ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04394/022

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 778 del 11/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI MASSIMILIANO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/04/2017


Stato iter:
11/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 11/04/2017
MANZIONE DOMENICO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 11/04/2017

PARERE GOVERNO IL 11/04/2017

RESPINTO IL 11/04/2017

CONCLUSO IL 11/04/2017

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/04394/022
presentato da
BERNINI Massimiliano
testo di
Martedì 11 aprile 2017, seduta n. 778

   La Camera,
   premesso che:
    il massiccio fenomeno migratorio che sta interessando l'intera area europea e che nell'Italia e nella Grecia vede i paesi maggiormente esposti al primo impatto sulle rotte dei trafficanti di uomini, è caratterizzato da una reazione politica, sociale e mediatica orientata a una lettura del fenomeno in chiave di assoluta emergenza. In molti paesi europei il fenomeno è vissuto con reazioni tipiche dello «stato di emergenza nazionale o stato di crisi» con risposte governative curate soprattutto dagli apparati di sicurezza e di polizia;
    in Italia la situazione è decisamente complessa allo stato attuale la risposta all'arrivo dei migranti irregolari che giungono dalla costa sud del Mediterraneo, è assicurata da una moltitudine di Istituzioni centrali e periferiche in assoluta autonomia e nella pressoché totale mancanza di concertazione e coordinamento centrale. L'attuale gestione dei migranti sul territorio nazionale e le attività realizzate all'estero in materia di contenimento dei flussi migratori, non sembrano dare una risposta adeguata e quantomeno coordinata e concertata ad un fenomeno che presenta rilevanti aspetti di complessità;
    rilevata la frammentazione di competenze e funzioni in ordine alla gestione dei migranti, che riguarda, a vario titolo, una pluralità di istituzioni tra le quali il Ministero degli Affari Esteri – con le Direzioni Generali Affari Politici, Italiani all'Estero e Politiche Migratorie, Europa, Cooperazione allo Sviluppo – e l'Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo; il Ministero degli Interni, con il Dipartimento per le Libertà Civili e l'immigrazione; la Polizia di Stato e l'Arma dei Carabinieri; le Prefetture e le Questure sul territorio; il Ministero della Difesa, con Esercito e Marina; il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con Guardia Costiera e Autorità Portuali; il Ministero della Giustizia; il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca; il Ministero della Salute con La Direzione della Prevenzione Sanitaria, oltre alle Aziende Sanitarie sul territorio; il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; il sistema delle Autonomie locali, dal livello regionale a quello comunale; la Croce Rossa Italiana; l'associazione dei comuni italiani e la Conferenza Stato Regioni;
    alle citate istituzioni va aggiunta una lunga lista di interlocutori appartenenti alle Organizzazioni del Privato Sociale, della Società Civile e del Mondo del Volontariato nazionale che gestiscono su incarico delle istituzioni territoriali e centrali diversi centri di raccolta, punti di arrivo degli sbarchi, centri per minori non accompagnati, centri di assistenza sanitaria, nonché le Agenzie delle Nazioni Unite, segnatamente UNHCR e OIM, e le Organizzazioni Umanitarie Internazionali, quali Medicine sans Frontiere, Save the Children Fund, Oxfam, Emergency ed altri. A questo lungo elenco di gruppi e associazioni che – a diverso titolo e con diversi livelli di responsabilità – contribuiscono alla gestione del fenomeno in Italia, si aggiunge il complesso mondo della Cooperazione Internazionale e di quanti seguono programmi di sviluppo e di emergenze umanitarie finalizzati al contenimento e al controllo del movimento dei profughi nei paesi di origine e in quelli di transito, nonché gli accordi di rimpatrio e riammissione che vengono sottoscritti attraverso l'UE, o direttamente con i Governi. Appare evidente che siamo di fronte ad un universo variegato che sembra non rispondere a una precisa strategia e politica in materia di migrazioni ma piuttosto a logiche legate ai singoli dicasteri, oltre che a strategie e interessi squisitamente locali;
    assume quindi particolare rilievo, in questo variegato quadro di competenze, il ruolo di monitoraggio e di verifica affinché le diverse istituzioni siano coerenti e rispondano alle linee d'indirizzo politico discusse e approvate in Aula, in modo che siano elaborati documenti, informazioni e dati che rappresentino l'intero scenario del fenomeno. Ciò imporrebbe la creazione di una «Cabina di regia» o una «Struttura di missione» – peraltro più volte annunciata ma al momento ancora non esaustivamente compiuta – presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri quale snodo di sintesi e di monitoraggio dell'attività delle varie componenti del sistema, anche alla luce delle novità introdotte dal decreto in esame;

impegna il Governo

ad implementare le forme di coordinamento pubblico, controllo e verifica, valutando, in particolare la realizzazione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di una struttura permanente che – nel rispetto delle diverse competenze istituzionali e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, all'uopo utilizzando e rafforzando gli organismi esistenti – possa effettivamente svolgere i fondamentali compiti di coordinamento, informazione e costante monitoraggio delle attività compiute sul territorio nazionale e all'estero in materia di migrazione da tutti i diversi attori del sistema, anche al fine di fornire alle competenti Commissioni parlamentari un quadro conoscitivo esaustivo e aggiornato del fenomeno, di razionalizzare gli interventi, evitare sovrapposizioni e duplicazioni di ruoli e conseguire un cospicuo contenimento dei costi nonché un potenziamento dell'efficacia e della qualità dei servizi resi.
9/4394/22Massimiliano Bernini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica migratoria

migrazione

sicurezza del lavoro