ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/03262/165

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 475 del 04/08/2015
Firmatari
Primo firmatario: CATANOSO GENOESE FRANCESCO DETTO BASILIO CATANOSO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 04/08/2015


Stato iter:
04/08/2015
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 04/08/2015
BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 04/08/2015

ACCOLTO IL 04/08/2015

PARERE GOVERNO IL 04/08/2015

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 04/08/2015

CONCLUSO IL 04/08/2015

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03262/165
presentato da
CATANOSO Basilio
testo di
Martedì 4 agosto 2015, seduta n. 475

   La Camera,
   premesso che:
    sono passati ormai quasi 5 mesi dal tragico episodio della neonata di Catania;
    le amministrazioni regionali e nazionali si erano indignate: richieste di commissariamento, di commissioni di inchiesta, di interventi dei Nas, annunci di dimissioni irrevocabili;
   i responsabili sarebbero stati trovati ed avrebbero pagato e, soprattutto, si era dichiarata la ferma intenzione di porre mano ai necessari correttivi del sistema, con l'attivazione, tra l'altro, di un funzionale trasporto neonatale di emergenza;
    pur avendo preso atto, già da tempo, dell'accordo Stato-Regioni relativo alle linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell'appropriatezza del precorso nascita, ed avendo attinto ai relativi finanziamenti, non si è proceduto in maniera consequenziale, tanto che, già nel 2012, il comitato Lea ha ritenuto la Regione Sicilia inadempiente rispetto ai compiti previsti dall'accordo;
    nel D.A. del 21 dicembre 2011, pubblicato nel G.U.R.S. n. 8 del 2012 e relativo ad assegnazione di somme per l'attivazione dei servizi STEN/STAM erano stati stanziati 5 milioni di euro, di cui 470 mila a Gela, nel comprensorio dell'ASP di Caltanissetta, che avrebbe dovuto attivare l'UTIN e 470 mila a Enna, che avrebbe dovuto attivare il sistema STEN/STAM;
    ad oggi, nel P.O. di Mussomeli, rimane attivo un punto nascita, con meno di 500 nati l'anno, che viene garantito con un dirigente medico pediatra che interviene in pronta disponibilità pomeridiana e notturna, alla pari di un dirigente medico della U.O. di anestesia e rianimazione e di un dirigente medico della U.O. di ostetricia e ginecologia, che intervengono con la medesima attivazione. Eventuali trasferimenti materno-fetali o neonatali da Mussomeli, vengono effettuati presso la UTIN di Agrigento, più facilmente raggiungibile di quella di Enna, dal personale del P.O. di Mussomeli;
    anche dopo la vicenda della bambina catanese deceduta subito dopo il parto, la situazione non appare per nulla migliorata;
    il 13 marzo 2015 viene emanato il D.A. del 26 febbraio, avente per oggetto: «Riordino e razionalizzazione della rete dei servizi di trasporto emergenza neonatale (STEN) e assistito materno (STAM)», con il quale viene stabilito che, a decorrere dal 30 aprile 2015, dovranno garantire lo STEN e lo STAM le strutture di seguito elencate, secondo il bacino di utenza assegnato;
    per la Sicilia occidentale, l'Azienda Ospedaliera Cervello di Palermo garantirà il servizio per le province di Palermo e Trapani. Per la Sicilia centrale, l'ASP di Enna, con il P.O. Umberto I di Enna, garantirà il servizio per le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna. Per la Sicilia orientale, l'AOUP di Catania, con il P.O. Santo Bambino, garantirà il servizio per le province di Catania, Ragusa e Siracusa, l'ASP e l'AUOP di Messina garantiranno il servizio per la provincia di Messina;
    date queste disposizioni, interviene anche il Ministero della Salute che invia dei commissari i quali prendono atto di una situazione disastrosa, nonostante i tentativi di smentita dell'Assessorato alla Salute della regione;
    ad oggi non è stato attivato nessuno STEN o STAM nelle province di Caltanissetta, Agrigento ed Enna e ci si è dovuti attivare con un protocollo interno, per assicurare un minimo di servizio di trasporto da poter effettuare in sicurezza;
    il 2 marzo 2015, il Ministero della salute, consapevole dei ritardi, invia alla regione una nota, con la quale sollecita ed impone di adeguarsi, entro e non oltre il 30 giugno del 2015 alle disposizioni ministeriali sul percorso nascita, evidenziando la possibilità, in caso di verifiche negative, di poter esercitare i poteri sostitutivi previsti dalla normativa vigente;
    ne consegue un'ulteriore nota, inviata dall'Assessorato alla Salute della regione siciliana ai Direttori Generali di Caltanissetta, Catania e Palermo, in cui si chiede di relazionare sull'argomento, ciascuno per il bacino di propria competenza e si rimane in attesa di urgente riscontro;
    in mezzo a tutto questo fiorire di note, come ci insegnavano i nostri progenitori: «Dum ea Romani parant consultantque, iam Saguntum summa vi oppugnabatur»;
    non possiamo rischiare che si possa ripetere la tragedia della piccola neonata catanese e, a giudizio dell'odierno interrogante, occorre procedere in tempi brevissimi nei sensi indicati dalle varie ispezioni ministeriali;
    pochi giorni fa, l'assessore regionale siciliano alla sanità, Lucia Borsellino, si è dimessa «omissis... avendo sentito fortemente il dovere di attendere la scadenza del 30 giugno entro la quale il Ministero della salute ha rivolto alla Regione l'assolvimento di alcune prescrizioni relative a taluni adempimenti in tema di assistenza materna e neonatale che hanno visto l'assessorato da me guidato e l'intero servizio sanitario regionale pronti a rendere conto dei relativi interventi ed attività svolte pur essendo già da tempo autonomamente programmati»;
    il presidente della regione siciliana, invece, ha nominato un «comitato di saggi» piuttosto che risolvere tali serie problematiche,

impegna il Governo

ad intervenire, per quanto di sua competenza, nella materia dell'emergenza e del soccorso neonatale siciliano per risolvere le problematiche esposte in premessa.
9/3262/165. (Testo modificato nel corso della seduta) Catanoso.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

prima infanzia

amministrazione regionale

commissione d'inchiesta