ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00395

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 196 del 24/03/2014
Abbinamenti
Atto 1/00327 abbinato in data 24/03/2014
Atto 1/00388 abbinato in data 24/03/2014
Atto 1/00397 abbinato in data 24/03/2014
Atto 1/00396 abbinato in data 24/03/2014
Atto 1/00394 abbinato in data 24/03/2014
Atto 1/00401 abbinato in data 15/04/2014
Atto 1/00402 abbinato in data 15/04/2014
Firmatari
Primo firmatario: SCHIRO' GEA
Gruppo: PER L'ITALIA
Data firma: 24/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARUSO MARIO PER L'ITALIA 24/03/2014
DE MITA GIUSEPPE PER L'ITALIA 24/03/2014
BINETTI PAOLA PER L'ITALIA 24/03/2014
SANTERINI MILENA PER L'ITALIA 24/03/2014
SBERNA MARIO PER L'ITALIA 24/03/2014
GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA 24/03/2014
FAUTTILLI FEDERICO PER L'ITALIA 24/03/2014
FITZGERALD NISSOLI FUCSIA PER L'ITALIA 24/03/2014
PIEPOLI GAETANO PER L'ITALIA 24/03/2014
CERA ANGELO PER L'ITALIA 24/03/2014


Stato iter:
15/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 24/03/2014
Resoconto SCHIRO' GEA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 24/03/2014
Resoconto MUCCI MARA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO GOVERNO 24/03/2014
Resoconto RUGHETTI ANGELO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 24/03/2014

DISCUSSIONE IL 24/03/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 24/03/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/04/2014

RITIRATO IL 15/04/2014

CONCLUSO IL 15/04/2014

Atto Camera

Mozione 1-00395
presentato da
SCHIRÒ Gea
testo di
Martedì 15 aprile 2014, seduta n. 212

   La Camera,
   premesso che:
    grazie ai suoi 3.609 musei, ai quasi 5.000 siti culturali tra monumenti, musei e aree archeologiche, ai 46.025 beni architettonici vincolati, alle 12.609 biblioteche, alle centinaia di festival ed iniziative culturali e ai 49 siti Unesco (5 per cento del totale e 11 per cento di quelli europei) il nostro Paese rappresenta un unicum nel panorama culturale e turistico mondiale;
    il settore del turismo rappresenta circa il 10 per cento del prodotto interno lordo italiana e occupa, secondo quanto emerge dal Quarto osservatorio sul mercato del lavoro del turismo in Italia, quasi un milione di posti di lavoro, pari al 5 per cento dell'occupazione italiana. In particolare, il turismo è settore trainante dell'occupazione giovanile: i giovani rappresentano, infatti, il 63 per cento degli occupati;
    nel 2013 si è registrato un incremento del 5 per cento del turismo mondiale rispetto all'anno precedente, ma l'Italia è scivolata al quinto posto tra i Paesi più visitati, dietro a Francia, Stati Uniti, Spagna e Cina;
    nonostante l'Italia sia il primo Paese al mondo per qualità del turismo culturale, occupa il quindicesimo posto nella classifica che misura il valore di un marchio-Paese nel mondo, perdendo cinque posizioni rispetto all'anno precedente. Le continue emergenze strutturali che caratterizzano l'Italia, unite all'incapacità di trasmettere efficacemente le vocazioni dei cosiddetti terroir, danneggiano fortemente la percezione dell'Italia all'estero. Se da un lato, infatti, i territori hanno mantenuto una forte specificità e identità locali marcate, manca una loro promozione integrata che comprenda un'adeguata riqualificazione della loro offerta turistica;
    la riforma del Titolo V della Costituzione, ampliando i poteri delle regioni in materia di turismo, non ha sciolto tuttavia i nodi esistenti. Permane un'evidente mancanza di coordinamento nazionale con un marchio unico da promuovere, con la conseguenza che ogni regione agisce indipendentemente senza un indirizzo ed una strategia comuni. Nel triennio 2009-2011 le regioni hanno speso in promozione turistica circa un miliardo di euro con scarsi ritorni economici;
    si stima che, recuperando parte della competitività persa, il turismo potrebbe nel 2016 raggiungere almeno l'11,9 per cento del prodotto interno lordo, creando ulteriori 900 mila posti di lavoro, puntando soprattutto sulla capacità di spesa dei Paesi cosiddetti Bric (Brasile. Russia, India e Cina) che è destinata a triplicare entro il 2030 (già oggi questi Paesi hanno a disposizione l'80 per cento in più di reddito di quanto ne avessero nel 2005);
    partendo dall'analisi di alcuni dati, questa tendenza risulta amplificata nel Mezzogiorno, dove i siti culturali statali nel 2012 hanno attratto 7,4 milioni di visitatori e incassato 28 milioni di euro di introiti lordi di cui però il 43 per cento dei visitatori e il 75 per cento degli incassi sono rappresentati solo da Pompei, Ercolano e dalla Reggia di Caserta. Sempre a titolo esemplificativo, in Sicilia su 115 siti culturali solo 11 hanno un proprio sito web e appena 5 di questi sono anche in inglese. In pochi posti in Italia come in Sicilia esiste un patrimonio archeologico così perfettamente inserito nel panorama agricolo e non bisogna dimenticare che, sempre in Sicilia, l'agricoltura incide sostanzialmente sul prodotto interno lordo regionale. Se si valuta che un posto di lavoro in agricoltura costa, in media, sei volte meno che un altro tipo di lavoro, diventa così evidente come incoraggiare, promuovere, sostenere e diffondere il circuito virtuoso del cosiddetto terroir e del turismo culturale sarebbe una sfida vincente;
    occorre partire da un dato di fatto, cioè che oltre la metà del turismo mondiale è rappresentata dal turismo culturale, nel quale, nonostante tutto, l'Italia può ancora vantare una posizione preminente;
    l'Italia è ultima in Europa anche rispetto all'accesso e nell'uso delle risorse digitali. Basti pensare che mentre il sito della reggia di Versailles è in cinque lingue, quello degli Uffizi, oltre che in italiano, offre solo l'alternativa in inglese. Tra i musei italiani solo il 3 per cento ha applicazioni per smartphone e tablet, solo il 6 per cento ha video-guide o dispositivi digitali per la visita e solo il 13 per cento ha il catalogo accessibile on-line;
    i tentativi finora messi in campo per dotare il Paese di un portale nazionale del turismo e di una rete che venda il prodotto Italia sono naufragati con un inutile dispendio di risorse preziose;
    si registrano forti ritardi anche nella digitalizzazione dei sistemi di ospitalità, mediamente solo il 12,5 per cento dei pernottamenti sono venduti sul web, il 30 per cento delle attività ricettive non ha una piattaforma per le prenotazioni e solo il 46,7 per cento vende on-line;
    vi è anche l'Expo 2015 che rappresenta un'occasione imperdibile per tutta l'Italia. Attraverso questo evento mondiale sarà possibile presentare una vetrina globale unica del patrimonio italiano di varietà agroalimentari. Attraverso l'Expo 2015 si potrà offrire un sistema di itinerari turistici articolati intorno alla rete dell'ospitalità italiana;
    per un rilancio del turismo bisogna puntare, oltre sull'ineguagliabile patrimonio culturale, anche sulla forte identità e specificità dei territori: l'Italia conta, infatti, 1.923 comuni aderenti all'associazione Res Tipica, per la promozione e la valorizzazione del patrimonio enogastronomico, ambientale, culturale e turistico; 542 comuni aderenti all'associazione «Città del vino», 154 prodotti di denominazione di origine protetta, 92 prodotti di indicazione geografica protetta;
    il turismo è uno strumento importante per integrare le regioni meno sviluppate e garantire loro una partecipazione equa alla crescita. Per tali motivi i fondi europei strutturali e di coesione possono fornire un sostegno fondamentale per migliorare la competitività e la qualità del turismo a livello regionale e locale. Le infrastrutture turistiche contribuiscono allo sviluppo locale e a creare o mantenere posti di lavoro anche nelle aree in declino industriale o rurale o in quelle in corso di riqualificazione urbana;
    tra il 2007 e il 2013, gli aiuti destinati dall'Unione europea all'industria del turismo nell'ambito della politica di coesione sono stati pari a oltre 6 miliardi di euro, pari all'1,8 per cento del bilancio complessivo; di questi, 3,8 miliardi di euro sono stati destinati al miglioramento dei servizi turistici, 1,4 miliardi di euro alla protezione e lo sviluppo del patrimonio naturale e 1,1 miliardi di euro alla valorizzazione dei beni naturali. È stato, altresì, previsto un sostegno alle infrastrutture e ai servizi associati al turismo attraverso altre linee di bilancio, tra cui innovazione, promozione delle piccole e medie imprese, applicazioni delle tecnologie dell'informazione e capitale umano;
    l'aumento della domanda del mercato turistico presuppone l'esistenza di infrastrutture adeguate, oltre a quelle primarie, in quanto l'attrattività di un territorio e la scelta della vacanza dipende principalmente dal suo grado di accessibilità. Un'offerta dei mezzi di trasporto efficiente è direttamente proporzionale alla competitività turistica del Paese, soprattutto alla luce della concorrenza sempre più agguerrita degli altri Paesi europei e non;
    è necessario che il turista possa disporre di una soluzione integrata di servizi multicanale, che gli consenta di poter essere seguito ed assistito in tutte le fasi di acquisto e consumo del viaggio turistico-culturale in Italia;
    la ristrettezza di risorse economiche e la spending review impongono una revisione della normativa in materia di erogazioni liberali, sponsorizzazioni e fund raising, tali da agevolare, soprattutto dal punto di vista fiscale, i soggetti che vogliono liberamente contribuire al mantenimento e alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano;
    oltre ad essere una leva fondamentale per favorire lo sviluppo e l'occupazione, il turismo rappresenta uno strumento potente per migliorare la qualità della vita delle persone, soprattutto per quelle categorie economicamente svantaggiate. Secondo le ultime stime i viaggiatori con età superiore ai 65 anni sono più di 2 milioni l'anno e sono in continua crescita; le persone con disabilità sono circa 1 milione e 600 e di queste il 60 per cento effettua almeno un viaggio l'anno;
    in questo contesto, fornire servizi studiati ad hoc per gli anziani, rendere le strutture accessibili ai disabili, investire nel turismo giovanile attraverso l'ampliamento e il miglioramento di ostelli, possono rappresentare un'opportunità per allargare a ulteriori segmenti l'attività dell'operatore e rendere la propria offerta più competitiva sul mercato. Il turismo sociale, inteso quindi come «servizio sociale», può inoltre rappresentare, per chi opera nell'offerta turistica, una valida opportunità di sviluppo e di ritorno economico, concentrandosi in periodi di bassa stagione e destinato a località svantaggiate o in aree depresse,

impegna il Governo:

   al fine di valorizzare l'ineguagliabile patrimonio culturale, paesaggistico e agricolo italiano, contestualmente al recupero e al potenziamento della competitività del settore quale volano per lo sviluppo generale del Paese, a valutare l'opportunità di:
    a) rivedere, nell'ambito delle più generale riforma del Titolo V della Costituzione, la ripartizione delle competenze in materia di turismo tra Stato e regioni e a predisporre in tempi rapidi, nelle more di tale riforma, una revisione della governance attraverso la creazione di una cabina di regia unica per il turismo tra Governo, Ministeri e regioni;
    b) predisporre un programma di digitalizzazione e d'informatizzazione per migliorare l'offerta turistica, annullando il digital divide attualmente presente rispetto agli altri Paesi a vocazione turistica;
    c) agevolare la diffusione di start-up giovanili nel settore culturale e turistico;
    d) valorizzare le identità e le specificità dei territori e il loro patrimonio enogastronomico, anche attraverso una pianificazione agricola di qualità, competitiva e rispettosa dell'ambiente;
    e) concepire misure per il coinvolgimento dei privati nella valorizzazione di beni e siti turistici, compresi quelli minori per favorire lo sviluppo locale, anche attraverso soluzioni che agevolino le erogazioni liberali e le sponsorizzazioni;
    f) considerare il prossimo semestre europeo e la celebrazione di Expo 2015 quali occasioni imperdibili per recuperare credibilità e tornare al centro dei processi di sviluppo internazionali, riaffermando l'Italia quale produttore di cultura;
    g) reperire le risorse finanziarie necessarie a realizzare una seria programmazione strutturale di interventi di manutenzione per tutti i principali siti archeologici a partire dai siti Unesco;
    h) sviluppare in tempi rapidi un brand Italia da promuovere a partire dai prossimi grandi eventi nazionali e regionali;
    i) predisporre standard di classificazione europei e un marchio di qualità nazionale in modo da consentire il recupero di attrattività ed efficienza per il sistema dell'ospitalità italiana, soprattutto per migliorarne l'accessibilità attraverso una mappatura delle strutture accessibili e il potenziamento dell'accoglienza all'infanzia;
    l) sostenere la domanda di turismo sociale favorendo, soprattutto l'accesso al sistema del turismo per le categorie sociali più deboli, recuperando lo strumento dei buoni vacanze, rivelatosi molto importante per il forte impatto sociale ed economico, ma sospeso nel 2012 per la fine della convenzione e in attesa delle disposizioni ministeriali sulle modalità della sua riattivazione;
    m) studiare, all'interno dei piani per la sicurezza nazionali, un protocollo di garanzia turistica: vigilanza riconoscibile e amichevole, squadre anti scippo, controlli anti frode con adeguate conoscenze e percorsi rapidi su come intervenire con turisti stranieri, consolati, ambasciate ed altro;
    n) monitorare e ottimizzare le comunicazioni integrate aereo, treno, pullman, aliscafo, promuovendo, per quanto di competenza, la possibilità di effettuare gli acquisti dei biglietti on-line.
(1-00395) «Schirò, Caruso, De Mita, Binetti, Santerini, Sberna, Gigli, Fauttilli, Fitzgerald Nissoli, Piepoli, Cera».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

turismo

creazione di posti di lavoro

politica culturale

societa' di servizi