ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00306

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 150 del 13/01/2014
Abbinamenti
Atto 1/00254 abbinato in data 13/01/2014
Atto 1/00058 abbinato in data 13/01/2014
Atto 1/00295 abbinato in data 13/01/2014
Atto 1/00297 abbinato in data 13/01/2014
Atto 1/00304 abbinato in data 13/01/2014
Atto 1/00307 abbinato in data 13/01/2014
Atto 1/00313 abbinato in data 15/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: GIORDANO SILVIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 13/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
LOREFICE MARIALUCIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
GRILLO GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
LUPO LOREDANA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
COLONNESE VEGA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
BALDASSARRE MARCO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
L'ABBATE GIUSEPPE MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
BASILIO TATIANA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
DE LORENZIS DIEGO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
SPADONI MARIA EDERA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
DIENI FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
ALBERTI FERDINANDO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
GALLINELLA FILIPPO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014
ARTINI MASSIMO MOVIMENTO 5 STELLE 13/01/2014


Stato iter:
15/01/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 13/01/2014
Resoconto GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/01/2014
Resoconto DI VITA GIULIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto PESCO DANIELE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BINETTI PAOLA PER L'ITALIA
Resoconto BARONI MASSIMO ENRICO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DALL'OSSO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE
 
PARERE GOVERNO 15/01/2014
Resoconto GUERRA MARIA CECILIA VICE MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
INTERVENTO GOVERNO 15/01/2014
Resoconto GUERRA MARIA CECILIA VICE MINISTRO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 15/01/2014
Resoconto DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI PER L'ITALIA
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto VARGIU PIERPAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto ROCCELLA EUGENIA NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto FUCCI BENEDETTO FRANCESCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto CECCONI ANDREA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/01/2014

DISCUSSIONE IL 13/01/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 13/01/2014

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 15/01/2014

IN PARTE ACCOLTO E IN PARTE NON ACCOLTO IL 15/01/2014

PARERE GOVERNO IL 15/01/2014

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 15/01/2014

VOTATO PER PARTI IL 15/01/2014

DISCUSSIONE IL 15/01/2014

IN PARTE APPROVATO E IN PARTE RESPINTO IL 15/01/2014

CONCLUSO IL 15/01/2014

Atto Camera

Mozione 1-00306
presentato da
GIORDANO Silvia
testo presentato
Lunedì 13 gennaio 2014
modificato
Mercoledì 15 gennaio 2014, seduta n. 152

   La Camera,
   premesso che:
    i rapporti economici continuano a fotografare un'Italia in piena crisi: i dati sull'inattività e sull'occupazione sono tra i peggiori d'Europa;
    secondo i dati Istat aggiornati al novembre 2013, l'occupazione, su base annua, diminuisce del 2 per cento (con una diminuzione del 448.000 unità), mentre il tasso di disoccupazione si attesta al 12,7 per cento, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto a ottobre 2013, i senza lavoro a novembre 2013 erano 3 milioni e 254 mila unità;
    sotto i 25 anni la quota dei senza lavoro ha raggiunto la quota allarmante del 41,6 per cento, con un aumento di quattro punti percentuali rispetto al 2012;
    il potere di acquisto delle famiglie nei primi nove mesi è sceso di un ulteriore 1,5 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2012;
    secondo il rapporto di Confcommercio «L'economia e il lavoro dentro la crisi», presentato il 22 marzo 2013, nel 2013 in Italia ci saranno oltre 4 milioni di poveri (verrà, dunque, superata la soglia di 3,5 milioni certificata ufficialmente dall'Istat per il 2011, pari a oltre il 6 per cento della popolazione) e una compressione dei consumi del 2,4 per cento; sono più di 9 milioni i cittadini italiani che non percepiscono alcun reddito e, quindi, a rischio di povertà ed esclusione sociale;
    l'Istat ha comunicato che in materia di consumi nella media del trimestre aprile-giugno 2013 l'indice registra una diminuzione dello 0,3 per cento rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con maggio 2013, diminuiscono dello 0,2 per cento sia le vendite di prodotti alimentari sia quelle di prodotti non alimentari;
    l'Istituto centrale di statistica (Istat) ha reso noti gli ultimi dati disponibili (relativi al 2012) sul reddito e sulle condizioni di vita della popolazione italiana. Secondo tali dati, nel 2012 era a rischio di povertà il 29,9 per cento dei residenti, con un aumento di 1,7 punti percentuali rispetto al 2011, dovuto soprattutto al diffondersi di situazioni «fortemente deprivate», a sua volta riconducibile al alcuni fenomeni, quali: l'aumento delle famiglie che non possono permettersi durante l'anno una settimana di ferie lontano da casa (dal 46,7 per cento al 50,8 per cento), che non hanno potuto riscaldare adeguatamente la propria abitazione (dal 18 per cento al 21,2 per cento), che non riescono a sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 38,6 per cento al 42,5 per cento);
    quasi la metà, il 48 per cento, dei residenti nelle regioni meridionali del Paese è a rischio di povertà ed esclusione ed è in tale ripartizione che l'aumento della severa deprivazione risulta più marcato: + 5,5 punti (dal 19,7 per cento al 25,2 per cento), contro + 2 punti del Nord (dal 6,3 per cento all'8,3 per cento) e +2,6 punti del Centro (dal 7,4 per cento al 10,1 per cento);
    il rischio di povertà o esclusione sociale è più alto per le famiglie numerose (39,5 per cento) o monoreddito (48,3 per cento); aumenti significativi, tra il 2011 e il 2012, si registrano tra gli anziani soli (dal 34,8 per cento al 38 per cento), i monogenitori (dal 39,4 per cento al 41,7 per cento), le famiglie con tre o più figli (dal 39,8 per cento al 48,3 per cento), se in famiglia vi sono almeno tre minori;
    dal bilancio sociale Inps si evidenzia che il 77 per cento dei pensionati ha una pensione sotto i 1.000 euro al mese, mentre il 17 per cento può contare su un reddito sotto i 500 euro e che vi è un grande divario non solo tra uomini e donne (in media gli uomini percepiscono una pensione pari a 1.366 euro, mentre le donne pari a 930), ma anche tra Nord e Sud Italia (al Nord la pensione media è di 1.238 euro, al Centro di 1.193, 920 al Sud);
    il numero dei cosiddetti esodati secondo i dati forniti dall'Inps ammonta a circa 390.000 e, nonostante ne siano stati, ad oggi, salvaguardati circa 130.000, il fenomeno resta comunque di dimensioni drammatiche;
    le politiche intraprese finora per sconfiggere la povertà, come il «bonus gas», il bonus per l'energia elettrica, i contributi per gli affitti, i libri scolastici gratuiti, l'assegno per la maternità, l'assegno per il nucleo familiare dal terzo figlio sono risultate insufficienti ed inorganiche, mentre è mancato un disegno organico di integrazione al reddito;
    misura altrettanto debole appare la prospettata sperimentazione della nuova social card (il cui avvio è previsto entro pochi mesi dal decreto 10 gennaio 2013 del Ministro del lavoro e delle politiche sociali nelle 12 città con più di 250.000 abitanti) per l'acquisto di beni di primaria necessità per le famiglie in stato di bisogno;
    a fronte di un quadro così drammatico sarebbe necessario avviare una politica di lotta alla povertà che riprenda dai migliori esempi europei, preveda un rafforzamento dei competenti soggetti pubblici e istituisca un reddito minimo di cittadinanza;
    la crisi economica che ha investito il Paese si è riversata anche nel settore delle locazioni, settore nel quale il rapporto annuale del Ministero dell'interno ha registrato che nel solo 2012 su circa 68.000 sentenze emesse circa 61 mila sono motivate da morosità incolpevole, spesso si tratta di famiglie con minori, portatori di handicap e anziani, su tale questione è intervenuto l'articolo 6, comma 5, della legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità per il 2014), che al momento non appare ancora attuato;
    dal 21 ottobre 2010 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sul «reddito minimo nella lotta contro la povertà e la promozione di una società inclusiva in Europa», con una maggioranza di 540 voti a favore e 30 contrari;
    tale risoluzione, in modo ancora più netto rispetto ad una precedente sullo stesso tema del 2008, ha sancito in modo pieno il riconoscimento di un diritto dei cittadini dell'Unione europea e delle persone che vi risiedano stabilmente ad un reddito che ne salvaguardi la dignità sociale;
    in attuazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (Carta di Nizza), il reddito minimo viene definito come un diritto sociale fondamentale, destinato a fungere da strumento di protezione della dignità della persona e della sua «possibilità di partecipare pienamente alla vita sociale, culturale e politica»;
    la piena partecipazione alla vita sociale è richiesta come obiettivo da garantire alla Repubblica italiana dall'articolo 3 della Costituzione;
    misure di attuazione del cosiddetto reddito di cittadinanza sono presenti in tutti i Paesi dell'Unione europea, tranne che in Grecia, Ungheria ed Italia, e in molti Paesi non comunitari;
    il reddito di cittadinanza è uno strumento che assicura, in via principale e preminente, l'autonomia delle persone e la loro dignità e non si riduce ad una mera misura assistenzialistica contro la povertà,

impegna il Governo:

   ad assumere, in coerenza con le risoluzioni europee del 2008 e del 2010, ulteriori iniziative per introdurre il reddito minimo garantito, predisponendo un piano che individui la platea degli aventi diritto, considerando come indicatore il numero di cittadini che vivono al di sotto della soglia di povertà, assumendo iniziative per superare la social card tradizionale;
   a procedere al riparto delle risorse del fondo nazionale per le politiche sociali, previa intesa in sede di conferenza unificata, al fine di rendere queste risorse immediatamente disponibili alle regioni stesse e quindi agli enti gestori;
   ad attuare specifiche politiche sociali e dell'occupazione per inoccupati e disoccupati tra i 30 e i 54 anni in generale e, in particolare, per le donne inattive, in quanto categorie a più alto rischio di povertà ed esclusione sociale;
   a promuovere e sostenere, nel rispetto delle competenze dei diversi livelli di Governo, in relazione all'emergenza freddo la capillare distribuzione di materiale di conforto e, in particolare, di sacchi a pelo per i senza fissa dimora;
   a promuovere la lotta alla povertà, sostenendo programmi e iniziative delle imprese sociali e del settore no profit;
   a valutare la possibilità di prevedere agevolazioni per l'accesso al credito finalizzate al sostegno all'imprenditorialità sociale;
   a valutare la possibilità di prevedere la destinazione, se necessario anche predisponendo interventi di modifica della normativa vigente, di una quota parte dell'8 per mille destinata allo Stato per il sostegno alle politiche sociali di contrasto alla povertà;
   a prevedere che la quota del 5 per mille destinata dai contribuenti al sostegno alle associazioni di volontariato sia erogata integralmente e in tempi certi, valutando la possibilità di aumentare da 400 milioni di euro a 500 milioni di euro lo stanziamento disposto dalla legge di stabilità per l'anno 2014;
   a valutare la possibilità di avviare tutte le iniziative, anche di carattere normativo, finalizzate all'istituzione e riconoscimento della figura del caregiver;
   ad inviare una relazione sulla povertà e le politiche di contrasto alle competenti commissioni parlamentari;
   ad attivarsi, in collaborazione con i comuni, affinché per i senza fissa dimora possa trovarsi una soluzione alla problematica dell'indirizzo di residenza, evitando problemi di discriminazione e preclusioni in particolare in ambito lavorativo, tenuto conto delle esperienze attivate dai comuni di Roma e Milano;
   a valutare la possibilità di prevedere, anche con iniziative di carattere normativo, nell'ambito del riordino del sistema delle agevolazioni fiscali, il rafforzamento del sistema attualmente vigente di detrazioni per le famiglie con redditi inferiori alla soglia di povertà relativa come individuata dall'Istat;
   a valutare la possibilità di assumere iniziative, anche di carattere normativo, per istituire un apposito fondo di garanzia su prestiti e microcredito da concedere a singoli o famiglie con reddito inferiore alla soglia di povertà relativa;
   a procedere alla definizione progressiva dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, attuando quanto previsto dalla legge n. 328 del 2000, con particolare riferimento a singoli o famiglie con reddito inferiore alla soglia di povertà;
   a valutare la possibilità di attivare le necessarie intese al fine di prevedere per i comuni, le amministrazioni dello Stato, le regioni ed altri enti o amministrazioni pubbliche l'utilizzo di quota parte degli immobili inutilizzati di proprietà pubblica, al fine di offrire ricovero alle persone senza fissa dimora e alle persone o alle famiglie in accertata e inaspettata difficoltà economica;
   ad attivare tutte le iniziative di propria competenza affinché in materia di sfratti per morosità incolpevole sia data attuazione integrale ed immediata a quanto previsto dal decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, come modificato dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124, in materia di definizione della morosità incolpevole, di accompagnamento sociale da parte dei comuni al fine di garantire il passaggio da casa a casa, di graduazione degli sfratti per morosità incolpevole da parte dei prefetti.
(1-00306)
(Testo modificato nel corso della seduta come risultante dalla votazione per parti separate) «Silvia Giordano, Di Vita, Dall'Osso, Mantero, Baroni, Lorefice, Cecconi, Grillo, Pesco, Lupo, Sorial, Colonnese, Baldassarre, L'Abbate, Basilio, De Lorenzis, Spadoni, Dieni, Alberti, Gallinella, Luigi Di Maio, Fico, Tofalo, Artini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

politica sociale

aiuto alimentare

disoccupazione

revisione della legge

soppressione di posti di lavoro

organizzazione senza fini lucrativi

volontariato