ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00519

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 254 del 01/07/2014
Abbinamenti
Atto 1/00489 abbinato in data 01/07/2014
Atto 1/00423 abbinato in data 01/07/2014
Atto 1/00518 abbinato in data 01/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 01/07/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CORSARO MASSIMO ENRICO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 01/07/2014
MAIETTA PASQUALE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 01/07/2014
NASTRI GAETANO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 01/07/2014
TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 01/07/2014
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 01/07/2014
LA RUSSA IGNAZIO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 01/07/2014
MELONI GIORGIA FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 01/07/2014
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 01/07/2014


Stato iter:
02/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/07/2014
Resoconto FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto ROCCELLA EUGENIA NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto BALDUZZI RENATO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO GOVERNO 01/07/2014
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 02/07/2014
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 02/07/2014
Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto BINETTI PAOLA PER L'ITALIA
Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto BALDUZZI RENATO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto PAGANO ALESSANDRO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto ROCCELLA EUGENIA NUOVO CENTRODESTRA
 
PARERE GOVERNO 02/07/2014
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/07/2014

DISCUSSIONE IL 01/07/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/07/2014

NON ACCOLTO IL 02/07/2014

PARERE GOVERNO IL 02/07/2014

DISCUSSIONE IL 02/07/2014

RESPINTO IL 02/07/2014

CONCLUSO IL 02/07/2014

Atto Camera

Mozione 1-00519
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo presentato
Martedì 1 luglio 2014
modificato
Mercoledì 2 luglio 2014, seduta n. 255

   La Camera,
   premesso che:
    il 64 per cento dell'umanità vive in Paesi che limitano fortemente o addirittura impediscono la libertà religiosa e di coscienza;
    il fenomeno della «cristianofobia» – secondo la definizione di Papa Benedetto XVI – sta assumendo dimensioni devastanti, nel quasi totale silenzio della comunità internazionale;
    i cristiani, infatti, subiscono persecuzioni nel maggior numero di Paesi del mondo e contano il più alto numero di vittime dell'intolleranza religiosa rispetto a qualunque altra confessione;
    le uccisioni perpetrate ai danni dei cristiani a causa di fanatismo e intolleranza religiosa si accompagnano alla sistematica distruzione dei loro luoghi di culto, alla compressione dei loro diritti civili, alle incarcerazioni, a fenomeni di violenza di ogni genere, nonché al rapimento dei loro leader;
    nel periodo compreso tra il 2006 ed il 2012 i cristiani sono stati perseguitati in ben 151 Paesi, che equivalgono ai quattro quinti del mondo;
    la drammaticità della situazione è testimoniata anche dal fatto che migliaia di cristiani sono in fuga dalle loro terre d'origine e, mentre alcuni per sfuggire alla morte sono costretti a convertirsi, altri rimangono subendo maltrattamenti di ogni genere, torture e morte;
    in base ai dati contenuti nella World Watch List 2014, pubblicata nel mese di gennaio 2014 dall'associazione «Open Doors International», attiva da oltre 55 anni nel campo del sostegno ai cristiani perseguitati, i dieci luoghi più pericolosi del mondo per chi crede in Cristo sono la Corea del Nord, dove il regime impone con la forza l'ateismo di Stato, la Somalia, la Siria, l'Iraq, l'Afghanistan, l'Arabia Saudita, le Maldive, il Pakistan, l'Iran e lo Yemen, nove dei quali sono a maggioranza islamica;
    nella Corea del Nord coloro che vengono trovati in possesso di una Bibbia affrontano lunghe detenzioni o addirittura la morte, e si stima che il numero dei cristiani trattenuti nei campi di prigionia sia compreso tra cinquantamila e settantamila persone;
    i Paesi con il più elevato numero di violenze contro i cristiani (assassini, rapimenti e stupri, distruzioni di chiese) sono la Repubblica Centrafricana, nella quale orribili violenze sono state dirette contro i cristiani da parte dei ribelli Seleka, la Siria, il Pakistan, l'Egitto, l'Iraq, il Myanmar, la Nigeria, la Colombia, l'Eritrea e il Sudan;
    la Siria, che accoglieva i cristiani profughi dall'Iraq ed era considerato un rifugio sicuro, da quando è scoppiata la guerra civile, a causa della proliferazione dei gruppi radicali islamici, è diventata una trappola mortale e lo stesso discorso vale per l'Iraq, in seguito alla caduta di Saddam Hussein;
    anche il Pakistan per i cristiani diventa sempre più un posto dove è difficile vivere, a causa dell'incapacità del Governo di garantire la sicurezza della minoranza cristiana, incapacità che permette un ampio margine di manovra e d'impunità per gli islamici radicali che discriminano e commettono veri e propri crimini a danno dei cristiani;
    la Somalia, dove vari clan integralisti islamici si contendono il potere, è un luogo invivibile per chiunque non sia musulmano, a maggior ragione per la minoranza cristiana, e anche in Afghanistan la persecuzione è continuata nonostante la caduta del regime talebano, mentre Arabia Saudita, Maldive, Pakistan, Iran e Yemen sono tutti regimi islamici ostili ad ogni minoranza che professi una religione diversa;
    addirittura in Egitto, in cui i cristiani costituiscono il dieci per cento della popolazione e che una volta era un modello di pacifica convivenza interreligiosa, dopo la rivoluzione del 2011 la situazione per la minoranza cristiana è drammaticamente peggiorata, con il susseguirsi di attacchi a persone e luoghi di culto;
    in Pakistan un cittadino britannico è stato condannato a morte per un'accusa non dimostrabile di blasfemia e molti cristiani sono in carcere per lo stesso motivo, mentre in Sudan è recentissimo il caso della giovane condannata a morte perché sposata con un cristiano;
    in alcuni casi, come l'ultimo citato, la mobilitazione della comunità internazionale permette di evitare il peggio ma è infinitamente superiore il numero dei crimini che si compie senza che se ne abbia notizia;
    secondo i dati contenuti nella World Watch List, in ben trentaquattro nazioni la persecuzione dei cristiani è aumentata rispetto all'anno precedente, mentre solo in cinque è diminuita;
    dal rapporto emerge, inoltre, chiaramente che l'estremismo è il motore della persecuzione in trentasei dei cinquanta Stati della lista, confermando un'intensificazione del trend che, negli ultimi quindici anni, ha reso l'estremismo islamico la fonte principale dei fenomeni di cristianofobia;
    l'aumento costante dell'intolleranza religiosa è confermato anche dal rapporto sui conflitti interreligiosi pubblicato dall'americano Pew Research Center;
    il fatto che la lista comprenda anche Stati come le Maldive, popolare meta turistica dell'Occidente cristiano, o come la Cina e l'India, che costituiscono punti di riferimento economici mondiali, impone alcune severe riflessioni in tema di rapporti tra Paesi e di condizioni di reciprocità nei temi afferenti le libertà individuali e, in particolare, di quella religiosa, riconoscendo a ciascun individuo il diritto alla propria integrità intellettuale e morale;
    Papa Francesco ha recentemente dichiarato: «Per trovare i martiri non è necessario andare alle catacombe o al Colosseo: i martiri sono vivi adesso, in tanti Paesi. I cristiani sono perseguitati per la fede. In alcuni Paesi non possono portare la croce: sono puniti se lo fanno. Oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è una Chiesa dei martiri»,

impegna il Governo:

   ad assumere iniziative in sede internazionale affinché sia riconosciuta la giusta importanza al tema delle persecuzioni ai danni dei cristiani, esercitando, al contempo, forme di pressione diplomatica ed economica verso quei Paesi che non garantiscono o non tutelano il diritto alla libertà religiosa, arrivando, laddove necessario, all'interruzione delle relazioni diplomatiche e commerciali;
   a stabilire come principio imprescindibile alla negoziazione e conclusione di qualsiasi accordo internazionale la garanzia della controparte che, al proprio interno, sia garantita la libertà di professare qualunque religione;
   ad adottare ogni iniziativa utile a garantire la tutela delle minoranze cristiane nel mondo, sia attraverso la stipula di accordi bilaterali sia attraverso azioni dirette, da realizzare in collaborazione con le rappresentanze diplomatiche italiane e consolari in loco.
(1-00519) «Rampelli, Corsaro, Maietta, Nastri, Totaro, Cirielli, La Russa, Giorgia Meloni, Taglialatela».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

gruppo religioso

cristiano

accordo bilaterale

discriminazione religiosa

liberta' di religione

conflitto religioso

minoranza nazionale

mortalita'

protezione delle minoranze