ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02373/069

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 232 del 20/05/2014
Firmatari
Primo firmatario: NARDI MARTINA
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 20/05/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAN ALESSANDRO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2014
PIAZZONI ILEANA CATHIA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2014
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2014
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2014
DI SALVO TITTI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 20/05/2014


Stato iter:
20/05/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 20/05/2014
NENCINI RICCARDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
Fasi iter:

ACCOLTO IL 20/05/2014

PARERE GOVERNO IL 20/05/2014

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 20/05/2014

CONCLUSO IL 20/05/2014

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02373/069
presentato da
NARDI Martina
testo di
Martedì 20 maggio 2014, seduta n. 232

   La Camera,
   premesso che:
    la «cedolare secca», introdotta dal decreto legislativo 23/2011, è uno strumento che ha deluso le aspettative di quanti. Stato ed Enti territoriali, confidavano in esso per far emergere il mercato illecito degli affitti, e che non solo non ha determinato quel recupero significativo dell'evasione fiscale che rappresentava uno dei suoi presupposti, ma ha anche comportato enormi perdite di gettito. Intatti in base ai dati indicati nel Bollettino delle entrate tributarie, il gettito della cedolare secca è risultato pari a 675 milioni di euro nel 2011 (a fronte di un gettito atteso in termini di competenza pari a 3.194 milioni), e pari a 1.020 milioni di euro nel 2012 ( a fronte di un gettito atteso per lo stesso anno pari a 3.558 milioni): risultati finanziari che dimostrano che chi praticava il mercato sommerso degli affitti ha continuato a farlo;
    nonostante ciò è comunque positivo che l'articolo 9 del provvedimento in premessa preveda l'applicazione, seppure per il solo quadriennio 2014-2017, di un'aliquota ridotta al 10 per cento in luogo del 15 per cento della cedolare secca per i contratti a canone concordato;
    seppure sarebbe auspicabile prevedere 1'applicazione della cedolare secca unicamente per i contratti a canone concordato, la decisione di abbassare l'aliquota sui contratti di locazione a canone concordato mantenendo invariata l'aliquota per i contratti liberi, può comunque contribuire in parte a «raffreddare» il mercato delle locazioni;
    a rendere ancora più acuta la crisi abitativa, contribuisce infatti il forte squilibrio del mercato degli affitti che vede ancora oggi un rapporto di un alloggio affittato a canone concordato, a fronte di quasi sei alloggi locati a mercato libero; con tutto quello che ne consegue in termini di condizioni di affitto spesso proibitivi per moltissime famiglie;
    i contratti a canone concordato, introdotti dalla legge 431 del 1998 hanno un canone di affitto calcolato in base agli indicatori contenuti nell'Accordo territoriale, frutto della contrattazione tra sindacati degli inquilini e associazioni dei proprietari;
    nonostante la legge 431 del 1998 preveda che il Ministero delle infrastrutture convochi ogni tre anni le organizzazioni della proprietà edilizia e dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale al fine di promuovere una «Convenzione nazionale», che individui i criteri generali per la definizione dei suddetti canoni, detto Tavolo nazionale non è stato più convocato da troppo tempo;
    l'aggiornamento dei canoni è indispensabile anche alla luce della necessità di calmierare ulteriormente il mercato delle locazioni e dare così una risposta concreta al continuo aumento degli sfratti per morosità,

impegna il Governo

ad attivarsi perché vengano convocate, ai sensi dell'articolo 4, comma 1, della legge 431 del 1998 le organizzazioni della proprietà edilizia e dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale, per aggiornare la Convenzione nazionale e consentire il rinnovo degli accordi da definire in sede locale relativamente agli affitti concordati, al fine di giungere a un accordo che porti a una revisione dei suddetti canoni che tenga conto della crisi economica in atto e dia una risposta concreta al costante incremento degli sfratti per morosità e a un'emergenza abitativa sempre più esplosiva.
9/2373/69Nardi, Zan, Piazzoni, Pellegrino, Zaratti, Di Salvo.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

detrazione fiscale

rinnovo di un accordo

contratto