ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/01941/016

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 160 del 27/01/2014
Firmatari
Primo firmatario: LAVAGNO FABIO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 27/01/2014
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/01/2014
BOCCADUTRI SERGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/01/2014
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 27/01/2014


Stato iter:
28/01/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 27/01/2014
BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE IL 27/01/2014

PARERE GOVERNO IL 27/01/2014

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/01/2014

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 28/01/2014

CONCLUSO IL 28/01/2014

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01941/016
presentato da
LAVAGNO Fabio
testo di
Martedì 28 gennaio 2014, seduta n. 161

   La Camera,
   premesso che:
    il provvedimento contempla misure in materia d'imposizione fiscale sugli immobili;
    infatti, la legislazione di esenzione in materia d'imposizione sugli immobili destinati all'esercizio delle attività istituzionali «con modalità non commerciali» non presenta, nonostante il regolamento emanato dal Ministero dell'economia e delle finanze n. 200 del 2012, una configurazione giuridica dai confini certi se legata esclusivamente al requisito di commercialità e disgiunta da elementi che devono essere valutati nella tassazione ai fini delle imposte sul reddito, tra cui, in primis, la valorizzazione del rapporto associativo tra l'iscritto e l'ente;
    gli elementi di discrezionalità ed i profili di disomogeneità nei presupposti utilizzati nel classamento tipologico delle attività, così come l'incertezza applicativa derivata dall'introduzione di misuratori astratti del tasso di commercialità, non tengono conto della importante funzione assegnata agli indicatori obiettivi della capacità contributiva (cfr. decreto Ministero dell'Economia e delle Finanze 19 novembre 2012 n. 200, articolo 4);
    la disciplina dell'IMU come introdotta dal decreto-legge n. 201 del 2011, pone dubbi interpretativi in ordine all'applicazione dell'imposta agli a enti scopo di lucro, che in precedenza erano esentati dal pagamento dell'ICI. Infatti contrariamente a quanto disposto dalla disciplina dell'ICI, con l'introduzione dell'Imu sperimentale, dall'anno 2012 è stato esteso il pagamento della stessa anche agli immobili di cui sono proprietari od usufruttuari gli enti ecclesiasti e non-profit, destinati esclusivamente allo svolgimento, con modalità non commerciali, di attività assistenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive;
    successivamente, con decreto ministeriale n. 200 del 2012, e con le risoluzioni n. 3/F e n. 4/F e 7/F del 2013, il Ministero dell'economia e delle finanze ha inteso chiarire gli ambiti di soggettività passiva e le condizioni per poter usufruire dell'esenzione dell'imposta da parte degli enti no-profit, senza riuscire però a delineare una disciplina univoca e chiara per l'intero e variegato mondo del terzo settore che conta oltre 235.000 organizzazioni, tra le quali, anche quelle di matrice cattolica, e nel quale vi lavorano circa 750.000 persone in forma retribuita e vi operano oltre 3 milioni di volontari, che contribuisce al 5 per cento del Pil e fornisce servizi fondamentali ai cittadini (dalle mense ai dormitori, dall'assistenza ai disabili alla cura degli anziani, dalla protezione civile alla difesa del patrimonio culturale), il tutto a fronte di esigui sostegni ed incentivi;
    si tratta di disposizioni che hanno forti ricadute perché rivolte all'ampia area di enti che svolgono, senza scopo di lucro, attività con finalità di interesse generale, molti dei quali, più strettamente legati all'impegno sociale, sono componente determinante del sistema di welfare in atto e costituiscono la struttura portante di una sua rimodulazione basata sulla compartecipazione tra «pubblico» e «privato»,

impegna il Governo:

   a prevedere una normativa chiara e non penalizzante per il settore cosiddetto onlus, che definisca meglio l'ambito di operatività della disciplina Imu per tali soggetti, ai quali va debitamente riconosciuta la loro lodevole funzione di coesione sociale, e che equipari i beni immobili da questi posseduti e strumentali alla loro attività istituzionale alle abitazioni principali;
   a contenere il gravame impositivo nei confronti dei suddetti enti attraverso l'estensione agli stessi di aliquote e detrazioni previste dalla legge per le abitazioni principali, anche restituendo ai Comuni qualsiasi potere di iniziativa di regolamentazione della fattispecie in chiave beneficiale.
9/1941/16Lavagno, Paglia, Boccadutri, Melilla.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

protezione del patrimonio

imposta locale

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imposta sulle societa'

politica fiscale