ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00423

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 204 del 03/04/2014
Abbinamenti
Atto 1/00489 abbinato in data 01/07/2014
Atto 1/00518 abbinato in data 01/07/2014
Atto 1/00519 abbinato in data 01/07/2014
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 03/04/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PATRIARCA EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2014
FUCCI BENEDETTO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/04/2014
ROCCELLA EUGENIA NUOVO CENTRODESTRA 03/04/2014
BALDUZZI RENATO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 01/07/2014
GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA 03/04/2014
BUTTIGLIONE ROCCO PER L'ITALIA 03/04/2014
BIANCHI DORINA NUOVO CENTRODESTRA 01/07/2014
PREZIOSI ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2014
CALABRO' RAFFAELE NUOVO CENTRODESTRA 03/04/2014
PAGANO ALESSANDRO NUOVO CENTRODESTRA 03/04/2014
SBERNA MARIO PER L'ITALIA 03/04/2014
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA PER L'ITALIA 03/04/2014
PICCIONE TERESA PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2014
CICU SALVATORE FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/04/2014
CAUSIN ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 03/04/2014
MINARDO ANTONINO NUOVO CENTRODESTRA 03/04/2014
GAROFALO VINCENZO NUOVO CENTRODESTRA 03/04/2014
BERNARDO MAURIZIO NUOVO CENTRODESTRA 03/04/2014
FAENZI MONICA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/04/2014
SANTERINI MILENA PER L'ITALIA 03/04/2014
GITTI GREGORIO PER L'ITALIA 03/04/2014
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2014
VALENTINI VALENTINO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/04/2014
MILANATO LORENA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/04/2014
LAFFRANCO PIETRO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 03/04/2014
DE MITA GIUSEPPE PER L'ITALIA 03/04/2014
D'ALIA GIANPIERO PER L'ITALIA 03/04/2014
MOLEA BRUNO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 03/04/2014
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 03/04/2014
VEZZALI MARIA VALENTINA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 03/04/2014
PETRINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2014
SCHIRO' GEA PER L'ITALIA 03/04/2014
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2014
CERA ANGELO PER L'ITALIA 03/04/2014
KYENGE CECILE PARTITO DEMOCRATICO 03/04/2014
DI STEFANO FABRIZIO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 27/06/2014
VIGNALI RAFFAELLO NUOVO CENTRODESTRA 01/07/2014


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
CESA LORENZO PER L'ITALIA 03/04/2014 26/06/2014
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 03/04/2014 01/07/2014
Stato iter:
02/07/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 01/07/2014
Resoconto BINETTI PAOLA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 01/07/2014
Resoconto FIANO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto ROCCELLA EUGENIA NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto BALDUZZI RENATO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO GOVERNO 01/07/2014
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
PARERE GOVERNO 02/07/2014
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 02/07/2014
Resoconto CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Resoconto BINETTI PAOLA PER L'ITALIA
Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto BALDUZZI RENATO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto PAGANO ALESSANDRO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto DI BATTISTA ALESSANDRO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto ROCCELLA EUGENIA NUOVO CENTRODESTRA
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 26/06/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 01/07/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 01/07/2014

ATTO MODIFICATO IL 01/07/2014

RITIRO FIRME IL 01/07/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/07/2014

DISCUSSIONE IL 01/07/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/07/2014

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 02/07/2014

ACCOLTO IL 02/07/2014

PARERE GOVERNO IL 02/07/2014

DISCUSSIONE IL 02/07/2014

APPROVATO IL 02/07/2014

CONCLUSO IL 02/07/2014

Atto Camera

Mozione 1-00423
presentato da
BINETTI Paola
testo di
Mercoledì 2 luglio 2014, seduta n. 255

   La Camera,
   premesso che:
    la libertà religiosa è uno dei diritti fondamentali della persona che ogni Stato dovrebbe tutelare e rispettare;
    la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, che all'articolo 18 recita: «Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione. Tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, in pubblico e in privato, la propria religione o il proprio credo, nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti». Queste dichiarazioni esigono reciprocità, esigono il diritto di aprire luoghi di culto, anche luoghi di culto cristiani, in quelle aree dove vige la sharia, esige il diritto-dovere degli Stati di garantire questi diritti e della comunità internazionale di pretenderlo dagli Stati che non lo assicurassero;
    la Costituzione italiana, all'articolo 19, riconosce in modo ampio la libertà di religione, intesa come libertà di fede religiosa per evidenziare il diritto di ogni individuo di professare la propria fede e farne propaganda e contempla il diritto di esercitare in privato e in pubblico il culto, cioè di svolgere o prendere parte a preghiere o riti religiosi. La disciplina della libertà religiosa è collegata anche ad altri principi costituzionali: il primo comma dell'articolo 8 afferma che tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge;
    fenomeni di intolleranza religiosa si stanno pericolosamente moltiplicando in diverse aree del mondo e i terribili attentati di queste settimane nei confronti delle comunità cristiane in Nigeria, in Egitto ed in Iraq rappresentano un'ulteriore pericolosa sfida del terrorismo fondamentalista;
    Giovanni Paolo II, che sarà canonizzato in questi giorni, fece lo storico tentativo di dare al dialogo tra le tre grandi religioni monoteiste il compito di promuovere la pace e lo sviluppo e la stessa promozione della dignità umana attraverso la solidarietà tra i popoli. Voleva aiutare tutti i credenti, anche se diversamente credenti, a superare quei drammi che si sono succeduti per 2.000 anni. Purtroppo, oggi si stanno creando nuove situazioni di tensione difficili da governare e tocca alla politica occuparsene. Se è vero che il Corano dice che la parola di Dio è pace e il saluto di un musulmano è salam aleikum, la pace sia con voi, se un ebreo si saluta con un suo correligionario con la parola shalom, se i cristiani abbiamo la meravigliosa espressione «Dio sia con te» o il più comune addio: «A Dio», se cioè il concetto di pace è all'origine delle religioni, tocca alla responsabilità delle istituzioni e dei Governi e anche alla responsabilità della politica garantire che questo avvenga;
    Benedetto XVI, nel messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2011, metteva in luce che la persecuzione non viene solo dal fondamentalismo, ma anche dal laicismo delle società secolarizzate che soffoca la dimensione religiosa, eliminando un elemento importante per la vita dell'uomo e la convivenza tra i popoli: il fondamentalismo religioso e il laicismo sono forme speculari ed estreme di rifiuto del legittimo pluralismo e del principio di laicità;
    recentemente Papa Francesco ha più volte sottolineato – sia nella predicazione rivolta a tutti che negli incontri con i Capi di Stato, come ha fatto pochi giorni fa con Obama – il valore fondamentale della libertà religiosa. L'ha definita via indispensabile per la pace ed ha denunciato coraggiosamente la grave mancanza di libertà religiosa di cui soffrono gli uomini e, in particolare, proprio i cristiani in molti Paesi del vicino Oriente, ancora una volta vittime innocenti di una persecuzione che, in modi e in luoghi diversi, li costringe ad una sempre più massiccia diaspora dalle terre in cui vivono;
    gli attentati alle chiese cristiane, che si sono intensificati negli ultimi tempi, dimostrano chiaramente come l'obiettivo degli integralisti sia una vera e propria «pulizia etnica» dei cristiani dal Medio Oriente, ovvero un'espulsione dalle terre mediorientali delle comunità cristiane che da oltre 2.000 anni le abitano. Violenza materiale e relativismo culturale sono diverse modalità con cui oggi si colpisce la libertà religiosa, uno dei primi e più importanti diritti dell'uomo, inviolabile per sua stessa natura. Mortificarla e calpestarla offende tutti i diritti umani e ferisce la persona nella sua concretezza e nella sua universalità;
    sono aumentati in modo significativo delle vere e proprie aggressioni nei confronti delle comunità cristiane in Africa, Medio Oriente e Asia, in particolare in Pakistan, in Indonesia e nella Repubblica popolare cinese, dove il Governo ha intensificato proprio in questi mesi la propria ingerenza negli affari religiosi, incrementando la repressione nei confronti della Chiesa cattolica, ordinando nuovi vescovi della cosiddetta Chiesa cattolica patriottica; in Paesi come Iran e Corea del Nord la religione è sotto stretto controllo, nell'ambito del più ampio tentativo di dominare la vita politica e sociale in generale. Altri Stati come l'Eritrea opprimono la gente al punto tale che i credenti sono costretti a rinunciare alla propria fede o a lasciare il Paese. Talvolta la situazione è aggravata da gruppi estremisti come Al-Qaeda, che nel 2013 ha invocato attacchi violenti contro le minoranze religiose in Medio Oriente. Nel 2013 vi sono stati attentati contro luoghi sacri e fedeli sunniti, sciiti, ahmadiyya e cristiani;
    in questo crescente clima di odio e di intolleranza colpisce il silenzio delle organizzazioni internazionali, a cominciare dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, e la flebile risposta dell'Unione europea. Si nota in modo stridente la mancanza di un'iniziativa forte e decisa da parte della diplomazia internazionale. L'Onu si dice costernata, ma non risulta aver preso iniziative di qualsiasi tipo. L'Occidente democratico assiste, pressoché muto, distratto, tra l'indifferenza e la rassegnazione, al massacro dei cristiani in Oriente, come se non ci si trovasse davanti ad un'intollerabile aggressione ai diritti umani. La cultura dei diritti umani stenta a trovare una voce forte ed autorevole che si schieri dalla parte della libertà religiosa, con energia e determinazione;
    la laicità positiva di uno Stato si esprime anche nella tutela di tale valore essenziale nella vita di tutti i cittadini, perché uno Stato che tacesse davanti alla violazione di un diritto inviolabile se ne renderebbe immediatamente complice e perderebbe credibilità e autorevolezza. La pace è necessaria per lo sviluppo umano ed economico, ma proprio per questo occorre fondarla su un rinnovato rispetto per la libertà religiosa delle minoranze del mondo intero;
    un fatto recente induce a riprendere la riflessione sulla necessità di garantire l'efficacia delle misure adottate a favore del dialogo nazionale e della tutela delle minoranze. Nella città di Lahore, nella parte nordorientale del Paese, Sawan Masih, cristiano, è stato condannato a morte con l'accusa di blasfemia per aver insultato il profeta Maometto durante una discussione;
    il verdetto del tribunale di primo grado di Lahore nei confronti del cristiano Sawan è arrivato giovedì 27 marzo 2014. L'episodio ha scatenato l'ira di oltre tremila musulmani che si sono scagliati contro il quartiere cristiano dove l'uomo viveva, incendiando 178 abitazioni, una ventina di negozi e due chiese. Oltre 400 famiglie hanno perso la casa, eppure gli 83 uomini ritenuti colpevoli dell'attacco sono stati tutti rilasciati su cauzione;
    il 2 aprile 2014, nella sala stampa della Camera dei deputati, nel corso di una conferenza stampa promossa dall'associazione Pakistani Cristiani in Italia, in collaborazione con alcuni parlamentari italiani, è stata presentata la campagna di raccolta-firme «Salviamo Sawan Masih». Le firme saranno presentate al presidente del Pakistan per chiedergli di intervenire in difesa delle minoranze, sempre più deboli davanti all'abuso della legge. Bisogna chiedere con insistenza che venga fatta giustizia e per far vedere che la comunità internazionale non sta in silenzio mentre vengono violati i diritti dei cristiani;
    si ricordano poi i sette cristiani morti bruciati vivi a Gojra. E la stessa legge sulla blasfemia in un prossimo futuro potrebbe anche peggiorare, dal momento che la Corte federale della sharia ha proposto di modificare la legge, eliminando la possibilità di essere condannati all'ergastolo e lasciando solo la pena di morte;
    il Governo pakistano deve essere incoraggiato a rendere più effettive le misure adottate a tutela delle minoranze. Le vittime cristiane di Joseph Colony, il quartiere incendiato e distrutto, non hanno ancora ricevuto il risarcimento promesso per ricostruire le loro case, mentre gli aggressori, le 82 persone musulmane, arrestate per la demolizione del quartiere, sono state tutte liberate su cauzione, e Sawan, innocente, è stato condannato a morte. I suoi familiari si trovano in un luogo nascosto e segreto, perché rischiano la vita;
    la comunità internazionale per aiutare i cristiani del Pakistan, oltre a firmare la petizione, deve opporsi al tentativo del Pakistan di internazionalizzare la legge sulla blasfemia;
    oltre ai casi citati al momento sono due le aree geografiche ritenute ad altissimo rischio per le comunità cristiane: la piana di Ninive dove vive circa la metà dei cristiani che sono rimasti in Iraq e dove la situazione potrebbe precipitare per l'avanzata delle milizie dell'Isis (il cosiddetto Stato Islamico dell'Iraq e del Levante), appoggiate da altri gruppi, che dopo la presa di Mosul hanno bombardato la città di Karakosh; lo Stato del Borno in Nigeria, dove domenica gli estremisti di Boko Haram hanno ucciso 54 cristiani durante un attacco contro alcune chiese,

impegna il Governo:

   ad attivarsi con determinazione per la tutela della libertà religiosa, come uno dei diritti inviolabili dell'uomo, fondamento di altre libertà, denunciando ogni forma di persecuzione nei confronti delle minoranze religiose, in particolare quelle cristiane, in quei contesti in cui esse sono maggiormente vulnerabili;
   a promuovere misure di prevenzione dell'intolleranza e di sostegno alle iniziative di promozione del dialogo interreligioso;
   a considerare nelle pertinenti sedi europee ed internazionali, l'adozione di passi formali nei confronti di quei Paesi nei quali le minoranze religiose vengono minacciate o perseguitate sino ad impedire l'esercizio del diritto fondamentale della libertà di culto;
   a considerare, nelle pertinenti sedi europee e internazionali, l'adozione di iniziative in materia di libertà religiosa nel mondo, per analizzare e far conoscere all'opinione pubblica il dramma delle persecuzioni religiose e per monitorare periodicamente lo stato della libertà religiosa nella comunità internazionale;
   a considerare le possibilità di rafforzamento delle politiche per la cooperazione internazionale, specialmente nei Paesi in cui le minoranze religiose e, in particolare, quelle cristiane sono pesantemente discriminate, onde sostenere i progressi nel campo della libertà religiosa e favorire un cambiamento di attitudine nei Paesi nei quali vengono alimentati o non contrastati l'odio e l'intolleranza;
   a valutare l'opportunità e la possibilità, alla luce della libertà religiosa garantita dalla Costituzione e dalla legislazione italiana nei confronti delle confessioni religiose, di evocare nelle relazioni internazionali il principio di reciprocità per quanto concerne l'edificazione dei luoghi di culto delle minoranze religiose;
   ad adottare le opportune iniziative, anche in sede ONU, in materia di libertà religiosa, al fine di continuare a monitorare gli episodi di persecuzione religiosa e impegnare i diversi Stati ad intervenire tempestivamente nel contrasto e nella prevenzione dell'intolleranza e del fanatismo religioso, posto che le numerose sfide, anche drammatiche, di questo 2014 vanno affrontate insieme: cristiani, musulmani, ebrei, credenti in altre fedi e non credenti nei Paesi sviluppati, nei Paesi emergenti e nei Paesi poveri, in modo anche di dare speranza alle nuove generazioni in ogni Paese;
   ad assumere iniziative presso il Governo del Pakistan nel quadro dell'Unione europea o presso gli organismi internazionali al fine di incoraggiare la sua azione per il rafforzamento del rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e, in particolare, del diritto di libertà religiosa, attraverso una più efficace attuazione delle misure adottate, mettendo in atto una convergenza di intenti;
   ad assumere iniziative a sostegno delle minoranze religiose con particolare attenzione all'educazione.
(1-00423)
(Ulteriore nuova formulazione – Testo modificato nel corso della seduta) «Binetti, Patriarca, Fucci, Roccella, Balduzzi, Gigli, Buttiglione, Dorina Bianchi, Preziosi, Calabrò, Pagano, Sberna, Fitzgerald Nissoli, Piccione, Cicu, Causin, Minardo, Garofalo, Bernardo, Faenzi, Santerini, Gitti, Venittelli, Valentini, Milanato, Laffranco, De Mita, D'Alia, Molea, D'Agostino, Vezzali, Petrini, Schirò, Terrosi, Cera, Kyenge, Fabrizio Di Stefano, Vignali».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

gruppo religioso

diritti umani

discriminazione religiosa

religione

liberta' di religione

Pakistan

islam

chiesa