ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04373/003

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 775 del 06/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: GNECCHI MARIALUISA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAMIANO CESARE PARTITO DEMOCRATICO 06/04/2017
MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 06/04/2017
BARUFFI DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 06/04/2017
INCERTI ANTONELLA PARTITO DEMOCRATICO 06/04/2017


Stato iter:
06/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 06/04/2017
BOBBA LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 06/04/2017

PARERE GOVERNO IL 06/04/2017

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 06/04/2017

CONCLUSO IL 06/04/2017

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/04373/003
presentato da
GNECCHI Marialuisa
testo di
Giovedì 6 aprile 2017, seduta n. 775

   La Camera,
   premesso che:
    gli articoli 48, 49 e 50 del decreto legislativo n. 82 del 2015 in materia di lavoro accessorio, abrogati dal presente decreto-legge in via di conversione, sostituivano gli articoli 70, 71, 72 e 73 del decreto legislativo n. 276 del 2003, così come integrati e aggiornati da ampia stratificazione normativa, e in particolare dalla legge n. 92 del 2012 e dal decreto-legge n. 76 del 2013;
    a seguito delle suddette modifiche si è assistito ad una crescita esponenziale dell'utilizzo dei voucher: nel 2008 le persone retribuite con almeno un ticket sono state poco più di 24 mila, nel 2015 sono salite a quasi 1,4 milioni. I buoni lavoro venduti nel 2009 erano 1.670.000, sono stati 40,8 milioni nel 2013, sono poi balzati a 69 milioni nel 2014 (+69 per cento), 114,9 milioni nel 2015 (+66 per cento) e 133 milioni nel 2016;
    ciò comporta che per oltre 1,5 milioni di lavoratori ci saranno pesanti ripercussioni sull'importo della futura prestazione pensionistica, in quanto il pagamento della prestazione con voucher comporta un versamento nel fondo adeguamento pensioni di un'aliquota del 13 per cento, a fronte del 33 per cento previsto per i lavoratori dipendenti, pur trattandosi a tutti gli effetti di lavoro dipendente;
    questi dati dimostrano inequivocabilmente come questo strumento nato per combattere il lavoro nero nelle prestazioni occasionali (soprattutto nel rapporto con le famiglie e nel settore agricolo) sia stato utilizzato ben oltre quella che era la sua ragione originaria e soprattutto risulta essere servito per abbattere il costo del lavoro;
    l'abrogazione delle norme sul lavoro accessorio sta comportando forte disagio alle famiglie e a tutti quei settori che utilizzavano questo strumento secondo il ristretto campo di applicazione nello spirito originario, limitandolo ai «piccoli lavori domestici a carattere straordinario, compresa l'assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, ammalate o con handicap; insegnamento privato supplementare; piccoli lavori di giardinaggio, nonché di pulizia e manutenzione di edifici e monumenti; realizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritatevoli; collaborazione con enti pubblici e associazioni di volontariato per lo svolgimento di lavori di emergenza, come quelli dovuti a calamità naturali o eventi naturali improvvisi, o di solidarietà» svolti da «disoccupati da oltre un anno; casalinghe, studenti e pensionati disabili e soggetti in comunità di recupero; lavoratori extracomunitari, regolarmente soggiornanti in Italia, nei sei mesi successivi alla perdita del lavoro»,

impegna il Governo

ad emanare nuove norme che consentano il lavoro occasionale ed accessorio prevedendo un miglioramento del versamento nel fondo adeguamento pensioni con un'aliquota che garantisca anche per questa tipologia di lavoro un futuro riconoscimento pensionistico adeguato.
9/4373/3Gnecchi, Damiano, Patrizia Maestri, Baruffi, Incerti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

pensionato

abrogazione

diritto del lavoro