ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00228

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 109 del 31/10/2013
Abbinamenti
Atto 1/00098 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00150 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00171 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00198 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00203 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00211 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00229 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00231 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00233 abbinato in data 05/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: FORMISANO ANIELLO
Gruppo: MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 31/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PISICCHIO PINO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 31/10/2013


Stato iter:
05/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 04/11/2013
Resoconto MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 05/11/2013
Resoconto CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/11/2013
Resoconto GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto RUSSO PAOLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
Resoconto TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto CAPELLI ROBERTO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/11/2013

DISCUSSIONE IL 04/11/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 04/11/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/11/2013

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 05/11/2013

ACCOLTO IL 05/11/2013

PARERE GOVERNO IL 05/11/2013

DISCUSSIONE IL 05/11/2013

APPROVATO IL 05/11/2013

CONCLUSO IL 05/11/2013

Atto Camera

Mozione 1-00228
presentato da
FORMISANO Aniello
testo presentato
Giovedì 31 ottobre 2013
modificato
Martedì 5 novembre 2013, seduta n. 111

   La Camera,
   premesso che:
    il fenomeno dei roghi dolosi e delle discariche abusive in Campania, in particolare nella cosiddetta «Terra dei fuochi», area compresa tra il litorale domizio flegreo, l'agro aversano-atellano, quello acerrano-nolano e Napoli, non accenna a diminuire;
    questo territorio è stato, e si può dire ancora è, oggetto di una vera ed indiscriminata aggressione da parte di organizzazioni malavitose locali, le quali, spesso d'intesa con la peggiore imprenditoria anche del nord Italia, l'hanno avvelenato, sversando clandestinamente rifiuti tossici letali per la salute delle persone che vivono in quelle zone;
    in poco più di sei mesi sono stati effettuati circa 150 sequestri di aree contaminate. Nei mesi scorsi il generale Sergio Costa, comandante del Corpo forestale provinciale di Napoli, ha evidenziato il dato secondo il quale i suoi uomini sono costretti ad effettuare un sequestro al giorno di terreni inquinati;
    nell'estate 2013 è stata scoperta nella zona di Caivano una discarica abusiva in un terreno coltivabile. Particolarmente grave il fatto che nella medesima discarica siano stati trovati decine di metri cubi di terreno indenne, ammonticchiati ai lati della parte per così dire «infetta». Questo terreno «pulito» aveva come scopo quello di «ravvivare» lo stato superficiale contaminato in modo da permettere la coltivazione di ortaggi;
    si è, quindi, di fronte ad un vero e proprio atto di terrorismo, dato che chi coltivava quel terreno ben sapeva quello che stava facendo e a quali rischi avrebbe sottoposto tutti coloro che si fossero alimentati con quei cibi contaminati;
    ancora il 30 ottobre 2013, il giornale Il Fatto Quotidiano informava che nella «Terra dei fuochi» erano state rinvenute due ulteriori discariche di rifiuti pericolosi, nelle zone Asi di Acerra e nei terreni agricoli che circondano l'area;
    gli uomini del Corpo forestale di Napoli, infatti, hanno rinvenuto, sempre secondo Il Fatto Quotidiano, 6000 metri cubi di pneumatici e teli bruciati ed altri materiali pericolosi, versati su circa 12 mila metri quadrati di terreno;
    si deve anche osservare che in questi mesi si va registrando un ulteriore e pericoloso salto di qualità nei materiali utilizzati per i roghi dolosi volti a distruggere in modo illegale i rifiuti. Infatti, ai «tradizionali» pneumatici, già di per sé estremamente pericolosi, vengono ora, a detta di numerose indagini, affiancati materiali quali i frigoriferi che, ovviamente, aumentano ancora l'inquinamento prodotto dagli incendi;
    il dramma della «Terra dei fuochi» è stato sottolineato negli scorsi mesi anche dalle parole delle più alte autorità dello Stato, che hanno evidenziato come si sia di fronte ad un problema non locale ma nazionale;
    le parole forti e chiare delle istituzioni, ed anche quelle del cardinale Sepe, sono certo importanti per le popolazioni locali, che si sentono così certamente meno sole ed abbandonate dallo Stato, ma non bastano. Sono, infatti, necessarie risorse adeguate in modo da affrontare con efficacia un fenomeno che uccide spietatamente ed in silenzio coloro che hanno la sfortuna di vivere in zone utilizzate da criminali quale sversatoio di rifiuti tossici;
    appare chiaro che quanto messo sinora a disposizione dallo Stato e dagli enti locali non sia sufficiente a combattere una battaglia senza esclusione di colpi contro le devastazioni commesse. Per questo occorre che le risorse, nazionali e comunitarie, vengano aumentate ed indirizzate allo scopo, e per questo appare necessario un coordinamento centrale di tutti gli interventi economici volti alla risoluzione dell'emergenza rifiuti;
    è mancata, sino ad oggi, una politica coordinata per combattere il fenomeno. La legislazione vigente non sembra consentire la creazione di un centro decisionale, a livello nazionale, in grado di coordinare tutti gli interventi necessari. Per questo il gruppo Misto-Centro Democratico ha presentato una proposta di legge per istituire quanto meno un'autorità di vigilanza sull'emergenza ambientale nella «Terra dei fuochi», volendo istituire un unico organo in grado di monitorare costantemente, e di informare, su quanto si va facendo per risolvere l'emergenza;
    appaiono anche necessari interventi di inasprimento delle pene per coloro che commettono questi crimini ambientali che compromettono la salute pubblica;
    va aggiunto, infatti, che non è solo la camorra ad inquinare quelle zone; il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, in un'intervista al giornale la Repubblica del 23 settembre 2013, infatti, ha spiegato che numerose inchieste hanno fatto emergere il preoccupante dato che spesso personaggi non affiliati a cosche recitano un ruolo importante nelle attività di inquinamento delle zone interessante;
    nella medesima intervista il procuratore indicava in piccole imprese, spesso illegali, le colpevoli di una parte almeno della situazione; esse, infatti, non provvedono a smaltire i loro rifiuti secondo la legge, ma li sversano nei corsi d'acqua limitrofi, senza nemmeno aver il bisogno di farsi aiutare dalle organizzazioni camorristiche;
    si tratta, quindi, di un problema anche culturale e di informazione, ma soprattutto di ordine pubblico; problema che le leggi attualmente vigenti paiono non essere in grado di contrastare con la dovuta efficacia;
    quanto detto sopra, ovviamente, non deve far abbassare la guardia contro l'azione nefasta della camorra, che spesso, con la complicità di industrie disoneste, spesso del Nord (ma non solo), continua nella sua opera di devastazione dei territori inquinati;
    in numerose interviste televisive, rilasciate, tra l'altro, a SkyTg24 e a Tv Luna 2 e su quotidiani, in particolare a Il Fatto Quotidiano, il boss pentito Carmine Schiavone ha affermato che tutte le sue indicazioni su luoghi, date e circostanze relative all'interramento di rifiuti tossici sono state registrate dalla commissione bicamerale d'inchiesta sui rifiuti già dal 1997, senza che mai si sia proceduto ad interventi di bonifica;
    si tratta di una circostanza che, se confermata, si rivelerebbe sconcertante, visto che ci si troverebbe di fronte ad un'inspiegabile inazione durata oltre 15 anni;
    anche il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Orlando, rispondendo ad un'interrogazione a risposta immediata del gruppo Misto-Centro Democratico del 16 ottobre 2013, ha affermato l'esigenza di un maggior controllo sul territorio ed ha annunciato iniziative legislative per punire con maggiore severità gli illeciti penali commessi;
    è necessario agire subito per cercare almeno di limitare i danni alla salute pubblica. Numerosi studi, quali, ad esempio, quello predisposto, su indicazione della protezione civile, dall'Organizzazione mondiale della sanità, dall'Istituto superiore di sanità, dal Consiglio nazionale delle ricerche e dall'osservatorio epidemiologico della regione Campania ha messo in evidenza il nesso tra incremento dei tumori in queste aree della Campania e la presenza di discariche illegali e di rifiuti tossici interrati;
    allo stesso risultato sono giunti studi ulteriori, svolti dalla Università «Federico II» di Napoli e dall'ospedale Monaldi di Napoli,

impegna il Governo:

   a proseguire sulla linea indicata dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in risposta alle interrogazioni a risposta immediata del gruppo Misto-Centro Democratico del 24 luglio e del 16 ottobre 2013, nelle quali si annunciava la volontà di modificare, nei tempi compatibili con un necessario approfondimento normativo con gli altri Ministeri interessati, Interno e Giustizia, la legislazione in campo ambientale, in particolare per quel che riguarda le sanzioni per i reati commessi nella «Terra dei fuochi», ipotizzando anche l'introduzione di «uno strumento penale più efficace»;
   a reperire e quantificare le risorse necessarie, utilizzando ogni strumento normativo che garantisca la massima celerità dell'intervento, per consentire allo Stato ed agli enti locali, nel rispetto delle reciproche competenze, di lavorare concretamente per la risoluzione di un'emergenza che, da troppo a lungo, avvelena la vita della cittadinanza residente nelle zone inquinate e mette a rischio la salute pubblica dell'intero Paese;
   ad adoperarsi, anche con opportune iniziative normative, per l'istituzione di un coordinamento centrale di tutte le attività volte alla lotta contro l'emergenza rifiuti;
   ad avviare, per quanto di competenza, iniziative di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza circa le cause e gli effetti negativi sulla salute pubblica dei roghi e dei comportamenti illegali, anche non legati alla camorra, indicati in premessa;
   a contribuire, per quanto di competenza, a chiarire la veridicità delle dichiarazioni del pentito Schiavone e le eventuali conseguenze dell'inazione successiva alle parole dello Schiavone stesso;
   ad attuare, in generale, in tempi rapidi tutti gli interventi necessari a limitare i danni di una situazione che non può assolutamente continuare in questo modo.
(1-00228)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Formisano, Pisicchio».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sanita' pubblica

Campania

discarica abusiva

deposito dei rifiuti

zona inquinata

eliminazione dei rifiuti

sostanza tossica

inquinamento chimico

inquinamento degli alimenti