ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06683

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 626 del 26/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: CODURELLI LUCIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/04/2012


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 26/04/2012
Stato iter:
31/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/07/2012
Resoconto VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 31/07/2012
Resoconto CODURELLI LUCIA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/04/2012

SOLLECITO IL 05/07/2012

DISCUSSIONE IL 31/07/2012

SVOLTO IL 31/07/2012

CONCLUSO IL 31/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06683
presentata da
LUCIA CODURELLI
giovedì 26 aprile 2012, seduta n.626

CODURELLI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

nel territorio del lecchese frequenti sono gli episodi di malfunzionamento del servizio postale, riportati anche sugli organi di stampa e segnalati dai cittadini, dagli amministratori comunali e dai sindaci che hanno scritto al prefetto. Disservizi che determinano inefficienze e disagi che si ripercuotono pesantemente per i ritardi di consegna. Oltre alla posta normale, infatti, anche bollette e utenze non vengono consegnate in modo da rispettare le scadenze di pagamento, con conseguenze gravi;

si sono registrati inoltre casi di mancata consegna della corrispondenza così come di lunghe file agli sportelli anche per il banale pagamento di bollette. Addirittura nel mese di febbraio 2012 a causa del maltempo un ufficio postale nel comune di Casatenovo non ha aperto al pubblico, lasciando i cittadini senza servizio come oramai avviene spesso, a causa della sospensione del collegamento in rete nel sistema informatico, senza avere un servizio alternativo per l'emergenza. Altrettanto significativa è la mancanza di informazione agli sportelli come è avvenuto ad Olgiate Molgora, dove alla richiesta di delucidazioni sull'apertura di un conto bancoposta Click sarebbe stato risposto che l'ufficio non essendo competente non poteva adempiere all'operazione;

un portalettere mandellese è stato scoperto nei gironi scorsi dai carabinieri e denunciato per truffa, interruzione di pubblico servizio, violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza perché aveva in casa migliaia di lettere, raccomandate, riviste, bollette da pagare non recapitate e nascoste in capienti scatoloni, ben 11.600 chili tra lettere spedite da istituti di credito, bollette di diverse società ed altro materiale indirizzato a residenti nei comuni di Abbadia Lariana, Lecco e Mandello. Atto gravissimo al quale Poste Italiane non ha ancora dato risposte né si è scusata con gli utenti come ha giustamente richiesto il sindaco di Mandello;

al disservizio quotidiano va quindi ad aggiungersi quella che appare all'interrogante la totale mancanza di controllo da parte dei responsabili dell'azienda;

i cittadini e gli enti pubblici continuano a denunciare la vergognosa situazione nella quale grava un servizio pubblico. Ultimo in ordine di tempo il sindaco di Osnago, Paolo Strina, che in una missiva ufficiale indirizzata al prefetto di Lecco, segnala una situazione di mancato recapito della corrispondenza nel suo comune, che dal mese di dicembre ad oggi ha subito una parabola discendente, che è diventata ad oggi insostenibile per i cittadini che si trovano a ricevere con notevole ritardo missive e bollette sulle quali si trovano incolpevolmente a sostenere la spese delle conseguenti sanzioni;

pur apprezzando la disponibilità individuale del responsabile delle Poste Italiane di zona, permangono a detta del sindaco gravi inadempienze nel servizio che trovano ragione d'essere nei continui tagli effettuati dall'azienda, nella riduzione del personale, nelle mancate prospettive di crescita a cui il personale viene relegato e nella pericolosa strada di un impoverimento graduale delle risorse destinate che inevitabilmente si ripercuotono sulla qualità e sull'immagine del servizio e dell'ente Poste Italiane;

in concomitanza con i gravi fatti citati in premessa, a fine gennaio c'è stata la riorganizzazione degli orari in seguito ad una scelta di razionalizzazione dell'ente che ha colpito diverse regioni italiane tra cui la Lombardia e la provincia di Lecco, in modo unilaterale e senza accordi con sindacati ed amministrazioni. Gli uffici hanno subito una riduzione dell'orario di apertura comunicato con ampio ritardo al pubblico con conseguenti disagi provocati e sulla quale in data 1o febbraio 2012 era stata presentata un'interrogazione (n. 5-06078 ancora senza risposta) al Ministro dello sviluppo economico proprio per sottolineare l'incongruenza fra la riduzione del personale, la riduzione degli orari e la sempre maggior inefficienza del servizio postale, sia esso il servizio di sportello o il servizio di recapito della posta;

l'interrogante ha presentato numerosi atti di sindacato ispettivo per segnalare tali disservizi, ma, nonostante le risposte di miglioramento in atto e le promesse annunciate, la situazione non fa che peggiorare. Le risposte avute dal Governo sono state infatti molto generiche e in alcuni aspetti si sono verificate non corrispondenti ai fatti. Secondo la risposta resa dal Governo in Commissione il 27 luglio 2011 «La società Poste Italiane precisa che il rallentamento nello svolgimento del servizio nelle predette aree è stato causato dall'implementazione del nuovo modello organizzativo e dalla connessa ridefinizione delle zone di competenza dei portalettere, che ha comportato la necessità di procedere ad un aggiornamento della formazione del personale, al fine di permettere una conoscenza approfondita della nuova ripartizione della logistica (...)» e «che le fasi iniziali della nuova organizzazione sono state rese particolarmente difficoltose dalla concomitanza di lunghi periodi di malattia che hanno riguardato tre addetti al recapito». Inoltre per l'azienda la situazione, denunciata dall'interrogante nei mesi precedenti «è stata prontamente fronteggiata con l'immediato ricorso all'impiego di personale a tempo determinato e l'applicazione di opportune iniziative di carattere gestionale che hanno favorito un progressivo smaltimento delle giacenze, permettendo un graduale ritorno al regolare svolgimento del servizio». Dalle denunce oramai quotidiane, si intravede alcuna normalità;

nonostante la drammatica situazione suddetta l'amministratore delegato di Poste Italiane, dottor Sarmi, si vanta dei profitti ottenuti, realizzati però, a scapito del servizio universale rivolto ai cittadini come previsto dal contratto di programma e dalle direttive europee;

infatti il decreto legislativo n. 58 del 31 maggio 2011 di recepimento della direttiva 2008/6/CE, che modifica la direttiva 96/67/CE per quanto riguarda il pieno completamento del mercato interno dei servizi postali, dispone che «è assicurata la fornitura del servizio universale e delle prestazioni in esso ricomprese, di qualità determinata, da fornire permanentemente in tutti i punti del territorio nazionale, incluse le situazioni particolari delle isole minori e delle zone rurali e montane, a prezzi accessibili all'utenza» e che «il servizio universale è affidato a Poste Italiane S.p.A. per un periodo di quindici anni, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di attuazione della direttiva 2008/6/CE. Ogni cinque anni il Ministero dello sviluppo economico verifica, sulla base di un'analisi effettuata dall'autorità di regolamentazione, che l'affidamento del servizio universale a Poste Italiane S.p.A. sia conforme ai criteri di cui alle lettere da a) ad f) del comma 11 dell'articolo 3 e che nello svolgimento dello stesso si registri un miglioramento di efficienza, sulla base di indicatori definiti e quantificati dall'autorità. In caso di esito negativo della verifica di cui al periodo precedente, il Ministero dello sviluppo economico dispone la revoca dell'affidamento»;

con ordine del giorno n. 9/54-A3 accolto dal Governo nella seduta del 5 aprile 2011, in sede di esame della proposta di legge A.C. n. 54 «Disposizioni per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni», approvato dalla Camera in data 5 aprile 2011, si impegnava il Governo «a tutelare il diritto dei cittadini italiani ad avere un servizio postale universale, ossia diffuso su tutto il territorio nazionale a prezzi accessibili, mediante un rigoroso e costante controllo del rispetto degli obblighi sottoscritti dalle parti in causa con il contratto di programma per quel che riguarda l'erogazione del servizio postale e la sua rimodulazione, in modo tale che venga tutelato il primario e ineludibile interesse dei cittadini»;

la Commissione europea ha inviato una lettera al Governo italiano pervenuta il 14 ottobre 2011, nella quale si rileva la mancata attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo n. 58 citato, in particolare per quanto concerne l'avvio dell'iter per l'istituzione dell'Agenzia di regolazione ivi prevista, tra i cui compiti dovrebbe rientrare la verifica del pieno adempimento del contratto di programma agli obblighi del servizio universale affidato a Poste italiane spa -:

se sia a conoscenza della situazione in cui grava il servizio suddetto e come intenda intervenire, con sollecitudine, al fine di garantire alla cittadinanza un servizio universale come previsto dalla normativa;

se abbia provveduto ad adempiere agli obblighi imposti dall'Unione europea nonché a dare attuazione all'impegno assunto a seguito dell'ordine del giorno 9/54-A3 in premessa citato. (5-06683)