ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00448

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 222 del 05/05/2014
Abbinamenti
Atto 1/00427 abbinato in data 06/05/2014
Atto 1/00446 abbinato in data 06/05/2014
Atto 1/00447 abbinato in data 06/05/2014
Atto 1/00449 abbinato in data 06/05/2014
Atto 1/00450 abbinato in data 06/05/2014
Atto 1/00451 abbinato in data 06/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: BRAMBILLA MICHELA VITTORIA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 05/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETRENGA GIOVANNA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2014
CALABRIA ANNAGRAZIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2014
GIAMMANCO GABRIELLA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2014
CARFAGNA MARIA ROSARIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2014
CENTEMERO ELENA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2014
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2014
BERGAMINI DEBORAH FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2014
MILANATO LORENA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2014
PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 05/05/2014


Stato iter:
06/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/05/2014
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/05/2014
Resoconto ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO GOVERNO 06/05/2014
Resoconto BIONDELLI FRANCA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 06/05/2014

DISCUSSIONE IL 06/05/2014

RITIRATO IL 06/05/2014

CONCLUSO IL 06/05/2014

Atto Camera

Mozione 1-00448
presentato da
BRAMBILLA Michela Vittoria
testo presentato
Lunedì 5 maggio 2014
modificato
Martedì 6 maggio 2014, seduta n. 223

   La Camera,
   premesso che:
    la necessità di concedere una protezione speciale ai minori è stata enunciata nella «Dichiarazione di Ginevra del 1924 sui diritti del bambino» e nella «Dichiarazione dei diritti del fanciullo», adottata dall'Assemblea generale dell'Onu il 20 novembre 1959 e riconosciuta nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, nel Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici – in particolare agli articoli 23 e 24 – e negli statuti e strumenti pertinenti delle istituzioni specializzate e delle organizzazioni internazionali che si preoccupano del benessere dell'infanzia;
    la Dichiarazione dei diritti dell'uomo riconosce che il fanciullo, a causa della sua mancanza di maturità fisica e intellettuale, necessita di una protezione e di cure particolari, ivi compresa un'appropriata protezione legale;
    con la «Convenzione ONU sui diritti del fanciullo» del 1989, approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata in Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176, le parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella Convenzione stessa, a garantirli a ogni fanciullo e ad assicurare agli stessi la protezione e le cure necessarie al loro benessere, adottando a tal fine tutti i provvedimenti legislativi e amministrativi necessari;
    manca, tuttavia, negli strumenti di diritto internazionale, il riconoscimento della pedofilia quale «crimine contro l'umanità», auspicabile per eliminare, a livello globale, ogni ambiguità culturale sul tema, per esercitare un'efficace pressione politica su tutti gli Stati e per coordinare la lotta contro reati di cui è palese la dimensione sovranazionale;
    nonostante la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo costituisca da molti anni un obbligo legalmente vincolante per gli Stati che l'hanno ratificata, sono ancora milioni i minori che ovunque vivono il dramma del maltrattamento e dell'abuso. Secondo il Consiglio d'Europa, nel Vecchio continente sarebbe vittima di qualche forma di abuso, dal maltrattamento alla pedopornografia, un bambino ogni cinque, tra gli otto e i dodici anni;
    l'Italia, purtroppo, non fa eccezione, nonostante abbia una legislazione d'avanguardia. Nella pratica, infatti, vi sono ancora enormi carenze applicative, differenze territoriali, ostacoli alla reale promozione e tutela dei diritti. D'altronde, trasformare le dichiarazioni di principio in strategie operative è sempre un processo lungo e complesso, soprattutto quando queste ultime richiedono il cambiamento di un modo di pensare e di agire consolidato;
    con legge 4 maggio 2009, n. 41, la Repubblica italiana ha riconosciuto il 5 maggio come Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, quale momento di riflessione per la lotta contro gli abusi sui minori;
    in questa occasione possono essere organizzate iniziative volte a richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla lotta contro gli abusi sui minori, per abbattere il muro di silenzio che troppo spesso si forma intorno a questo fenomeno di assoluta gravità. Risulta essenziale, invece, svolgere un'azione di sensibilizzazione e di educazione ai diversi livelli sociali, nonché divulgare il maggior numero di elementi di conoscenza;
    per porre in essere politiche di prevenzione e protezione adeguate alla problematica in esame, sono necessarie forme appropriate di monitoraggio del fenomeno su tutto il territorio nazionale. Lo ha riconosciuto e richiesto anche il Comitato Onu per la CRC, Convention on the right of the child (CRC/C/ITA/CO/3-4), che ha sollecitato il Governo italiano «a garantire che il sistema informativo nazionale sull'assistenza e la tutela dei minori e delle loro famiglie raggiunga la piena operatività e disponga delle necessarie risorse umane, tecniche e finanziarie per essere efficace nella raccolta delle informazioni pertinenti in tutto il Paese, rafforzando così la capacità dello Stato parte di promuovere e tutelare i diritti dei minori»;
    il dossier elaborato da Terre des hommes e Cismai (Coordinamento italiano servizi contro il maltrattamento e l'abuso all'infanzia), con il coinvolgimento dei comuni, valuta a livello nazionale la dimensione quantitativa del fenomeno del maltrattamento sui minori – comprendente trascuratezza materiale e/o affettiva, maltrattamento fisico, violenza assistita, maltrattamento psicologico, abuso sessuale, patologia delle cure (discuria-ipercura-incuria) – su un campione di quasi 5 milioni di cittadini residenti, di cui oltre 750.000 residenti minorenni, dal primo semestre del 2012 al primo trimestre 2013. Vi sono riportati dati fortemente critici: 1 minore su 100 fra la popolazione residente risulta vittima di maltrattamento e l'incidenza appare maggiore nei confronti di bambine e ragazze, concretizzandosi nel 52,7 per cento dei casi in trascuratezza materiale e affettiva, nel 16,6 per cento in violenza consumata in ambito familiare, nel 12,8 per cento in maltrattamento psicologico, nel 6,7 per cento in abuso sessuale, nel 6,1 per cento in patologie delle cure, nel 4,8 per cento in maltrattamento fisico;
    l'abuso sessuale sui minori, in particolare, porta con sé conseguenze tali da mettere a rischio la salute della vittima per tutta la sua esistenza;
    desta, inoltre, allarme il numero crescente di denunce relative all'adescamento da parte di adulti e alla divulgazione di foto e video personali tramite le tecnologie informatiche ed i social network. Questi mezzi, di cui bambini e adolescenti normalmente dispongono, moltiplicano il rischio di imbattersi in contenuti inadeguati all'età o di interagire, soprattutto nelle chat, con soggetti criminali;
    in occasione della giornata Safer Internet 2010 è stata firmata un'intesa a livello europeo con le maggiori società di gestione dei social network per aumentare la sicurezza dei minorenni che utilizzano la rete e far fronte comune proprio contro i rischi a cui sono esposti i minori, ma purtroppo a tutt'oggi è molto difficile valutarne l'efficacia;
    vi è poi il fondato sospetto che in Italia molti abusi non vengano denunciati per paura, vergogna o sottomissione, perché i casi segnalati in altri Paesi europei sono di gran lunga più numerosi di quelli registrati nel nostro Paese;
    oltre al rafforzamento dell'attività repressiva, è altrettanto fondamentale prevenire il fenomeno, anche attraverso forme adeguate di reclutamento, formazione e sensibilizzazione dei soggetti che hanno regolari contatti con bambini e ragazzi;
    a tale scopo la direttiva 2011/93/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 dicembre 2011, in materia di lotta contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, che sostituisce la decisione quadro 2004/68/GAI del Consiglio, chiede agli Stati membri di adottare «le misure necessarie per assicurare che i datori di lavoro, al momento dell'assunzione di una persona per attività professionali o attività volontarie organizzate che comportano contatti diretti e regolari con minori, abbiano il diritto di chiedere informazioni, conformemente alla normativa nazionale e con ogni mezzo appropriato, quali l'accesso su richiesta tramite l'interessato, sull'esistenza di condanne penali per i reati di cui agli articoli da 3 a 7, iscritte nel casellario giudiziario, o dell'esistenza di eventuali misure interdittive dell'esercizio di attività che comportano contatti diretti e regolari con minori derivanti da tali condanne penali» (articolo 10, paragrafo 2, della direttiva 2011/93/UE);
    negli ultimi anni ripetuti interventi normativi hanno rafforzato la tutela penale offerta dal nostro ordinamento contro i fenomeni dell'abuso, dello sfruttamento sessuale dei minori, della pedofilia e della pornografia minorile: da ultimo la legge 1o ottobre 2012, n. 172, che ha ratificato e dato esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale, fatta a Lanzarote il 25 ottobre 2007, e il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 39, attuativo della sopra citata direttiva 2011/93/UE. Quest'ultimo ha apportato delle novità riguardanti la disciplina delle circostanze aggravanti per i reati di cui agli articoli 609-bis e 609-quater (violenza sessuale ed atti sessuali ai danni di minorenne), 609-quinquies (corruzione di minorenne), 609-octies (violenza sessuale di gruppo), 609-undecies (adescamento di minorenni), 600-bis (prostituzione minorile), 600-ter (pornografia minorile), 600-quater (detenzione di materiale pornografico), 600-quater (pornografia virtuale) e 600-quinquies (iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile) del codice penale. Dunque, la nostra legislazione, anche se perfettibile, può essere, nel complesso, considerata adeguata e severa. Occorre, invece, vigilare sulla sua corretta applicazione,

impegna il Governo:

   a farsi promotore, nelle opportune sedi internazionali, del riconoscimento dell'abuso sui minori e della pedofilia, in tutte le loro forme, quali crimini contro l'umanità;
   ad adottare iniziative normative finalizzate alla predisposizione di un percorso obbligatorio di cura psicologica del pedofilo condannato in via definitiva;
   a predisporre adeguate iniziative, sia di natura normativa che di politica criminale, per rendere più incisiva l'applicazione delle norme penali in materia di violenza contro i minori;
   a far sì, promuovendo politiche formative mirate, che le persone regolarmente a contatto con i minori, per lavoro o per altre ragioni, abbiano piena consapevolezza dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, riconoscano gli indizi di abuso e adottino i protocolli di comportamento più moderni e più efficaci per prevenire e contrastare il fenomeno;
   a rafforzare, nell'ambito dei programmi scolastici delle scuole di ogni ordine e grado, i percorsi didattici già previsti per richiamare l'attenzione di alunni e studenti sui rischi della navigazione in rete e, in particolare, su quelli legati alla diffusione di immagini personali;
   a predisporre un sistema informativo di raccolta dati su tutte le forme di maltrattamento nei confronti dei minori, in raccordo con le autorità pubbliche competenti e le organizzazioni di volontariato operanti nel settore;
   a rafforzare gli strumenti a disposizione delle forze dell'ordine, assumendo iniziative per estendere la possibilità di ricorrere ad indagini sotto copertura;
   ad assumere iniziative per destinare alla polizia delle telecomunicazioni risorse sufficienti per cancellare i tagli previsti dalla spending review.
(1-00448) «Brambilla, Petrenga, Calabria, Giammanco, Carfagna, Centemero, Fucci, Bergamini, Milanato, Palese».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

diritti del bambino

violenza sessuale

diritti umani

pedofilia

tutela

minore eta' civile

protezione dell'infanzia

convenzione europea

diritto alla giustizia

ratifica di accordo