ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/02149/038

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 189 del 13/03/2014
Firmatari
Primo firmatario: LA RUSSA IGNAZIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA
Data firma: 13/03/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIRIELLI EDMONDO FRATELLI D'ITALIA 13/03/2014


Stato iter:
13/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 13/03/2014
ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 13/03/2014
Resoconto TOTARO ACHILLE FRATELLI D'ITALIA
 
DICHIARAZIONE VOTO 13/03/2014
Resoconto MANCIULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

NON ACCOLTO IL 13/03/2014

PARERE GOVERNO IL 13/03/2014

DISCUSSIONE IL 13/03/2014

RESPINTO IL 13/03/2014

CONCLUSO IL 13/03/2014

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/02149/038
presentato da
LA RUSSA Ignazio
testo di
Giovedì 13 marzo 2014, seduta n. 189

   La Camera,
   premesso che:
    dopo oltre due anni dal giorno del loro arresto, e nonostante i ripetuti annunci dei Governi italiani, non trova soluzione la vicenda dei due ufficiali di Marina italiani trattenuti in India perché accusati di aver ucciso, il 15 febbraio 2012, mentre erano in servizio antipirateria sulla nave commerciale Enrica Lexie, due pescatori locali;
    i due militari si sono sempre proclamati innocenti, dichiarando di aver solamente sparato dei colpi di avvertimento così come previsto dalle regole d'ingaggio;
    come confermato più volte dalle stesse autorità civili e militari italiane, l'incidente è avvenuto in acque internazionali e precisamente a 32 miglia dalla costa indiana, una localizzazione che avrebbe dovuto sin dal principio fare venir meno la giurisdizione indiana a favore di quella italiana;
    ciononostante la Corte suprema indiana ha negato la giurisdizione dello Stato italiano e, senza adeguata motivazione, ha rivendicato l'esercizio dei diritti sovrani di giurisdizione dell'India, in palese violazione di una norma della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982, disponendo, inoltre, che il processo fosse affidato a un tribunale speciale da costituire a New Delhi;
    l'Italia, al contrario, ha rivendicato a più riprese la competenza giuridica sul caso, considerato che esso coinvolge organi dello Stato operanti nel contrasto alla pirateria sotto bandiera italiana e in acque internazionali;
    lo scorso 10 febbraio la Procura Generale di New Delhi ha formalizzato – dopo circa una trentina di rinvii – il capo d'imputazione nei confronti dei due militari che prevede di giudicare il caso dei due fucilieri di marina italiani sulla base della legge antipirateria (SUA);
    un simile capo d'imputazione appare assolutamente sproporzionato e incomprensibile, assimilando l'incidente a un atto di terrorismo e il nostro Paese ad un paese terrorista, e qualora fosse convalidato dalla Corte Suprema, questa sarebbe una decisione lesiva della dignità dell'Italia quale Stato sovrano, di cui i due Fucilieri della Marina sono organi impegnati nel contrasto alla pirateria conformemente alla legislazione italiana, al diritto internazionale e alle decisioni rilevanti del Consiglio di sicurezza dell'ONU;
    come ribadito dai comunicato del Governo emesso in occasione della formalizzazione del capo d'accusa «Si tratterebbe di un esito di estrema gravità, sconcertante e contraddittorio. Esso comporterebbe conseguenze negative nelle relazioni con l'Italia e con l'Unione europea, con ripercussioni altrettanto negative anche sulla lotta globale contro la pirateria»;
    in risposta alla formalizzazione del capo d'imputazione all'inviato speciale del Governo, l'Italia ha consegnato all'India una Nota Verbale che è il primo passo formale richiesto dalla prassi per richiedere un arbitrato internazionale che metterebbe fine alla diatriba giudiziaria, che potrebbe portare le due parti (non necessariamente concordi) ad affidarsi a un «collegio di arbitri», presieduto da un arbitro internazionale (arbitro che giudicherebbe però non sul merito, ma sulla giurisdizione);
    nonostante la delicata situazione internazionale venutasi a creare in seguito all'incarcerazione dei due ufficiali, sinora alcun intervento risolutivo a tutela dei militari e in sostegno alla posizione del nostro Paese è stato promosso da parte degli altri Paesi europei ed extraeuropei o di organi internazionali, e anzi, di inaudita gravità sono state le parole del Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon all'indomani della formalizzazione del capo d'accusa, e nel giorno in cui il Ministro degli esteri italiano si era rivolta all'Alto Commissariato per i Diritti Umani sul caso dei due marò italiani trattenuti in India, quando ha dichiarato che riteneva che la questione fosse risolta in sede bilaterale piuttosto che con il coinvolgimento delle Nazioni Unite;
    ciononostante l'Italia ha continuato ad adempiere con rigore a tutti gli impegni internazionali assunti, anche con riguardo allo specifico tema della lotta alla pirateria e non ha messo in discussione la propria partecipazione ad alcuna missione internazionale,

impegna il Governo:

   a proseguire nel senso dell'internazionalizzazione del caso dei due militari, ponendo la questione della loro detenzione in sede NATO e nelle competenti sedi dell'Unione europea, al fine di ottenere in merito un chiaro pronunciamento e una urgente quanto necessaria presa di posizione ufficiale in merito da parte di questi organismi;
   ad adottare ogni iniziativa necessaria affinché il contenzioso trovi soluzione in un contesto internazionale, attraverso il ricorso all'arbitrato;
   a valutare l'opportunità di sospendere le relazioni diplomatiche con l'India, laddove la questione dei due marò non sia tempestivamente risolta;
   a valutare l'opportunità di sospendere la partecipazione dell'Italia alle missioni per il contrasto alla pirateria sino a che il caso dei due marò non trovi una soluzione onorevole ed essi possano far ritorno in Italia;
   a prendere in esame la possibilità di un ampio e progressivo disimpegno dalle missioni per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, perdurando la attuale situazione, che, oltre ad impedire il ritorno in Italia dei due militari, costituisce un vulnus inaccettabile della nostra dignità internazionale.
9/2149/38La Russa, Cirielli.

Classificazione EUROVOC:
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