ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03953/007

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 648 del 06/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI BATTISTA ALESSANDRO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 06/07/2016


Stato iter:
06/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 06/07/2016
ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 06/07/2016

PARERE GOVERNO IL 06/07/2016

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 06/07/2016

CONCLUSO IL 06/07/2016

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03953/007
presentato da
DI BATTISTA Alessandro
testo di
Mercoledì 6 luglio 2016, seduta n. 648

   La Camera,
   premesso che:
    il comma 1 dell'articolo 9 del decreto in esame include anche l'America Latina e caraibica tra i territori a cui indirizzare « sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione»;
    il Governo della Colombia e i guerriglieri delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) hanno firmato lo storico accordo sul cessate il fuoco definitivo mettendo, almeno su carta, la parola «fine» a una delle guerre civili di fatto più lunghe nella storia di tutta l'America latina. La firma dello storico accordo è stata annunciata da ambo le parti il 23 giugno 2016 a margine del tavolo dei negoziati, che si tengono a L'Avana, Cuba, in presenza anche del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon;
    pochi minuti dopo la firma dell'accordo il comando militare delle FARC ha emesso un comunicato nel quale annuncia «il silenzio di tutti i fucili» a tempo indeterminato;
    sono oltre 50 anni che il Governo di Bogotà e le FARC si fronteggiano: centinaia di migliaia di morti hanno per decenni lavato col sangue le strade di una Colombia martoriata da un regime repressivo, dal narcotraffico e dalla guerriglia, da un braccio di ferro durissimo. 250.000 cadaveri, 6 milioni di sfollati, 45.000 desaparecidos, un esodo migratorio non quantificabile nei numeri, definito come «la diaspora dei colombiani» e decenni di conflitto risoltosi nell'unico modo possibile: il dialogo;
    l'accordo definisce le modalità della fine del conflitto e stabilisce il disarmo e la smobilitazione di circa 7.000 paramilitari delle FARC e la loro successiva integrazione nella società civile, della quale si occuperanno le forze di sicurezza colombiane sotto la supervisione di una speciale missione delle Nazioni Unite;
    il successo dei negoziati con le FARC non ci sarebbe stato se la comunità internazionale e molti attori esterni alla Colombia non si fossero interessati dei negoziati: la partecipazione delle Nazioni Unite è stata valutata come una garanzia da entrambe le parti ed è stato un elemento fondamentale per la buona riuscita dell'accordo e secondo quanto dichiarato al Guardian da Gonzalo Sanchez, direttore del Centro colombiano per la memoria storica, sarà «essenziale» anche la partecipazione dell'ONU alle fasi immediatamente successive, quelle realmente operative circa la smobilitazione e il disarmo;
    in questo senso l'accordo rappresenta un approccio diplomatico innovativo a un negoziato di pace perché ha creato un contesto fondamentalmente pacifico prima ancora di porre fine alla guerra civile: un caso pilota da proporre come modello internazionale altri conflitti,

impegna il Governo:

   a implementare risorse e sforzi dell'Italia nel campo della cooperazione e nel sostegno alla società civile colombiana affinché sia resa concreta attuazione agli accordi di pace sottoscritti a Cuba il 23 giugno 2016;
   a dichiarare la disponibilità dell'Italia a una eventuale missione delle Nazioni Unite in Colombia in attuazione dei suddetti accordi di pace.
9/3953/7Di Battista.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

firma di accordo

terrorismo

composizione delle controversie