Atto Camera
Risoluzione in Commissione 7-00087
presentata da
RITA BERNARDINI
giovedì 27 novembre 2008, seduta n.094
La II Commissione,
considerato che:
il 17 luglio 2008 è stato celebrato il decimo anniversario dell'adozione dello Statuto della Corte penale internazionale su genocidio, aggressione, crimini di guerra e crimini contro l'umanità, conosciuto anche come «Statuto di Roma», e l'Italia continua a non avere adottato le norme di attuazione interna dello stesso;
già dal 1994 con la proposta di ospitare la Conferenza diplomatica istitutiva della Corte il nostro Paese ha svolto un ruolo politico di altissimo profilo, sia dal punto di vista politico-diplomatico che giuridico, contribuendo alla definizione dello Statuto attraverso l'esperienza di eminenti giuristi, sia nella definizione degli elementi dei crimini, che hanno la funzione di specificare l'ambito di interpretazione e applicazione dello Statuto;
lo Statuto di Roma è uno dei testi più avanzati nell'ambito della giustizia penale internazionale, poiché incorpora tutte le garanzie del giusto processo, dei diritti fondamentali delle vittime e degli accusati, di umanizzazione delle pene, escludendo peraltro l'applicabilità della pena di morte;
lo Statuto istitutivo della Corte penale internazionale è entrato in vigore il 1o luglio 2002, dopo avere raggiunto le 60 ratifiche necessarie: ad oggi sono 106 i paesi che lo hanno ratificato e la Corte ha già dato inizio a incriminazioni e processi relativi ai casi della Repubblica democratica del Congo, del nord dell'Uganda, del Darfur in Sudan e della Repubblica Centro Africana;
l'Italia è stato il 4o paese a firmare lo Statuto della Corte il 18 luglio 1998 e un anno dopo il Parlamento ha approvato la legge di autorizzazione alla ratifica, contenente anche l'ordine di esecuzione, attraverso una legge delega al Governo per adottare prontamente le norme di attuazione;
nel corso degli ultimi 9 anni, ben quattro Commissioni ministeriali sono state istituite con lo scopo di adeguare la legislazione interna allo Statuto di Roma: Commissione Pranzetti (1998, Ministero degli affari esteri, che ha completato il lavoro nel 2001), Commissione La Greca-Lattanzi (1999, Ministero della giustizia, che ha completato il lavoro elaborando un disegno di legge-delega a fine 2001), Commissione Conforti (2002, Ministero della giustizia, che ha concluso i propri lavori nel 2003 con due progetti di legge mai resi pubblici), Commissione Scandurra (2002, Ministero della difesa, che ha concluso i propri lavori con un altro progetto di legge-delega, approvato dal Senato il 18 novembre 2004 (Atto Senato n. 2493 della XIV Legislatura) e che attualmente è depositato, ma non ancora esaminato, alla Camera (Atto Camera n. 5433);
oltre alle quattro Commissioni ministeriali, sono state prese diverse iniziative parlamentari per l'adeguamento della legislazione interna allo Statuto di Roma (Atto Camera n. 2724, onorevole Kessler e altri, XIV legislatura; Atto Senato n. 1638, senatore Iovene e altri; Atto Senato n. 893, senatore Pianetta, XV Legislatura; Atto Senato n. 1089, senatore Martone e altri; Atti camera n. 1439, onorevole Melchiorre, n. 1695, onorevole Gozi, n. 1782, onorevole Di Pietro XVI Legislatura);
se l'Italia non procedesse in tempi brevi all'adeguamento legislativo interno, ciò significherebbe che in caso di presenza sul nostro territorio di una persona indagata per crimini gravissimi, qualora la Corte ne chiedesse l'arresto, il giudice italiano non avrebbe alcuno strumento normativo per riconoscere ed eseguire il mandato d'arresto. L'Italia potrebbe quindi, tra l'altro, divenire meta privilegiata di sospetti «criminali di guerra»;
sviluppi recenti nel campo della giustizia internazionale potrebbero mettere a serio rischio la credibilità dell'Italia a livello internazionale in quanto l'Italia si troverebbe a non poter sostenere le attività della Corte penale internazionale, istituita a Roma grazie in particolare alle iniziative intraprese dai Governi italiani nel corso degli anni '90;
lo scorso 23 luglio, in risposta all'interrogazione «5-00234 Bernardini e Mecacci: Necessità di adeguare l'ordinamento italiano allo statuto della Corte penale internazionale» il Sottosegretario Maria Elisabetta Alberti Casellati ha risposto, secondo quanto risulta dal resoconto della seduta della Commissione Giustizia, «auspicando che il Governo presenti il disegno di legge richiesto dagli interroganti entro il mese di settembre»; ad oggi non risulta nessuna iniziativa in tal senso da parte del Governo,
impegna il Governo
a predisporre con la massima urgenza un disegno di legge di adeguamento interno delle norme dello Statuto di Roma, al fine di giungere al più presto all'adattamento dell'ordinamento giuridico italiano e sanare così un'inadempienza politicamente e giuridicamente molto rilevante che mette a rischio la credibilità del nostro paese e le aspirazioni dei candidati italiani a far parte della Corte.
(7-00087) «Bernardini, Mecacci».