Legislatura: 17Seduta di annuncio: 331 del 13/11/2014
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 13/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 13/11/2014 CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 13/11/2014 CORSARO MASSIMO ENRICO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 13/11/2014 LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 13/11/2014 MAIETTA PASQUALE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 13/11/2014 NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 13/11/2014 TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 13/11/2014 TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 13/11/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione INTERVENTO PARLAMENTARE 16/01/2015 Resoconto BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO PARERE GOVERNO 03/03/2015 Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE) DICHIARAZIONE VOTO 03/03/2015 Resoconto MARAZZITI MARIO PER L'ITALIA - CENTRO DEMOCRATICO Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA Resoconto KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO AREA POPOLARE (NCD-UDC) Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE Resoconto CAMANI VANESSA PARTITO DEMOCRATICO Resoconto MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/01/2015
DISCUSSIONE IL 16/01/2015
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/01/2015
NON ACCOLTO IL 03/03/2015
PARERE GOVERNO IL 03/03/2015
RESPINTO IL 03/03/2015
CONCLUSO IL 03/03/2015
DISCUSSIONE IL 03/03/2015
La Camera,
premesso che:
la lotta all'evasione fiscale è uno degli impegni fondamentali nei quali è fortemente concentrata l'Italia al fine di perequare il sistema fiscale e tributario rispetto a cittadini, famiglie e imprese;
le istituzioni europee hanno in varie circostanze richiamato il nostro Paese ad impegnarsi maggiormente nel contrasto all'evasione fiscale, indicando l'Italia come «maglia nera» dell'economia sommersa, che si attesterebbe su un valore complessivo di 180 miliardi di euro;
nell'eurozona l'evasione fiscale costituisce uno dei principali problemi in quanto coinvolge numerosi Stati fondatori dell'Unione europea, quali la Germania (con 159 miliardi di euro), la Francia (con 121 miliardi di euro), la Gian Bretagna con (75 miliardi di euro) e la Spagna con (73 miliardi di euro);
il fiscal compact che l'Italia, insieme agli altri Paesi dell'Unione europea, è tenuta a rispettare, ha un peso estremamente rilevante sui conti dello Stato italiano e delle famiglie;
il fatto che il Governo non sia in grado di incassare le risorse fiscali e tributarie derivanti da attività illecite impedisce l'alleggerimento della pressione fiscale;
Jean-Claude Juncker, eletto Presidente della Commissione europea il 1o novembre 2014, è stato Primo ministro del Lussemburgo per diciotto anni, dal 1995 al 2013;
secondo un'inchiesta giornalistica realizzata dall’International consortium of investigative journalism e pubblicata, in questi giorni, il Governo del Lussemburgo avrebbe promosso accordi con trecento aziende in tutto il mondo, trentuno delle quali in Italia, per spostare flussi finanziari enormi pagando tasse minime;
oltre a multinazionali quali Amazon, Ikea, Deutsche Bank, Procter&Gamble, Pepsi, Gazprom, sembrerebbero essere coinvolti anche Finmeccanica e alcuni istituti di credito italiani, quali Unicredit, Intesa San Paolo, Banca Marche e Banca Sella;
i cronisti dell’International consortium of investigative journalism hanno scoperto un quadro inquietante dei rapporti tra enormi multinazionali e le autorità del Granducato;
secondo quanto riporta l'Espresso, che ha avuto l'esclusiva per l'Italia, si tratta di «un'emorragia di fondi, perfettamente legale, che sottrae risorse dall'economia del resto dell'Ue»;
secondo l'Espresso, dalle multinazionali alle banche, dalle imprese famigliari ai grandi marchi della moda, migliaia di società hanno trovato rifugio all'ombra del «fisco leggero» del Granducato, in un sistema cresciuto anche grazie al lungo Governo di Jean-Claude Juncker;
per anni il Lussemburgo è stato fra i Paesi (ultimamente in tandem solo con l'Austria) che hanno rallentato e perfino «preso in ostaggio» la gran parte degli altri Stati membri sulla controversa tassazione delle rendite da risparmio dei cittadini non residenti, in stretta alleanza con i cinque Paesi terzi (Svizzera, Liechtenstein, Monaco, San Marino e Andorra) e ha rallentato la marcia verso lo scambio automatico delle informazioni fiscali tra amministrazioni, rimanendo aggrappato alla difesa sempre più indifendibile di parti sostanziali del segreto bancario;
la prossima settimana in Australia si ritrovano i Capi di Stato e di Governo del G20 per certificare al massimo livello politico le proposte Ocse contro quella che, con un eufemismo, viene chiamata «ottimizzazione fiscale» per intraprendere procedure di trasparenza;
l'Esecutivo europeo è per definizione il «guardiano» della regole e la fiducia nei suoi confronti deve essere totale, ed è a giudizio dei firmatari del presente atto di indirizzo inaccettabile che sia presieduto da un personaggio coinvolto in fatti come quelli di cui in premessa,
impegna il Governo
ad attivarsi in sede europea per chiedere le immediate dimissioni del Presidente della Commissione europea in quanto non compatibile, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, con il ruolo di garante ed esecutore delle politiche di rigore fiscale e di lotta all'evasione ed elusione.
(1-00666) «Rampelli, Giorgia Meloni, Cirielli, Corsaro, La Russa, Maietta, Nastri, Taglialatela, Totaro».
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):evasione fiscale
presidente della Commissione
istituzione dell'Unione europea