ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN ASSEMBLEA 6/00051

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 382 del 13/10/2010
Abbinamenti
Atto 6/00048 abbinato in data 13/10/2010
Atto 6/00049 abbinato in data 13/10/2010
Atto 6/00050 abbinato in data 13/10/2010
Firmatari
Primo firmatario: CICCHITTO FABRIZIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 13/10/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
REGUZZONI MARCO GIOVANNI LEGA NORD PADANIA 13/10/2010
BOCCHINO ITALO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA 13/10/2010
SARDELLI LUCIANO MARIO MISTO - NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA - PARTITO LIBERALE ITALIANO 13/10/2010
MANNINO CALOGERO MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO 13/10/2010
LO MONTE CARMELO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD 13/10/2010


Stato iter:
13/10/2010
Partecipanti allo svolgimento/discussione
PARERE GOVERNO 13/10/2010
Resoconto CASERO LUIGI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
DICHIARAZIONE VOTO 13/10/2010
Resoconto LO MONTE CARMELO MISTO-MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE-ALLEATI PER IL SUD
Resoconto SARDELLI LUCIANO MARIO MISTO - NOI SUD LIBERTA' E AUTONOMIA - PARTITO LIBERALE ITALIANO
Resoconto LANZILLOTTA LINDA MISTO-ALLEANZA PER L'ITALIA
Resoconto CAMBURSANO RENATO ITALIA DEI VALORI
Resoconto DI BIAGIO ALDO FUTURO E LIBERTA' PER L'ITALIA
Resoconto GALLETTI GIAN LUCA UNIONE DI CENTRO
Resoconto SIMONETTI ROBERTO LEGA NORD PADANIA
Resoconto BARETTA PIER PAOLO PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto MILANESE MARCO MARIO POPOLO DELLA LIBERTA'
Resoconto LA MALFA GIORGIO MISTO - REPUBBLICANI, AZIONISTI, ALLEANZA DI CENTRO
Resoconto ZACCHERA MARCO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 13/10/2010

ACCOLTO IL 13/10/2010

PARERE GOVERNO IL 13/10/2010

DISCUSSIONE IL 13/10/2010

APPROVATO IL 13/10/2010

CONCLUSO IL 13/10/2010

Atto Camera

Risoluzione in Assemblea 6-00051
presentata da
FABRIZIO CICCHITTO
testo di
mercoledì 13 ottobre 2010, seduta n.382

La Camera,
esaminato lo schema della Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013,
considerato che:
il medesimo schema viene quest'anno presentato per la prima volta in sostituzione del Documento di programmazione economico e finanziaria ai sensi dell'articolo 10 della nuova legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009);
tale documento è anche l'ultimo nel suo genere perché la revisione del Patto di stabilità europeo imporrà una diversa articolazione del processo di programmazione economica e finanziaria;
con l'avvio, a partire da gennaio 2011, del cosiddetto «Semestre europeo», i nuovi documenti politico-contabili previsti in tale ambito (Stability Program, National Reform Program), che dovranno essere presentati da ciascun paese prima della fine dell'anno, assumeranno, una centralità politica assoluta. Sarà conseguentemente all'interno di questo nuovo schema europeo che si concentrerà la discussione sulla politica economica;
il mutare del quadro di riferimento europeo dovrà, inoltre, comportare in tempi rapidi una riforma della recente legge n. 196 del 2009, per coordinare la nuova «sessione di bilancio europea» con l'articolato processo di definizione degli obiettivi programmatici di finanza pubblica e di ripartizione degli stessi tra i livelli territoriali e i settori della pubblica amministrazione (amministrazione centrale, locale e enti di previdenza), nonché di individuazione delle misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi;
l'attuazione del «Semestre europeo» dovrà prevedere un tempestivo coinvolgimento del Parlamento nelle diverse fasi di formazione dei documenti da presentare in sede europea, in linea con gli orientamenti emersi in ambito europeo dove è stata evidenziata l'esigenza di «associare strettamente e in una fase precoce i Parlamenti nazionali al processo del Semestre europeo» e di «rafforzare il dialogo con il Parlamento europeo»;
in questo nuovo sistema legislativo, nel contesto di una crisi drammatica come quella di primavera, innescata dal caso della Grecia, nell'interesse del Paese il Governo ha ritenuto di dover anticipare all'inizio dell'estate, la manovra triennale di finanza pubblica per gli anni 2011-2013; in questi termini, il decreto-legge n. 78 del 2010, convertito dalla legge n. 122 del 2010, ha consentito di mettere in sicurezza i conti pubblici e di tracciare una linea di rientro per deficit e debito accettata in sede europea; questa azione di Governo è risultata ed è in linea con gli impegni politici indicati per il 2010 nella Relazione unificata sull'economia e la finanza pubblica (RUEF), presentata in Parlamento il 6 maggio scorso, e con la stessa «Raccomandazione» definita per l'Italia nell'ambito della procedura europea di disavanzo eccessivo;
l'azione di Governo, nel corso della crisi, ha inteso garantire condizioni di stabilità per la finanza pubblica. In particolare, il Governo ha agito al fine di salvaguardare il sistema creditizio e il risparmio delle famiglie, sostenere i redditi e i consumi, estendere e rifinanziare gli ammortizzatori sociali, potenziare ed accelerare gli investimenti pubblici e incentivare gli investimenti privati;
in conseguenza dell'aggravarsi della crisi finanziaria, il Governo, di concerto con i paesi dell'Unione europea, ha fronteggiato la recessione sia con misure a supporto del settore finanziario, al fine di promuovere l'erogazione del credito a famiglie e imprese, sia di stimolo fiscale, in un quadro di compatibilità finanziaria collegato ai vincoli europei;
lo schema della Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013 recepisce tutti gli effetti del richiamato decreto-legge n. 78 del 2010, che conferma gli obiettivi indicati della RUEF;
lo schema della Decisione di finanza pubblica si propone, pertanto, in coerenza con gli impegni assunti in sede europea, di mantenere il controllo sul disavanzo pubblico attraverso una rigorosa azione di contenimento della spesa pubblica, con particolare riferimento a quella corrente primaria;
l'approvazione dei decreti attuativi della legge sul federalismo fiscale comporterà un nuovo assetto dei rapporti economico-finanziari tra lo Stato e le autonomie territoriali incentrato sul superamento del sistema di finanza derivata e sull'attribuzione di una maggiore autonomia di entrata e di spesa agli enti decentrati;
il processo federale garantirà la stabilità finanziaria, in coerenza con i nuovi meccanismi dell'area-euro e le nuove regole del Patto rafforzato di stabilità e crescita europeo, e sarà l'unico strumento legislativo idoneo a superare le anomalie di funzionamento e le inefficienze di spesa prodotte dall'attuale sistema di fiscalità dalle autonomie territoriali,
impegna il Governo:
quanto agli obiettivi della manovra di finanza pubblica relativa agli anni 2011-2013: a portare avanti con determinazione gli obiettivi e le linee di azione indicati nella DFP per gli anni 2011-2013,
ed in particolare:
a proseguire nell'azione di contrasto della crisi economica e di stimolo all'economia reale;
a contenere il rapporto tra il debito pubblico e il PIL, in ossequio alle nuove norme del Patto di stabilità europeo, al 119,2 per cento per il 2011, al 117,5 per cento per il 2012 e al 115,2 per cento nel 2013;
a contenere l'indebitamento netto rispetto al PIL al livello del 5 per cento nel 2010, del 3,9 per cento nel 2011, in modo da raggiungere valori del 2,7 per cento nel 2012 e del 2,2 per cento nel 2013, al di sotto quindi della soglia del 3 per cento fissata in sede europea;
a migliorare progressivamente l'indebitamento netto al netto degli interessi, portandolo quindi ad un valore positivo pari allo 0,8 per cento nel 2011, al 2,2 per cento nel 2012 e al 2,6 per cento nel 2013;
a far sì che il saldo netto da finanziare del Bilancio dello Stato, al netto delle regolazioni contabili e debitorie, non sia superiore a 41,9 miliardi di euro per il 2011, a 22,8 miliardi di euro per il 2012 e a 15 miliardi di euro per il 2013;
a ridurre gradualmente il saldo di cassa del settore pubblico portandolo al -4 per cento nel 2011, al -2,6 per cento nel 2012 e al -1,9 per cento nel 2013;
a ridurre gradualmente il fabbisogno di cassa del settore statale portandolo a -63,1 miliardi nel 2011, -41,4 miliardi nel 2012 e -32,1 miliardi nel 2013;
a proseguire il contrasto all'evasione e all'elusione fiscale al fine di migliorare le entrate al Bilancio dello Stato;
a completare l'attuazione del federalismo fiscale, come chiave per ristabilire e rilanciare il Patto su cui si fonda l'unità nazionale, mediante l'approvazione dei decreti delegati previsti dalla legge n. 42 del 2009, secondo le procedure di collegamento tra Parlamento, Governo e autonomie previste dalla legge medesima;
ad avviare una graduale riduzione della pressione fiscale;
a riformare il sistema fiscale italiano al fine di renderlo più efficiente e trasparente, tenendo conto delle esigenze e delle compatibilità di bilancio pubblico;
ad approvare un piano di rilancio per il Mezzogiorno d'Italia per avviare il completamento della necessaria azione di equilibrio infrastrutturale tra le diverse parti del Paese, premessa indispensabile per l'attuazione del federalismo individuando seri strumenti di contrasto alla disoccupazione;
a valutare anche, in un quadro di compatibilità con i limiti di bilancio e di equilibrio tra le varie esigenze territoriali del Paese, le indicazioni fornite nel parere formulato dalla Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, individuando anche zone franche urbane per nuove imprese, come strumento di contrasto alla disoccupazione;
a continuare la lotta contro il lavoro irregolare per favorire l'occupazione dei giovani;
a continuare ad impegnarsi nella tutela del Made in Italy in tutte le sue declinazioni, dal tessile all'agroalimentare, e reclamare una maggiore tutela da parte dell'Unione europea per la via europea al «fare impresa» nel rispetto dei lavoratori, dell'ambiente, della sicurezza, della salute adottando adeguate misure di contrasto della concorrenza sleale di coloro i quali, nella produzione, nel commercio, nella finanza, non rispettano gli stessi valori.
(6-00051) «Cicchitto, Reguzzoni, Bocchino, Sardelli, Mannino, Lo Monte».