ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/04113/005

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 730 del 25/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: CIRACI' NICOLA
Gruppo: MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Data firma: 25/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARTI ROBERTO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 25/01/2017
PALESE ROCCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 25/01/2017


Stato iter:
25/01/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 25/01/2017
Resoconto BORLETTI DELL'ACQUA ILARIA CARLA ANNA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 25/01/2017

PARERE GOVERNO IL 25/01/2017

RESPINTO IL 25/01/2017

CONCLUSO IL 25/01/2017

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/04113/005
presentato da
CIRACÌ Nicola
testo di
Mercoledì 25 gennaio 2017, seduta n. 730

   La Camera,
   premesso che:
    il testo in esame reca misure volte al sostegno e alla valorizzazione del Festival Verdi di Parma e Busseto e del Roma Europa Festival per i quali, a decorrere dal 2017, l'articolo 1 dispone l'assegnazione di un contributo pari ad euro 1 milione ciascuno allo scopo di sostenere e valorizzare i festival musicali e operistici italiani di prestigio internazionale;
    il contributo è stato qualificato «straordinario» in quanto esse ricevono anche il contributo annuale erogato dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo a valere sui fondi del cap. 3670, ai sensi dell'articolo 32, commi 2 e 3, della legge 448/2001 (finanziaria 2002) che, al fine di contenere e razionalizzare gli stanziamenti dello Stato in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, ha disposto che gli importi dei contributi siano iscritti in un'unica unità previsionale di base (UPB) dello stato di previsione di ciascun Ministero interessato;
    il Festival Verdi di Parma e Busseto, articolato in una serie di eventi che hanno luogo presso il Teatro Regio di Parma e il Teatro Giuseppe Verdi di Busseto, ha fra gli obiettivi la ricerca di giovani talenti, dedicando inoltre una serie di iniziative al pubblico delle famiglie, delle scuole, dell'università;
    il Romaeuropa Festival è dedicato alla creazione artistica contemporanea, spaziando tra danza, teatro, musica, cinema, incontri con gli artisti, arti visive e sfide tecnologiche;
    da una recente inchiesta de Il Fatto Quotidiano del luglio 2016, è emerso che «nel 2014 il Fondo unico per lo spettacolo ha garantito quasi 184 milioni di euro agli enti lirici» ma solo il 9 per cento degli italiani dedicherebbe il proprio tempo all'opera. Dalla medesima inchiesta emergerebbe inoltre il dato secondo cui «a fronte dei 9 italiani su 100 che nel 2013 andavano all'opera o più in generale a un concerto di musica classica, più del doppio (19) andava a teatro, ancora qualcuno in più, (21) si recava in un sito archeologico e quasi il triplo (26) andava a una mostra o in un museo». Inoltre, la fruizione dei siti internet dedicati al settore lirico sinfonico contava un afflusso di utenti poco significativo se paragonato al pubblico che preferiva navigare su siti dedicati a monumenti e siti archeologici, musei e mostre, teatro e cinema;
    a fronte di investimenti statali nel settore lirico sinfonico, fra i quali i recenti piani di risanamento di alcune fondazioni liriche che hanno coinvolto ad esempio il Petruzzelli di Bari e il Massimo di Palermo – e non solo –, quel che emerge in maniera significativa è l'assenza di pubblico disposto ad assistere agli eventi. Fra le cause di questo trend può essere annoverata la mancanza di educazione musicale che, se si esclude la formazione dei Licei Musicali e dei Conservatori che rappresentano esperienze specializzanti e frutto di scelte individuali, è un elemento di notevole rilievo nella Nazione considerata il «Paese del bel canto» e Patria di grandi maestri;
    il finanziamento di iniziative come quelle contenute nel provvedimento costituisce sicuramente uno stimolo alla diffusione della cultura musicale nel nostro Paese che, tuttavia, non è da ritenere sufficiente,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di inserire la materia di «storia musicale» fra gli insegnamenti obbligatori del ciclo scolastico, parimenti con il corso di «disegno e storia dell'arte» e «educazione artistica» al fine di sensibilizzare ed educare i giovanissimi alla conoscenza e all'esercizio musicale.
9/4113/5Ciracì, Marti, Palese.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diffusione della cultura

trasformazione tecnologica

sito storico