ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00211

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 99 del 17/10/2013
Abbinamenti
Atto 1/00098 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00150 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00171 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00198 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00203 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00228 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00229 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00231 abbinato in data 04/11/2013
Atto 1/00233 abbinato in data 05/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: CESARO ANTIMO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 17/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 04/11/2013
CAUSIN ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 04/11/2013
D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013
GALGANO ADRIANA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 04/11/2013
CARUSO MARIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013
CIMMINO LUCIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013
MAZZIOTTI DI CELSO ANDREA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013
MONCHIERO GIOVANNI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013
OLIARO ROBERTA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013
RABINO MARIANO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013
SCHIRO' GEA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013
SOTTANELLI GIULIO CESARE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013
VITELLI PAOLO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013
ZANETTI ENRICO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 17/10/2013


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
ROSTAN MICHELA PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2013 04/11/2013
VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO 17/10/2013 04/11/2013
Stato iter:
05/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 04/11/2013
Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 04/11/2013
Resoconto MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto RAGOSTA MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto RUOCCO CARLA MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto D'AGOSTINO ANGELO ANTONIO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
PARERE GOVERNO 05/11/2013
Resoconto CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 05/11/2013
Resoconto GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto CESARO ANTIMO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto RUSSO PAOLO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto FICO ROBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto DI MAIO LUIGI MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BORGHI ENRICO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto LABRIOLA VINCENZA MISTO
Resoconto TAGLIALATELA MARCELLO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto CAPELLI ROBERTO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IL 04/11/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 04/11/2013

DISCUSSIONE IL 04/11/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 04/11/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/11/2013

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 05/11/2013

ACCOLTO IL 05/11/2013

PARERE GOVERNO IL 05/11/2013

DISCUSSIONE IL 05/11/2013

APPROVATO IL 05/11/2013

CONCLUSO IL 05/11/2013

Atto Camera

Mozione 1-00211
presentato da
CESARO Antimo
testo di
Martedì 5 novembre 2013, seduta n. 111

   La Camera,
   premesso che:
    nel 2012, secondo il rapporto Ecomafia 2013 curato da Legambiente, il giro d'affari della «filiera criminale del ciclo dei rifiuti» è stato stimato in 16,7 miliardi di euro. Da ciò appare evidente che, nonostante i successi colti negli anni dalle direzioni distrettuali antimafia d'Italia, la criminalità organizzata, attraverso numerosi clan e lobby affaristico-criminali, risulta «strutturalmente presente» nel ciclo della gestione dei rifiuti;
    la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in Campania ha svolto un'indagine sul tema che ha portato all'emersione di numerose ed inquietanti commistioni tra criminalità organizzata, imprenditoria e politica;
    tutte le analisi di sistema effettuate negli ultimi anni hanno fatto emergere il primato negativo della regione Campania sotto il profilo delle infrazioni ambientali accertate e delle conseguenti ormai strutturali ricadute patologiche (malattie tumorali, respiratorie e malformazioni congenite) sulla popolazione residente;
    lo «Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento» (in acronimo «Sentieri»), promosso e finanziato dal Ministero della salute tra il 2007 e il 2010, ha stabilito che in Italia i siti contaminati di interesse nazionale (sin) sono 57; di questi ben 20 sono situati al Sud: si tratta di aree in cui l'analisi della mortalità delle popolazioni residenti supera l'atteso nella misura di circa il 15 per cento, per una causalità riconducibile con evidenza alle condizioni ambientali presenti;
    con il decreto ministeriale n. 471 del 1999 e il decreto legislativo n. 152 del 2006 sono stati individuati i «siti di bonifica di interesse nazionale» da inserire nel «programma nazionale di bonifica», in considerazione delle caratteristiche del sito inquinato, delle quantità e della pericolosità degli agenti inquinanti, nonché della ricaduta in termini di rischio sanitario ed ecologico sull'ambiente;
    lo studio «Sentieri» ha incluso nei siti di interesse nazionale per i quali occorre predisporre urgenti piani di bonifica una popolazione residente di circa 9 milioni di abitanti distribuita in oltre 300 comuni. Di questi, circa 90 comuni sono in Campania (dall'area vesuviana al litorale domizio, dall'agro aversano al litorale flegreo, dall'agro nolano al territorio atellano);
    gran parte di questi siti sono collocati nella cosiddetta Terra dei fuochi, un triste marchio di infamia che rende a tutti icasticamente evidente lo scempio di un territorio violentato dalla combustione criminale di materiali eterogenei e potenzialmente pericolosi (vernici, solventi, manufatti che contengono amianto, scorie e scoli di attività industriali, fanghi e schiume). Incendi che sprigionano una quantità enorme di fumi tossici (impregnati di diossine e nanoparticelle), che, oltre ad ammorbare l'aria rendendola quasi irrespirabile, ricadendo al suolo, compromettono la salubrità delle colture, immettendo nella catena alimentare un'enorme quantità di inquinanti nocivi per la salute;
    la «Terra dei fuochi» rappresenta, dunque, un vasto territorio (abitato da svariate centinaia di migliaia di persone) in cui da anni è stato perpetrato e, ancor oggi si consuma, lo sversamento illegale e a basso costo (ma altissimo in termini di vite umane) di rifiuti industriali pericolosi e tossici, spesso dati alle fiamme da criminali senza scrupoli per occultare le prove del delitto commesso;
    un aspetto particolarmente pericoloso del fenomeno in questione concerne, in particolare, lo smaltimento illegale degli pneumatici. Una problematica, questa, affrontata anche di recente dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (decreto ministeriale n. 82 del 2011), promuovendo la costituzione di società consortili col compito precipuo dello smaltimento di pneumatici fuori uso;
    una variante dell'occultamento dei rifiuti tossici è il loro «intombamento», con grave pericolo di inquinamento delle falde acquifere e delle acque sotterranee, con conseguente contaminazione dei prodotti della filiera agroalimentare, ove queste acque siano utilizzate a scopo irriguo;
    la «Terra dei fuochi» rappresenta la sintesi metaforica di uno scempio del territorio che giunge a delineare scenari talmente inquietanti che non è azzardato definire «apocalittici». Si pensi, per limitarsi ad un solo esempio, al deposito di Taverna del Re, un sito al confine tra le province di Napoli e Caserta, dove sono accatastate oltre sei milioni di tonnellate di ecoballe, con conseguente modifica del paesaggio e contestazione da parte dell'Unione europea, che ha avviato nei confronti dell'Italia una procedura d'infrazione;
    la «Terra dei fuochi» rappresenta, perciò, un territorio esteso della Campania, la cui numerosa popolazione è tristemente afflitta da una sensibile riduzione della qualità e della durata della vita media rispetto al resto d'Italia; un territorio caratterizzato da un'altissima incidenza di patologie tumorali e in cui sono potenzialmente in atto mutazioni epigenetiche in grado di incidere sul genoma delle popolazioni ora residenti e sulle future generazioni;
    con decreto del Ministro dell'interno del 26 novembre 2012 è stato nominato un «commissario ai roghi», che, coadiuvato dalle prefetture di Napoli e Caserta, dalle forze di polizia, dagli Enti locali, Arpac, aziende sanitarie locali, associazioni e comitati ambientalisti, ha promosso la sottoscrizione di un patto per la «Terra dei fuochi», con la previsione di una serie di azioni finalizzate al contrasto del fenomeno;
    purtroppo le attività intraprese – pur meritorie – non possono rappresentare una risposta efficace al problema, perpetuando la pratica del ricorso a strutture di tipo commissariale che non costituiscono garanzia di un cambiamento strutturale nell'approccio al problema;
    la stima sui tempi di eventuali bonifiche avanzata dall'ex Ministro della salute Renato Balduzzi ha prospettato un arco temporale di circa 50 anni per la decontaminazione del territorio in oggetto;
    sulla base delle dichiarazioni dei pentiti alcuni fusti di rifiuti tossici intombati sono stati recentemente rinvenuti nelle immediate vicinanze di una ludoteca nel territorio di Casal di Principe. Questa circostanza, per quanto casuale, rappresenta il paradigma delle contraddizioni di un territorio martoriato e, pur tuttavia, in cerca di riscatto: da una parte, gli sforzi per far crescere i bambini in ambienti pedagogicamente adeguati, dall'altra, una condizione igienico-sanitaria devastante, destinata a minare la loro salute lentamente e in modo subdolo e occulto;
    l'ex boss dei casalesi (e collaboratore di giustizia dal 1993), Carmine Schiavone, ha rivelato in audizione alla Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti nel 1997 i luoghi in cui – a suo dire – la criminalità organizzata aveva interrato i veleni in Campania e nel basso Lazio; ad oggi, dopo la recentissima desecretazione dei materiali depositati in sede di audizione, occorre riscontrare le dichiarazioni a suo tempo rese con l'effettivo inquinamento dei territori per l'avvio di un definitivo programma di bonifica;
    senza avere una mappa particolareggiata dei siti, della vastità e della tipologia di inquinamento sarà impossibile avviare le iniziative di bonifica integrale delle aree interessate;
    in quest'ottica, non è pensabile prescindere da uno stringente rapporto con gli enti locali, e in primis i comuni, che, organi territoriali di prossimità, sono costretti quotidianamente a far fronte alle emergenze. Peraltro, gli interventi destinati alla prevenzione dei roghi e dei traffici illeciti di rifiuti non sarà possibile fino a quando non si consentirà ai comuni di destinare risorse economiche adeguate per interventi in ambito ambientale che potranno, nel medio periodo, favorire l'uscita dall'emergenza anche attraverso politiche di gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti;
    il tema ambientale è assolutamente prioritario e pregiudiziale per ogni serio progetto di sviluppo del territorio,

impegna il Governo:

   a rendere operativo un tavolo interministeriale, aperto ai contributi delle associazioni e dei comitati di cittadini, di personalità indipendenti del mondo scientifico e dei rappresentanti della regione e degli enti locali, che si occupi delle questioni indicate in premessa, fungendo da cabina di regia, anche al fine di assumere ogni iniziativa economica e normativa utile, per assicurare – in tempi rapidi e certi – il varo delle attività di bonifica;
   a procedere rapidamente a un programma di completa bonifica dei siti di interesse nazionale, riservando particolare attenzione e priorità ai territori campani ricompresi nella cosiddetta «Terra dei fuochi»;
   a predisporre – utilizzando ogni strumento normativo che garantisca la massima celerità dell'intervento – adeguate risorse finanziarie pubbliche per dare inizio, concretamente, ad un piano nazionale per le bonifiche che, in base a un cronoprogramma anche pluriennale, determini la puntuale tempistica degli interventi;
   a vigilare, attivando all'uopo le forze di polizia e di intelligence, per scongiurare il pericolo che gli improcrastinabili interventi di bonifica non siano eventualmente affidati a ditte in alcun modo riconducibili, direttamente e indirettamente, a persone o ambienti legati alla criminalità organizzata;
   ad assumere ogni iniziativa di competenza perché si pervenga alla celere istituzione di registri utili al monitoraggio dell'incidenza patologica dell'inquinamento, coordinando e rendendo omogenee in tutto il territorio nazionale le procedure di acquisizione e di lettura dei dati;
   ad avviare ogni utile iniziativa di competenza finalizzata a svolgere attività di informazione e sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza, circa le cause e gli effetti nocivi sulla popolazione dell'inquinamento ambientale in generale e dei roghi tossici in particolare, onde prevenire l'insorgere di patologie;
   a completare la mappatura dei terreni inquinati al fine di consentire la conversione in aree «no food» dei siti contaminati, non escludendo la loro destinazione ad aree produttive ad alta sostenibilità ambientale, in una prospettiva di sviluppo fondata sulla green economy;
   ad assumere iniziative finalizzate a dare rapido e puntuale riscontro alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia (anche alla luce della recente desecretazione di alcune loro deposizioni), ciò anche al fine di prevenire allarmismi generalizzati che possano danneggiare il settore agroalimentare campano, che, rappresentando uno dei pilastri dell'economia regionale, va tutelato e protetto con adeguate azione di marketing dallo scandalo provocato tra i consumatori, in Italia e nel mondo, dallo scempio ambientale perpetrato nella «Terra dei fuochi»;
   ad intensificare e potenziare i controlli sul territorio campano, in modo da far cessare il criminale e illecito sversamento di rifiuti tossici in zone agricole e ad alta densità abitativa, adottando, da un lato, una politica di inasprimento delle pene per i reati ambientali (tendenzialmente da assimilarsi, a tutti gli effetti, sostanziali e processuali, a quelli di stampo mafioso e/o terroristico), dall'altro, attivando l'Avvocatura dello Stato per il procedimento di costituzione di parte civile nei processi in corso per il relativo risarcimento dei danni;
   ad assumere iniziative normative per consentire ai comuni l'allentamento del patto di stabilità in riferimento esclusivo ai capitoli relativi alla realizzazione di interventi in ambito ambientale, per un'uscita dall'emergenza mediante politiche virtuose sul ciclo dei rifiuti (implementazione del telecontrollo e della videosorveglianza, rimozione dei rifiuti abbandonati e loro corretto smaltimento, politiche di educazione ambientale).
(1-00211)
(Nuova formulazione)  «Antimo Cesaro, Matarrese, Causin, D'Agostino, Galgano, Caruso, Cimmino, Mazziotti Di Celso, Monchiero, Oliaro, Rabino, Schirò Planeta, Sottanelli, Vitelli, Zanetti».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Campania

protezione dell'ambiente

sostanza tossica

inquinamento idrico

rifiuti industriali

prevenzione delle malattie

prevenzione dell'inquinamento

risorsa economica