ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00231

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 110 del 04/11/2013
Abbinamenti
Atto 1/00098 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00150 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00171 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00198 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00203 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00211 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00228 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00229 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00233 abbinato in data 05/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: GRIMOLDI PAOLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 04/11/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/11/2013


Stato iter:
05/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 04/11/2013
Resoconto MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 05/11/2013
Resoconto CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/11/2013
Resoconto GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto RUSSO PAOLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
Resoconto TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto CAPELLI ROBERTO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/11/2013

DISCUSSIONE IL 04/11/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 04/11/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/11/2013

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 05/11/2013

ACCOLTO IL 05/11/2013

PARERE GOVERNO IL 05/11/2013

DISCUSSIONE IL 05/11/2013

APPROVATO IL 05/11/2013

CONCLUSO IL 05/11/2013

Atto Camera

Mozione 1-00231
presentato da
GRIMOLDI Paolo
testo di
Martedì 5 novembre 2013, seduta n. 111

   La Camera,
   premesso che:
    il problema ambientale determinato dalla presenza dei siti inquinati di interesse nazionale (sin) ha assunto nel tempo dimensioni tali da generare una forte tensione tra i cittadini;
    le dichiarazioni del pentito di camorra Carmine Schiavone, ex cassiere del clan dei Casalesi, concernenti lo sversamento e l'interramento illegale di rifiuti di ogni genere, anche tossici e nocivi, nel territorio campano e nel basso Lazio, hanno suscitato timore e sconcerto nella popolazione, anche per il pericolo di contaminazione dei terreni agricoli e per la diffusione degli inquinanti carcerogeni nella catena alimentare e nei prodotti smistati e venduti su tutto il territorio nazionale;
    la locuzione «Terra dei fuochi» individua una vasta area situata nel Meridione, tra le province di Napoli e di Caserta, caratterizzata dalla presenza di roghi di rifiuti sversati illegalmente sul territorio e deriva dalla frase utilizzata da Roberto Saviano nel libro Gomorra, come titolo dell'XI ed ultimo capitolo;
    nei giorni del 1o e 2 novembre 2013, le notizie ampiamente diffuse dai mass media rivelano che, nell'ambito di un'indagine coordinata dai magistrati della procura della Repubblica di Napoli Nord, i carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Casal di Principe hanno deferito in stato di libertà tredici persone per «sversamento illecito di rifiuti», mentre altre due persone sono state tratte in arresto in flagranza di reato per «incendio di rifiuti»;
    l'indagine, nel corso della quale sono state utilizzate telecamere investigative nascoste che riprendevano un sito nel comune di Casal di Principe interessato dal fenomeno dello sversamento illecito dei rifiuti e dai cosiddetti roghi tossici, ha permesso di individuare le persone dedite all'attività illecita di sversamento di rifiuti che sono dimostrati operai del settore edile che sversavano materiale di risulta, elettrotecnici che scaricavano sul sito apparati elettronici non funzionanti, operai che esercitavano abusivamente la raccolta dei rifiuti presso esercizi di ristorazione, ma anche due donne, madri di famiglia, che abbandonavano per strada rifiuti solidi urbani;
    tali notizie allarmanti, che non coinvolgono solo la criminalità organizzata ma anche normali cittadini, rivelano un fenomeno esteso radicato nel malcostume e nell'inconsapevolezza diffusa tra la popolazione di alcuni territori per i danni provocati alla salute pubblica;
    la tematica delle bonifiche dei siti inquinati di interesse nazionale costituisce senza dubbio una problematica complessa, sia per l'estensione dei siti di interesse nazionale (oltre il 3 per cento del territorio nazionale), sia per la gravità delle tipologie di contaminazione e la correlata necessità di investire notevoli risorse private e pubbliche per ripristinarne lo stato di sicurezza, sia per il fatto che si tratta spesso di contaminazioni avvenute in date «storiche» e quindi determinate spesso da attività e produttori non più presenti sui siti;
    i siti inquinati di interesse nazionale nel nostro Paese sono 57 e sono dislocati su tutto il territorio nazionale;
    con il decreto ministeriale n. 471 del 1999 e il decreto legislativo n. 152 del 2006 sono state individuate le aree da inserire nel «programma nazionale di bonifica» come «siti di bonifica di interesse nazionale», sulla base delle caratteristiche del sito inquinato, delle quantità e della pericolosità degli inquinanti presenti, dell'impatto in termini di rischio sanitario ed ecologico sull'ambiente circostante;
    molti siti di interesse nazionale sono stati definiti sulla base della presenza di grandi agglomerati industriali, che hanno avviato l'attività tra gli anni Cinquanta e Sessanta, molti dei quali situati nel Nord del Paese;
    lo studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento (Sentieri), iniziato nel 2007 e completato nel dicembre 2010, condotto e finanziato nell'ambito del programma strategico «ambiente e salute» del Ministero della salute, ha condotto un'analisi della mortalità delle popolazioni residenti in prossimità di una serie di grandi centri industriali attivi o dismessi, o di aree oggetto di smaltimento di rifiuti industriali e/o pericolosi, che presentano un quadro di contaminazione ambientale e di rischio sanitario tale da avere determinato il riconoscimento di «siti di interesse nazionale per le bonifiche»;
    lo studio ha preso in considerazione 44 dei 57 siti oggi compresi nel «programma nazionale di bonifica», che coincidono con i maggiori agglomerati industriali nazionali; la mortalità è stata studiata per ogni sito, nel periodo 1995-2002, attraverso i seguenti indicatori: tasso grezzo, tasso standardizzato, rapporto standardizzato di mortalità e rapporto standardizzato di mortalità corretto per un indice di deprivazione socioeconomica messo a punto ad hoc;
    gli indicatori di mortalità sono stati calcolati per 63 cause singole o gruppi di cause. Sulla base dei risultati compatibili con la presenza di un eccesso/difetto di rischio sanitario relativi alle principali cause di decesso elencate e alle cause per le quali vi è a priori un'evidenza sufficiente o limitata di associazione con le fonti di esposizioni ambientali del sito di interesse nazionale per le bonifiche, si rileva il seguente profilo di mortalità: eccesso tra il 10 per cento e il 15 per cento nella mortalità generale e per tutti i tumori in entrambi i generi; eccesso di circa il 30 per cento nella mortalità per tumore del polmone, per entrambi i generi; eccesso, in entrambi i generi, dei decessi per tumore della pleura: eccesso compreso tra il 50 per cento (uomini) e il 40 per cento (donne) di decessi per malattie respiratorie acute, eccesso di circa il 15 per cento tra gli uomini e il 40 per cento nelle donne della mortalità per malattie dell'apparato digerente, incremento di circa il 5 per cento dei decessi per malattie del sistema circolatorio, soprattutto tra gli uomini;
    gli interventi del legislatore nazionale sono stati orientati sia a sanzionare l'avvenuto inquinamento, sia a creare un contesto favorevole per l'avvio di una politica di ripristino delle aree. In tale ottica le azioni di trattamento dei rifiuti e di bonifica dei siti contaminati diventano strumentali non più esclusivamente alla tutela del territorio e della salute umana, ma assumono anche un ruolo di vettore dello sviluppo socio-economico, favorendo la trasformazione di intere aree, talvolta inserite nel tessuto urbano, da zone improduttive a zone di riqualificazione ambientale, urbana ed economica;
    nell'ambito di tale processo assume particolare importanza il coinvolgimento degli enti territoriali nelle procedure di bonifica dei siti di interesse nazionale, che avviene anche attraverso il frequente ricorso da parte del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare allo strumento dell'accordo di programma, attraverso il quale vengono stanziate e programmate le risorse per il risanamento ambientale di aree demaniali o pubbliche e definiti, in accordo con gli enti locali, gli interventi da realizzare;
    i comuni e le regioni sono costretti ad affrontare quotidianamente problematiche legate a siti inquinati, che spesso non risultano perimetrati come di interesse nazionale, ma che recano ugualmente danni o pericoli di danno alla salute della popolazione, e spesso le amministrazioni sono costrette ad anticipare risorse o addirittura ad intervenire a favore della messa in sicurezza dei luoghi, a garanzia della popolazione, qualora i soggetti che hanno causato il danno ambientale non risultino più presenti nei siti;
    occorrono interventi urgenti indirizzati a portare a termine gli interventi di bonifica, a costi sostenibili e con criteri procedurali certi, a sbloccare i progetti di investimento, rilanciando le aree industriali, a porre a carico delle aziende responsabili dell'inquinamento i costi della riparazione del danno ambientale, valorizzando gli interventi di riparazione posti in essere;
    la scelta delle tecnologie di bonifica non è sempre semplice e deve essere orientata da valutazioni di natura tecnica, ma anche da considerazioni di tipo economico. L'offerta di tecnologie è oggi piuttosto ampia; tuttavia, le varie soluzioni presentano tempi di realizzazione, effetti secondari di impatto ambientale e costi fortemente differenziati. Tali elementi impongono un'attenzione particolare, in relazione agli interventi di bonifica da realizzare, sulla scelta delle migliori tecnologie disponibili in funzione delle caratteristiche del sito, della tipologia di contaminazione, dell'impatto ambientale e della valutazione economica;
    in tale ottica il passaggio dal modello tabellare (decreto legislativo n. 471 del 1999) al modello basato sull'analisi di rischio (decreto legislativo n. 152 del 2006) consente alle aziende italiane non solo di poter operare in modo più efficace nei confronti dell'ambiente, ma anche di allinearsi alle modalità operative (cioè analisi di rischio quale criterio decisionale) attuate al momento non solo in Europa ma anche in altri Paesi, quali Canada e Usa;
    i problemi più rilevanti attengono alla gestione della contaminazione delle falde e delle aree esterne al sito industriale, in quanto occorre individuare il soggetto o i soggetti responsabili dell'inquinamento, tenendo conto della storia del sito, nonché delle responsabilità e del coinvolgimento dei diversi operatori che negli anni hanno gestito il sito;
    la situazione si presenta alquanto critica per le imprese che, a causa di lunghissime procedure di autorizzazione, spesso vedono bloccati cospicui investimenti industriali, importantissimi per il rilancio industriale delle aree;
    gli interventi da realizzare devono tenere conto del rapporto costi/benefici, magari calcolando l'eventuale danno residuo ad intervento realizzato, alla luce del fatto che il costo medio di bonifica, in Italia sembrerebbe pari a 230 milioni di euro per sito, contro un costo medio dei siti paragonabili inclusi nel programma Superfund americano pari a 42,8-75 milioni di euro per sito. Spesso i costi sono poco giustificabili nei casi di terreni che comunque sono destinati ad ospitare attività industriali, pertanto la riparazione dovrebbe avvenire in conformità alla destinazione d'uso del sito, optando per incentivare il redevelopment dei siti inquinati in luogo dell'utilizzo di terreni vergini;
    a fianco a tali problematiche si pongono quelle dello smaltimento dei rifiuti, che si presentano come problematiche tipiche e quasi esclusive del Sud del Paese. In tale campo le regioni e i comuni del Nord hanno da sempre proposto ed attuato forme di gestione dei rifiuti che hanno raggiunto un'eccellenza riconosciuta a livello internazionale, basate sulla raccolta differenziata, sul riutilizzo della materia e sulla riduzione estrema dell'indifferenziato che diventa utile per la produzione di energia attraverso la termovalorizzazione;
    la cattiva amministrazione della gestione dei propri rifiuti da parte di alcune regioni del Centro-Sud ha danneggiato l'immagine dell'Italia a livello internazionale e ha esposto i contribuenti di tutto il Paese a messe in mora pesanti da parte della Commissione europea,

impegna il Governo:

   ad elaborare e attuare, attraverso una collaborazione sinergica tra i ministeri interessati, un piano nazionale per le bonifiche dei 57 siti di interesse nazionale dislocati sul territorio nazionale, con la tempistica cronologica degli interventi, che preveda puntuali investimenti produttivi con nuove infrastrutture ad alta sostenibilità ambientale;
   al di là dei proventi derivanti dalle transazioni con le imprese, a programmare e attivare, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, finanziamenti pluriennali da parte dello Stato per i 38 siti di interesse nazionale, aumentando le risorse finanziarie pubbliche a disposizione e utilizzando i finanziamenti comunitari, per far decollare il piano nazionale delle bonifiche;
   a garantire la trasparenza e l'accessibilità ai dati delle transazioni e delle operazioni finanziarie stipulate e a fornire informazioni di dettaglio sui finanziamenti pubblici utilizzati;
   a garantire un approccio alla bonifica ambientale uniforme su tutto il territorio nazionale, assicurando il coordinamento tra le direttive delle istituzioni nazionali (Ministero, Ispra, Iss) e le amministrazioni locali, nonché Arpa e aziende sanitarie locali, con lo strumento delle conferenze di servizi e con quello degli accordi di programma;
   ad agevolare il riutilizzo per attività industriali dei siti inquinati, previa analisi del rischio in conformità alla destinazione d'uso del sito e previa sottoscrizione di accordi di programma con gli enti territoriali e le istituzioni locali, anche per poter utilizzare risorse private per le bonifiche, optando per incentivare il redevelopment dei siti inquinati in luogo dell'utilizzo di terreni vergini e tenendo conto della sostenibilità degli interventi, anche mediante analisi costi-benefici;
   a garantire la rapida utilizzazione dei proventi derivanti dalle transazioni già concluse in favore degli interventi di risanamento ambientale dei siti di interesse nazionale, assicurando il mantenimento sul territorio delle risorse derivanti dalle transazioni;
   ad adeguare e semplificare la normativa ambientale in materia, anche alla luce dell'esperienza maturata;
   a sostenere gli enti locali e le regioni che con proprie risorse intervengono per la messa in sicurezza di territori e situazioni locali di inquinamento, anche diversi dai siti di interesse nazionale, prevedendo l'allentamento degli obblighi del patto di stabilità interno per gli investimenti locali utilizzati per la messa in sicurezza e riconversione industriale dei siti inquinati;
   a promuovere, d'intesa con gli enti territoriali competenti, linee guida per Arpa, aziende sanitarie locali ed enti locali per una continua ed effettiva sorveglianza e monitoraggio del proprio territorio;
   a procedere, anche attraverso una campagna pubblicitaria, alla sensibilizzazione della popolazione, a cominciare dall'età scolastica, sulla corretta gestione dei rifiuti e sui danni provocati alla salute pubblica dalla contaminazione del suolo e dagli incendi selvaggi dei rifiuti;
   ad intensificare i controlli da parte dello Stato sul traffico illecito dei rifiuti e sulla criminalità organizzata;
   a rispettare la gerarchia stabilita dalle direttive comunitarie nella gestione dei rifiuti, promuovendo la raccolta differenziata, il riutilizzo, il recupero di materia e il recupero di quello che resta per la produzione di energia, riducendo al massimo la quantità di rifiuti da conferire in discarica, sulla base di modelli di eccellenza, già sperimentati nel Nord del Paese;
   a rispettare le competenze regionali in materia di rifiuti anche in ordine all'approvazione e alla messa in sicurezza delle proprie discariche da parte di ciascuna regione.
(1-00231)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Grimoldi, Giancarlo Giorgetti, Allasia, Borghesi, Bossi, Matteo Bragantini, Buonanno, Busin, Caon, Caparini, Fedriga, Guidesi, Invernizzi, Marcolin, Molteni, Gianluca Pini, Prataviera, Rondini».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

gestione dei rifiuti

protezione dell'ambiente

sanita' pubblica

inquinamento

responsabilita' per i danni ambientali

rischio sanitario

criminalita' organizzata

deposito dei rifiuti

produzione d'energia