ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00155

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: del 06/12/2011
Risoluzione conclusiva di dibattito su
Atto numero: 7/00737
Firmatari
Primo firmatario: NIRENSTEIN FIAMMA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 06/12/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CORSINI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 06/12/2011
ADORNATO FERDINANDO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 06/12/2011


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Stato iter:
06/12/2011
Fasi iter:

COLLEGA (RISCON) IL 06/12/2011

APPROVATO IL 06/12/2011

CONCLUSO IL 06/12/2011

Atto Camera

Risoluzione in Commissione 8-00155
presentata da
FIAMMA NIRENSTEIN
martedì 6 dicembre 2011 pubblicata nel bollettino n.572

La III Commissione,
premesso che:
dall'ultimo rapporto dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) sul programma nucleare iraniano, rilasciato l'8 novembre 2011, risulta che l'Iran si trova in uno stadio avanzato nella costruzione della bomba atomica, smentendo gli scopi esclusivamente civili dell'arricchimento di uranio sostenuti dal regime di Teheran;
in particolare, il rapporto spiega come «l'Iran ha condotto attività rilevanti per lo sviluppo di un ordigno esplosivo nucleare», riferendosi in particolare a quattro processi che sarebbero ancora in corso: a) gli sforzi per ottenere materiali nucleari a fini militari e civili da individui e organizzazioni militari; b) lo sviluppo di materiale nucleare in siti non dichiarati agli ispettori; c) l'acquisizione di informazioni e documenti da un network clandestino al fine di realizzare un ordigno; d) lo sviluppo del disegno di una testata nucleare, incluse le componenti per sottoporla ai necessari test;
il rapporto AIEA chiarisce come l'Iran sia già in possesso di missili come gli Shahab-3, sui quali può essere montata una testata nucleare, che, con una gittata di 2.000 chilometri, sono in grado di colpire Israele e come si stia lavorando allo sviluppo delle versioni successive (Shahab 4 e 5), che sarebbero in grado di raggiungere l'Europa;
preso atto dei contenuti del rapporto, gli Stati Uniti, attraverso il segretario di Stato, Hillary Clinton, e quello al tesoro, Timothy Geithner, hanno annunciato nuove sanzioni contro l'Iran mirate soprattutto sul settore energetico e finanziario: il presidente Barack Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti non daranno tregua nel dare la caccia alle attività illecite dell'Iran, in quanto Teheran «ha scelto la via dell'isolamento»;
la Gran Bretagna ha deciso di recidere ogni legame finanziario col Paese mediorientale, in quanto, come spiegato dal Ministro degli esteri William Hague, «il rapporto dell'AIEA ha fornito prove dettagliate e credibili delle dimensioni militari del programma nucleare iraniano»; come forma di ritorsione il parlamento iraniano ha approvato una legge che impone al Ministero degli affari esteri di ridurre entro due settimane le relazioni con la Gran Bretagna a livello di incaricati d'affari e l'ambasciata è stata attaccata e devastata il 29 novembre da una folla che, non impedita dalle forze di sicurezza iraniane, ha sequestrato per alcune ore sei diplomatici inglesi;
il Ministro degli affari esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, ha affermato il 22 novembre che l'Italia sostiene con piena convinzione il piano di sanzioni economiche nei confronti dell'Iran annunciato dall'amministrazione statunitense, in quanto le conclusioni dell'ultimo rapporto dell'AIEA hanno fornito ulteriori motivi di grave preoccupazione alla comunità internazionale; il Ministro ha anche dichiarato che «l'Italia si sta attivando affinché sanzioni analoghe a quelle annunciate dagli Stati Uniti vengano adottate quanto prima anche dall'Unione Europea»;
il 22 novembre 2011 a Bruxelles gli Stati membri dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo di principio per estendere ad altri 190 nomi, tra personalità del regime ed entità economiche iraniane le sanzioni consistenti nel blocco dei beni e la sospensione dei visti di ingresso;
il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha di recente concluso la sua revisione periodica dello stato dei diritti umani nella Repubblica islamica dell'Iran, nella quale viene descritta una situazione gravissima di violazioni a ogni livello, in particolare contro le donne, gli oppositori politici, gli studenti che hanno partecipato alle iniziativa di protesta postelezioni presidenziali del 2009, e gli omosessuali; il 21 novembre l'assemblea generale dell'ONU ha approvato la risoluzione annuale di condanna delle violazioni dei diritti umani in Iran, con 86 sì (sei in più dell'anno scorso), mentre i contrari sono scesi da 44 a 32;
il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad nel corso del suo mandato ha continuato a minacciare Israele e gli Stati Uniti, l'ultima volta solo il 23 settembre dagli scranni delle Nazioni Unite, indicando come suo nemico storico il mondo libero e lo stile di vita occidentale,
impegna il Governo:
a vigilare affinché sia assicurata la piena applicazione delle sanzioni già previste nei documenti ufficiali dell'Unione europea e dell'ONU;
ad attivarsi in sede comunitaria al fine di giungere all'adozione di una forte posizione unitaria, volta a porre in essere ogni azione necessaria a inasprire le sanzioni contro il regime iraniano nel tentativo di dissuaderlo dal portare avanti il programma nucleare, nonché al fine di rappresentare in seno all'ONU la necessità di rendere universali ed effettive le sanzioni nei confronti dell'Iran;
a sostenere l'AIEA nel suo impegno contro la proliferazione per l'accertamento integrale dello stato di avanzamento dei programmi iraniani.
(8-00155) «Nirenstein, Corsini, Adornato».