ATTO CAMERA

MOZIONE 1/00124

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 41 del 26/06/2013
Abbinamenti
Atto 1/00017 abbinato in data 26/06/2013
Atto 1/00112 abbinato in data 26/06/2013
Atto 1/00114 abbinato in data 26/06/2013
Atto 1/00117 abbinato in data 26/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: MELONI GIORGIA
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 26/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA 26/06/2013


Stato iter:
26/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 26/06/2013
Resoconto CIRILLO MARCO FLAVIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 26/06/2013
Resoconto PASTORELLI ORESTE MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI)
Resoconto RAMPELLI FABIO FRATELLI D'ITALIA
Resoconto CAON ROBERTO LEGA NORD E AUTONOMIE
Resoconto PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Resoconto MATARRESE SALVATORE SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Resoconto LATRONICO COSIMO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Resoconto SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE
Resoconto BRAGA CHIARA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 26/06/2013

ACCOLTO IL 26/06/2013

PARERE GOVERNO IL 26/06/2013

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 26/06/2013

DISCUSSIONE IL 26/06/2013

APPROVATO IL 26/06/2013

CONCLUSO IL 26/06/2013

Atto Camera

Mozione 1-00124
presentato da
MELONI Giorgia
testo di
Mercoledì 26 giugno 2013, seduta n. 41

   La Camera,
   premesso che:
    da indagini realizzate dal Ministero dell'ambiente e da altri organismi risulta che almeno il 10 per cento della superficie italiana, pari a 29.500 chilometri quadrati, è esposta ad un elevato rischio di dissesto idrogeologico;
    questa percentuale di territorio nazionale è concentrata nell'89 per cento dei comuni, vale a dire che l'89 per cento dei comuni è interessato da aree ad alta vulnerabilità, e che siamo in presenza di un rischio diffuso nel territorio nazionale con particolare evidenza soprattutto nelle aree più fortemente urbanizzate e antropizzate;
    sul territorio italiano, già fragile per caratteristiche geomorfologiche, incidono anche i cambiamenti climatici, con l'alternanza di forti piogge a periodi di siccità ed eventi estremi che producono l'impatto maggiore soprattutto nelle aree più urbanizzate e negli insediamenti produttivi;
    la serie storica degli eventi climatici definiti «estremi», quali alluvioni, inondazioni, frane, terremoti e simili, negli ultimi 15-20 anni in Italia mette in evidenza che i relativi «tempi di ritorno» sono più brevi, cioè si verificano con una frequenza più ravvicinata rispetto ai decenni precedenti;
   gli interventi necessari per la messa in sicurezza sono molteplici: da un lato quelli per realizzare la riduzione del rischio derivante dalle precipitazioni intense, come il drenaggio e la raccolta delle acque a contenere le alluvioni e, dall'altro, quelli tesi a individuare ed efficientare le aree marginali utilizzate per l'agricoltura e le attività forestali, progressivamente abbandonate e, quindi, particolarmente vulnerabili, infine quelli per la gestione e la regimazione delle acque, anche attraverso la realizzazione di canali scolmatori, adeguamento delle reti fognarie e puntuale gestione della rete delle idrovore, soprattutto per le aree più esposte al rischio di sommersione perché immediatamente al di sotto del livello del mare;
    sul complesso delle opere di prevenzione che dovrebbero essere realizzate pesano, tuttavia, in egual misura, la difficoltà nella programmazione e nel coordinamento tra gli enti preposti, nonché da un lato l'insufficienza delle risorse finanziarie e dall'altro la scarsa efficacia nella spesa;
    inoltre, nella maggior parte dei casi, la capacità di spesa non è proporzionata rispetto all'urgenza degli interventi necessari;
    il Ministro pro tempore dell'ambiente, Corrado Clini, ha predisposto e trasmesso al Cipe un «Piano nazionale per l'adattamento ai cambiamenti climatici e per la messa in sicurezza del territorio» all'interno del quale sono censite le vulnerabilità del territorio nazionale (mappa della vulnerabilità), le tipologie di interventi necessari, il fabbisogno finanziario stimato pari a oltre 40 miliardi in 15 anni; sono inoltre stimati l'efficacia degli interventi già finanziati e gli strumenti necessari per rendere praticabile, fattibile ed efficiente gli interventi individuati e in via di finanziamento;
    in base al Piano, le risorse necessarie per eseguire interventi di messa in sicurezza, realizzare opere di drenaggio e raccolta delle acque, recuperare le aree agricole e boschive abbandonate e contrastare i fenomeni di erosione delle coste, sono pari a circa 40 miliardi di euro per i prossimi 15 anni, di cui il 60 per cento destinato a interventi pubblici, il 30 per cento al sostegno delle iniziative delle imprese e il restante 10 per cento alle associazioni e cooperative disponibili a recuperare aree marginali;
    inoltre, il Piano muove dall'affermazione che la messa in sicurezza del territorio nazionale è una misura infrastrutturale, che deve essere considerata dall'Unione europea come le altre misure infrastrutturali strategiche per lo sviluppo dell'Europa e che, perciò, dovrebbe godere del regime di deroga dal Patto di stabilità che può muovere altre risorse utili per la crescita e sviluppo;
    dagli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico non deriva, infatti, solo un risparmio di costi ma anche il valore positivo degli interventi realizzati con relativa aggiunta di investimenti ed entrate suscettibili di coprire l'esborso di risorse che ha generato un debito temporaneo;
    riguardo alla proposta di introdurre un'assicurazione obbligatoria per gli edifici delle zone più vulnerabili lo Stato non può esimersi dal provvedere alla sicurezza del territorio e l'assicurazione dovrebbe essere complementare e non sostitutiva delle politiche pubbliche di prevenzione; andrebbero inoltre previste misure per la defiscalizzazione dei costi assicurativi;
    accanto alla messa in sicurezza delle aree a rischio di dissesto, appare quanto mai necessaria anche una complessiva opera su tutto il territorio finalizzata a prevenire ogni trasformazione che metta a rischio l'equilibrio ambientale e il paesaggio, con adozione di provvedi- menti e piani atti a coniugare lo sviluppo economico con la tutela ambientale,

impegna il Governo:

   a programmare gli interventi di prevenzione e messa in sicurezza del territorio, individuando la copertura dei relativi costi anche facendo ricorso all'intervento dell'Unione europea per la deroga dal Patto di stabilità;
   a reperire risorse adeguate per intervenire sulla prevenzione, anche coinvolgendo il settore privato attraverso i meccanismi premiali della riqualificazione e del recupero;
   a fare in modo che le risorse già disponibili siano spese in maniera efficace e tempestiva, individuando meccanismi di semplificazione e sburocratizzazione;
   a valutare l'adozione di una nuova legge quadro per il governo del territorio e in questo ambito a procedere nel senso dell'attuazione del piano Clini compatibilmente con lo stato dell'arte e nel rispetto dei saldi di finanza pubblica;
   ad intervenire opportunamente per ridurre in maniera drastica il consumo di suolo, anche attraverso politiche di sostituzione edilizia, di demolizione di ecomostri e insediamenti abusivi ed ex abusivi attraverso progetti condivisi pubblico/privato tesi alla riqualificazione e al recupero delle coste, delle aree di pregio naturalistico e paesaggistico, delle aree agricole o montane, dei centri storici;
   ad adottare politiche di governo del territorio che si integrino con quelle urbanistiche, agricole e forestali e che sappiano stimolare il settore edilizio a riconvertirsi da espansione e consumo del suolo a riqualificazione, recupero e sostituzione, secondo le tecnologie antisismiche e della bioarchitettura.
(1-00124)
(Testo modificato nel corso della seduta) «Giorgia Meloni, Rampelli».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

regione agricola

inondazione

fiscalita'

urbanistica

assicurazione obbligatoria

sviluppo economico