ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00113

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 694 del 01/10/2012
Abbinamenti
Atto 6/00112 abbinato in data 01/10/2012
Atto 6/00114 abbinato in data 01/10/2012
Firmatari
Primo firmatario: FUCCI BENEDETTO FRANCESCO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 01/10/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUTTIGLIONE ROCCO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 01/10/2012
GOZI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 01/10/2012
PESCANTE MARIO POPOLO DELLA LIBERTA' 01/10/2012
RAZZI ANTONIO POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA) 01/10/2012
FORMICHELLA NICOLA POPOLO DELLA LIBERTA' 01/10/2012


Stato iter:
03/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 03/10/2012
Resoconto MOAVERO MILANESI ENZO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (AFFARI EUROPEI)
Fasi iter:

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 01/10/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 01/10/2012

ACCOLTO IL 03/10/2012

PARERE GOVERNO IL 03/10/2012

APPROVATO IL 03/10/2012

CONCLUSO IL 03/10/2012

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00113
presentata da
BENEDETTO FRANCESCO FUCCI
testo di
lunedì 1 ottobre 2012, seduta n.694

La Camera,
esaminata la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2011;
considerato che:
a) il documento in esame costituisce la seconda Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea presentata ai sensi dell'articolo 15 legge 4 febbraio 2005, n. 11, (Norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea), novellato dall'articolo 8 della legge comunitaria 2009 (legge n. 96/2010);
b) in coerenza con il dettato del nuovo articolo 15 della legge n. 11 del 2005 la Relazione consuntiva dovrebbe fornire alle Camere gli elementi utili a valutare i principali sviluppi del processo di integrazione europea e delle politiche e della normativa dell'UE, nonché l'efficacia dell'azione del Governo nelle sedi decisionali europee e la sua coerenza con gli indirizzi definiti dal Parlamento;
c) la Relazione è giunta all'attenzione dell'assemblea della Camera con un forte ritardo rispetto al momento della sua trasmissione, in ragione del suo iter congiunto con il disegno di legge comunitaria 2012;
d) tale ritardo pregiudica in misura significativa l'utilità dell'esame parlamentare del documento, rendendo poco efficace la valutazione dell'azione svolta dal Governo a livello europeo nell'anno 2011;
e) va ribadita, pertanto, l'esigenza di una rapida approvazione delle modifiche alla disciplina della legge comunitaria prospettate dal disegno di legge di riforma della legge n. 11 del 2005, approvato dalla Camera in prima lettura il 23 marzo 2011, che potrebbero garantire tempi di esame certi anche per la relazione consuntiva;
f) le varie sezioni della Relazione in esame risultano predisposte - analogamente alla Relazione consuntiva relativa al 2010 - secondo criteri redazionali non sempre omogenei, rendendo il documento di non agevole lettura;
g) le diverse sezioni tematiche del documento sono redatte secondo criteri non omogenei e in alcuni casi non sono concentrate su aspetti strettamente attinenti alla partecipazione italiana all'UE e all'azione svolta nelle sedi decisionali dal Governo;
h) la Relazione non indica in via sistematica, come espressamente previsto dall'articolo 15 della legge n. 11 del 2005, le iniziative assunte e i provvedimenti al Governo per dare attuazione ai numerosi atti di indirizzo approvati dalle Camere;
i) la mancata indicazione del seguito dato agli indirizzi delle Camere impedisce la verifica del puntuale adempimento dell'obbligo del Governo di assicurare - ai sensi dell'articolo 4-bis della legge n. 11 del 2005 - che la posizione rappresentata dall'Italia in sede di Consiglio dei Ministri dell'Unione europea ovvero nelle relazioni con altre istituzioni od organi dell'Unione europea tenga conto degli indirizzi definiti dalle Camere in esito all'esame di progetti, atti o questioni relativi all'Unione europea, dando tempestivamente alle Camere motivazioni appropriate della diversa posizione eventualmente assunta;
l) tale lacuna appare particolarmente grave alla luce del crescente intervento del Parlamento nella fase di formazione della normativa e delle politiche dell'UE e dell'importanza dei temi affrontati, soprattutto nell'attuale fase critica del processo di integrazione europea;
m) il Governo ha tenuto costantemente informate le Camere sulle grandi questioni all'esame delle Istituzioni dell'Unione europea, quali in particolare la governance economica e le misure di risposta alla crisi. Resta tuttavia da costruire un dialogo sistematico con il Governo su specifici progetti legislativi e questioni all'esame delle singole commissioni parlamentari;
n) il documento in esame in molti casi non riporta le posizioni che il Governo ha tenuto nell'esame di specifici provvedimenti e questioni e gli orientamenti generali in merito allo sviluppo del processo di integrazione europea nel suo complesso;
o) la relazione in esame precisa solo in pochi casi se ed in quale modo è stato realizzato un coordinamento tra l'azione del Governo e quella delle regioni e degli enti locali, delle parti sociali e delle categorie produttive ai fini della migliore tutela dell'interesse nazionale;
p) le prossime tappe del processo di integrazione, con la creazione di un'Unione bancaria, di un'Unione fiscale e di un Governo economico, in una prospettiva federale, prospettano ampie cessioni di sovranità nazionali in settori fondamentali che non potranno che essere operate con il pieno e sistematico coinvolgimento delle Camere in tutte le scelte politiche e normative dell'UE;
q) il riconoscimento ad alcuni Parlamenti nazionali, per effetto di disposizioni o prassi interne o pronunce delle corti costituzionali, del potere di opporsi all'adesione dei rispettivi Governi in merito a decisioni dell'UE di particolare importanza e delicatezza, può creare il rischio di un ulteriore disallineamento tra Stati membri e Parlamenti nazionali dell'Unione europea, in assenza di procedure per il raccordo preventivo tra Parlamento e Governo;
r) il consolidamento del raccordo tra Parlamento e Governo in materia europea non risponde, pertanto, soltanto all'esigenza di rispettare i principi costituzionali nazionali e la legislazione in vigore ma è funzionale ad uno sviluppo equilibrato del processo di integrazione, in cui il nostro Paese possa continuare a giocare un ruolo centrale;
s) a tal fine è necessario assicurare il pieno coinvolgimento delle Camere nelle decisioni dell'Ue soprattutto in materia economica e finanziaria, dando piena attuazione alle procedure vigenti e stabilendo apposite procedure per l'informazione e la consultazione preventiva;
t) più in generale, è essenziale che le Camere - anche mediante la revisione delle procedure e delle prassi vigenti - intervengano in modo più tempestivo ed efficace nella fase di formazione e di attuazione della normativa europea;
u) in particolare, occorre che le Camere assicurino il tempestivo adempimento degli obblighi normativi e giurisprudenziali derivanti dall'ordinamento dell'UE, procedendo all'approvazione delle leggi comunitarie annuali entro l'anno di riferimento e riducendo, più in generale, l'elevato numero di procedure di infrazione pendenti nei confronti dell'Italia;
v) l'approvazione del disegno di legge di riforma della legge n. 11 del 2005, approvato dalla Camera il 23 marzo 2011 e all'esame del Senato in seconda lettura, potrà offrire un importante contributo in questa direzione,
impegna il Governo:
a) a dare un puntuale e sistematico adempimento degli obblighi nei confronti delle Camere previsti della legge n. 11 del 2005, con particolare riferimento alle previsioni di cui all'articolo 4-bis, in base al quale la posizione rappresentata dall'Italia in sede di Consiglio dei Ministri dell'Unione europea ovvero nelle relazioni con altre istituzioni od organi dell'Unione europea deve tenere conto degli indirizzi definiti dalle Camere in esito all'esame di progetti, atti o questioni relativi all'Unione europea;
b) a garantire, in particolare nell'attuale fase di crisi, il sistematico e tempestivo coinvolgimento delle Camere nella formazione delle decisioni e accordi dell'UE in materia economica e finanziaria, dando piena attuazione alle procedure vigenti o in via di introduzione al riguardo;
c) ad assicurare che le prossime Relazioni consuntive annuali sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea:
1) siano presentate entro il termine del 31 gennaio, in ottemperanza a quanto previsto dall'articolo 15 della legge n. 11 del 2005, e siano redatte secondo criteri più omogenei ed in forma più sintetica;
2) diano adeguatamente e specificamente conto del seguito dato dal Governo agli atti di indirizzo approvati dalle Camere in merito alla formazione delle politiche e della normativa dell'Unione europea, nonché dei casi di apposizione della riserva di esame parlamentare ai sensi dell'articolo 4 della legge n. 11 del 2005;
3) indichino le posizioni che il Governo ha tenuto nell'esame di specifici provvedimenti e questioni e gli orientamenti generali in merito allo sviluppo del processo di integrazione europea nel suo complesso;
4) diano conto delle modalità in cui è stato realizzato un coordinamento tra l'azione del Governo e quella delle regioni e degli enti locali, delle parti sociali e delle categorie produttive ai fini della migliore tutela dell'interesse nazionale;
d) a rafforzare le strutture del Governo incaricate di definire e rappresentare la posizione italiana nelle sedi decisionali dell'Unione europea, con particolare riguardo al Comitato interministeriale per gli affari comunitari europei (CIACE) e alla rappresentanza italiana presso l'Unione europea, rafforzandone le competenze e le risorse umane e finanziarie a disposizione.
(6-00113) «Fucci, Buttiglione, Gozi, Pescante, Razzi, Formichella».