ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04741/086

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 894 del 30/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: BASILIO TATIANA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 30/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FRUSONE LUCA MOVIMENTO 5 STELLE 30/11/2017
CORDA EMANUELA MOVIMENTO 5 STELLE 30/11/2017
TOFALO ANGELO MOVIMENTO 5 STELLE 30/11/2017
RIZZO GIANLUCA MOVIMENTO 5 STELLE 30/11/2017


Stato iter:
30/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO GOVERNO 30/11/2017
CASERO LUIGI ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
 
PARERE GOVERNO 30/11/2017
CASERO LUIGI ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 30/11/2017

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 30/11/2017

PARERE GOVERNO IL 30/11/2017

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 30/11/2017

CONCLUSO IL 30/11/2017

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/04741/086
presentato da
BASILIO Tatiana
testo di
Giovedì 30 novembre 2017, seduta n. 894

   La Camera,
   considerato che:
    il comma 5 dell'articolo 6 del provvedimento in esame stabilisce un ulteriore fabbisogno di 140 milioni di euro per coprire l'ultimo trimestre del corrente anno per garantire la prosecuzione delle missioni internazionali;
    in Iraq il quadro della situazione è andato modificandosi negli ultimi mesi, prima con la conquista di Mosul e la cacciata di Daesh, poi con il referendum per l'indipendenza del Kurdistan iracheno che ha portato al deterioramento dei rapporti con Bagdad, alle reazioni negative di Turchia, Iran e gli altri attori presenti nella regione a tal punto che le frontiere sono state bloccate e gli aeroporti chiusi al transito di persone e merci;
    in particolare le truppe dell'esercito regolare iracheno (addestrate anche dal nostro personale) si sono fronteggiate con quelle curde irachene (anch'esse addestrate dai nostri militari) tanto che manu militari il governo iracheno ha ripreso possesso della città di Kirkuk cacciando le autorità fedeli all'ex Presidente curdo Barzani;
    secondo la deliberazione del Consiglio dei Ministri in merito alla partecipazione italiana alle missioni internazionali – approvata dal Parlamento l'8 marzo 2017 – si prevede che entro la fine del 2017 il contingente militare sia incrementato fino a 1500 uomini;
    secondo i dati raccolti nell'edizione «Iraq quattordici anni di missioni italiane» da parte dell'osservatorio Mil€x sulle spese militari e da «Un Ponte per...» le missioni militari in Iraq sono costate dal 2003 ad oggi al contribuente 2,6 miliardi di euro (esattamente 2.648.522.662 euro) a fronte di soli 360 milioni di euro per iniziative di cooperazione e assistenza civile (un rapporto di 1 a 7);
    non è dato sapere se a rapporti invertiti, ovvero con 2,6 miliardi di euro usati per interventi civili (ospedali, scuole, infrastrutture), l'Iraq sarebbe così devastata come lo è oggi o se si sarebbero risparmiare vite umane ed immani sofferenze ad almeno una parte della popolazione civile;
   considerato inoltre che:
    la battaglia per sconfiggere Daesh e sradicarlo dal sentimento della popolazione irachena comincia adesso. Non è una battaglia militare ma una battaglia essenzialmente civile. È quella che riguarda la costruzione di un Iraq includente, multiconfessionale e multietnico in grado di ritessere relazioni e ponti che la guerra ha inopinatamente distrutto o stracciato. Come risarcimento al popolo iracheno l'Italia, come tutte le potenze che hanno partecipato in questi 26 anni alla guerra contro l'Iraq, ha il dovere di cambiare l'approccio che ha fin qui portato alla catastrofe quel popolo,

impegna il Governo:

   a riconvertire l'attuale missione militare in Iraq in missione civile, sia attraverso il ritiro graduale ma progressivo delle truppe italiane dall'Iraq, sia capovolgendo l'attuale rapporto finanziario cooperazione civile-intervento militare a favore del primo;
   a rafforzare l'intervento umanitario a sostegno della popolazione civile di Mosul e delle altre città e villaggi evacuati a causa della guerra – e quelle zone colpite dal recente terremoto – con particolare attenzione ai progetti tesi a garantire ai bambini il diritto all'istruzione e alla salute;
   ad intervenire sulle autorità militari e politiche della Regione autonoma del kurdistan iracheno e della Repubblica dell'Iraq affinché tornino al negoziato e al dialogo da una parte ed evitando, dall'altra, il consumarsi di vendette e il ricorso alla tortura e alle esecuzioni sommarie tanto più deplorevoli se effettuate da personale addestrato dalle nostre Forze Armate.
9/4741/86Basilio, Frusone, Corda, Tofalo, Rizzo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

missione d'inchiesta

aiuto umanitario

intervento militare