Legislatura: 17Seduta di annuncio: 666 del 02/08/2016
Primo firmatario: VARGIU PIERPAOLO
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 02/08/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma PALESE ROCCO MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI 02/08/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione PARERE GOVERNO 02/08/2016 MORANDO ENRICO VICE MINISTRO - (ECONOMIA E FINANZE)
ACCOLTO IL 02/08/2016
PARERE GOVERNO IL 02/08/2016
RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 02/08/2016
CONCLUSO IL 02/08/2016
La Camera,
premesso che:
la Sardegna è l'isola europea geograficamente più isolata rispetto al continente, con un mercato interno molto ridotto e disperso. A questo isolamento va aggiunta la particolare condizione dei territori periferici e a bassa densità abitativa, specie montani o rurali, i quali soffrono in modo esiziale lo stato legato all'insularità e alla generale scarsità di fattori attrattivi locali; tutti elementi, questi, che generano a loro volta un progressivo abbandono e spopolamento;
questa situazione è stata fotografata da un recente studio della Regione Sardegna che indica come tale desertificazione sia già in atto in 166 comuni sotto i mille abitanti e che, tra questi, 33 siano condannati all'azzeramento demografico nell'arco di qualche lustro;
nell'ambito dell'incontro istituzionale tenutosi a Sassari il 29 luglio 2016 tra il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Presidente Piglaru relativo alla sottoscrizione del «Patto per la Sardegna», è stato presentato al governo nazionale un dossier che prende le mosse proprio dalla gravità dello stato di insularità sopra richiamato e dalle ricadute che esso ha sui cittadini della Sardegna e sulla sua economia in termini di deficit infrastrutturali e di costi aggiuntivi;
tale deficit si sostanzia – tra l'altro – nella scarsità di mezzi di trasporto alternativi rispetto a nave ed aereo, nell'assenza di infrastrutture passanti da sfruttare, nella mancanza di sinergie con regioni confinanti e nella difficoltà ad avvantaggiarsi per contagio geografico delle conoscenze, delle persone e dello sviluppo;
questa condizione genera inoltre dei veri e propri «fallimenti di mercato», in quanto non rende conveniente il completamento dei rami periferici dei network (l'ultimo miglio) come viene invece garantito ai territori continentali, anche a bassa densità abitativa, ma contigui rispetto ai grandi bacini di utenza che ammortizzano gli alti costi fissi delle infrastrutture;
le politiche nazionali (il patto di stabilità interno e la riduzione dei trasferimenti erariali) stanno mettendo tutti i piccoli comuni della Sardegna, specie nei territori marginalizzati, nella condizione di tagliare i servizi essenziali e ridurre la loro qualità. Si stima che l'incidenza dei comuni sulla spesa pubblica non superi il 7,6 per cento, mentre quella dei piccoli comuni si attesti all'1 per cento. Applicare pertanto i vincoli del patto di stabilità interno a queste percentuale risibili (ancor più infinitesime se riferite ai piccoli comuni sardi) non solo non produce alcun giovamento dal punto di vista dell'equilibrio dei conti pubblici, ma infligge un colpo mortale alla stessa sopravvivenza di queste amministrazioni, anche se accorpate,
impegna il Governo
a valutare la possibilità di inserire nel primo provvedimento utile una norma che, nel rispetto dei principi di finanza pubblica ed esclusivamente nei casi di violazione riguardanti il mancato rispetto del patto di stabilità interno per il 2015, esenti i piccoli comuni, in particolare quelli sardi, dalle sanzioni di cui all'articolo 31, comma 26, della legge 12 novembre 2011, n. 183, qualora gli stessi comuni dimostrino di rientrare dallo sforamento entro l'anno 2016, anche al netto dei ritardi dei trasferimenti regionali causa ovvero concausa della violazione stessa.
9/3976/10. Vargiu, Palese.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):governo
comune
economia pubblica