ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03953/021

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 648 del 06/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: ARTINI MASSIMO
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 06/07/2016


Stato iter:
06/07/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/07/2016
Resoconto ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 06/07/2016
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
PARERE GOVERNO 06/07/2016
Resoconto ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 06/07/2016

DISCUSSIONE IL 06/07/2016

ACCOLTO IL 06/07/2016

PARERE GOVERNO IL 06/07/2016

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 06/07/2016

CONCLUSO IL 06/07/2016

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03953/021
presentato da
ARTINI Massimo
testo di
Mercoledì 6 luglio 2016, seduta n. 648

   La Camera,
   premesso che:
    l'Unione europea, nel quadro del «Palestinian Givil Police Development Programma» (2005 - 2008) condotto dall'EU COPPS (EU Coordination Office for Palestinian Police Support), ha avviato una missione di assistenza delle Autorità palestinesi nella gestione del valico confinario di Rafah (Rafah Crossing Point – RCP) nella Striscia di Gaza e l'Egitto denominata EUBAM Rafah (EU Border Assistance Mission on the Gaza-Egypt Border-Crossing – Rafah);
    tale nuovo impegno europeo scaturito da un'intesa siglata il 15 novembre 2005 dall'Autorità Palestinese ed Israele, applicabile solo al «Rafah Grossing Point» (RFC, sul confine Gaza-Egitto) ma suscettibile in futuro di applicazione a tutti gli accessi alla Striscia e da e per la West Bank ha permesso l'apertura del valico prima da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese dal 25 novembre 2005, con un'iniziale apertura di 4 ore al giorno e che tenevano conto di quelle che erano le condizioni della sicurezza;
    il personale della missione non è armato ed è ospitato nella vicina città di Askelon, in Israele e dal 14 marzo 2006, il Comandante della missione europea in Gaza ha attuato, per motivi di sicurezza e su disposizione delle autorità israeliane, la temporanea sospensione dell'attività di controllo del valico di Rafah, limitazioni (imposte da Israele) al movimento dei monitors ed il trasferimento del personale presso Ashkelon (Israele);
    il 9 giugno 2007 su ordine delle Autorità israeliane è stato chiuso il valico;
    nel 2015 il valico è rimasto sigillato per 344 giorni e dall'ottobre 2014 sino ad oggi ha aperto solo 42 giorni come rappresaglia contro Hamas, accusato dal Cairo di collaborare con i gruppi affiliati allo Stato Islamico che nel Sinai combattono contro l'esercito governativo;
    da tre anni a questa parte, dopo il colpo di stato militare al Cairo, il blocco di Gaza attuato dal regime di al Sisi per certi aspetti è persino più ferreo di quello praticato da Israele. Se dal valico di Erez per Israele i palestinesi passano con il contagocce da quello di Rafah ormai è possibile transitare ogni due-tre mesi e solo per un paio di giorni con conseguenze devastanti, in particolare per chi non può curarsi nella Striscia dove gli ospedali non sono in grado di garantire l'assistenza ai malati con le patologie più gravi;
    i Governi dell'Anp a Ramallah e quello di Hamas a Gaza rimangono inerti e l'esecutivo nominato da Abu Mazen evita di rivolgere la più piccola critica all'alleato al Sisi che tiene sotto pressione Hamas;
    il Consiglio dell'UE ha deciso il 2 luglio 2015 di estendere il mandato della missione UE di assistenza alle frontiere al punto di passaggio di Rafah (EUBAM Rafah) al 30 giugno 2016;
    l'operatività della missione è al momento sospesa, a seguito della presa di controllo della striscia di Gaza da parte di Hamas e della decisione di Israele di chiudere il valico di Rafah, ed è in attesa di tornare nuovamente operativa;
    la missione EUBAM Rafah è stata istituita nel 2005, sulla base di un accordo concluso il 14 novembre 2005 tra il Governo d'Israele e l'autorità palestinese sull'accesso e il transito al punto di passaggio di Rafah, alla frontiera tra la striscia di Gaza e l'Egitto e il mandato della missione è quello di assicurare una presenza come parte terza al valico di Rafah al fine di contribuire, in coordinamento con gli sforzi dell'UE per la costruzione istituzionale, all'apertura del valico stesso e di rafforzare la fiducia tra il Governo di Israele e l'Autorità Palestinese;
    la missione EUBAM Rafah ha i seguenti compiti: a) monitorare, verificare e valutare attivamente i risultati conseguiti dall'Autorità Palestinese nell'attuazione degli accordi quadro, in materia di sicurezza e doganale conclusi dalle parti in ordine al funzionamento del posto di frontiera di Rafah; b) contribuire, fornendo una guida, allo sviluppo delle capacità palestinesi riguardo a tutti gli aspetti della gestione delle frontiere a Rafah; c) contribuire a mantenere il collegamento tra le autorità palestinesi, israeliane ed egiziane riguardo a tutti gli aspetti della gestione del valico di Rafah;
    la missione per il periodo giugno 2014-giugno 2015 ha avuto un bilancio di 940.000 euro,

impegna il Governo:

   a incrementare gli sforzi al fine di prevedere la riapertura del valico di Rafah ed il trasferimento della missione nella sede originale;
   a prevedere, per il prossimo incarico connesso alla partecipazione alla missione EUBAM Rafah, di selezionare esclusivamente figure con una consolidata esperienza internazionale, magari multilaterale, anche nel loro percorso formativo.
9/3953/21. (Testo modificato nel corso della seduta) Artini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

questione palestinese

controllo doganale

Stato islamico