ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00201

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 91 del 04/10/2013
Abbinamenti
Atto 1/00235 abbinato in data 11/11/2013
Atto 1/00236 abbinato in data 11/11/2013
Atto 1/00237 abbinato in data 11/11/2013
Atto 1/00238 abbinato in data 11/11/2013
Atto 1/00241 abbinato in data 27/11/2013
Firmatari
Primo firmatario: GIORGETTI GIANCARLO
Gruppo: LEGA NORD E AUTONOMIE
Data firma: 04/10/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SPERANZA ROBERTO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2013
BRUNETTA RENATO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 26/11/2013
DELLAI LORENZO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 26/11/2013
MIGLIORE GENNARO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 26/11/2013
COSTA ENRICO NUOVO CENTRODESTRA 26/11/2013
PISICCHIO PINO MISTO-CENTRO DEMOCRATICO 26/11/2013
GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013
MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2013
GUERINI LORENZO PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2013
CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 27/11/2013


Elenco dei co-firmatari che hanno ritirato la firma
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma Data ritiro firma
BOSSI UMBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
CAPARINI DAVIDE LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
ALLASIA STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
GRIMOLDI PAOLO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
PINI GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
MOLTENI NICOLA LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
BRAGANTINI MATTEO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
BUONANNO GIANLUCA LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
FEDRIGA MASSIMILIANO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
MARGUERETTAZ RUDI FRANCO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
ATTAGUILE ANGELO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
PRATAVIERA EMANUELE LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
MARCOLIN MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
BUSIN FILIPPO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
INVERNIZZI CRISTIAN LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
BORGHESI STEFANO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
RONDINI MARCO LEGA NORD E AUTONOMIE 04/10/2013 26/11/2013
Stato iter:
27/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 11/11/2013
Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE
 
INTERVENTO GOVERNO 11/11/2013
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
PARERE GOVERNO 27/11/2013
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
INTERVENTO GOVERNO 27/11/2013
Resoconto BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 27/11/2013
Resoconto GUIDESI GUIDO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto LEONE ANTONIO NUOVO CENTRODESTRA
Resoconto PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto BRUNO FRANCO MISTO-MAIE-MOVIMENTO ASSOCIATIVO ITALIANI ALL'ESTERO - ALLEANZA PER L'ITALIA (API)
Resoconto ZANETTI ENRICO SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto DI GIOIA LELLO MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto PALESE ROCCO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto D'INCA' FEDERICO MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto GIORGETTI GIANCARLO LEGA NORD E AUTONOMIE
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 11/11/2013

DISCUSSIONE IL 11/11/2013

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 11/11/2013

ATTO MODIFICATO IL 26/11/2013

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 27/11/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/11/2013

ACCOLTO IL 27/11/2013

PARERE GOVERNO IL 27/11/2013

DISCUSSIONE IL 27/11/2013

APPROVATO IL 27/11/2013

CONCLUSO IL 27/11/2013

Atto Camera

Mozione 1-00201
presentato da
GIORGETTI Giancarlo
testo presentato
Venerdì 4 ottobre 2013
modificato
Mercoledì 27 novembre 2013, seduta n. 126

   La Camera,
premesso che:
la finanza regionale e locale è stata caratterizzata, nel corso di questi ultimi anni, da un importante processo di riforma diretto a dare attuazione al principio dell'autonomia finanziaria degli enti territoriali sancito nel titolo V della Costituzione;
il nuovo assetto dei rapporti economico-finanziari tra lo Stato e le autonomie, incentrato sul superamento del sistema di finanza derivata e sull'attribuzione di una maggiore autonomia di entrata e di spesa a comuni, province, città metropolitane e regioni, nel rispetto dei principi di solidarietà e di coesione sociale, è stato individuato dalla legge 5 maggio 2009, n. 42, di attuazione del federalismo fiscale, e dai successivi decreti legislativi approvati nel corso della XVI legislatura;
il processo, tuttavia, è ancora lontano dall'essere compiuto: rimangono, infatti, indeterminati degli elementi essenziali per la ridefinizione degli assetti e delle potestà fiscali tra amministrazione centrale ed autonomie territoriali, come l'individuazione, con legge, dei livelli essenziali delle prestazioni nei settori diversi dalla sanità;
la legislazione delegata, inoltre, non ha risolto alcune delle questioni normative poste dalla legge delega, ovvero presenta problemi di coordinamento sia tra i vari decreti (quali quello sul fisco municipale e quello sulla fiscalità regionale), sia tra i decreti e la legislazione generale in vigore nella materia (ad esempio, per il federalismo demaniale e per gli interventi speciali);
i provvedimenti attuativi, ancora, prevedevano il rinvio a numerosi altri decreti e regolamenti, anche relativamente ad elementi cruciali per la funzionalità del nuovo assetto, che, in molti casi, non sono stati adottati;
solo nell'ottobre 2013, con un ritardo di due anni, è stata insediata la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, pensata come sede istituzionale di confronto tra Stato e autonomie territoriali per tutte le questioni finanziarie, quali il riparto delle manovre di aggiustamento, la verifica dei risultati raggiunti, il funzionamento della perequazione e la premialità;
pesa sull'interruzione del processo anche il mancato insediamento, ad oggi, della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale, cui spetta il compito di valutare la situazione complessiva del processo di riforma avviato dalla legge n. 42 del 2009 e i suoi possibili sviluppi;
la gravità dell'attuale condizione economica e sociale impone di proseguire con determinazione l'inazione di riequilibrio dei conti pubblici, accompagnandola con il perseguimento dell'equità e della crescita, obiettivi assolutamente prioritari per il Paese;
con le manovre economiche adottate con decreto-legge tra il luglio e il dicembre 2011 (decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011; decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011; decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011) si è intervenuti con tagli alle risorse di regioni ed enti locali, con inasprimenti del patto di stabilità interno e con modifiche strutturali all'assetto tributario, in particolare dei comuni, che hanno prodotto un aumento della pressione fiscale e un ulteriore riduzione della spesa per investimenti, invece che una riduzione della spesa corrente e l'adozione di modelli più efficienti di produzione dei servizi locali;
gli enti locali e territoriali, a causa dei tagli ai trasferimenti statali di competenza, si trovano ad operare con equilibri di bilancio sempre più precari, tanto che talvolta non riescono neanche più a coprire le funzioni fondamentali se non attraverso un aumento della pressione fiscale, sia per le spese indistinte che per quelle a domanda individuale, come le rette degli asili o i costi delle mense e della raccolta rifiuti;
tutto ciò avviene a danno delle fasce più deboli della popolazione, che, a causa della crisi economica, devono affrontare disoccupazione, cassa integrazione e diminuzione dei salari e della qualità del lavoro; la crisi occupazionale si è trasformata in crisi sociale, alla quale occorre rispondere mediante un rafforzamento dei servizi sociali comunali, con conseguente aumento della spesa per gli enti locali;
l'approccio al risanamento dei conti pubblici che è stato adottato ha comportato un inasprimento senza precedenti della pressione fiscale, per cui è urgente avviare una sistematica attività di revisione della spesa pubblica (spending review), destinando le risorse ricavate, insieme a quelle derivanti dal contrasto all'evasione e all'elusione fiscale, alle politiche per la crescita e l'equità sociale, a partire dalla riduzione della pressione fiscale sui redditi da lavoro e da impresa, ridefinendo, nell'ambito della riforma fiscale, un nuovo patto tra fisco e contribuenti;
in questo contesto, profondamente cambiato rispetto al momento in cui fu approvata, acquista ancor più importanza la piena e completa attuazione della legge 5 maggio 2009. n. 42, recante «Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione»; la responsabilità e l'autonomia dei governi locali e regionali in campo fiscale risultano ora ancora più fondamentali per attivare il circuito di controllo dei cittadini sulle prestazioni delle amministrazioni e per renderle, di conseguenza, più efficienti e più capaci anche di razionalizzare la spesa e ridurre gli sprechi, anche in relazione al completamento del disegno dei fondi perequativi e al loro corretto dimensionamento in termini di copertura dei livelli essenziali delle prestazioni e delle funzioni fondamentali a costi efficienti;
è indispensabile superare rapidamente la separazione finora operata tra il federalismo fiscale e il processo di riallocazione e riorganizzazione delle funzioni tra i diversi livelli di governo, il quale di per sé potrebbe consentire una riduzione della spesa corrente e una conseguente riduzione della tassazione a livello substatale;
il meccanismo dei costi e dei fabbisogni standard per regioni ed enti locali relativo ai livelli essenziali delle prestazioni e alle funzioni fondamentali rappresenta il modo per effettuare un efficace spending review nel sistema delle autonomie territoriali, e come tale può e deve procedere se possibile accelerando le scadenze previste, estendendone comunque principi e strumenti attuativi anche all'apparato centrale dello Stato, vero centro di spesa pubblica;
vista l'urgenza imposta dalla crisi si rende necessaria un'accelerazione nell'attuazione della legge delega attraverso il suo completamento entro la fine della XVII legislatura, nei termini espressi anche dal Ministro Delrio, che più volte ha ribadito che è necessario far ripartire il federalismo basato sui principi della perequazione e della responsabilità, in quanto il centralismo ha fallito e non ha risolto i problemi, mentre appare ineludibile un nuovo patto con le autonomie locali;
è necessario, pertanto, adottare in tempi rapidi tutti i decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive che saranno ritenuti utili, consentendo così l'avvio della transizione verso il nuovo assetto in tutti i suoi aspetti, che sono complementari tra di loro e non possono essere affrontati in modo separato;
si tratta di colmare i vuoti ancora esistenti rispetto alla legge delega, di verificare lo stato di attuazione degli atti amministrativi previsti dai decreti legislativi già approvati e di coordinare, con appositi decreti legislativi, le nuove norme che sono nel frattempo entrate in vigore, come quelle relative all'assetto tributario dei comuni, con i meccanismi previsti dalla legge delega e dai relativi decreti legislativi,

impegna il Governo:

a dare piena e completa attuazione alla legge delega sul federalismo fiscale, adottando tutti i decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive che saranno ritenuti utili;
a garantire agli enti locali che non verranno ulteriormente ridotte le risorse per loro programmate nel bilancio pluriennale e che non sia a loro carico l'abolizione dell'imu sulla prima casa nel 2013;
a garantire che la nuova Service tax sia una vera tassa federale, meno onerosa della somma di imu e tares, creando così un'unica imposta articolata in due componenti, più leggera e più equa con aliquote e detrazioni modulabili da parte degli amministratori, con l'obiettivo di creare un sistema fiscale federale;
a dare effettiva operatività alla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, prevista dall'articolo 5 della legge delega, considerato che la Conferenza concorre alla definizione degli obiettivi di finanza pubblica per comparto, anche in relazione ai livelli di pressione fiscale e di indebitamento, alla verifica periodica del nuovo ordinamento finanziario, proponendo eventuali modifiche o adeguamenti del sistema, anche in relazione alla nuova disciplina europea del processo di bilancio;
a verificare prioritariamente l'attuazione della procedura per l'individuazione dei costi e dei fabbisogni standard e degli obiettivi di servizio, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216, e dall'articolo 13 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, e ad adottare, nel termine ineludibile di tre mesi dall'approvazione del presente atto di indirizzo, tutti gli atti conseguenti e necessari ai fini della loro compiuta determinazione;
nel percorso di completamento dell'attuazione del federalismo fiscale, ad agire con la massima urgenza per rendere operativo il criterio dei costi standard relativi al servizio sanitario e dei fabbisogni standard per comuni e province, dopo che la Conferenza Stato-regioni avrà individuato le tre regioni benchmark, affinché sia consentito agli enti territoriali di contenere le addizionali regionali e locali, inducendo tutti gli amministratori alla massima responsabilizzazione;
ad adottare tutte le iniziative necessarie per definire e implementare i sistemi perequativi regionali e comunali;
ad adottare tutti i provvedimenti per il coordinamento dinamico della finanza pubblica previsti dalla legge delega e dai decreti legislativi approvati, a partire dal percorso di convergenza degli obiettivi di servizio ai livelli essenziali delle prestazioni e alle funzioni fondamentali di cui all'articolo 117, secondo comma, lettere m) e p), della Costituzione (articolo 13 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68) e dall'obiettivo programmato della pressione fiscale complessiva, nel rispetto dell'autonomia tributaria delle regioni e degli enti locali (articolo 18 della legge delega);
a realizzare il sistema di finanziamento della spesa in conto capitale degli enti territoriali, in particolare per quanto riguarda la perequazione infrastrutturale;
ad assumere iniziative per eliminare da subito tutte le norme che bloccano oggi l'autonomia dei comuni e che non hanno effetti sui saldi di finanza pubblica e, in generale, a verificare l'attuazione delle regole del patto di stabilità interno e di quelle introdotte dal decreto legislativo n. 149 del 2011, in materia di meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni, con l'obiettivo di semplificare le regole ridondanti e mantenere e migliorare quelle che inducono con certezza una modifica dei comportamenti amministrativi nella direzione della responsabilità e della virtuosità;
a pianificare una riforma strutturale e stabile nel tempo del patto di stabilità interno, in coerenza con il quadro delle regole di disciplina fiscale disegnato dalla legge 24 dicembre 2012, n. 243, che preveda l'equilibrio di bilancio come unico vincolo, la possibilità di escludere, compatibilmente con i vincoli aggregati di finanza pubblica, dal computo delle spese di investimento quelle realizzate senza ricorrere al debito e con risorse autonome, per favorire gli enti virtuosi, e l'adozione, anche tra più regioni, del patto di stabilità integrato, al fine di migliorare il coordinamento della finanza territoriale;
a completare il processo di riforma federalista, superando definitivamente il sistema di finanza derivata in ragione di una piena autonomia finanziaria delle regioni e degli enti locali, senza aumentare la pressione fiscale complessiva, garantendo certezza di risorse e promuovendo lo sviluppo economico locale, anche attraverso l'implementazione di nuovi ed appositi strumenti in grado di supportare le amministrazioni locali nel processo di acquisto dei beni e dei servizi, al fine di attuare efficienti revisioni di spesa;
a verificare il motivo della mancata emanazione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri che completano il percorso del federalismo demaniale previsto dal decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85, relativo all'attribuzione alle autonomie territoriali di un proprio patrimonio, alla luce della priorità che va assegnata ad una decisa azione di riduzione del debito pubblico;
ad adottare, nell'ambito delle riforme concernenti la disciplina di bilancio delle pubbliche amministrazioni, ogni utile iniziativa volta ad implementare le procedure telematiche di comunicazione annuale dei dati, finalizzate alla creazione di un'anagrafe telematica della spesa, dei debiti e dei contratti di ogni genere e tipo, ivi compresi quelli di consulenza e di lavoro subordinato;
a coordinare la facoltà di introdurre addizionali all'irpef da parte di regioni e comuni, in particolare modo per quanto riguarda la struttura delle addizionali per scaglioni e aliquote, nonché la facoltà di introdurre detrazioni, con l'obiettivo, da un lato, di non pregiudicare l'autonomia finanziaria di regioni e comuni e, dall'altro, di semplificare gli adempimenti da parte dei sostituti d'imposta, nonché di riportare le addizionali a funzioni allocative, riducendone l'impatto sulla progressività del sistema tributario, anche in relazione a quanto previsto dal disegno di legge delega per la riforma del sistema fiscale;
ad assumere iniziative per ripristinare il dettato del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68 (Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario), con particolare riferimento alla compartecipazione regionale all'iva, le cui modalità di attribuzione siano stabilite in conformità con il principio di territorialità dei consumi;
ad attuare i principi del federalismo fiscale nelle regioni a statuto speciale e nelle province autonome, così come previsto dall'articolo 27 della legge delega sul federalismo fiscale n. 42 del 2009, nel rispetto dei singoli statuti di autonomia e delle relative norme di attuazione;
a verificare lo stato di attuazione di tutti i decreti legislativi approvati, comprensivi degli atti amministrativi previsti, al fine di definire un percorso per la loro reale definitiva entrata in vigore.
(1-00201)
(Nuova formulazione) «Giancarlo Giorgetti, Speranza, Brunetta, Dellai, Migliore, Costa, Pisicchio, Guidesi, Misiani, Lorenzo Guerini, Causi».

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

DL 2011 0068

EUROVOC :

politica fiscale

evasione fiscale

norme giuridiche sulla concorrenza

revisione della costituzione

riduzione dei salari

riforma istituzionale