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 CAUSIN ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 DAMBRUOSO STEFANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 LIBRANDI GIANFRANCO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 QUINTARELLI GIUSEPPE STEFANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 TINAGLI IRENE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 VECCHIO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014 VITELLI PAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione ILLUSTRAZIONE 17/11/2014 Resoconto VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA INTERVENTO PARLAMENTARE 17/11/2014 Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto ANZALDI MICHELE PARTITO DEMOCRATICO INTERVENTO GOVERNO 17/11/2014 Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE) DICHIARAZIONE VOTO 04/12/2014 Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE Resoconto CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto GAROFALO VINCENZO NUOVO CENTRODESTRA Resoconto LAINATI GIORGIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto LIUZZI MIRELLA MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 04/12/2014 Resoconto DE MICHELI PAOLA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 17/11/2014
DISCUSSIONE IL 17/11/2014
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 17/11/2014
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/12/2014
ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 04/12/2014
ACCOLTO IL 04/12/2014
PARERE GOVERNO IL 04/12/2014
DISCUSSIONE IL 04/12/2014
APPROVATO IL 04/12/2014
CONCLUSO IL 04/12/2014
La Camera,
premesso che:
negli ultimi anni si è manifestato un atteggiamento ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo spesso eccessivamente aggressivo e vessatorio della Rai nella gestione e nella riscossione del canone Rai, riconducibile anche alle difficoltà economiche in cui versa la società;
l'obbligo di pagamento del canone Rai discende da un vecchissimo decreto regio del 1938, una norma anacronistica che purtroppo ha resistito a qualsiasi attività di semplificazione e di rivisitazione dei tributi in senso liberale e che impone il pagamento dell'imposta a «chiunque detenga uno o più apparecchi o altri dispositivi atti o adattabili alla ricezione delle diffusioni radiofoniche e televisive»;
come accertato dalla Corte costituzionale, il canone di abbonamento, «benché all'origine apparisse configurato come corrispettivo dovuto dagli utenti del servizio riservato allo Stato ed esercitato in regime di concessione, ha da tempo assunto, nella legislazione, natura di prestazione tributaria», un'imposta misurata «non più in relazione alla possibilità effettiva per il singolo utente di usufruire del servizio pubblico radiotelevisivo, al cui finanziamento il canone è destinato» (sentenza n. 284 del 2002), ma che colpisce tutti i cittadini indistintamente dal proprio reddito;
il decreto regio prevede comunque che l'abbonato possa disdire il canone tv a condizione che dismetta gli apparecchi televisivi in suo possesso e ne richieda il suggellamento o ne denunci la cessione a terzi e la legge (comma 132 dell'articolo 1 della legge n. 244 del 2007, come modificato dal decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazione, dalla legge n. 31 del 2008) dal 2008 esenta dal pagamento, esclusivamente per l'apparecchio televisivo ubicato nel luogo di residenza, i soggetti di età pari o superiore a 75 anni e con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a 516,46 euro per tredici mensilità, senza conviventi;
molti abbonati che hanno proceduto alla richiesta di disdetta o di esenzione segnalano procedure vessatorie da parte della Rai che talora sembra rispondere con diffide e ingiunzioni di pagamento;
nel mese di giugno 2014, in diverse parti d'Italia, milioni di titolari di partite iva, attività commerciali, studi professionali e vari tipi di impresa, hanno ricevuto un bollettino Rai con la richiesta del pagamento del cosiddetto «canone speciale», nonostante tale canone speciale sia dovuto esclusivamente dalle attività professionali che consentono l'utilizzo di apparecchiature televisive ai clienti all'interno dei propri locali, come alberghi e ristoranti;
le situazioni sopra descritte sono, come detto, in gran parte dovute alla gravissima crisi di inefficienza del sistema radiotelevisivo pubblico;
tale situazione è legata in senso più generale alla situazione del sistema radiotelevisivo italiano, caratterizzato da un bassissimo sviluppo della concorrenza e del mercato, dovuto all'esistenza di un sostanziale duopolio pubblico e privato, costituito, da una parte, dalla società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico, la Rai, che vede come azionista di maggioranza lo Stato e, dall'altra, dal gruppo Mediaset;
una reale apertura del mercato alla concorrenza non appare possibile, fino a che le scelte politiche e di settore saranno condizionate dalla presenza di un soggetto pubblico delle dimensioni della Rai attuale;
già nel febbraio 2012 l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) ha chiesto di ridurre la presenza dello Stato «specialmente nei settori dei media televisivi, dei trasporti, dell'energia e dei servizi locali», mentre circa 14 milioni di italiani hanno detto sì alla privatizzazione della Rai con un referendum abrogativo nel giugno 1995, rimasto poi nei fatti disatteso;
la Rai, con la sua dimensione e struttura organizzativa e gestionale, non ha dimostrato in questi anni di saper assicurare, in qualità di principale attore nel servizio pubblico, il principio del pluralismo, portando in molti casi a pratiche degenerative di lottizzazione partitica;
tale gestione politica e partitica ha inciso pesantemente sull'equilibrio dell'informazione e sull'efficienza economica dell'ente, come dimostrano i dati dell'andamento gestionale del gruppo Rai nel primo semestre del 2014 che indicano una perdita complessiva consolidata di 77,9 milioni di euro e una posizione finanziaria netta del gruppo al 30 giugno 2014 negativa per 170 milioni di euro;
nel febbraio 2014, la Corte dei conti ha affermato nella sua relazione sugli esercizi 2011-2012 che la Rai «non ha ancora perfezionato un rigoroso piano di razionalizzazione e contenimento dei costi», sottolineando e ribadendo «la decisiva necessità che l'azienda attivi comunque ogni misura organizzativa, di processo e gestionale, idonea ad eliminare inefficienze e sprechi, proseguendo, laddove possibile e conveniente, nel percorso di internalizzazione delle attività e concentrando gli impegni finanziari sulle priorità effettivamente strategiche, con decisioni di spesa che siano, singolarmente e nel loro complesso, strettamente coerenti con il quadro di riferimento»;
in assenza di un programma di riforma del sistema radiotelevisivo, i problemi relativi alla gestione economica della Rai, inclusi quelli relativi al canone sopra descritti, non potranno essere risolti;
è pertanto auspicabile che si pervenga nel tempo all'abolizione definitiva del canone Rai, promuovendo, al contempo, un programma di privatizzazione della società Rai-Radiotelevisione italiana spa, che concentri l'attività della società sullo svolgimento del servizio pubblico,
impegna il Governo:
a procedere in un tempo ragionevole alla semplificazione delle procedure che garantiscono il diritto all'esenzione dal pagamento del canone ai soggetti individuati dal comma 132 dell'articolo 1 della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008), assicurando la piena disdetta del canone a quanti ne abbiano fatto regolare richiesta.
(1-00668) (Testo modificato nel corso della seduta) «Vargiu, Bombassei, Causin, D'Agostino, Dambruoso, Galgano, Librandi, Matarrese, Mazziotti Di Celso, Molea, Quintarelli, Rabino, Tinagli, Vecchio, Vitelli».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):parafiscalita'
liberalizzazione del mercato
servizio pubblico