ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00244

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 118 del 14/11/2013
Abbinamenti
Atto 1/00108 abbinato in data 19/11/2013
Atto 1/00245 abbinato in data 19/11/2013
Atto 1/00249 abbinato in data 19/11/2013
Atto 1/00250 abbinato in data 19/11/2013
Atto 1/00251 abbinato in data 19/11/2013
Atto 1/00253 abbinato in data 19/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: BRAMBILLA MICHELA VITTORIA
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 14/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PETRENGA GIOVANNA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/11/2013
CALABRIA ANNAGRAZIA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/11/2013
SAMMARCO GIANFRANCO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/11/2013
PICCHI GUGLIELMO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/11/2013
GIAMMANCO GABRIELLA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/11/2013
BIANCOFIORE MICHAELA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/11/2013
MAROTTA ANTONIO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/11/2013
FAENZI MONICA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/11/2013
SAVINO SANDRA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 14/11/2013


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA 14/11/2013 19/11/2013
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 14/11/2013 18/11/2013
Stato iter:
19/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 19/11/2013
Resoconto BRAMBILLA MICHELA VITTORIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/11/2013
Resoconto GIORDANO SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto SORIAL GIRGIS GIORGIO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto LOCATELLI PIA ELDA MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
 
INTERVENTO GOVERNO 19/11/2013
Resoconto DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 19/11/2013
Resoconto RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/11/2013
Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 19/11/2013
Resoconto DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
 
DICHIARAZIONE VOTO 19/11/2013
Resoconto BRAMBILLA MICHELA VITTORIA FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/11/2013
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA
 
DICHIARAZIONE VOTO 19/11/2013
Resoconto CHIMIENTI SILVIA MOVIMENTO 5 STELLE
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 19/11/2013
Resoconto ZAMPA SANDRA PARTITO DEMOCRATICO
 
DICHIARAZIONE VOTO 19/11/2013
Resoconto BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE
 
PARERE GOVERNO 19/11/2013
Resoconto DELL'ARINGA CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

RITIRO FIRME IL 18/11/2013

RITIRO FIRME IL 19/11/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/11/2013

DISCUSSIONE IL 19/11/2013

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 19/11/2013

ACCOLTO IL 19/11/2013

PARERE GOVERNO IL 19/11/2013

APPROVATO IL 19/11/2013

CONCLUSO IL 19/11/2013

Atto Camera

Mozione 1-00244
presentato da
BRAMBILLA Michela Vittoria
testo presentato
Giovedì 14 novembre 2013
modificato
Martedì 19 novembre 2013, seduta n. 121

   La Camera,
   premesso che:
    nella graduatoria complessiva del benessere dell'infanzia nei Paesi ricchi, stilata dal centro di ricerca Irc dell'Unicef nell'ambito del rapporto «Report card 11 – Il benessere dei bambini nei Paesi ricchi. Un quadro comparativo», l'Italia compare al 22o posto, su un totale di 29 Paesi, praticamente fanalino di coda del benessere dell'infanzia;
    sempre nella graduatoria stilata dal centro di ricerca Irc dell'Unicef, l'Italia si trova al 23o posto nell'area del benessere materiale, al 17o posto nella salute e sicurezza, al 25o posto nell'istruzione; al 21o posto per quanto riguarda le condizioni abitative e ambientali. In Italia il 17 per cento dei bambini – pari a circa 1.750.000 minorenni – vive sotto la soglia di povertà. L'Italia ha anche il più alto tasso «neet» (not in education, employment or training) di tutti i Paesi industrializzati, dopo la Spagna, con l'11 per cento dei giovani che non sono iscritti a scuola, non lavorano e non frequentano corsi di formazione. Spagna, Ungheria e Polonia si collocano prima dell'Italia; subito dopo del nostro Paese si trovano Estonia, Slovacchia e Grecia. Una posizione poco lusinghiera per un Paese come il nostro, che fa parte del G8 e vuole conservare il suo posto tra le prime potenze del mondo industrializzato;
    sempre secondo i dati Unicef, nella comparazione internazionale sulla disuguaglianza distributiva nel benessere infantile, l'Italia risulta agli ultimi posti della classifica dei Paesi Ocse in tutti gli indicatori di benessere dell'infanzia;
    tra i Paesi industrializzati, l'Italia è quello con il tasso di povertà infantile più elevato: 723.000 minori vivono in condizioni di povertà assoluta, il 15,9 per cento in povertà relativa e addirittura il 32,3 per cento è stimato a rischio secondo le ultime rilevazioni Eurostat, ben al di sopra della media europea;
    anche le rilevazioni dell'Istat, raccolte nel recente rapporto «La povertà in Italia», hanno evidenziato la crescita della povertà in Italia, soprattutto nel Mezzogiorno, con particolare riguardo alle famiglie numerose e con figli minori. Inoltre, i dati relativi all'anno 2012 hanno mostrato l'incremento rispetto al 2011 sia dell'incidenza di povertà relativa, salita dall'11,1 per cento al 12,7 per cento, che di quella assoluta, passata dal 5,2 per cento al 6,8 per cento;
    lo stesso rapporto ha messo in luce un incremento della povertà relativa diffusa, che interessa molte tipologie di nucleo familiare: per esempio, le coppie con uno o due figli, le famiglie con persona di riferimento dirigente o impiegato, le famiglie con tutti i componenti occupati e con componenti occupati e ritirati dal lavoro;
    analizzando in via comparatistica i principali indicatori europei della spesa pubblica, nel 2011 si evidenziava uno scarto rilevante rispetto agli standard continentali proprio in relazione alla distribuzione della suddetta spesa per fasce d'età: l'Italia, infatti, era al 1o posto in relazione all'intervento pubblico in favore degli anziani e solo al 18o riguardo all'area famiglia-minori. L'investimento in protezione sociale è ancora assorbito, infatti, per circa i due terzi dai trattamenti pensionistici, a fronte del 50 per cento della media dei Paesi europei, mentre alle famiglie con figli minori viene destinato soltanto l'1,1 per cento circa del prodotto interno lordo, meno della metà di quanto viene investito in Paesi quali la Francia, l'Austria e l'Inghilterra;
    anche secondo indagini dell'organizzazione Save the children, si è di fronte ad una vera e propria emergenza infanzia, per la quale quasi il 29 per cento dei bambini sotto i 6 anni, circa 950.000, vive ai limiti della povertà, tanto che il nostro Paese è al ventunesimo posto in Europa per rischio povertà ed esclusione sociale fra i minori 0-6 anni, e il 23,7 per cento vive in stato di deprivazione materiale;
    i punti più importanti su cui intervenire per garantire i diritti minimi dell'infanzia e dell'adolescenza da parte delle istituzioni italiane, quali istruzione, salute, inserimento sociale, anche secondo quanto evidenziato dall'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, sono:
     a) garantire ad ogni bambino e adolescente strumenti e risorse per un livello di vita dignitoso;
     b) definire i livelli essenziali delle prestazioni, senza disuguaglianze nell'accesso a opportunità e diritti (il doloroso divario Nord-Sud);
     c) investire nel sostegno allo studio e rimuovere le cause della dispersione scolastica;
     d) assicurare il diritto alla cittadinanza dei figli di immigrati residenti in Italia;
     e) promuovere la riforma della giustizia minorile ed individuare misure di sostegno concreto alle famiglie con minori che hanno commesso reati e ai minori i cui genitori hanno commesso reati, alcuni dei quali nascono e crescono nelle carceri italiane;
     f) fare in modo che le politiche per l'infanzia e l'adolescenza abbiano una chiara regia, evitando che l'eccessiva suddivisione delle competenze sia sinonimo di dispersione delle risorse, con il rischio di compromettere i risultati;
    non tutte queste proposte necessitano di ingenti risorse, ma tutte hanno certamente bisogno di un Parlamento e di un Governo con una visione chiara sulle prospettive da dare all'Italia e alle nuove generazioni, che chiedono un presente e un futuro migliore;
    è utile sottolineare come la crisi economica di questi ultimi anni limiti anche importanti opportunità educative e di crescita, poiché povertà economica significa anche povertà di istruzione;
    la povertà minorile influisce molto seriamente anche sulle cure mediche e sulla prevenzione sanitaria, che sono diminuite in modo spaventoso di fronte alla mancanza di mezzi economici delle famiglie;
    anche la qualità dell'alimentazione di bambini ed adolescenti è decisamente peggiorata e sono ben noti i danni che diete poco equilibrate negli anni dello sviluppo possono provocare allo sviluppo del corpo umano;
    le politiche economiche e sociali rivestono un ruolo fondamentale nel contrastare il rischio di esclusione. I Paesi che investono di più in trasferimenti alle famiglie e agevolazioni fiscali alle famiglie con bambini sono quelli che hanno maggiore successo nella lotta alla povertà;
    con la povertà minorile sociale ed economica, oltre che di istruzione e di lavoro, si colpisce non solo la parte più fragile della società, nonché la più meritevole di tutela, ma anche quella che rappresenta il futuro;
    proteggere l'infanzia dalla povertà è un dovere etico e morale che dovrebbe essere prioritario per ogni Governo, poiché i bambini e gli adolescenti di oggi saranno i cittadini di domani. Compromettere il loro avvenire vuol dire minare le basi e il futuro stesso della società. In fasi in cui l'agenda politica di chi governa deve conciliare rigore, crescita e equità, deve essere ben chiaro che una strategia di sviluppo necessariamente include la protezione dei minori dalla povertà;
    la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, ora parte integrante del Trattato di Lisbona, sancisce la preminenza del diritto del minore e il suo diritto alla protezione e alle cure necessarie per il suo benessere (articolo 24);
    tutto ciò premesso, occorre evidenziare come il dato ancor più drammatico della povertà, in tutte le sue forme, sia l'allontanamento dei minori dal nucleo familiare per l'indigenza della famiglia di origine, con il rischio di arrivare addirittura alla perdita della capacità genitoriale. Effetto sconvolgente, che dovrebbe bastare da solo a scuotere le coscienze e attivare nel più breve tempo possibile i dovuti interventi, per garantire al minore – prima di tutto – di crescere nella sua famiglia, così come previsto dall'articolo 315-bis del codice civile, opportunamente introdotto dalla legge n. 219 del 2012,

impegna il Governo:

   ad adottare con urgenza politiche di crescita adeguate a superare l'attuale situazione economica che ha causato l'impoverimento delle famiglie italiane e, in particolar modo, di quelle con figli minori, incrementando la quota d'investimento pubblico in protezione sociale destinato all'area famiglia-minori;
   ad adottare ogni opportuna misura volta a contrastare la povertà minorile e giovanile, nonché a combattere la dispersione scolastica e a favorire l'inclusione lavorativa dei giovani che escono dalle comunità di tipo familiare, reperendo le necessarie risorse e considerando lo stanziamento delle medesime non una spesa che crea debito, ma un investimento sul capitale umano, per il progresso sociale ed economico del Paese;
   ad assumere iniziative, per quanto di competenza, affinché si concluda con celerità l’iter del decreto legislativo sul riconoscimento dei figli naturali (previsto dalla legge n. 219 del 2012);
   ad assumere iniziative per rifinanziare adeguatamente la legge n. 285 del 1997, «Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza»;
   ad assumere iniziative per sviluppare i servizi socio-educativi per la prima infanzia, in particolare la rete degli asili-nido e dei servizi integrativi, con l'obiettivo di portare come minimo al 30 per cento il tasso di copertura nazionale e di colmare il divario tra l'offerta delle singole regioni, anche rifinanziando il piano nazionale nidi;
   a considerare ogni possibile iniziativa che vada nella direzione di evitare che le condizioni di indigenza dei genitori, o del genitore che esercita la potestà, abbiano come conseguenza la negazione del diritto del minore ad avere una propria famiglia, di crescere ed essere educati nell'ambito del proprio nucleo familiare;
   a promuovere una revisione della normativa sulle adozioni nazionali e internazionali, per rendere più efficaci le procedure ed abbreviare, per quanto possibile, i tempi, nell'intento di garantire l'esercizio del diritto alla famiglia di ogni minore;
   ad assumere iniziative per prevedere rigorosi controlli sulla condizione dei minori nelle strutture che, a vario titolo, li ospitano su tutto il territorio nazionale;
   ad individuare possibili soluzioni volte a superare l'attuale frammentazione delle competenze in materia di infanzia, al fine di potenziare il settore della giustizia minorile per rendere concreto il recupero sociale dei giovani entrati nel circuito penale e in condizioni di disagio sociale;
   a valorizzare in ogni modo il rapporto con le associazioni di volontariato radicate sul territorio e a far proprie, ove possibile, le buone pratiche da esse proposte o già realizzate a livello locale.
(1-00244)
(Testo modificato nel corso della seduta)  «Brambilla, Petrenga, Calabria, Sammarco, Picchi, Giammanco, Biancofiore, Marotta, Faenzi, Sandra Savino».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

protezione dell'infanzia

diritti del bambino

sicurezza sociale

minore eta' civile

finanziamento pubblico

integrazione sociale

investimento pubblico