DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 27/01/2009
DISCUSSIONE IL 27/01/2009
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 27/01/2009
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 28/01/2009
ACCOLTO IL 28/01/2009
PARERE GOVERNO IL 28/01/2009
DISCUSSIONE IL 28/01/2009
APPROVATO IL 28/01/2009
CONCLUSO IL 28/01/2009
Atto Camera
Risoluzione in Assemblea 6-00011
presentata da
ENRICO COSTA
testo di
martedì 27 gennaio 2009, seduta n.121
La Camera,
udite le comunicazioni del Ministro della giustizia,
le approva ed indica i seguenti punti quali priorità necessarie a rendere efficiente il servizio giustizia e ad assicurare ad ogni cittadino sicurezza e libertà:
a) sarà elemento cardine dell'attività del Governo tutelare il precetto costituzionale dell'indipendenza della magistratura, inteso come indipendenza dei singoli magistrati, soggetti soltanto alla legge e non asserviti, nella loro funzione, a logiche correntizie finalizzate alla progressione di carriera. Così come la politica, sia del Governo che del Parlamento, non può ingerirsi nell'attività dei giudici, altrettanto deve fare la politica oggettivamente presente nella magistratura attraverso le sue correnti;
b) è primaria l'attuazione delle riforme ordinamentali e processuali per consolidare il principio del giusto processo, che, pur essendo enunciato nella Costituzione, non fa ancora parte del quotidiano esercizio della giurisdizione. Nel processo penale è oramai improcrastinabile restituire efficienza e celerità al sistema e deve essere oltremodo assicurata - ferme restando le esigenze di tutela della collettività - l'effettiva parità tra accusa e difesa e la reale terzietà del giudice; nel processo civile, per il quale va implementato il ricorso all'informatica, deve essere garantita la certezza di una decisione in tempi ragionevoli e vanno individuate le soluzioni idonee ad eliminare il gigantesco macigno dei procedimenti arretrati; da ultimo, ma non per ultimo occorre unificare il rito civile ed amministrativo in ogni stato e grado, prevedendo esclusivamente un rito ordinario ed uno d'urgenza;
c) devono essere codificati un sistema di controlli in grado di verificare - nel rispetto dei principi di autonomia ed indipendenza - la professionalità dei magistrati, calibrato sull'esaltazione della capacità, dell'equilibrio e della diligenza e che risulti libero dai frequenti protagonismi dei singoli nonché un meccanismo funzionale all'individuazione e selezione dei magistrati chiamati a dirigere gli uffici, che tenga conto della loro effettiva capacità organizzativa e gestionale e non già della loro appartenenza ad una corrente;
d) occorre predisporre un puntuale ed efficace sistema di valutazione della responsabilità disciplinare dei magistrati, che serenamente - ma senza indulgenza corporativa - sappia garantire la credibilità che l'ordine giudiziario deve
continuare a possedere. In questa ottica non può non pensarsi ad una riforma del Consiglio superiore della magistratura, sia in ordine alla sua composizione, riportando ad un maggiore equilibrio le diverse rappresentanze al suo interno, sia in ordine alla sua funzione in materia disciplinare; ciò valga anche per la valutazione delle professionalità;
e) deve essere data attuazione alla funzione organizzativa che l'articolo 110 della Costituzione affida al Ministro della giustizia, consentendo dunque al Ministro della giustizia - senza pensare strumentalmente ad anomali controlli sulle attività giurisdizionali - di monitorare con immediata capacità di accesso ai dati l'andamento del servizio reso ai cittadini e di intervenire per recuperare l'efficienza eventualmente perduta;
f) deve darsi definitivo corso all'enunciato protocollo d'intesa per la realizzazione di programmi di innovazione digitale, per il miglior funzionamento degli uffici, da attuare con il completo ammodernamento delle infrastrutture e delle reti di trasmissione dei dati informatizzati. In questa ottica vanno razionalizzati i costi sostenuti dall'amministrazione della giustizia, non ultima, anche nella materia delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, ed è necessario rendere operativo il fondo unico della giustizia;
g) è auspicabile continuare a contrastare, senza tentennamenti - sulla scia delle iniziative già adottate dal Governo - ogni forma di aggressione alla sicurezza e libertà dei cittadini: ciò sia rendendo effettivo il principio di certezza della pena, sia garantendo che attraverso l'irrogazione della sanzione penale possano essere recisi i legami con le organizzazioni criminali. Non deve essere poi abbandonata la strada già intrapresa sul versante dell'aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati, allo scopo di privare le associazioni mafiose di ogni possibile risorsa finanziaria;
h) è auspicabile riformare la magistratura onoraria che, concepita per fini onorifici, è ormai diventata parte integrante e essenziale della giurisdizione, riconoscendo anche ai magistrati onorari una posizione economica che tenga conto della dignità della funzione svolta, rafforzando il collegamento tra. le comunità territoriali e la stessa.
(6-00011) «Costa, Brigandì, Belcastro, Baldelli, Dal Lago, Lo Monte, Pecorella, Sisto».