ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00597

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 296 del 23/09/2014
Abbinamenti
Atto 1/00160 abbinato in data 25/09/2014
Atto 1/00360 abbinato in data 25/09/2014
Atto 1/00576 abbinato in data 25/09/2014
Atto 1/00579 abbinato in data 25/09/2014
Atto 1/00583 abbinato in data 25/09/2014
Atto 1/00587 abbinato in data 25/09/2014
Atto 1/00589 abbinato in data 25/09/2014
Firmatari
Primo firmatario: BUTTIGLIONE ROCCO
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 23/09/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DELLAI LORENZO PER L'ITALIA 23/09/2014


Stato iter:
25/09/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/09/2014
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO GOVERNO 25/09/2014
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 25/09/2014
Resoconto LAVAGNO FABIO MISTO-LIBERTA' E DIRITTI - SOCIALISTI EUROPEI (LED)
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO PER L'ITALIA
Resoconto PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto BERNARDO MAURIZIO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BONOMO FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/09/2014

ACCOLTO IL 25/09/2014

PARERE GOVERNO IL 25/09/2014

DISCUSSIONE IL 25/09/2014

APPROVATO IL 25/09/2014

CONCLUSO IL 25/09/2014

Atto Camera

Mozione 1-00597
presentato da
BUTTIGLIONE Rocco
testo di
Giovedì 25 settembre 2014, seduta n. 298

   La Camera,
   premesso che:
    con la firma dell'accordo raggiunto nel corso del Consiglio europeo del giugno del 1984 si concludeva la lunga disputa relativa all'entità della contribuzione della Gran Bretagna al bilancio comunitario, fortissimamente voluto dal Premier Margaret Thatcher;
    il Governo britannico aveva più volte rimarcato l'esistenza di una notevole sproporzione tra quanto versato e la cifra che invece otteneva sotto forma di finanziamenti comunitari e grazie al citato accordo fu concessa alla Gran Bretagna una riduzione dell'importo della propria contribuzione al bilancio delle Comunità europee;
    l'accordo fu successivamente riconfermato nel corso del vertice di Edimburgo del 1992, allorché fu varata la riforma delle disposizione finanziarie comunitarie (cosiddetto pacchetto Delors II);
    in base alle conclusioni del Consiglio europeo di Fontainebleau fu deciso che ogni Stato membro, con un onere di bilancio eccessivo rispetto alla propria prosperità relativa, avrebbe beneficiato di una correzione a tempo debito. La base della correzione sarebbe stata individuata nel divario tra la quota parte dei pagamenti IVA e la quota parte nelle spese, ripartite secondo i criteri vigenti. Per quanto concerne il Regno Unito, penalizzato soprattutto dal settore agricolo, a decorrere dal 1985, l'entità della correzione fu stabilita pari ai due terzi della differenza tra il suo contributo e la quota spettante dal bilancio dell'Unione europea;
    il rebate britannico veniva confermato nel settembre 2000, a conclusione del Consiglio europeo di Berlino, ma venivano introdotte nuove norme per il suo finanziamento e si prevedeva la neutralizzazione di alcuni tipi di guadagni eccezionali, provenienti da modifiche indipendenti dalla correzione britannica, ma che costituiscono comunque un vantaggio per il Regno Unito;
    il Governo inglese ha sempre sostenuto che la necessità del mantenimento del rimborso era dovuto proprio alle mancate riforme strutturali del bilancio comunitario, in particolare al mancato abbattimento delle spese per la Politica agricola comune;
    il sistema di risorse proprie 2014-2020 conferma, come per il passato, meccanismi di correzione a favore degli Stati contributori, non più limitati quindi alla sola Gran Bretagna, ma estesi anche ad altri Paesi;
    le risorse del quadro finanziario pluriennale saranno determinate nella misura del 12,9 per cento da diritti doganali e dazi, dall'11,4 per cento dalla quota derivante dal gettito IVA e dal restante 68 per cento dai contributi versati dai Paesi membri in base al loro reddito nazionale lordo, ma il gruppo guidato da Monti per lo studio di nuove fonti di risorse proprie dell'Unione Europea dovrebbe terminare fra breve i suoi lavori e le sue conclusioni potrebbero essere utilizzate in occasione della revisione di metà termine del bilancio dell'Unione europea;
    il rebate inglese, tuttora previsto dal quadro finanziario pluriennale, se in passato poteva avere una sua giustificazione a fronte di una significativa spesa per la Politica agricola comune, appare del tutto superato dagli eventi e dalla dotazione attuale della Politica agricola comune;
    non solo, il nostro Paese sostiene, insieme alla Francia, gran parte della quota parte del rimborso assegnato alla Gran Bretagna, nonostante non siamo più fra i Paesi con un reddito pro capite superiore a quello medio dell'Unione europea. Tale sistema di correzione, o sconto, non trova quindi nessuna giustificazione visti i differenti livelli di prosperità relativa dei Paesi, vecchi e nuovi, che ne beneficiano;
    la differenza tra quanto versato in termini di contributi al bilancio dell'Unione europea e quanto ricevuto, il cosiddetto saldo netto, è stato sempre negativo per l'Italia, anche se migliorerà tra il periodo 2007-2013 ed il nuovo quadro finanziario 2014-2020;
    il Consiglio europeo del dicembre 2013 ha accolto in parte le proposte della Commissione europea volte ad una riforma profonda del sistema di finanziamento, ma ha deciso di mantenere i sistemi di correzione a favore di alcuni Stati membri;
    è stata prevista altresì una «clausola di revisione» del quadro finanziario pluriennale da esercitare al più tardi entro il 2016, con l'obiettivo di dare al nuovo Parlamento europeo e alla nuova Commissione europea la possibilità di valutare l'adeguatezza delle priorità rispetto alla parte rimanente del periodo di programmazione,

impegna il Governo

a sostenere, nel corso del semestre di Presidenza italiana dell'Unione europea, in vista della revisione di metà termine del bilancio dell'Unione europea e del sistema di finanziamento, l'opportunità di riconsiderare il sistema dei meccanismi di correzione di cui usufruiscono attualmente alcuni partner europei, alla luce delle mutate condizioni macroeconomiche degli stessi e della diversa allocazione delle risorse per la realizzazione delle politiche europee che ne giustificarono l'impiego, garantendo un giusto riequilibrio in favore del nostro Paese.
(1-00597) «Buttiglione, Dellai».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica agricola comune

risorse proprie

sistema di finanziamento