ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03299/003

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 711 del 06/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: CIRACI' NICOLA
Gruppo: MISTO-CONSERVATORI E RIFORMISTI
Data firma: 06/12/2016


Stato iter:
06/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 06/12/2016
DELLA VEDOVA BENEDETTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI E COOPERAZIONE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 06/12/2016

ACCOLTO IL 06/12/2016

PARERE GOVERNO IL 06/12/2016

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 06/12/2016

CONCLUSO IL 06/12/2016

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03299/003
presentato da
CIRACÌ Nicola
testo di
Martedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711

   La Camera,
   premesso che:
    il testo all'esame dell'Aula reca l'Accordo sulla cooperazione nel settore della difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica dell'Azerbaijan, siglato a Roma nel 2012;
    l'articolo 2 sulla Cooperazione Generale, al punto 2, prevede che la cooperazione fra le parti potrà riguardare, fra le altre, anche «operazioni umanitarie e di mantenimento della pace», ribadendo al successivo punto 3 che la cooperazione fra le parti potrà avvenire, fra le altre modalità, anche tramite «partecipazione ad operazioni di mantenimento della pace ed umanitarie»;
    da oltre vent'anni è sul tappeto internazionale la questione del territorio del Nagorno-Karabakh, una regione del Caucaso contesa fra l'Azerbaijan e l'Armenia. La Tensione di lunga data nella regione affonda le origini nella dissoluzione dei Grandi Imperi contestuale alla Grande Guerra. Nel 1923 il Nagorno-Karabakh fu assegnato da Stalin alla giurisdizione dell'Azerbajan. All'indomani della caduta dell'Unione Sovietica, il conflitto si accese violentemente, anche per ragioni etniche, e fra il 1988 e il 1994 le due Nazioni si sono combattute per il controllo della regione semiautonoma, in un conflitto che ha provocato, secondo le stime ufficiali, circa trentamila morti e migliaia di profughi;
    dal 1994, anno in cui è stato siglato il cessate il fuoco, la regione è controllata dalle truppe armene, ma rimane di fatto un'enclave nel territorio dell'Azerbaijan. Nell'aprile del 2016, dopo una serie di violazioni del cessate il fuoco, c’è stata una pericolosa ripresa delle ostilità;
    l'Azerbaijan rappresenta un importante partner commerciale per l'Italia, nonché cruciale fornitore di petrolio e attore fondamentale nella questione della costruzione del gasdotto Tap-Trans Adriatic Pipeline, progetto per la realizzazione di un gasdotto che trasporterà gas naturale dalla regione del Mar Caspio in Europa e che in Italia avrà sbocco in Puglia;
    la contesa del Nagorno-Karabakh, allo Stato dei fatti, non sembra essere iscritta nell'Agenda di alcun Governo europeo, pur rappresentando una Tematica importante che coinvolge oltre ad Azerbaijan e Armenia, anche Turchia e Russia e indirettamente l'Europa occidentale. L'area interessata dalle tensioni, infatti, sarebbe una porta di passaggio per gli infiltrati islamisti fra Caucaso settentrionale e meridionale, dunque cruciale per il fondamentalismo attivo in Siria;
    sarebbe auspicabile in questo contesto anche una ripresa del dialogo con Mosca che superi l'annosa problematica dell'embargo, sancendo di fatto un vivo protagonismo italiano in diplomazia,

impegna il Governo

a promuovere, anche in sede europea, azioni diplomatiche volte a favorire il dialogo in stallo da molto tempo tra le parti allo scopo di agevolare, anche in vista della prossima Presidenza italiana dell'OSCE, la risoluzione della controversia fra i contendenti.
9/3299/3. (Testo modificato nel corso di seduta) Ciracì.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mantenimento della pace

relazione commerciale

relazioni diplomatiche