ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00386

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 194 del 20/03/2014
Abbinamenti
Atto 1/00348 abbinato in data 20/03/2014
Atto 1/00362 abbinato in data 20/03/2014
Atto 1/00363 abbinato in data 20/03/2014
Atto 1/00372 abbinato in data 20/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: MARCHI MAINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
BOCCIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
BONAVITACOLA FULVIO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
BRAGANTINI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
CAPODICASA ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
CENSORE BRUNO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
DE MICHELI PAOLA PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
FANUCCI EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
FASSINA STEFANO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
FONTANA CINZIA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
GALLI GIAMPAOLO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
GIULIETTI GIAMPIERO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
GUERRA MAURO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
LAFORGIA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
LOSACCO ALBERTO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
MARCHETTI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
MELILLI FABIO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
PARRINI DARIO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
PREZIOSI ERNESTO PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
RUBINATO SIMONETTA PARTITO DEMOCRATICO 20/03/2014
FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 25/03/2014


Stato iter:
26/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 20/03/2014
Resoconto GALLI GIAMPAOLO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 20/03/2014
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto LIBRANDI GIANFRANCO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 26/03/2014
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 26/03/2014
Resoconto ZANETTI ENRICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/03/2014
Resoconto DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto BUTTIGLIONE ROCCO PER L'ITALIA
Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto LIBRANDI GIANFRANCO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto NESCI DALILA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto CARIELLO FRANCESCO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MARCHI MAINO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 20/03/2014

DISCUSSIONE IL 20/03/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 20/03/2014

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 25/03/2014

ACCOLTO IL 26/03/2014

PARERE GOVERNO IL 26/03/2014

DISCUSSIONE IL 26/03/2014

APPROVATO IL 26/03/2014

CONCLUSO IL 26/03/2014

Atto Camera

Mozione 1-00386
presentato da
MARCHI Maino
testo presentato
Giovedì 20 marzo 2014
modificato
Mercoledì 26 marzo 2014, seduta n. 198

   La Camera,
   premesso che:
    la crisi economica e finanziaria, registrata a partire dal 2009, ha spinto l'Unione europea verso un'ampia revisione della propria governance che ha rafforzato gli strumenti e le procedure per una più rigorosa politica di bilancio, promosso la solidità finanziaria dell'area europea, ma trascurato le politiche per lo sviluppo e il lavoro;
    se le condizioni finanziarie nell'area dell'euro sono oggi molto meno tese rispetto alla fine del 2011, nell'eurozona e in Italia una ripresa in grado di riassorbire la disoccupazione non è in vista e il raggiungimento di un equilibrio stabile è ancora lontano, poiché continua a mancare un meccanismo di riduzione delle divergenze nelle strutture economiche dei Paesi dell'area euro, in assenza del quale non sarà possibile dare definitiva soluzione neanche ai problemi dei debiti sovrani;
    approvando con una larga maggioranza il rapporto Gualtieri-Trzaskowski sui problemi costituzionali della governance multilivello nell'Unione europea, il Parlamento europeo è entrato con forza nel dibattito sul futuro delle istituzioni europee e del governo dell'euro: il rapporto, infatti, sottolinea la necessità di avviare da subito le riforme possibili sulla base degli attuali trattati e dell'utilizzo dei numerosi strumenti di flessibilità presenti al loro interno, a partire dalla costituzione di una «capacità fiscale» aggiuntiva per l'eurozona da collocare all'interno del bilancio dell'Unione europea;
    se va vista con favore la cosiddetta investment clause (sancita dal Consiglio europeo su proposta italiana), sulla base della quale può essere consentito ai Paesi non sottoposti a una procedura per disavanzo eccessivo, ovvero a un programma di aiuti, di versare la quota di cofinanziamento nazionale dei fondi strutturali dell'Unione europea, in deroga all'obiettivo di pareggio del bilancio, continua ad essere assente una vera e propria golden rule estesa all'insieme degli investimenti che possano esercitare un impatto positivo sulla crescita territoriale e sulla riduzione della disoccupazione;
    lo sforzo per correggere l'andamento dei conti pubblici è stato imponente negli ultimi due anni, con un aggiustamento fiscale di circa 3 punti percentuali in termini strutturali grazie al quale la soglia del 3 per cento non è stata superata;
    l'uscita dalla procedura per disavanzi eccessivi dell'Unione europea è uno dei risultati visibili di quest'azione. Il calo dello spread sotto i 200 punti base testimonia come gli sforzi del Paese siano stati importanti e riconosciuti;
    è necessario cogliere il risultato dal significativo sforzo di consolidamento fiscale che ha interessato la gran parte dei Paesi europei tra cui l'Italia: ora che i conti pubblici presentano margini di sostenibilità ben più ampi rispetto alla situazione pre-crisi, occorre porre il tema centrale della crescita e del sostegno all'occupazione al centro del dibattito politico in sede europea, anche in vista delle prossime elezioni e del pericolo che si affermino formazioni anti-euro;
    questo significa che non può essere messo in discussione l'impegno al rispetto del tetto del -3 per cento dell'indebitamento netto, ma solamente che, qualora necessario ai fini del sostegno alla crescita, sarebbe eventualmente possibile peggiorare l'obiettivo di indebitamento netto dal -2,6 per cento, fermo restando il suo contenimento entro i limiti previsti dal Patto di stabilità e crescita;
    la Commissione europea ha pubblicato il 5 marzo 2014 le conclusioni scaturite dagli esami approfonditi relativi alle economie di 17 Stati membri, secondo le quali «la Germania dovrebbe orientare le priorità strategiche verso il rafforzamento della domanda interna e della crescita a medio termine, mentre la Francia e l'Italia dovrebbero affrontare gli ostacoli alla crescita a medio termine pur dedicandosi alle riforme strutturali e al risanamento di bilancio»;
    il programma di riforme annunciato dal Presidente del Consiglio dei ministri è in linea con le indicazioni emerse dall'analisi della Commissione europea e consentirebbe di rilanciare la domanda interna e, per questa via, il tasso di crescita e, quindi, anche gli obiettivi di finanza pubblica, poiché l'andamento dell'economia ha effetti sul rispetto dei parametri di finanza pubblica, i cui risultati derivano prevalentemente dal denominatore del rapporto, cioè dalla crescita modesta degli anni precedenti la crisi e poi dalla profonda recessione;
    occorre, altresì, completare alcuni aspetti dell'unione economica e monetaria rimasti sinora singolarmente ai margini del dibattito istituzionale, quali la mutualizzazione del debito sovrano degli Stati dell'area euro e l'emissione di titoli europei per finanziare grandi progetti in grado di rilanciare stabilmente l'economia europea,

impegna il Governo:

   a promuovere in ambito europeo il contemperamento, in sede di applicazione delle regole vigenti o prospettando appropriate modifiche normative, tra la stabilità delle finanze pubbliche e l'adozione di misure per il rilancio della crescita e dell'occupazione, soprattutto giovanile, e per il contrasto della povertà e della discriminazione sociale;
   a sostenere il proseguimento della tabella di marcia per un'autentica unione economica e monetaria, con particolare riferimento all'introduzione di meccanismi per la mutualizzazione del debito sovrano dei Paesi dell'area euro, anche delle forme, proposte in diverse sedi, in base alle quali ciascun Paese deve farsi carico del pagamento della propria quota di interessi, alla creazione di un'autonoma capacità fiscale dell'eurozona e all'emissione in comune di titoli per finanziare grandi progetti in grado di rilanciare stabilmente l'economia europea;
   a promuovere l'estensione della golden rule in modo da permettere lo scomputo di alcune voci di spesa per investimenti che possano esercitare un impatto a breve positivo sulla crescita territoriale e sulla riduzione della disoccupazione dai parametri finanziari rilevanti nel processo europeo di coordinamento dei bilanci pubblici nazionali;
   a favorire l'introduzione di meccanismi asimmetrici e anticiclici incardinati nel bilancio europeo per il finanziamento dei sussidi alla disoccupazione e per il sostegno dell'occupazione, in particolare giovanile, e per il finanziamento di infrastrutture di rilevanza europea;
    a farsi promotore di una politica economica della zona euro che possa assicurare un aggiustamento più equilibrato tra i Paesi in deficit e i Paesi in surplus.
(1-00386) «Marchi, Causi, Boccia, Bonavitacola, Paola Bragantini, Capodicasa, Censore, De Micheli, Fanucci, Fassina, Cinzia Maria Fontana, Giampaolo Galli, Giulietti, Guerra, Laforgia, Losacco, Marchetti, Melilli, Misiani, Parrini, Preziosi, Rubinato, Fabbri».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

zona euro

lavoro giovanile

lotta alla disoccupazione

piano di finanziamento

politica occupazionale

pareggio del bilancio

recessione economica